lunedì 31 ottobre 2011

il video delle lapidazioni nell'Iran di Khomeini, culla del terrorismo e della violenza disumana

domenica 30 ottobre 2011

LIBRO DI , "Gesù Cristo: innocenza, coraggio e amore", SCRITTO DA JAMSHID ASHOUGH

complimenti al mio caro amico Dr. Jamshid Ashough, medico residente a Pescara e autore del libro " Gesù Cristo: innocenza, coraggio e amore"



sabato 29 ottobre 2011

Iran: Parlamento Ue annulla visita nel paese Deputati Ppe, Ue non poteva essere complice dittatura

Un ringraziamento di cuore ai tre europarlamentari italiani del gruppo popolare Marco Scurria, Potito Salatto e Salvatore Tatarella.
davood karimi
27 ottobre, 19:31

STRASBURGO - Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha annullato la visita in Iran di una propria delegazione. La decisione e' stata accolta con favore, fra gli altri, dagli eurodeputati del gruppo popolare Marco Scurria, Potito Salatto e Salvatore Tatarella. ''Ci siamo battuti con determinazione affinche' l'Ue non legittimasse il regime iraniano con una visita istituzionale, andando in contrasto con i principi cardine dell'Europa'', hanno affermato in una dichiarazione congiunta.

I tre parlamentari italiani hanno sottolineato che l'Europarlamento non poteva rendersi ''complice della sanguinosa dittatura di Ahmadinejad'' mentre i popoli dei paesi della primavera araba ''sono impegnati per la liberta' e la democrazia con grandi sacrifici''.
UE: SCURRIA, SALATTO E TATARELLA (PPE), BENE NO A DELEGAZIONE IN IRAN

(AGENPARL) - Roma, 27 ott - “L’ annullamento della visita della Delegazione Ue in Iran, deciso oggi dal Parlamento europeo riunito in Plenaria a Strasburgo, è una grande vittoria dell’ Italia e dei suoi parlamentari. Ci siamo battuti con determinazione affinchè l’ Unione europea non legittimasse il regime iraniano con una visita istituzionale, andando in contrasto con i principi cardine dell’ Europa”. Lo dichiarano in una nota congiunta gli europarlamentari del PPE Scurria, Salatto e Tatarella . “Non avremmo tollerato che, mentre i popoli dei Paesi della primavera araba sono impegnati per affermare libertà e democrazia a prezzo di grandi sacrifici di vite umane, l’ Unione europea si rendesse complice della sanguinosa dittatura di Ahmadinejad ”.

martedì 25 ottobre 2011

LO SDEGNO E LA RABBIA DELLA COMUNITA' IRANIANA PER LA PRESENZA DELL'AMBASCIATOR-TERRORISTA AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA


Associazione Donne Democratiche, Associazione Giovani iraniani insieme all'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprimono la loro rabbia e lo sdegno per invito rivolto al rappresentante-terrorista del regime dei mullah da parte del consigliere regionale toscano Marco Carraresi in occasione della presentazione dell'opera " Quartine" del più famoso poeta della cultura persiana Omar Khayya'm. Secondo noi invitando il rappresentante del regime terrorista e cultoricida(nemico della cultura), è una grave offesa al popolo iraniano, alla cultura millenaria persiana e allo stesso poeta Omar Khayya'm. Pertanto chiediamo al consiglio regionale toscana di annullare immediatamente tale visita rispettando il sangue versato sia nelle piazze di protesta di Teheran che quello versato dai militari italiani nei campi di battaglia iracheno-afghani per mano del regime iraniano. Chiediamo anche al consiglio regionale di spiegare all'opinione pubblica italiana e a quella iraniana quale è la necessità di invitare il rappresentante di un regime liberticida e sanguinaria in un evento in memoria di un simbolo culturale anticlericale persiana? E' da anni che molti ambienti di ambigua identità cercano di portare avanti una politica di accondiscendenza con il regime iraniano al fine di giustificare il business chiudendo entrambi gli occhi su tutti i crimini commessi sia contro il popolo iraniano che contro il mondo intero. Gli occhi di Neda Aghasoltan e gli occhi dei figli dei soldati italiani, uccisi per mano delle bombe iraniane in Iraq e in Afghanistan, non perdoneranno mai coloro che nei momenti più bui della storia persiana hanno incoraggiato la violenza e il terrorismo dei mullah ai danni delle persone innocenti che non chiedevano altro che la libertà e la democrazia.
S. Shahrzad, presidente dell'Associazione donne democratiche iraniane in Italia
Azar Karimi, presidente dell'Associazione giovani iraniani in Italia
Davood Karimi, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

La notizia concernente:
Firenze, 25 ott. - (Adnkronos) - Si terra' domani, mercoledi' 26 ottobre, la visita in Consiglio regionale dell'ambasciatore della Repubblica islamica dell'Iran. Sua eccellenza Seyyed Mohammad Ali' Hosseini sara' ricevuto dal consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza, Marco Carraresi, alle 16 nella Sala Barile di palazzo Panciatichi. Alle 17, l'ambasciatore prendera' parte, in Sala Gigli, alla presentazione dell'opera ''Quartine'' di 'Omar Khayya'm. Alla presentazione interverranno Alessandro Galoppini, Giovanni Pallanti, il Padre Scolopio Giancarlo Rocchiccioli ed Ezio Cartotto.

L'incontro e' promosso per iniziativa del consigliere regionale Carraresi. Iniziativa presa ''per far conoscere meglio l'opera di uno dei piu' importanti poeti del Medioevo e per aprire un canale di comunicazione culturale con la Repubblica Islamica dell'Iran nell'intento di rafforzare il dialogo e la pace tra i popoli''.

Solo attraverso un ''serrato confronto culturale, basato sul rispetto reciproco - spiega ancora Carraresi - si possono evitare asprezze comportamentali degli Stati e dei popoli che possono portare a gravi conseguenze internazionali mettendo a repentaglio la pace''.

domenica 23 ottobre 2011

E' morto il giudice Antonio Cassese.


Le profonde condoglianze dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia alla famiglia, al governo italiano, agli amici e alla resistenza iraniana per la dolorosa perdita dell'autore de "Il sogno dei diritti umani". Rimarrà nella nostra storia, per sempre, una sua autorevole tesi sui diritti giuridici dei residenti del campo di Ashraf. Grazie caro Antonio!



ANTONIO CASSESE: ADDIO AL GIURISTA CON IL SOGNO DEI DIRITTI UMANI

(AGI) - Roma, 22 ott. - L'uomo con "il sogno dei diritti umani", Antonio Cassese, e' morto questa notte nella sua casa di Firenze. Aveva 74 anni ed era nato ad Atripalda, in provincia di Avellino. Figlio dello storico Leopoldo Cassese, Antonio Cassese si e' laureato all'Universita' di Pisa, come il fratello Sabino, entrambi allievi del prestigioso collegio medico-giuridico, oggi Scuola Superiore Sant'Anna. Tra i piu' noti giuristi italiani, anche per la sua attivita' di divulgatore, venne nominato da Koki Annan presidente della commissione d'Inchiesta dell'Onu sui crimini nel conflitto in Darfur. Il 24 marzo 2009 e' stato nominato presidente del Tribunale speciale per il Libano, organo di giurisdizione internazionale con il compito di perseguire i responsabili di attacchi terroristici in Libano. La sua notorieta' presso il grande pubblico e' dovuta soprattutto alla sua attivita' di divulgatore: il libro "Il sogno dei diritti umani", in cui raccontava il cammino fatto dall'Onu dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad Oggi e che si avvaleva della prefazione di Antonio Tabucchi, fu un successo. Nel 'racconto' si univano perfettamente la competenza del giurista e la forte passione civile che ne ispiro' l'intera esistenza.E' morto ieri il giudice Antonio Cassese dopo una lunga malattia.

giovedì 20 ottobre 2011

ARRESTO DI GHEDDAFI ANCORA VIVO

GRANDE SODDISFAZIONE PER LA CADUTA DEL DITTATORE LIBICO. ORA TOCCA AL DUO ASSAD-KHAMENEI

LIBIA: FRATTINI, USCITA DI SCENA GHEDDAFI GRANDE VITTORIA POPOLO LIBICO



20 Ottobre 2011

Il Ministro commenta la morte dell’ex leader libico in un attacco delle forze del Cnt a Sirte: "Esito tragico perché non si è arreso. Altrimenti sarebbe stato giudicato secondo le regole. Libia definitivamente liberata, ora si può costituire un Governo che porti a elezioni democratiche".

La conferma del Cnt sulla morte di Gheddafi "è un dato estremamente importante".
"Ascolteremo le parole del presidente Jalil".
"Credo che se questa fosse davvero la soluzione sarebbe una grande vittoria del popolo libico, la Libia sarebbe definitivamente liberata, si potrebbe costituire quel Governo libico che tutti attendiamo per andare verso elezioni democratiche".

La vicenda "si è conclusa in modo tragico perché il dittatore si è rifiutato fino all'ultimo di arrendersi alla Giustizia internazionale che non lo avrebbe certamente impiccato ma lo avrebbe giudicato secondo le regole".
L'azione che ha condotto alla morte di Gheddafi "è stata un'operazione del Cnt e di nessun altro".
"Anche sul terreno, la nostra attività di intelligence è stata sempre presente, non operativamente ma di supporto alle attività del Cnt".

“Adesso in Libia la prima priorità è creare un esercito libico che sia fedele ai valori della democrazia”.
Inserito in: L'Italia ne

mercoledì 19 ottobre 2011

SHALIT, NIRENSTEIN: INDICIBILE GRANDE GIOIA PER LIBERAZIONE


Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprime la sua immensa gioia alla famiglia e allo stesso Shalit per il suo ritorno a casa augurando che questo gesto condiviso da entrambe le parti porti ad un risultato ancora piu concreta in direzione della pace e fratellanza tra i palestinesi ed israeliani.
Davood Karimi


Dichiarazione dell'On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri dela Camera

"La liberazione di Ghilad Shalit mi porta un'indicibile gioia dopo tanti anni di attesa. Mi felicito con la sua cara famiglia, che ho avuto modo di incontrare ripetutamente, e con tutto il popolo di Israele. E' impossibile tuttavia ignorare la differenza fra la dolcezza e i sentimenti di pace con cui la liberazione di Shalit è stata accolta in Israele e le grida di guerra delle manifestazioni, sia a Gaza che in Cisgiordania, con cui sono stati accolti i prigionieri palestinesi liberati nello scambio, gran parte di essi terroristi condannati, con processi regolari, a ergastoli plurimi per orribili delitti compiuti contro la popolazione civile israeliana".

Roma, 18 ottobre 2011

sabato 15 ottobre 2011

Panahi condannato anche in appello Il regista iraniano non potrà girare film, né lasciare il paese per venti anni


Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia condannando fermamente quest'ennesimo atto disumano chiede al governo italiano, al mondo dell'Arte e dello Spettacolo di unire a noi e di intraprendere una serie di iniziative in sostegno al regista Panahi. Il popolo iraniano e in particolar modo il mondo del cinema e dello spettacolo vivono in una serie di restrizioni disumane e incivili imposte dal regime fanatico e terroristico dei mullah. E' ora che il m mondo civile alzi la voce e si schieri a fianco di coloro che sognano un Iran libero e democratico.


15 ottobre 2011

Oggi la corte di appello di Teheran ha confermato la condanna a sei anni di reclusione del regista iraniano Jafar Panahi per aver “messo a repentaglio la sicurezza nazionale” e per “propaganda contro il governo”. A dare la notizia è stato il quotidiano di regime Iran. Il regista era stato arrestato lo scorso dicembre durante le riprese di un nuovo film sulle controverse elezioni presidenziali del 2009 vinte da Mahmoud Ahmadinejad, che hanno scatenato proteste in tutto il paese represse nel sangue dall’esercito iraniano.
Come già deciso in primo appello, Panahi non potrà dirigere, scrivere e produrre film, viaggiare e rilasciare interviste, sia all’estero che in Iran, per i prossimi venti anni. Il quotidiano aggiunge che il tribunale ha deciso di ridurre di un anno la pena a Mahmous Rasoulof, un regista iraniano che aveva collaborato con Panahi, anche lui condannato lo scorso dicembre a sei anni di carcere.
Jafar Panahi ha vinto la Caméra d’or a Cannes nel 1995 con il film “Il palloncino bianco” e il Leone d’Oro a Venezia nel 2003 con “Il cerchio”. Panahi ha recentemente girato “This is not a film”, un’opera che racconta la giornata tipo del regista in attesa della sentenza di secondo grado arrivata oggi. Lo scorso maggio il film è stato presentato al Festival di Cannes 2011, dove la presenza di Panahi e Rasoulof non è stata permessa dal regime iraniano. Il regista era già stato arrestato nel 2009 per essersi espresso in favore della cosiddetta rivoluzione verde che aveva seguito le elezioni in Iran dello stesso anno e per aver partecipato alla cerimonia di commemorazione di una delle vittime delle proteste

mercoledì 12 ottobre 2011

SVENTATO UN GRANDE COMPLOTTO TERRORISTICO IRANIANO NEGLI STATI UNITI D'AMERICA


Ambasciatore Saudita in America

Gli Usa sventano attentato iraniano a Washington

GRANDE SODDISFAZIONE DELLA COMUNITA' IRANIANA IN ITALIA PER LA SCOPERTA DI QUEST'ENNESIMO ATTO TERRORISTICO IRANIANO CHE AVREBBE POTUTO MIETERE CENTINAIA DI VITTIME
ESIGONO URGENTI MISURE SANZIONATORIE MONDIALI CONTRO IL REGIME DITTATORIALE IRANIANO
CHIEDIAMO AL MINISTRO FRATTINI DI PRENDERE UNA SEVERA POSIZIONE CONTRO L'IRAN
IN MANCANZA DI UNA FERMA POSIZIONE INTERNAZIONALE IL REGIME DEI MULLAH COLPIRA ANCORA PIU DURAMENTE IL MONDO CIVILE. QUESTA E' LA STRATEGIA DEL REGIME IRANIANO PER L'ESPANSIONE DELL'ISLAM INTEGRALISTA DI MATRICE KHOMEINISTA

Associazione rifugiati politici, Associazione Donne democratiche insieme all'Associazione giovani iraniani esprimono la loro gratitudine e soddisfazione per la scoperta di quest'atto disumano del terrorismo iraniano contro gli interessi americani, sauditi e israeliani. Questo attentato è in assoluta violazione delle norme civili e umani e dimostra che il mostro pseudo-moderato iraniano con cui l'occidente e in testa gli Stati Uniti d'America per anni e anni hanno dimostrato accondiscendenza e covato una falsa speranza di riportarlo sulla strada della civiltà e di moderazione. Riaffermando la nostra solidarietà e apprensione con il governo americano, con l'ambasciatore saudita Adel al-Jubeir che è stato l'obiettivo centrale del terrorismo dell'Ayattolterrore Ali Khamenei chiediamo all'America e ai paesi europei e in particolare al governo italiano e al ministro Franco Frattini di adottare severi misure sanzionatorie contro il regime dei mullah inserendo lo stesso Ahmadinejad e il capo supremo Ali Khamenei nella lista nera, sostenendo allo stesso tempo la grande battaglia del popolo iraniano per raggiungere la libertà e la democrazia in Iran.
Ribadiamo che l'unica via applaudile per sradicare definitivamente lo spettro del terrorismo mondiale è il sostegno attivo alla popolazione iraniana che è la prima vittima dell'integralismo islamico di matrice khomeinista.


Associazione rifugiato politici iraniani residenti in Italia
Associazione Donne democratiche iraniane in Italia
Associazione Giovani iraniani in Italia






dal nostro inviato Claudio Gatti

Eric Holder (Ap)
NEW YORK - Compra la Chevrolet! È stato questo il messaggio in codice dato il 5 ottobre scorso da un sospetto membro delle Guardie Rivoluzionarie iraniane al suo agente negli Stati Uniti. Voleva dire di procedere con il piano di assassinare l'ambasciatore saudita a Washington.

Le Guardie Rivoluzionarie non sapevano però che le autorità statunitensi stavano monitorando quella telefonata. Né che da mesi tenevano sotto controllo lo stesso agente iraniano. O che il sicario prescelto non era un narcotrafficante messicano bensì un informatore della Drug Enforcement Agency, l'agenzia federale americana.

A rivelare tutto questo è stato ieri il ministro della Giustizia Usa Eric Holder in una conferenza stampa. Si è così venuti a sapere come Manssor Arbabsiar, 56enne iraniano naturalizzato americano, ha tramato per assassinare l'ambasciatore saudita insieme a membri della Forza al Quds, l'unità per le operazioni speciali delle Guardie Rivoluzionarie. Secondo l'ordinanza della procura federale di New York, durante ripetute visite nel suo Paese natale, Arbabsiar sarebbe stato indotto da Gholam Shakun, di al Quds a valutare una gamma di atti terroristici contro obiettivi sauditi negli Usa. Nel maggio scorso si sarebbe poi recato a Città del Messico dove avrebbe stabilito un contatto con il sedicente narcotrafficante.

Il messicano si sarebbe dichiarato capace e disposto a condurre in porto un attentato utilizzando esplosivo C-4 per far saltare in aria il ristorante di Washington frequentato dall'ambasciatore. In cambio di un milione e mezzo di dollari. Arbabsiar avrebbe contattato i suoi referenti in Iran e coordinato con loro il pagamento di un anticipo. Posto di fronte alla possibilità di causare la morte di vittime innocenti con una bomba in un affollato ristorante, Arbabsiar avrebbe dato il suo benestare dicendo: «Vogliono far fuori il tipo. Meglio se da solo. Ma a volte non si ha scelta. Se salta in aria un centinaio di persone sono caz... loro».

A settembre tutto sembrava pronto: l'anticipo, l'esplosivo, i sopralluoghi. Ma prima di procedere, il narcotrafficante ha chiesto un incontro di persona per finalizzare il piano. Il 28 settembre, l'iraniano-americano ha così preso un volo per Città del Messico. Ma al suo arrivo le autorità messicane gli hanno rifiutato l'ingresso. Il giorno dopo è stato costretto a prendere un aereo e tornare indietro. All'aeroporto Jfk di New York ha trovato gli agenti ad attenderlo. Poche ore dopo il suo arresto, Arbabsiar ha deciso di confessare: il 4 e 5 ottobre, su richiesta dell'Fbi, Arbabsiar ha contattato Shakun spingendolo a dare il suo benestare finale - e registrato al telefono - all'«acquisto della Chevrolet».

Questa la versione ufficiale. Ma dall'ordinanza della procura federale risulta che il sedicente narcos era da tempo una «fonte pagata» dei federali e che sin dal primo giorno ha registrato tutte le sue conversazioni con l'iraniano. Insomma, più che complice potrebbe essere stato l'istigatore. Mentre l'immediata confessione di Ababsiar fa venire il dubbio che lui stesso sia stato sin dall'inizio un doppio agente.

domenica 9 ottobre 2011

Giornata mondiale contro la pena di morte.


Iran, venti esecuzioni al giorno
migliaia di donne e uomini in attesa di impiccagione
Numerosi prigionieri politici impiccati con la falsa accusa di contrabbando di droga!
Associazione Donne democratiche, Associazione Giovani iraniani insieme all'Associiazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia sono liete di partecipare alla manifestazione indetta per oggi dalle organizzazioni umanitarie italiane ed estranieri per mobilitare opinione pubblica mondiale contro la disumana pena di morte applicata in varie parti del globo in particolare in Iran come uno strumento repressivo per stroncare la voce di coloro che lottano per ripristinare la liberta' e la democrazia.
Con l'arrivo della primavera araba in medioriente e il terrore del regime di Ahmadinejad dalle conseguenze di tali cambiamenti politici nell'area, il regime dei mullah ha moltiplicato il numero delle esecuzioni pubbliche e segrete che ormai raggiungono oltre venti persone al giorno. Recentemente siamo stati testimoni di esecuzione di un minorenne avvenuto a Tehran nonostante un'ampia protesta diplomatica di varie cancellerie europee. Cio' spiega la paura e la politica della repressione e della violenza del regime dei mullah che ha mobilitato tutte le sue forze pur evitare la formazione delle proteste popolari del tipo post-elettorali del 2009. Attualmente si e' vista una massiccia mobilitazione di varie strutture repressive per portare a termine un grande massacro dei prigionieri politici arrestati di recente .
Noi tre associazioni politiche di opposizione al regime dei mullah e attive in campo della denuncia della violenza e della repressione clericale in Iran aderiamo all'appello lanciato dalla signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana per salvare la vita di coloro che vivono nelle disumani condizioni posteli dal regime dei mullah e che sono in attesa di essere mandati di fronte al BOIA! Invitiamo a partecipare tutti coloro che sono contro la disumana pena di morte a prescindere dal loro colore politica mobilitandosi in una campagna mondiale per salvare migliaia di donne e uomini che attualmente riempono le famigerate carceri iraniane. Seconde le stime attendibili diffuse dalle organizzazioni umanitarie le carceri iraniane sono colme di migliaia di donne e uomini che hanno avuto il coraggio di scendere in piazza e di sfidare la piu' feroce macchina della repressione che attualmente vige nel mondo: la repubblica islamica dei mullah!.
Non e' lontana l'alba della primavera persiana!
L'aurora della liberta' di tutti gli amanti di un proprio paese libero e democtatico sta abbracciando tutto il medioriente.
Con la voce della protesta e della solidarieta' possiamo salvare e soccorrere molte vite umane finite tra gli artigli di un mostro fanatico,
integralista, disumana e misogino cammuffato nelle vesti della religione islamica e che sta trascinando l'intero mondo in una guerra mondiale di proporzioni imprevedibili!
Viva la giornata mondiale contro la pena di morte
Associazione donne democratiche iraniane in Italia
Associazione Giovani iraniani in Italia
Associazione Rifugiati politici iraniani residenti in Italia

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO