venerdì 18 febbraio 2011

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DI FRONTE ALL'AMBASCIATA DEI MULLAH A ROMA


COMUNICATO CONGIUNTO DEI DEPUTATI ITALIANI CONTRO LA VISITA DI BRUGERDI

Iran. Pagano, Fontana, Germanà, Pugliese (Pdl): Italia aiuti resistenza e dica no a regime

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Giovedì 17 Febbraio 2011 15:59










"Al di là delle questioni di opportunità diplomatica e del contegno richiesto dalle relazioni internazionali tra stati, sarebbe un gesto di grande importanza simbolica e un segnale forte nei confronti della comunità internazionale, di cui purtroppo siamo costretti a denunciare il disinteresse, se i dissidenti iraniani in Italia venissero ricevuti dal ministro Frattini alla Farnesina.”



E’ quanto affermano in un comunicato congiunto i deputati del Pdl Alessandro Pagano, Enzo Fontana, Nino Germanà e Marco Pugliese.

“Il regime iraniano, anche a causa delle flebili iniziative internazionali” proseguono “non intende affatto mettere fine alle violenze con cui continua a negare ogni libertà al proprio popolo. Anzi, le ultime notizie che ci giungono dal Paese degli Ayatollah denunciano un clima ancora più ostile e cruento nei confronti di chi si oppone al regime: il Parlamento, infatti, ha minacciato di mettere a morte Karroubi e Moussavi, i due capi dell’opposizione.

L’incontro con la delegazione parlamentare iraniana delle commissioni Esteri del Senato e della Camera, ci pare fortemente contraddittorio con l’essenza stessa del Parlamento italiano, nella sua accezione di supremo custode della democrazia e dello stato di diritto.”

“Per evitare che, a causa dei propri doveri diplomatici, l’Italia accetti implicitamente il fanatismo e l’assenza di democraticità del regime del terrore khomeinista, facciamo appello al ministro Frattini, del quale apprezziamo la grande sensibilità e umanità, affinché riceva la resistenza iraniana: il solo strumento di cui il popolo iraniano, oppresso da un regime violento e sanguinario, dispone per far giungere le proprie richieste d’aiuto e il proprio grido di dolore fuori dei confini del Paese.”

“Il vero popolo iraniano è quello che rischia la vita manifestando per la libertà e la giustizia contro la teocrazia oligarchica, non quello che, pur di non perdere il proprio potere, non esita a massacrare donne e giovani. Anche se non è stabilito in alcuna convenzione o trattato bilaterale,” concludono gli esponenti del Pdl “l’Italia ha comunque un preciso dovere morale nei confronti di questo popolo martoriato. Se, infatti, ai suoi rappresentanti all’estero venisse dato maggiore sostegno e aiuto, probabilmente la ‘rivoluzione democratica’ in atto in Iran si concretizzerebbe più in fretta e con minor spargimento di sangue.”

intervento dell'On Fiamma Nirestein

Iran, Nirenstein: inutile discussione con autorità iraniane, necessario dialogare con l’opposizione

Intervenendo in Aula, l’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri dela Camera, ha dichiarato:

“Di fronte agli ultimi eventi in corso nelle piazze iraniane, in cui ancora una volta il popolo iraniano dimostra il suo profondo antagonismo nei confronti di un governo che ne viola tutti i diritti umani; di fronte alla violenza delle forze di sicurezza iraniane, di fronte alla sconcertanti immagini, oggi su tutti i quotidiani, del parlamento iraniano che richiede l’impiccagione dei leader dell’opposizione, nel mio ruolo di Vicepresidente della Commissione Esteri, devo annunciare che non prenderò parte domani all’incontro in Commissione con una delegazione di parlamentari iraniani.
Non penso sia utile la discussione con i rappresentanti ufficiali iraniani. Penso sia invece utilissimo esprimere solidarietà e incontrare le sue opposizioni. Infatti parlare con le autorità iraniane sulle questioni relative ai diritti umani, o alle strutture nucleari, non è servito a nulla finora. L’Iran è determinatissimo finora nella sua scelta aggressiva, imperialista e antisemita, come dimostrano anche le ultime dichiarazioni di Ahmadinejad di incitamento allo sterminio. Invece l’opposizione ha seguitato, nelle more di una spietata repressione, a esprimere il desiderio di libertà e di pace che merita tutto il nostro appoggio”.

Roma, 16 febbraio 2011

lettera di ringraziamento all'On. Sabi

Cara on. Sbai salve
A nome dell'associazione donne democratiche iraniane e dell'associazione giovani iraniani e dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
desidero ringraziarLa per la sua solidarietà con il popolo iraniano e per la sua disponibilità. Lei ieri è stato la voce del popolo iraniano e dei soldati italiani trucidati dalle bombe iraniane in Iraq e in Afghanistan. Ieri lei è stata la voce di Neda e di Tarane e di migliaia di donne condannate a morte dal fondamentalismo islamico in tutto il mondo. Il popolo iraniano non dimenticherà mai coloro che gli sono stati vicini nei momenti piu bui della sua storia. Un caro salute anche da parte delle raggaze che sfidano il terrorismo e il fondamentalismo in Iran sicure della Sua solidarieta e sostegno.
grazie ancora.
un forte abbraccio
Davood Karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

giovedì 17 febbraio 2011

Contestata la delegazione del regime dei mullah

Stamattina, alle ore 9, dopo un lungo viaggio in macchina, sono arrivato in piazza Montecitorio e in nome degli ultimi caduti delle manifestazioni in Iran, e alla vista della delegazione del regime terroristico dei mullah ho gridato, rivolgendomi al capo delegazione, il terrorista Borugerdi:" terroristi, terroristi", " abbasso khamenei, viva viva la libertà!"

mercoledì 16 febbraio 2011

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO IL REGIME IRANIANO

Domani 17 febbraio si svolgerà una manifestazione in solidarietà con il popolo iraniano e con i residenti del campo di Ashraf a Roma di fronte all'ambasciata iraniana in via Nomentana. Dalle 14 alle 16

venerdì 11 febbraio 2011

manifestazione contro il regime dei mullah

Manifestazione di solidarietà con il popolo iraniano e con i residenti del campo di Ashraf a Roma di fronte all'ambasciata americana in via Veneto. Dalle 14 alle 16.

lunedì 7 febbraio 2011

Hossein Ronaghi, condannato a 15 anni per aver protestato su Internet. Dev'essere operato ai reni, ma gli negano il permesso per l'ospedale

6/2/2011 - Malato in carcere, rischia la morte

Sos per il blogger iraniano







Gli amici della pagina Facebook Progetto Iran: Informare per non dimenticare mi segnalano in tema di Iran una storia minore, se si vuole, rispetto alle condanne a morte e al loro uso "politico", ma significativa del clima che regna nel Paese. E' la storia del blogger iraniano Hossein Ronaghi-Maleki.
E' un giovane, uno dei tanti, che ha sperato di poter usare internet per denunciare il regime e far conoscere al mondo la realtà in cui vive. Questo gli è costato, nel dicembre 2009, l'arresto e una reclusione in regime di massima sicurezza - nessun contatto, nessun compagnoa di cella, nessuna telefonata - nella famigerata prigione di Evin. dovrà scontare 15 anni di carcere per aver usato internet per propaganda antiregime e per aver insultato il leader supremo e il presidente iraniani. Secondo the Human Rights House of Iran non ha avuto un processo regolare nè diritto a una vera difesa. Ma il maggior problema di Hossein in questo momento è sanitario: necessita di una urgente operazione ai reni ma le autorità iraniane non hanno autorizzato l'uscita dal carcere per il tempo necessario e intendono asportare l'intero rene infetto facendolo operare in carcere quando, secondo i medici, basterebbe una operazione al laser in un ospedale attrezzato per risolvere il problema.
Quante di queste storie accadono ogni giorno in Iran, e altrove? E alla fine quello che resta sui giornali è solo quello che fa clamore: la rivolta, la devastazione, i grandi sommovimenti politici. Come se nascessero dal nulla invece che dal sopruso quotidiano.

Iran: Olanda richiama ambasciatore

La donna era stata condannata per detenzione e spaccio di droga
07 febbraio, 10:30

(ANSA) - BRUXELLES, 7 FEB - L'Olanda ha richiamato il proprio ambasciatore dall'Iran per consultazioni sull'esecuzione della cittadina iraniana con passaporto olandese Sahra Bahrami. Ne da' notizia un portavoce del ministero degli esteri olandese, riferendo che l'ambasciatore presentera' una protesta formale da parte del governo olandese. La donna, 46 anni, era stata condannata a morte il 2 gennaio dopo essere stata arrestata per detenzione e spaccio di droga.

sabato 5 febbraio 2011

NUOVA ONDATA DI RIVOLTE POPOLARI IN MEDIORIENTE



Il vento della libertà iniziato a Teheran e ripreso in Tunisia e in Egitto ci ritornerà a Teheran come un ciclone!
La nuova ondata di rivolte popolari avvenute di recente nell'area del medioriente, iniziata non tanto tempo fa, contro le truffe elettorali-presenziali iraniane, sta capovolgendo tutti gli equilibri politici. In questa situazione ci sono ambienti preoccupati per il non prevedibile quadro politico del futuro e ambienti molto ottimisti tra cui l'opposizione iraniana che guardano al futuro con enorme interesse e ottimismo. Nella prima parte ci si trovano gli europei, gli israeliani e gli americani sorpresi di ciò che è accaduto all'improvviso. Nella seconda nessuna sorpresa: l'esperienza iraniana ha dimostrato che prima o poi i regimi poco democratici o assolutisti si ritroveranno a fare i conti con i loro veri interlocutori. Come quando accade contro il regime dello Scià. In quell'epoca gli americani e gli europei hanno cercato di sopprimere la rivolta popolare iraniana con un pacifico passaggio del potere della dittatura politica alla dittatura religiosa. Cioè coscientemente hanno accettato, pur di non trovarsi di fronte ad una sovranità popolare democratica di matrice "Mossadeghiana", di scendere ad un compromesso politico con il clero persiano capeggiato da Khoemini. Naturalmente senza contare, coscientemente o incoscientemente le gravi conseguenze di una tale e frettolosa scelta( ambizioni mondiali islamiche, il terrorismo internazionale, l'espansione dell'integralismo islamico, contrapposizione alle iniziative pacifiche tra i palestinesi e gli israeliani ecc). Basti guardare agli ultimi trentanni e contare il numero dei morti e dei feriti causati dal regime iraniano in seno agli europei, agli americani, agli israeliani e ai palestinesi. 11 settembre è un chiaro esempio della violenza di azione dell'integralismo islamico di matrice khomenista.
Ho detto tutto ciò per ricordare a coloro che hanno commesso gli imperdonabili errori del 79, di prenderne una severa lezione e di comportarsi di conseguenza e di non lasciare il campo agli integralisti islamici di colmare un eventuale vuoto politico che verrà dopo la fuga dei vari Ben Ali!
Ma quale è la posizione del regime dei mullah?
La parte più spaventata del medioriente è in assoluto il regime iraniano. Anche perché è ben consapevole che tutto ciò è inizio subito dopo le proteste contro gli imbrogli elettorali che hanno riconfermato nuovamente Ahmadinejad a capo del fantoccio governo di Khamenei.
Si sa che Teheran è stato sempre al centro delle attenzioni dei popoli del medioriente. Inesorabilmente tutto ciò che ci avverrà avrà un eco politico in tutta l'area. E' valido anche il contrario. E' la legge della fisica e dell'evoluzione della specie. Ecco perché il grande Ayatolterrore Ali Khamenei si è spaventato fortemente ed è sceso direttamente in campo per rivendicare la paternità dell'impronta islamica-integralista delle rivolte popolari dell'area.
Per due motivi: spaventare gli ambienti politici internazionali onde costringerli a scendere, ancora ulteriormente, in una politica di accondiscendenza sia sul campo dell'egemonia politica che in campo atomico militare. Il secondo che è la parte più importante è quello di lanciare un messaggio chiaro alla popolazione iraniana per scoraggiare la popolazione di non scendere in piazza e di rassegnarsi all'idea di un Iran forte,islamico e vincente! In un certo senso Ali Khamenei tiene rossa la sua faccia con "autoschiaffi" . In questo contesto tutti i dirigenti iraniani parlano, in grand coro, "dell'eco della rivoluzione islamico nei paesi dell'area" promettendo "l'imminente creazione di un grande medioriente islamico ispirato dal pensiero di Khoemini"!
Se tutto ciò è vero allora perchè il regime iraniano oltre ad intensificare le impiccagioni dei prigionieri politici accusati di far parte delle proteste post- elettorali( l'ultima pochi giorni fa di Zahra Bahrami, cittadina olandese) ha già messo in moto un forte impiego delle forze Basiji e dei Passdaran per controllare capillarmente tutte le grandi città compreso naturalmente il"grande Teheran", la madre patria della voglia di libertà e di democrazia!
Nelle prossime settimane saremo testimoni di grandi eventi e cambiamenti politici in particolar modo saremo testimoni del ritorno a casa del vento della libertà, partito da Teheran, sulla testa ddell'Ayatolterrore Ali Khamenei come un ciclone che lo consegnerà definitivamente, insieme al suo turbante, alla pattumiera della storia liberando finalmente l'intera umanità da un tumore politico-ideologico. Gli occhi di Neda e la furia dei ragazzi della piazza Al-Tahrir ne sono il testimone e la garanzia!
Davood Karimi, analista politico iraniano

 
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