domenica 28 aprile 2013

Solidarietà allo stato italiano e ai due carabinieri feriti

La nostra solidarietà e vicinanza allo stato italiano e in particolar modo i due carabinieri, servitori dello stato, feriti di fronte al palazzo Chigi. condanniamo qualsiasi atto di violenza e di terrorismo in questo delicato momento del paese. Davood karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

sabato 27 aprile 2013

finalmente è stato fatto. auguri caro presidente letta

Una grande donna, una grande sostenitrice della causa della libertà e della democrazia in Iran, Emma Bonino agli esteri. auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Auguri anche al amico  Mario Mauro ministro della difesa instancabile sostenitore della causa iraniana

mercoledì 24 aprile 2013

Iran: Salatto (Ppe), no a visita eurodeputati a Teheran


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Missione inopportuna, non rompere isolamento regime

24 aprile, 15:22
(ANSA) - BRUXELLES, 24 APR - La missione di alcuni eurodeputati in Iran, prevista tra il 26
 aprile e il 7 maggio, e' ''inopportuna'' e potrebbe dare al regime ''la possibilita' di propagandare
 la rottura di quell'isolamento internazionale che lo caratterizza'', in particolare alla vigilia delle
 elezioni nel paese. Lo ha affermato l'eurodeputato del Ppe Potito Salatto, vicepresidente della
 delegazione del Parlamento Ue per le relazioni con l'Iran, che ha fatto sapere di non partecipare
 al viaggio. ''Non si e' a conoscenza di alcun programma adeguato alle nostre tradizionali
 richieste di trasparenza'', come la possibilita' ''d'incontrare esponenti dell'opposizione, i
 destinatari del premio Sakharov per la liberta' di pensiero e l'autorizzazione a visitare alcune
 carceri in cui sono detenuti prigionieri politici'', ha spiegato Salatto. Alcuni membri
dell'Europarlamento avevano gia' previsto di recarsi in missione in Iran lo scorso ottobre,
salvo poi annullare la visita. La decisione era stata presa per il rifiuto da parte delle autorita'
di Tehran di permettere un incontro con i vincitori del premio Sakharov 2012: il regista
Jafar Panahi e l'avvocato Nasrin Sotudeh, difensori dei diritti umani in Iran.

sabato 6 aprile 2013

il 7 aprile: Giornata di ricordo dell'Olocausto





A nome dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia voglio ribadire col coraggio che il 7 aprile, giornata storica e triste nella memoria umana siamo anche noi ebrei . I caduti di fede ebraica sono i nostri e spero che il mondo apra gli occhi sul pericolo del nuovo Hitler di matrice islamica che è il maggior nemico per intero mondo civile di cui le prime vittime sono state proprio le popolazioni islamiche! Non va dimenticato che se il regime islamico iraniano è stato capace di sterminare cosi violentemente la propria popolazione figuriamoci cosa saprà fare quando toccherà ad altre popolazioni specialmente quelle ebraiche.
viva il ricordo di coloro, in particolar modo i martiri ebrei, che hanno sacrificato le proprie vite per darci la possibilità di vivere senza timori e paure!
davood karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

giovedì 4 aprile 2013

Sono almeno 580 le persone messe a morte nel 2012 in Iran

Iran, “nella prigione di massima sicurezza dove le donne diventano sorelle”

nella foto ingresso del famigerato carcere di Evin a Teheran dove vivono migliaia di detenuti nelle disumani condizioni di vita e sottoposte agli svariati tipi di torture fisiche e psichiche

 Il 76 per cento delle esecuzioni è motivato da accuse relative alla droga. Il numero delle esecuzioni del 2012 è tra i più alti registrati da oltre 15 anni.
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia ha avuto notizie di esecuzioni segrete nel carcere di Vakilabad a Mashhad, dove probabilmente negli ultimi mesi del 2012 sono stati messi a morte centinaia di detenuti.
Anche quest’anno la maggior parte delle persone messe a morte è stata accusata di stupro e violenza sessuale, omicidio, Moharebeh (guerra contro Dio) e rapina a mano armata.
Resta altissimo (con dati analoghi a quelli record del 2011) il numero delle esecuzioni in pubblico: 60 nel 2012. Quella delle esecuzioni in piazza è una prova di come le autorità iraniane usino sempre di più la pena di morte come strumento di controllo sociale basato sul terrore.
Il boia ha colpito con costanza diverse minoranze etniche e religiose dell‘Iran: gli arabi ahwazi, i curdi, i baluci e gli afgani. Almeno 27 cittadini afgani e un cittadino pakistano sono stati messi a morte nel 2012. Molti altri appartenenti a queste minoranze sono tuttora a imminente rischio di esecuzione. La maggior parte delle esecuzioni è avvenuta per impiccagione, ma anche quest’anno Associazione rifugiati politici ha registrato 4 casi di donne lapidate nella capitale iraniana.

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO