martedì 17 aprile 2012

Ottawa chiede all’Iran clemenza per Ghassemi



Il cittadino canadese condannato a morte rischia l’impiccagione, “è imminente”

Di CONCITA MINUTOLA





Ottawa lancia un appello urgente all’Iran per risparmiare un cittadino canadese detenuto dal 2008 nel carcere di Evin. La situazione sta precipitando, Hamid Ghassemi-Shall potrebbe essere giustiziato a breve, secondo le autorità consolari canadesi.

“I segnali di una esecuzione imminente di Mr. Ghassemi-Shall preoccupano seriamente il Canada”, spiega la nota del ministro degli Esteri John Baird e del viceministro con delega agli Affari consolari Diane Ablonczy. Ghassemi-Shall è stato arrestato durante un viaggio per visitare la madre in Iran ed è stato condannato, dopo mesi di isolamento e di violenze, con l’accusa di essere una spia. “Il Canada fa un appello urgente al governo della Repubblica Islamica d’Iran - continua la nota, resa pubblica domenica - affinché sia concessa la clemenza a Mr. Ghassemi-Shall sulla base di motivi compassionevoli e umanitari”. In un comunicato precedente, il ministero degli Esteri ha rivelato che le autorità iraniane hanno impedito ai rappresentanti consolari canadesi di incontrare il detenuto. Ora, Baird e Ablonczy invitano l’Iran a “cambiare direzione e rispettare i suoi obblighi internazionali sui diritti umani”.

«Sono contenta che il governo canadese si stia muovendo», ha detto al Corriere Canadese la moglie di Hamid Ghassemi-Shall, Antonella Mega. «Penso che la scelta di fare un appello pubblico sia giusta - commenta - Sono contenta del passo del ministro Baird, ma spero ancora che anche il primo ministro Stephen Harper se ne occupi personalmente». Il segretario generale di Amnesty International Canada, Alex Neve, ha inviato un appello al primo ministro l’anno scorso, chiedendogli di fare pressione personalmente. Continua anche la campagna di informazione e di invio di appelli tramite Amnesty International, il sito www.freeHamid.org e Facebook. La situazione di Ghassemi-Shall è critica ormai da quattro anni, e la sua vicenda è già segnata da un evento drammatico. Il fratello, Alborz Ghassemi, era stato arrestato poco prima del negoziante di scarpe di Toronto ed è morto in carcere dopo mesi di isolamento ufficialmente per un tumore, ma in realtà per una emorragia cerebrale.



 
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