giovedì 31 dicembre 2009

UN SENTITO E PROFONDO AUGURIO DA PARTE DELE RAGAZZE E RAGAZZI IRANIANI IN RIVOLTA PER ANNO NUOVO DUEMILA E 10. INTANTO CONTINUANO GLI SCONTRI.

DURI SCONTRI A TEHERAN TRA I MANIFESTANTI E I PASSDARAN
NUMEROSI MORTI E FERITI
CONTINUANO ANCORA GLI SCONTRI



Secondo le informazioni in mio possesso, il condiglio di sicurezza nazionale del regime dei mullah nella sua ultima seduta ha autorizzato l'arresto di Moussavi e Karubi. La giustificazione dei componenti del Consiglio è stata basata sulla "pericolosità della continuita delle manifestazioni di protesta che a lungo andare metterebbero in seri pericoli l'integrità della repubblica islamica". Ma gli scontri continuano e Moussavi e Karubi sono entrati in clandestinità. Si dice che sono partiti per andare nel nord dell'Iran ma il figlio di Karubi ha smentito la notizia. In ogni caso secondo me è stata la scelta maestra nascondes anche perchè girava nell'aria, specialmnte dopo la storica giornata di Ashura, l'arresto imminente degli ex candidati alla presidenza della repubblica del regime dei mullah. Mi auguro che loro riescano a uscire sani e salvi dal paese contribuendo alla salvaguardia degli obiettivi per cui sono sacrificati tante vite umane.
A nome dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia condanno qualsiasi tentativo repressvo contro l'incolumità fisica, morale e politia di Moussavi e Karubi e dei loro familiari e collaboratori dichiarando la nostra piena disponibilità a raccoglierli a braccia aperte nel caso che venissero in Italia.
Karimi Davood, presidente dell'Associazione rifugiti politici iraniani residenti in Italia

Teheran, 31 dic. - (Adnkronos/Aki) - Iran nel caos. Mentre l'Onda Verde si prepara ad una nuova manifestazione, il governo invia uomini e blindati verso Teheran, stando a quanto riferito dal sito web d'opposizione 'Jaras'. "Centinaia di soldati e decine di mezzi corazzati stamane stanno muovendo da Karaj, città del nord del Paese, verso Teheran", si legge su 'Jaras'. Che aggiunge: nella capitale stanno arrivando anche "mezzi antisommossa", probabilmente in vista di un inasprimento della repressione contro i dimostranti riformisti, come già annunciato nei giorni scorsi dai vertici delle forze di sicurezza iraniane.

Testimoni locali, citati da 'Jaras', hanno dichiarato che l'atmosfera a Teheran rimane molto tesa. Numerosi agenti stanno pattugliando le vie e le piazze dove sono soliti riunirsi i manifestanti antigovernativi, in particolare viale Vali Asr e Piazza Enqelab. Ieri il capo della polizia, Esmail Ahmadi-Moghaddam, aveva rilasciato dichiarazioni durissime nei confronti dell'opposizione. "D'ora in avanti tolleranza zero", era stato il suo monito.

Dopo il mistero di ieri sui due leaders dell'opposizione Mehdi Karroubi e Mir Hossein Moussavi, quest'ultimo ha lanciato un appello ai propri sostenitori via Twitter contro il rischio di una rappresaglia verso il movimento riformista 'Verde': "Se ci arrestano scendete in piazza a Teheran, da Enghelab ad Azadi (strade principali della capitale iraniana, ndr): ditelo a tutti".

E l'Onda Verde si prepara a nuove manifestazioni oggi a Teheran. Secondo gli appelli degli organizzatori che circolano in rete, in particolare su blog e social network, l'appuntamento, confermato ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL dal giornalista iraniano Homid Habibinia, sarebbe per le ore 15 (12.30 in Italia) in diverse vie della capitale: via Enqelab, piazza Haft-e Tir, piazza Vali Asr e piazza Imam Hossein.

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO IL REGIME DEI MULLAH DI FRONTE ALL'AMBASCIATA IRANIANA




mercoledì 30 dicembre 2009

UN NUOVO FILMATO SUGLI SCONTRI DELLA GIORNATA DI ASHURA

UN BREVE REPORTAGE SULL'UCCISIONE DEI MANIFESTANTI A TEHERAN

LETTERA DELL'ASSOCIAZIONE RIFUGIATI POLITICI AL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI


Egregio signor Ministro Frattini!
A nome dell'Associazione Rifugiati politici iraniani residenti in Italia desidero ringraziarLa per la Sua ferma posizione di condanna nei Confronti della repressione del popolo iraniano. La convocazione degli ambasciatori dell'Unione Europea è un'ottima idea ragionevole a cui noi aderiamo con tutta la nostra forza. Al regime fondamentalista dei mullah bisogna mandare un segnale forte e chiaro altrimenti inasprisce ancora la repressione di qualsiasi voce di dissenso. Il regime dei mullah deve sapere che il mondo non puo' restare e non resterà indifferente nei confronti del massacro del popolo iraniano.
Le facciamo i nostri migliori auguri per anno duemila e 10 sperando di poter vedere nel prossimo anno l'aurora della libertà e della democrazia in Iran.

Grazie ancora
Cordiali saluti
Davood Karimi, presidente Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

Iran: ronchi, basta timidezze, ue si faccia sentire



"L'ondata di arresti arbitrari e di violenza che si sta abbattendo sull’Iran non può che scuotere le coscienze di tutti coloro che credono nei diritti civili e nella democrazia" dichiara il Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi.

"Sono mesi che chiedo all'Unione Europea e alla comunità internazionale di far sentire la propria voce con maggiore incisività e di esercitare la propria influenza sul governo iraniano per cercare di porre fine alla repressione. E' arrivato il momento che le istituzioni comunitarie, rese più forti e riconoscibili dal Trattato di Lisbona, abbandonino le timidezze e assumano posizioni più decise. L'Europa non può assistere in silenzio alla testimonianza di libertà che i giovani studenti iraniani continuano a offrire, anche a costo della loro vita. Per questo, nel corso del prossimo meeting informale dei ministri per l'Europa, che avrà luogo in Spagna il 12, 13 e 14 gennaio, chiederò con forza l’adozione di un documento comune di condanna della situazione iraniana".

IRAN: C.MARINI (PD), GOVERNO ITALIANO SI ATTIVI


Nella foto Catiuscia Marini, responsabile Esteri del Pd


(AGI) - Roma, 29 dic - “Siamo vicini ai cittadini iraniani, alle migliaia di giovani che animano il movimento di protesta al regime iraniano e che con coraggio in queste ore sfidano la polizia e le autorita’ per affermare e difendere i diritti umani, la liberta’ e la democrazia nel loro Paese. Il susseguirsi, ieri e oggi, degli arresti di oppositori, giornalisti e studenti e gli scontri avvenuti all’Universita’ di Teheran, con una inaudita escalation di violenza da parte della polizia iraniana, impongono una decisa e coraggiosa azione politica da parte della comunita’ internazionale. E’ necessario che i governi dell’Ue si facciano interpreti dello sconcerto dell’opinione pubblica dei nostri Paesi di fronte alle notizie e alle immagini sempre piu’ agghiaccianti provenienti dall’Iran anche grazie alla liberta’ del web, che impedisce l’isolamento della societa’ civile iraniana. Per questo chiediamo anche al governo italiano di fare la sua parte attivandosi per promuovere una forte iniziativa politica internazionale di pressione sulle autorita’ di Teheran perche’ cessi l’azione repressiva del regime”. Lo afferma Catiuscia Marini, responsabile Esteri del Pd.(AGI)

IRAN: APPELLO DI FINI, CASINI E VIOLANTE PER LIBERAZIONE KARROUBI


30-12-09


(ASCA) - Roma, 30 dic - ''Abbiamo conosciuto e abbiamo strettamente collaborato nel corso della nostra attivita' politica e istituzionale con Mehdi Karroubi, gia' presidente del Parlamento iraniano dal 2000 al 2004. Ne abbiamo apprezzato le doti umane e politiche e, pur nella chiara distinzione di visioni ideali, abbiamo constatato il suo impegno per la pace e per il dialogo tra i popoli. In queste ore ci risulta che Karroubi, che e' stato candidato alle elezioni presidenziali iraniane, sia in stato di detenzione nella sua abitazione di Teheran. Rivolgiamo un rispettoso ma deciso appello alle autorita' iraniane affinche' assicurino la liberta' di movimento e di opinione a lui e agli altri leader dell'opposizione. Sollecitiamo le organizzazioni internazionali e tutti i governi, a partire da quello italiano, ad un impegno concreto e ad una pressione collettiva nel nome della liberta' di opinione e del rispetto dei diritti umani''. Lo affermano in un comunicato congiunto il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, e gli ex presidenti della Camera Pier Ferdinando Casini e Luciano Violante.

IRAN: SCOTTI, ESIGENZA AZIONE UNITARIA UE IN ACCORDO CON USA


Nella foto il sottosegretario agli esteri Enzo Scotti
30-12-09


(ASCA) - Roma, 30 dic - ''C'e' l'esigenza di un'azione unitaria dell'Europa in accordo con gli Usa. E' essenziale avere una voce europea univoca su questa questione, e questa e' anche la posizione assunta dal ministro Frattini. E' importante dunque secondo noi esprimere una posizione italiana, ma bisogna anche chiamare l'Europa ad esprimere una posizione comune e chiara''. E' quanto sottolineato dal sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti a conclusione dell'informativa alla commissione Diritti umani al Senato sulle violenze in Iran del 27 dicembre scorso.

''Ritengo un dato importante - ha proseguito Scotti - che alle dichiarazioni del governo italiano nei confronti delle autorita' iraniane facciano seguito le dichiarazioni di tutti i gruppi parlamentari del Senato a dimostrazione dell'unita' di intenti e della volonta' comune dell'Italia affinche' si ponga fine alle violenze in Iran, ed agli attentati ai diritti umani universali. Cosi' si puo' dimostrare al governo iraniano che dietro alla richiesta di cessazione delle violenze non c'e' solo un Parlamento, ma un governo e un Paese allineato su queste posizioni. Condivido sulla necessita' di una battaglia non violenta - ha continuato il sottosegretario - riportando nell'alveo politico la lotta per la democrazia e per la liberta' in Iran''.

SEDUTA STRAORDINARIA DELLA COMMISSIONE DEI DIRITTI UMANI DEL SENATO


29-12-09
IRAN: SENATO, CONVOCATA DOMANI D'URGENZA COMMISSIONE DIRITTI UMANI

(ASCA) - Roma, 29 dic - Una seduta straordinaria della Commissione diritti umani del Senato e' stata convocata d'urgenza domani per discutere di quanto sta accadendo in Iran. Lo ha deciso il presidente della stessa commissione, Pietro Marcenaro. ''Siamo profondamente turbati e preoccupati per quanto sta accadendo in queste ore in Iran'', dice attraverso un comunicato Marcenaro aggiungendo che ''le notizie di gravissimi scontri di piazza con morti, feriti e numerosi arresti indicano una ulteriore evoluzione negativa della situazione. Chiediamo al governo italiano - prosegue Marcenaro - di intervenire sulle autorita' iraniane perche' cessi la repressione, sia garantita la liberta' di parola e di manifestazione e trovi finalmente una risposta positiva la protesta popolare che dall'indomani delle elezioni dello scorso giugno scuote il paese''. E' ''per queste ragioni - conclude Marcenaro - che ho deciso di convocare per domani 30 dicembre alle ore 13 una seduta straordinaria della Commissione diritti umani del Senato, alla quale prendera' parte il Sottosegretario agli esteri, Scotti''.

LETTERA DI SOLIDARIETA' E DI RINGRAZIAMENTI AL SINDACO DI SALEMI VITTORIO SGARBI

Al sindaco della citta' di Selemi il nostro pieno sostegno e ringraziamento.
Grazie signor Sindaco!
Grazie per aver dato voce e nome ad una strada della citta' di Salemi in ricordo e in onore di quei giovani donne e uomini che lottano per la liberta' e la democrazia in Iran. Spero di inaugurare, insiema a Lei e alla Sua giunta, prima possibile, una piazza a Teheran in nome della citta' di Salemi e di ospitare coloro che nei momenti piu' bui della nostra storia contemporanea non si sono rassegnati alla realpolitik e alla politica di accondiscendenza e hanno coraggiosamente inalzato la bandiera della solidarieta' e della vicinanza con le battaglie del popolo iraniano per la liberta' e la democrazia.
Grazie ancora al Sindaco, a tutta la giunta della citta' e a tutti i cittadini della citta' di Salemi e un augurio di cuore per anno nuovo 2010.
Karimi davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia


L'Iran attacca la Comunità Internazionale


Teheran se la prende anche col Comune di Salemi, ''reo'' d'aver dedicato una via agli studenti iraniani


Proprio Sgarbi è stato informato che le autorità iraniane hanno convocato l’ambasciatore italiano per chiedere conto dell’iniziativa del Sindaco di Salemi di dedicare una via, in prossimità del castello, agli studenti di Teheran.



Le autorità iraniane, secondo quanto riferito al Sindaco, ritenendo che la decisione fosse legata ad una decisione condivisa dal Governo italiano, hanno comunicato di rispondere - a quella che, evidentemente, è ritenuta una provocazione – con il proposito di cambiare nome alle vie Roma e Italia di Teheran.
Il sindaco di Salemi, interpellato da un Alto funzionario del Ministero per i Beni Culturali attualmente in missione archeologia in Iran, ha così risposto: "La decisione era stata già assunta nella garantita autonomia del Comune di Salemi e l’intitolazione della strada era già stata inaugurata senza particolari enfatizzazioni o polemiche a testimoniare l’incoercibile diritto alla libertà di espressione e nel rispetto delle regole stabilite dalla democrazia».
La "Via studenti di Teheran" è stata inaugurata lo scorso 27 novembre per iniziativa di Vittorio Sgarbi e dall’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia. Nel corso del suo intervento introduttivo Sgarbi ha spiegato: "Abbiamo deciso di indicare una via senza nomi, un po’ come avviene con le statue dedicate al Milite Ignoto, che non ha un nome, ma indica qualcuno che è morto per degli ideali. La «via studenti di Teheran» indica dunque tutti quei ragazzi che, schierandosi contro il regime, hanno pagato con la vita la lotta per la libertà. Sono studenti morti per ideali importanti, perché si sono opposti al fascismo e al nazismo di Amadinejad, il nuovo Hitler".
Presente alla cerimonia di inaugurazione Ahamad Rafat, esperto delle vicende iraniane e mediorientali presso l’agenzia Adnkronos International di Roma, membro fondatore dell’Associazione "Iniziativa per la Libertà d’Espressione in Iran" e componente del comitato esecutivo di "Information Safety and Freedom", che ha detto: "Certamente pochissimi iraniani sanno dov’è Salemi. Sanno però che in una parte a loro sconosciuta del mondo c’è chi condivide le loro battaglie, sanno di non essere abbandonati e di avere il sostegno morale di tanti altri giovani. L’intitolazione di questa strada è importante peraltro perché avviene una settimana prima della giornata nazionale dello studente che verrà celebrata a Teheran il 7 dicembre. Le premesse non lasciano sperare nulla di buono. Già 100 dirigenti del movimento degli studenti sono stati arrestati, e il regime ha lasciato intendere chiaramente che non resterà a guardare. Avere il sostegno dei paesi europei è dunque importante. Salemi è la seconda città del mondo, dopo Berlino, che accende i riflettori su quello che accade in Iran. Nel 1979 a Berlino, durante le manifestazioni contro il regime, mori uno studente tedesco. Quel tragico evento è ricordato in Iran il 2 giugno di ogni anno come la festa dell’amicizia tra Germania e Iran. Io penso che anche la giornata di oggi potrà essere ricordata ogni anno in Iran come la giornata dell’amicizia tra gli studenti iraniani e l’Italia".

Comitato parlamentare per l'Iran libero: dalla parte del popolo in rivolta contro la dittatura

L’On. Carlo Ciccioli, Presidente del Comitato Parlamentare per l’Iran libero che raggruppa oltre ottanta parlamentari appartenenti a tutti i gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione, ha dichiarato che le proteste di questi giorni a Teheran e nelle maggiori città dell’Iran dimostrano che il risultato delle elezioni dello scorso giugno è stato palesemente falsificato e milioni di persone sono contrarie al regime di Ahmadinejad e dell’ayatollah Khamenei. da Carlo Ciccioli
Presidente Comitato Parlamentare Iran Libero
Oltre dieci persone sarebbero state uccise dalle milizie di regime nella capitale e altrettante nelle varie città del Paese. Centinaia sarebbero gli arrestati ma le manifestazioni che ormai sono quasi quotidiani dallo scorso ottobre rendono evidente che il regime traballa. L’Occidente deve mobilitarsi a sostegno della libertà, dei diritti civili, umani e religiosi del glorioso popolo dell’Iran.

Non lasciamo soli studenti, intellettuali, professori universitari, commercianti, religiosi e semplici cittadini che, a rischio della vita, continuano a manifestare nelle strade e ad opporsi alla repressione del fondamentalismo islamico. Non si può rimanere indifferenti, come in passato, ed anche il Governo ed il Parlamento italiano devono esprimersi ufficialmente in tal senso.

martedì 29 dicembre 2009

MANIFESTAZIONE DI FRONTE ALL'AMBASCIATA IRANIANA





Clicca qua per vedere il video Sky



Oggi alle ore 14 la comunità dissidente iraniana, simpatizzante della resistenza, ha partecipato ad una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata del regime dei mullah alla quale hanno anche partecipato numerose personalità politiche italiane tra cui Marco Pannella, Dario Rivolta, Sergio Stanzani,Salvatore Bonadonna, On. Mecacci, Sergio D'Elia, Antonio Stango, Angelo Bonelli e numerosi altri cittadini romani. I partecipanti hanno condannato l'uso della violenza contro i manifestanti e hanno sostenuto la lotta del popolo iraniano per la libertà e la democrazia in Iran. Anceh per domani è prevista una altra manifestazione.http://www.radioradicale.it/scheda/294098
href="http://video.sky.it/videoportale/index.shtml?bcpid=1513658495&bclid=1515821132&bctid=59526681001">

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DI FRONTE ALL'AMBASCIATA IRANIANA A ROMA



IRAN: RADICALI PARTECIPANO A SIT-IN DAVANTI AD AMBASCIATA IRANIANA A ROMA


Roma, 29 dic. (Adnkronos) - Il Partito Radicale Nonviolento, Radicali Italiani e Nessuno Tocchi Caino aderiscono alla manifestazione organizzata dalla dissidenza iraniana residente Italia per oggi alle ore 14 davanti all'Ambasciata dell'Iran a Roma in via Nomentana 361. Tra gli altri saranno presenti il Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, Sergio D'Elia segretario di Nessuno Tocchi Caino e i Parlamentari Radicali Elisabetta Zamparutti, Matteo Mecacci e Marco Perduca co-vicepresidenti del senato del Partito Radicale Nonviolento.

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lunedì 28 dicembre 2009

LA GIORNATA DI ASHURA, UNA DATA STORICA NELLA RIVOLTA POPOLARE


Per tirare le somme della grande manifestazione nazionale di Ashura ci vogliono giorni e giorni di lavoro ma per essere più sintetico devo dire che la giornata di Ashura, in cui l'intera nazione iraniana è scesa in piazza per dire un grande no al sistema della Velayate Faghih scandendo lo strategico slogan "Morte al dittatore, morte a Khamenei", pagando un duro contributo di sangue, ha segnato una storica pagina con la deposizione definitiva di una pietra tombale sulla testa della repubblica islamica khomeinista dirottandolo e spingendolo verso la "pattumiera della storia". Secondo me la "Ashura" di quest'anno ha confermato irreversibilmente la ferrea volontà del popolo iraniano nel tortuoso cammino della lotta per il ripristinio della libertà e della democrazia in Iran. Il popolo iraniano, nonstante l'oblio dell'occidente e la ferocità di azione del regime dei mullah, ha alzato, per ennesima volta, la testa gridando che "noi, ci siamo e conquisteremmo con le nostre mani la desiderata e amata libertà e democrazia" , "Morte a Khamenei", "morte al dittatore". Adesso, secondo me tocca ai paesi occidentali, in particolare all'Unione Europea e all'America di allinearsi definitivamente a fianco del popolo iraniano riconoscendo il suo diritto a cambiare con le proprie forze il quadro attuale politico del paese. E' arrivato il momento in cui gli americani e gli europei devono rivedere le loro dannose e pericolose politiche di accondiscendenza con cui hanno allungato a dismisura la soppravvivenza del regime dei mullah permettendogli di portare avanti quasi indisturbato il suo pericolosissimo programma atomico militare. Anni e anni di inutile "dialogo"-monologo con il regime dei mullah, in campo atomico, ha incoraggiato la repubblica islamica a intensificare la sua politica dell'esportazione del terrorismo e dell'interferenza nei paesi vicinie lontani( basti vedere le sue forti interferenze in Iraq e in Afghanstan, dove sono stati uccisi migliaia di militari italiani e amercani e francesi ecc...). L'Europa e l'America devono mettere una pietra tombale, come l'hanno fatto in questi giorni le donne e gli uomini iraniani, sulla loro politica di "bastone e carote". Naturalmente in questa dannosa e pericolosa politica il bastone finiva sulla testa del popolo iraniano e le carote ingrossavano la pancia dei mullah. La lezione della giornata di Ashura deve entrare nelle stanze della politica dei paesi civili e dirottare le loro risorse verso gli eroi delle strade di Teheran, dove sarà imminente una grande battaglia, con enormi bagni di sangue, per ripristinare lo stato del diritto e della eguaglianza. Il treno è già partito e ha già superato orgogliosamente e maestosamente lo strategico scalo di Ashura, pagando un altissimo tributo di sangue. Chi non ha capito oppure ancora spera in una reversibilità della situazione sbaglia di grosso, come affermò tanti anni fa il leader della resistenza iraniana il mitico comandante Massoud Rajavi" la vipera non partorirà mai un colombo".
E' arrivato il momento di allinearsi, prima possibile, su questa orgogliosa onda di cambiamento del popolo iraniano, rischiando pur tanto ma risparmiando in un prossimo futuro di pace e di sicurezza. Investire oggi nella volontà di cambiamento del popolo iraniano renderà in un immediato futuro in un mondo sicuro e pacifico. Anche perchè oggi, l'albero del male e del terrorismo ha le sue radici nella casa della repubblica islamica di Ali Khamenei. Il popolo iraniano ha delle tradizioni mellenarie di civiltà e di amicizia e non deluderà mai coloro che gli sono stati a fianco nei momenti più bui della sua storia.
Colgo occasione per ringraziare i politici italiani che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza con le ragazze e i ragazzi in rivolta. Desidero ricordare particolarmente il presidente della Camera On. Gianfranco Fini, il ministro per le plitiche europee Andrea Ronchi, il presidente dell'Udc on. Ferdinando casini, On. Fassino e tanti altri che attraverso i loro comunicati stampa hanno espresso la loro vicinanza e solidarietà.
Karimi Davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Domani alle ore 14 terremo una manifestazione di fronte all'ambasciata iraniana per protestare contro la repressione in Iran.

LA SOLIDARIETA' DEL MINISTRO MELONI CON I GIOVANI IRANIANI


IRAN: MELONI, CESSI LA REPRESSIONE VIOLENTA
"Voglio esprimere la mia vicinanza ai giovani manifestanti iraniani che in queste ore stanno rivendicando con coraggio i propri diritti". Cosi' il ministro della Gioventu', Giorgia Meloni, commenta il ritorno in piazza dell'opposizione al governo iraniano. "Mi auguro - conclude Meloni - che le violenze cessino al piu' presto, e che si possa finalmente lavorare per aprire le porte ad un futuro di liberta' per i giovani dell'Iran".

MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETA' CON IL POPOLO IRANIANO


INVITO A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DI DOMANI DI FRONTE ALL'AMBASCIATA IRANIANA A ROMA

Domani, martedi, alle ore 14 scendiamo in piazza, di fronte all'ambasciata del regime fondamentalista e repressivo dei mullah per dimostrare la nostra solidarietà con il popolo iraniano che ieri ha segnato una gloriosa pagina nella nuova rivolta per la libertà e la democrazia in Iran. La giornata di Ashura di ieri è stata anche una data che ha unito nel destino la sorte di due regimi oppressori, il primo risalente a 1400 anni fa quando regnava Il Yazid a Karbala in Iraq e il secondo riguarda oggi,il regno di Khamenei a Teheran.
Anche Khamenei troverà lo stesso posto che trovò Yazid 1400 anni fa nella pattumiera della storia e che per i sciiti divenne il simbolo del male e dell'oppressione.
Karimi Davood, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
cell: 3387862297

SOLIDARIETA' DELLE FORZE POLITICHE ITALIANE CON IL POPOLO IRANIANO


Nel ringraziare tutti i politici e le personalita' italiane che ci hanno espresso la loro solidarieta' pubblico volentieri alcune adesioni di spicco del mondo politico italiano

Iran: Bondi propone mozione bipartisan per premere su Ahmadinejad

28 dic 2009
- “Una mozione bipartisan che possa essere sottoscritta anche da tutte le forze politiche dell’opposizione”. Lo propone il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, per il quale “quello che sta accadendo in Iran dimostra che il desiderio della libertà è un sentimento innato nell’uomo”.

Nella sua nota, il coordinatore del Pdl sottolinea che “come il comunismo, anche il regime politico iraniano è destinato a implodere sotto la spinta delle proprie contraddizioni”.
In questo quadro, “è necessario che il mondo intero faccia sentire la propria riprovazione al governo iraniano per i diritti umani conculcati e le violenze contro i manifestanti, e al tempo stesso esprima la solidarietà e la vicinanza ai giovani studenti che testimoniano in maniera commovente l’amore per la libertà e per la democrazia”.

IRAN: FINI, NESSUNO LASCI INASCOLTATO GRIDO DI LIBERTA' DI CHI SCENDE IN PIAZZA

28 dic 2009
Shama (Libano), 28 dic. - (Adnkronos) - ''Mi auguro che tutta la comunita' internazionale e l'Unione europea si facciano carico delle risposte da fornire ai tanti iraniani che scendono in piazza e mettono a rischio la propria vita per esprimere un desiderio di liberta'''. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini incontrando i giornalisti a margine della visita alla base militare di Shama, nel sud del Libano dove ha salutato a nome del Parlamento italiano la brigata aeromobile 'Friuli' inquadrata nella missione Unifil 2.
28-12-09
IRAN: SERENI, ANCHE GOVERNO ITALIANO S'ADOPERI PER FERMARE REPRESSIONE

(ASCA) - Roma, 28 dic - ''Alle immagini agghiaccianti che arrivano dall'Iran la comunita' internazionale e l'opinione pubblica mondiale hanno il dovere di rispondere con determinazione. La repressione violenta contro il movimento verde e' inaccettabile perche' colpisce migliaia di giovani che chiedono semplicemente e pacificamente liberta' di espressione e di manifestazione. Chiediamo al governo italiano di farsi immediatamente promotore di una concreta iniziativa europea e di sostenere ogni azione di pressione internazionale nei confronti del governo di Teheran affinche' cessino le violenze contro il movimento di opposizione democratica, le forze riformiste iraniane e gli organi di informazione indipendente''. E' quanto dichiara la vicepresidente del Partito democratico, Marina Sereni.

red-njb/cam/bra
28-12-09
IRAN: PITTELLA, FERMARE STRAGE OPPOSITORI E VIOLENZE. SI' A DIALOGO

(ASCA) - Roma, 28 dic - ''Il regime fermi la spirale di repressione che ha gia' causato la morte di decine di manifestanti nelle strade e apra un dialogo con l'opposizione per una transizione pacifica verso la democrazia e l'affermazione dei diritti umani e civili in Iran''. E' l'appello che il vice presidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, rivolge ai vertici del governo iraniano.

''L'escalation di violenza delle ultime ore dimostra che ci si sta avvicinando come in passato a un punto di non ritorno sulla strada che puo' sfociare in una sanguinosa guerra civile - rimarca Pittella - mi auguro che questa volta il popolo iraniano e i suoi dirigenti possano trovare le condizioni per una transizione pacifica che possa porre le basi per un futuro di pace, di tolleranza e di prosperita' per questo grande paese''.
28-12-09
IRAN: FASSINO (PD), CESSI REPRESSIONE, GOVERNO INTERVENGA SU TEHERAN

(ASCA) - Roma, 28 dic - ''Gli eventi drammatici che scuotono l'Iran suscitano angoscia e indicano un ulteriore tragico aggravamento di una situazione che, dalle contestate elezioni ad oggi, e' divenuta via via piu' critica. Ma non saranno la repressione e la violenza a fermare un movimento civile e di protesta che chiede liberta', democrazia e rispetto dei diritti civili''. Lo ha dichiarato l'onorevole Piero Fassino a nome del Pd.

''Al governo italiano, anche in considerazione delle intense relazioni che il nostro Paese ha con l'Iran - ha aggiunto Fassino - chiediamo di intervenire sulle autorita' di Teheran perche' cessi immediatamente ogni atto di repressione contro i manifestanti e l'opposizione e si torni al confronto politico fondato sulla ragione e non sulla violenza''.

I capigruppo del Pd nelle Commissioni estere di Camera e Senato, onorevole. Maran e il senatore Marcenaro, hanno presentato questa mattina interrogazioni al governo perche' riferisca al piu' presto in Parlamento.

domenica 27 dicembre 2009

IL REPORTAGE DELLA BBC

IL REPORTAGE DELLA CNN SULLE MANIFESTAZIONI DI IERI A TEHERAN

UNA SERIE DI FILMATI SUGLI SCONTRI DI IERI





In questo filmato i dimostranti danno il fuoco ad alcune banche

NUOVO FILMATO SULLE MANIFESTAZIONI DI IERI

Iran. Il Times incorona Neda "personaggio dell'anno". Intanto continuano le violenze



L'Occidentale.it

È Neda Soltan, la studentessa iraniana di 26 anni uccisa durante le proteste di piazza a Teheran contro la contestata rielezione di Mahmud Ahmadinejad nel voto del 12 giugno, il personaggio dell'anno per il Times di Londra.

Il quotidiano britannico ha scelto Neda definendola "simbolo globale dell'opposizione alla tirannia", dopo che l'immagine che raffigurava la giovane morente in una strada della capitale iraniana ha fatto il giro del mondo. Il Times ricorda la grande ondata di emozione prodotta a livello globale dalla morte di Neda, sottolinea come il suo nome fu evocato da politici come Barack Obama e Gordon Brown, e fa un parallelo tra la giovane iraniana e il ragazzo cinese in camicia bianca che bloccava il cammino dei carrarmati durante le manifestazioni di venti anni fa a piazza Tiananmen. Il regime di Teheran sulla fine di Neda ha parlato di "messinscena" e di mistificazioni dei media internazionali.

Intanto, continuano a moltiplicarsi le violenze durante le manifestazioni contro il regime del leader iraniano Mahmud Ahmadinehad. Sarebbero 300 le persone arrestate oggi durante le manifestazioni che si sono svolte a Teheran durante la festa religiosa dell'Ashura, in ricordo dell'uccisione del nipote di Maometto, l'imam Hussein, per mano degli uomini del califfo Yazid nel 680. Lo riferiscono fonti di polizia che hanno inoltre confermato la morte di 4 persone durante gli scontri, smentendo che sia stata causata "da un intervento della polizia". A dichiararlo alla televisione di stato è stato il vice capo della polizia iraniana, Ahmad Reza Radan secondo il quale "tra le decine di poliziotti rimasti feriti c'è anche il capo della polizia di Teheran".

Radan ha escluso che la morte dei quattro manifestanti sia legata ad un intervento repressivo delle forze dell'ordine: "Una delle vittime - ha detto - è morta perché caduta da un ponte, altre due in un incidente d'auto e la quarta è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco, ma siccome la polizia non ha utilizzato armi da fuoco, il decesso è sospetto e sul caso è stata aperta un'inchiesta". Tra i 300 arrestati, hanno aggiunto fonti di polizia, ci sono anche dei "mujahiddin del popolo che saranno portati davanti alla giustizia".

SOLIDARIETA' DEL PRESIDENTE CASINI CON IL POPOLO IRANIANO


Nella foto: Presidente Casini, Azar Karimi e On. Lorenzo Cesa
Iran: Casini ai giovani, liberta' in rete e solidarieta'
Presidente giovani iraniani, sfidato regime per democrazia
(ANSA) - ROMA, 27 DIC - 'Buon Natale a tutti anche a chi, in questo momento, e' privato della liberta'. Buon Natale ai ragazzi iraniani e birmani che, grazie a internet, portano nel mondo le violenze di cui sono vittime. Buon Natale a coloro che lottano contro la dittatura, per la democrazia'. Comincia cosi' il messaggio video di auguri che appare oggi sul blog di Pier Ferdinando Casini nel quale il leader dell'Udc rivolge un 'messaggio affettuoso al popolo della rete da cui accettiamo attenzioni, ma anche critiche perche' questa e' la regola del gioco'. In evidenza sul blog anche un intervento di Azar Karimi, presidente dell'associazione giovani iraniani nel quale si denunciano, tra l'altro, le violenze del regime dei mullah contro donne e uomini scesi in piazza. 'I giovani iraniani attraverso le manifestazioni di dissenso e di protesta - si legge - hanno sfidato un regime barbaro e medievale disposto a trascinare il mondo intero in una catastrofica guerra mondiale pur restare in potere.Un regime che non ha esitato di sparare sulle donne e sugli uomini che erano scesi in piazza per chiedere l'affermazione della legalita' e della democrazia. Il futuro politico dell'Iran - prosegue il presidente dell'associazione - appartiene a noi giovani che rappresentiamo la maggioranza della popolazione iraniana e che non chiediamo altro che liberta' e democrazia, due elementi che compongono le basi essenziali di un regime democratico, pluralista e popolare dove a prescindere dal sesso, dall'opinione, dalla razza e dall'etnia tutti godono dello stesso diritto : il diritto alla vita'.

NIPOTE DI MOUSSAVI TRA LE VITTIME DI OGGI DI TEHERAN. APPELLO URGENTE PER SALVARE LA VITA DELLE PERSONE ARRESTATE.



Il bilancio delle vittime delle manifestazioni di oggi è pari a 10 persone tra cui si nota anche il nipote dell'ex premier della repubblica islamica Mir Hossein Moussavi. Almeno 2000 il numero dei feriti. 10.000 le persone arrestate e portate nei siti segreti. I passdaran hanno circondato alcuni grandi ospedali cercando di portare via i feriti. I cittadini di Teheran si sono radunati attorno agli ospedali per evitare il trasferimento dei feriti da parte dei Passdaran
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprime le sue condoglianze e vicinanze ai familiari delle vittime della repressione delle manifestazioni di stamattina di Teheran e chiede all'Onu, all'Europa, all'America, ai partiti e alle personalità italiani di condannare l'uso della violenza contro gli inermi manifestanti e di intervenire urgentemente per salvare la vita delle persone arrestate dalle forze di sicurezza del regime iraniano. Secondo le informazioni giunte all'Associazione in molti casi i passdaran investivano la folla con le loro pesanti vetture. In un solo caso tre giovani sono stati uccisi sul colpo e altri tre sono rimasti gravemente feriti. Gli ospedali di Teheran tra cui Sina e Hezartakhtekhabi sono pieni di feriti e circondati dai Passdaran che si accingono ad entrarvi per portare via i feriti. Numerosi feriti dopo la medicazione hanno abbandonato gli ospedali nel timore dell'arresto da parte delle forze di sicurezza.
Secondo le stesse informazioni, numerosi feriti sono stati medicati e sottoposti agli urgenti interventi chirurgici nelle case private rischiando seriamente la vita.
Karimi Davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

IRAN: CONSIGLIERE MOUSSAVI CONFERMA LA MORTE DEL NIPOTECondividi:
(AGI) - Teheran, 27 dic. - Uno dei consiglieri di Mir Hossein Moussavi ha confermato la morte del nipote del leader riformista, ucciso dalle forze di sicurezza iraniane durante gli scontri a Teheran. Lo ha riferito il sito 'Kaleme'.
"Esprimo il mio dolore e le mie profonte condoglianze per il martirio di tuo nipote, Ali Habibi Moussavi", ha scritto in un messaggio Alireza Beheshti.

ITALIA, LA FARNESINA CONDANNA LA REPRESSIONE DEI MANIFESTANTI

Ringraziando il ministro degli esteri italiano per aver condannato l'uso della violenza contro i manifestanti pubblico volentieri il comunicato della Farnesina riportato dalla Repubblica.it

Roma, 21:24

IRAN: FARNESINA ESPRIME FERMA CONDANNA PER VIOLENZE
La Farnesina condanna le violenze occorse in Iran in occasione della Ashura. La salvaguardia della vita umana - si sottolinea in particolare dal ministero degli Esteri - costituisce un valore fondamentale che va difeso ovunque ed in qualsiasi circostanza. Dalla Farnesina si auspica quindi che la dialettica fra governo ed opposizione in Iran possa svilupparsi in un quadro di pieno rispetto dei diritti umani universali, tra i quali in particolare il diritto alla vita deve rimanere a tutti gli effetti imprescindibile


(27 dicembre 2009) Le altre news

IL REPORTAGE DELLA BBC SULLE MANIFESTAZIONI DI OGGI DI TEHERAN

CONTINUANO GLI SCONTRI IN TUTTO ILPAESE


NUMEROSI FERITI E MORTI
ALMENO 10 PERSONE HANNO PERSO LA VITA DURANTE GLI SCONTRI
IN UN CASO LA MACCHINA DELLA POLIZIA HA INVESTITO LA FOLLA UCCIDENDO TRE PERSONE
KAMENEI E' STATO TRASPOSRTAO IN ELICOTTERO IN UN LUOGO SCONOSCIUTO
NUMEROSI POLIZIOTI HANNO RIFIUTATO DI SPARARE SULLA FOLLA

NUOVI VIDEO DA TEHERAN


ALMENO 7 MORTI E NUMEROSI FERITI
GLI OSPEDALI SONO PIENI DI FERITI E I PASSDARAN CERCANO DI PORTARLI VIA

MORTI A TEHERAN. "I PASDARAN PRESIDIANO GLI OSPEDALI PER ARRESTARE I FERITI"





Notizia del Giorno

Migliaia di manifestanti in piazza a Teheran. Secondo un sito web dell'opposizione la polizia ha aperto il fuoco sui cortei e ci sarebbero almeno tre morti. "I pasdaran aspettano i feriti presso gli ospedali per arrestarli e portarli in carcere" dice a CNRmedia Sherzade Sholeh, presidente delle Donne Democratiche Iraniane in Italia.


Migliaia di manifestanti in piazza a Teheran. Secondo un sito web dell'opposizione la polizia ha aperto il fuoco sui cortei e ci sarebbero tre morti. In molte strade sono in corso durissimi scontri. E' il secondo giorno consecutivo di proteste mentre gli sciiti celebrano la festa della Ashura.
“I pasdaran presidiano gli ospedali per aspettare i feriti e portarli in carcere. Le persone ferite sono molte. Ma le proteste non si fermeranno”. Lo dice ai microfoni di CNRmedia Sherzade Sholeh, presidente delle Donne Democratiche Iraniane in Italia. Raggiunta al telefono Sholeh conferma le difficoltà nell’avere notizie da Teheran ma molte informazioni circolano attraverso i contatti della resistenza iraniana all’estero. “Mariam Rajavi, (presidente del comitato per la resistenza iraniana) ha mandato un messaggio per dire che le proteste non si fermeranno. Ormai non è più questione di contestare le elezioni. Ormai la gente va in piazza per dire no al regime e chiederne la fine. Questa è una delle giornate più sanguinose ma purtroppo non sarà l’ultima”


Migliaia di persone, giunte a piccoli gruppi, si sarebbero radunate nella piazza di Enghelab, nel centro della capitale iraniana, nonostante la massiccia presenza della sicurezza. La polizia sarebbe subito intervenuta prima con i gas lacrimogeni e poi caricando la folla, che avrebbe incendiato dei cassonetti.

L'opposizione contraria al presidente Mahmoud Ahmedinejad aveva convocato per questa mattina delle manifestazioni a margine delle cerimonie per l'Ashura, la principale festività religiosa sciita.

BREVI FILMATI SULLE MANIFESTAZIONI DI OGGI A TEHERAN



Continuano ancora violentissimi scontri tra la folla e le forze di sicurezza del regime dei mullah
Numerosi feriti e morti
Ospedale Najmieh di Teheran è pieno di feriti
Sale operatorie intasate per alto numero degli interventi
molti feriti vengono medicati nelle strade nei cortili delle case




Nella foto: un uomo colpito a morte dalle forze di sicurezza durante le manifestazioni di stamattina a Teheran

GLI OSPEDALI SONO IN MASSIMA ALLERTA E GIA' CI SONO ARRIVATI NUMEROSI FERITI
4 MORTI FINO A QUEST'ORA





SLOGAN: MARG BAR DIKTATOR, MORTE AL DITTATORE

TEHERAN: UCCISO UN GIOVANE COLPITE CON LE PALLOTTOLE DEI PASSDARAN


Secondo le informazioni appena giuntei dalle fonti della resistenza iraniana un'ora fa è stato ucciso a colpi di pistola, in via Valiasr, un giovane manifestante di Teheran. Non si sa ancora dell'identità della vittima.
karimi davood
cell:3387862297

ATTACCO DEI BASIJI ALLA MOSCHEA JAMARAN DURANTE L'INTERVENTO DELL'EX PRESIDENTE KHATAMI

UCCISI 3 MANIFESTANTI A TEHERAN


IRAN: SITO, UCCISI 3 MANIFESTANTI NEGLI SCONTRI A TEHERAN:

(AGI) - Teheran, 27 dic. - Tre manifestanti iraniani sono stati uccisi negli scontri con la polizia nel centro di Teheran, durante un corteo per la festivita' sciita dell'Ashura. Lo ha riferito il sito dell'opposizione Jaras.
"Tre manifestanti sono stati uccisi e altri due sono stati feriti dopo che la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti", si legge sul sito. .

Iran, la protesta fa paura Polizia e miliziani all’attacco
di Fausto Biloslavo
ilGiornale.it

Spari, scontri in piazza e lo slogan «morte al dittatore», come ai tempi dello Shah, rivolto al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad risuonano a Teheran. I manifestanti iraniani anti regime sono scesi di nuovo in strada nonostante le minacce della polizia di usare il pugno di ferro. Non è una protesta qualsiasi, che a ripetizione si registra nella capitale ed altre città dallo scorso giugno, dopo la fraudolenta elezione di Ahmadinejad. Questa volta la rabbia popolare è esplosa per la commemorazione dell’Ashura, la più importante ricorrenza religiosa dell’islam sciita. In tutta risposta il presidente iraniano accusa l’Occidente di fomentare le proteste e bolla i politici europei, che chiedono moderazione al regime, come «uno più stupido dell’altro». L’ha riportato l’agenzia stampa Fars, vicina al regime.
Ieri i manifestanti si sono riuniti in diversi punti della capitale, a cominciare dalla periferia nord. La polizia antisommossa è intervenuta in forze. A manganellate ha evitato che i dimostranti si concentrassero nella zona della moschea Jamaran dove parlava l’ex presidente riformatore Mohammed Khatami. Il sito riformista Parlemannews ha denunciato che «50 estremisti armati di catene, bastoni e spray al peperoncino hanno attaccato il luogo dove Khatami doveva parlare». Spesso il lavoro sporco viene lasciato ai fanatici del regime che picchiano più duro degli agenti.
Secondo i siti dell’opposizione i poliziotti hanno cominciato a fronteggiare gli assembramenti lanciando lacrimogeni e caricando la folla, ma non sarebbero riusciti a disperdere del tutto le proteste nella periferia nord a Niavaran. Poi c’è stata un’irruzione nella sede dell’Isna, un’agenzia di stampa vicina ai riformisti, dove aveva trovato rifugio un gruppo di manifestanti. Almeno due persone sono rimaste seriamente ferite. Secondo dei testimoni «la polizia si è scontrata con la gente che grida morte al dittatore» riferito ad Ahmadinejad. E altri slogan come «Ya Hussein Mirhussein», che inneggiano al candidato dell’opposizione Mousavi. Poi la situazione è degenerata: «La polizia anti sommossa sta sparando nella piazza Enqelab (una delle più importanti di Tehran nda) per disperdere i dimostranti» denunciavano ieri pomeriggio i siti riformisti come Jaras. Per fortuna erano solo colpi di arma da fuoco in aria. Il capo della polizia, Esmail Ahmadi Moghaddam, aveva minacciato nei giorni scorsi una reazione durissima se la gente fosse scesa in piazza contro il regime degli ayatollah. Alla protesta si sono uniti gli iraniani bloccati nel traffico dagli scontri cominciando a suonare ad intermittenza il clacson in segno di solidarietà ai manifestanti. Squadre speciali dei Guardiani della rivoluzione e dei Basij, a bordo di motociclette, hanno fatto strage dei finestrini delle macchine per tentare di bloccare la protesta dei clacson.
Gli scontri di ieri coincidono, non a caso, con il primo giorno dell’Ashura, che sette secoli dopo ricorda Hussein. Il grande martire che gli sciiti commemorano flagellandosi, in ricordo del sangue versato dal nipote del Profeta nella battaglia di Karbala. Gli slogan per l’eroe sciita vengono utilizzati per inneggiare al leader dell’opposizione, Hussein Mousavi, che porta il suo nome. Non solo: oggi, il culmine dell’Ashura, coincide con il settimo giorno di lutto per la scomparsa del grande ayatollah Hossein Ali Montazeri. La vera spina nel fianco del regime che ha criticato e condannato dagli anni ottanta, dopo essere stato un fautore della Rivoluzione islamica contro lo Shah.

I manifestanti prendono personalmente di mira anche la guida suprema del paese. «Khamenei ghatele, Velayatesh batele» (Khamenei è un assassino e il suo potere è illegale) gridano nelle piazze. I dimostranti protestano pure contro i cavalli di battaglia del regime, come la lotta al fianco dei palestinesi e degli sciiti Hezbollah. In piazza urlano «No Gaza, no Libano. La mia vita è per l’Iran». La protesta si è organizzata nei giorni scorsi via sms indicando la giornata di oggi come l’apice della mobilitazione. Le autorità, nonostante le minacce, temono una scintilla che possa provocare un bagno di sangue. Il giorno del martirio di Hussein si trasformerebbe nel colpo più duro al regime degli ayatollah.
www.faustobiloslavo.eu

sabato 26 dicembre 2009

DURI SCONTRI AL CENTRO DI TEHERAN






DURISSIMI SCONTRI IN TUTTE LE CITTA' IRANIANE

MANIFESTAZIONI E SCONTRI E GUERRIGLIA HANNO PRESO ILPOSTO DELLE CELEBRAZIONI RELIGIOSE DI ASHURA, GIORNO IN CUI E' CADUTO IL SECONDO IMAM DEGLI SCIITI DURANTE LA BATTAGLIA DI KARBALA

LA GENTE SCANDISCE SLOGAN CONTRO IL CAPO SUPREMO ALI KHAMENEI: MORTE AL DITTATORE, MORTE A KHAMENEI

CONTINUANO IN TUTTO IL PAESE GLI SCONTRI E LE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA

Secondo le informazioni appena arrivatemi dalla piazza Imam Hossein, le forze di sicurezza hanno attaccato coi manganelli e con spari in aria, la folla che partecipa alle celebrazioni religiose di Ashura( il giorno del martirio del secondo imam del sciismo, appunto Imam Hossein). La gente risponde con altrettanta violenza, gridando Morte a Khamenei, morte al dittatore attaccando le forze di polizia. La gente cerca di raggiungere la piazza Enghelab( rivoluzione), dove è previsto l'arrivo di almeno due milioni di persone. Secondo queste informazioni, tutte le strade principali di Teheran hanno lo stesso colore della piazza Imam Hossein, partecipazioni di massa e la voglia di gridare Morte a Khamenei. La gente è fuori di casa e cerca di raggiungere gli innumerevoli cortei che si sono avviati verso il centro di Teheran.Da varie parti di Teheran si sono costituiti dei cortei spontanei avviandosi verso la piazza della libertà e piazza Enghelab.
Per oggi si prevede una pagina gloriosa della partecipazione popolare contro il regime dei mullah. Secondo la tv della resistenza iraniana, tutte le città iraniane vivono in una situazione di esplosione e di guerriglia: Isfahan, Arak, Shiraz, Kirman,Hamadan ecc... Le forze di sicurezza sono in massaima allerta e la gente è in altretanta volontà di scendere in piazza e di sfidare il regime della violenza. Nonostante vari appelli delle massime autorità del regime la gente sta scendendo in massa per celebrare la giornata di Ashura gridando Morte al dittatore, morte a Khamenei.

karimi davood
Teheran, 09:09
La Repubblica.it
IRAN: L'OPPOSIZIONE SFILA PER L'ASHURA, SCONTRI A TEHERAN
Nuovi scontri tra la polizia e i manifestanti dell'opposizione a Teheran, durante il corteo per la festivita' sciita dell'Ashura. Gli agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti con i gas lacrimogeni per disperdere la folla che scandiva slogan contro il regime degli ayatollah nella centrale. E' il secondo giorno consecutivo che l'opposizione scende in piazza nella capitale iraniana in concomitanza con l'Ashura, il giorno dell'espiazione che e' una delle festivita' piu' importanti per i seguaci di Ali'.

ANSA.it

(ANSA) - TEHERAN, 27 DIC - Scontri tra polizia e migliaia di manifestanti anti governativi sono in corso nel centro di Teheran, nelle piazze Imam Hossein e Engelab.Secondo quanto riferito da testimoni all'ANSA, gli scontri sono particolarmente intensi in alcune aree del centro cittadino. I siti dell'opposizione avevano diffuso ieri appelli a dare vita a manifestazioni in occasione dell'Ashura, l'anniversario del martirio dell'Imam Hossein, la ricorrenza piu' importante per gli sciiti.

Sirjan:un breve filmato sull'attacco della folla per salvare i due giovani impiccati

SCONTRI A TEHERAN. COMUNICATO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA RESISTENZA IRANIANA

Intensi scontri nelle vie di Enghelab e Vali-Asr
Sabato, 26 dicembre 2009
Rivolta nazionale - Ashura 4

CNRI - Slogan di: "Morte a Khamenei! "Può essere sentito in molte parti di Teheran. Le proteste e gli scontri si sono diffusi a Bulvard Kechavarz e Vali-Asr Square. Unità speciali della polizia hanno violentemente attaccato la folla e hanno cercato di disperdere i manifestanti.

Alle 12.40 ore locali, sono stati sentiti degli spari nei pressi del bivio di Vali-Asr. Gli agenti del regime hanno frantumato i vetri degli automobili che suonavano i clacson. Alle 15:00 ora locale, gli scontri avevano raggiunto la vicinanza del Cinema Africa, Vali-Asr Avenue.

nella via di Karegar-e-Chamali, i manifestanti sono entrati nel Parco Laleh dopo essere stati attaccati da Bassijis e dai Pasdaran (Guardiani della Rivoluzione). Gruppi di donne riuniti nel Park Laleh lnciano slogan contro il regime.

Intensi scontri continuano tra la popolazione e le forze della repressione in Piazza Enghelab (rivoluzione) e sono stati sentiti anche degli spari. Nelle vie adiacenti, i manifestanti hanno urlato slogan ed hanno affrontato le forze di sicurezza e unità speciali. Nel corso di questi scontri, le finestre di automobili e molti edifici pubblici sono andati in frantumi.

Il Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
Dicembre 26, 2009

TEHERAN, TEATRO DI VIOLENTISSIMI SCONTRI



Il reportage della BBC di Londra sulle manifestazioni di oggi di Teheran

occasione della giornata di Tasua, vigilia della morte dell'Imam Hossein, secondo Imam sciita, i cittadini di Teheran hanno dato vita ad enormi raduni di commemorazione e di protesta in tutti i quartieri della città. I manifestanti lanciavano oltre agli slogan religiosi anche slogan politici contro il capo supremo Ali Khamenei:" morte al dittatore, morte a khamenei". Inizialmente gli scontri sono cominciati nella zona Plechiubi dove gli agenti di sicurezza hanno attaccato con il lancio di lacrimogeni e bastonate, manifestanti. A questo punto è nato una guerriglia tra i cittadini e poliziotti che non hanno esitato a sparare sulla folla. Si parla di decine di feriti e centinai di arresti. Addirittura la polizia ha attaccato la sede dell'agenzia Isna dove numerosi manifestanti avevano trovato il rifugio. La polizia ha anche attaccato con i bastoni frantumando i vetri delle macchine da cui si sentivano il suono di clacson in solidarietà con la popolazione in protesta.
Secondo le mie informazioni appena giunte da Teheran gli scontri continuano ancora e si prevedono per domani, la giornata di Ashura, enormi manifestazioni di protesta. In questa giornata, il secondo Imam viene martirizzato dalle forze dell'oppressione. Infatti la gente gridava anche degli slogan contro khamenei ricordandogli la fine degli oppressori che hanno massacrato Imam Hossein e il suo modesto esercito di 72 persone.

ULTIME NOTIZIE DA TEHERAN



TEHERAN, TEATRO DI NUOVI E VIOLENTISSIMI SCONTRI TRA I GIOVANI E LE FORZE DI SICUREZZA
CONTINUANO DURI SCONTRI TRA LA POPOLAZIONE E LE FORZE DI SICUREZZA
I CITTADINI DI TEHERAN SCENDONO IN MASSA NELLE STRADE
I BASIJI ATTACCANO I MANIFESTANTI
SI SENTONO GLI SPARI E GLI SOLGAN Morte a Khamenei in tutte le strade della capitale
Le manifestazioni sono iniziate alle 11 nella zona POLECHIUBI quando la polizia e i Basiji hanno cercato di disperdere la gente radunatasi per la celebrazione della giornata di lutto.
secondo le informazioni diffuse dalla Tv della resistenza iraniana gli scontri diventano sempre più duri e diventano una specie di guerra civile. I giovani cercano di affrontare le forze di sicurezza con tutti i mezzi a disposizione.
Piazza Enghelab,piazza Ferdoosi,via Enghelab, via Valiasr sono quattro punti chiave delle manifestazioni di protesta, dove la gente alla grida di "morte a khamenei, morte al dittatore" attacca le forze di sicurezza che reagiscono violentemente contro chiunque si manifesti a favore dei dimostranti.
I manifestanti avevano gi dichiarato che partiranno da piazza Enghelab verso la piazza della libertà.
La tv Aljazira in lingua inglese e l'agenzia Reuter hanno diffuso amipiamente dei notiziari sugli scontri di oggi.

venerdì 25 dicembre 2009

NUOVE MANIFESTAZIONI A TEHERAN


TGCOM. MONDO

Iran, nuovi cortei a Teheran
Fonti web, "slogan contro il governo"
Circa duemila persone si sarebbero radunate in piazza Topkhaneh, a Teheran, inneggiando slogan contro il governo, tra cui "morte al dittatore" e "liberate i prigionieri politici". L'area sarebbe presidiata dalle forze di sicurezza in assetto antisommossa. Lo riferiscono voci dall'universo dei blog iraniani e della messaggistica istantanea. I media stranieri non possono seguire direttamente gli eventi.

Secondo quanto si apprende dalle fonti online, i dimostranti si sarebbero radunati per proetstare contro il governo. Per ora non si hanno notizie di scontri con gli agenti di polizia in assetto antisommossa.

giovedì 24 dicembre 2009

BUON NATALE!


I miei migliori auguri per il santo Natale e per un felice anno nuovo 2010 a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo tortuoso cammino che ci condurrà inevitabilmente verso un'aurora di libertà e democrazia! Noi non dimenticheremo mai coloro che nei momenti più bui della storia iraniana ci hanno sostenuto e incoraggiato. Un caloroso ringraziamento và ai parlamentari, i ministri e i giornalisti che hanno dato la voce alla recente rivolta popolare in Iran e in modo particolare desidero ringraziare il presidente della Camera l'On. Gianfranco Fini, il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'On Elisabetta Zamparutti, On. Souad Sbai, l'On. Carlo Ciccioli, il Dott. Antonio Stango, il dott. Aldo Forbice, conduttore del programma radiofonico Zapping che in diverse occasioni si sono schierati pubblicamente a fianco delle donne e degli uomini che sono scesi in piazza per ripristinare la libertà e la democrazia in Iran.
Il popolo iraniano esprime i suoi migliori e più sentiti auguri a tutti coloro che credono nel messaggio di Gesù Cristo augurando che il prossimo anno sia un anno di prosperità, di pace e che porti per tutto il mondo la fine del regime fondamentalista, integralista e terrorista dei mullah in Iran!
karimi Davood

mercoledì 23 dicembre 2009

SIRJAN: DURISSIMI SCONTRI TRA LA GENTE E LE FORZE DI SICUREZZA DURANTE UN'IMPICCAGIONE PUBBLICA DI DUE RAGAZZI: 20 MORTI E ALMENO 50 FERITI



UN BREVE FILMATO SUGLI SCONTRI TRA LA POPOLAZIONE DI SIRJAN E LE FORZE DI SICUREZZA DEL REGIME DEI MULLAH RIVOLTA POPOLARE NELLA CITTA' DI SIRJAN DURANTE L'ESECUZIONE D DUE GIOVANI LA CITTA' E' IMMERSA IN UNA GUERRA CIVILE PER TUTTO IL GIORNO ARRESTATI NUOVAMENTE I DUE RAGAZZI E IMPICCATI Città di Sirjan, provincia di Kirman, Iran meridionale: Secondo le informazioni appena diffuse dalla Tv della resistenza iraniana, ieri mattina durante un'impiccagione pubblica di due giovani, i parenti e gli amici dei ragazzi condannati a morte hanno attaccato, con il lancio delle pietre e con l'uso dei bastoni, i funzionari che stavano celebrando il rito dell'esecuzione pubblica. Le forze di sicurezza presenti in piazza hanno cercato di affrontare la gente inferocita sparando all'altezza dell'uomo. Ma la gente è riuscita lo stesso a salvare i due ragazzi cercando di portarli in salvo. Durante la fuga, i passdaran arrivati in forza hanno ancora il fuoco sulla popolazione che nel frattempo aveva dato il fuoco alle macchine e alla grù predisposte all'esecuzione. Nel frattempo quasi tutte le strade della città di Sirjan diventano un teatro di scontri violentissimi tra la popolazione e le forze di sicurezza che riescono a ricatturare i due ragazzi alle porte della città uccidendo 5 persone. Gi scontri durano fino al pomeriggio con altri morti e feriti. Nel pomeriggio dello stesso giorno, i funzionari del regime hanno riprovato nuovamente a portare a termine l'impiccagione dei due ragazzi. Anche questa volta la popolazione ha attaccato le forze dell'ordine e di nuovo è nato un duro scontro tra i dimostranti e le forze dell'ordine che nel frattempo avevano impiccato i due condannati a morte. Il risultato di questo nuovo scontro è stato ancora numerosi morti e feriti. Gli ospedali della città sono colmi delle persone colpite dalle armi di fuoco e persino gli ospedali della città vicina come Kirman, dove un gran numero dei feriti sono stati portai, ha chiesto il rinforzo dei soccorsi e la donazione straordinario di sangue per alto numero dei feriti. Il risultato finale di questa giornata di guerra civile è stato almeno 20 morti e piu di 50 feriti e centinaia di persone arrestate oltre a numerosissime macchine statali date al fuoco. Secondo i testimoni diretti degli scontri la città di Sirjan assomogliava ad una palla di fuoco. Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprimendo la solidarietà con i cittadini di Sirjan, coi familiari dei due ragazzi condannati a morte, nonchè con famiglie colpite nel corpo e nell'anima dalla feroce reazione del regime dei mullah, condannana fermamente la violenza con cui i passdaran hanno affrontato un semplice gesto di amore della popolazione nei confroni di due giovani condannati ingiustamente a morte. karimi davood Notizia correlata diffusa dal Corriere della Sera.it VITTIME A SIRJAN - Intanto è ancora incerto il bilancio delle vittime della rivolta popolare scoppiata nella città di Sirjan, nel sud dell'Iran, dopo l'arresto di due condannati a morte, liberati provvisoriamente martedì da una folla di dimostranti mentre stavano per essere impiccati e poi nuovamente catturati dalla polizia. Secondo il sito web di Iran Human Rights (Ihr), un'organizzazione che si batte contro la pena di morte in Iran, il bilancio è di almeno cinque morti e 30 feriti. L'agenzia d'informazione «Fars», invece, parla di due uomini uccisi negli scontri e 25 feriti, precisando che le due condanne a morte sono state eseguite. La notizia dell'insurrezione, in ogni caso, non è stata ancora confermata dalle autorità. Le forze di sicurezza, stando al racconto di testimoni oculari, hanno aperto il fuoco per fermare la rivolta, mentre i manifestanti hanno dato alle fiamme alcuni mezzi della polizia. Secondo Ihr, le autorità avevano deciso in un primo momento di rinviare le impiccagioni dei due uomini, identificati con i nomi di Esmaeil F. e Mohammad A., a causa degli scontri. L'insurrezione è legata a quanto accaduto martedì a Sirjan, dove una folla inferocita, tra la quale si erano confusi i familiari dei due condannati, riconosciuti colpevoli di rapina a mano armata, ha sottratto alla forca i due condannati, nonostante la polizia abbia sparato lacrimogeni e colpi di pistola in aria per allontanare la folla. Successivamente le autorità iraniane hanno arrestato di nuovo i due uomini in un sobborgo della città di Sirjan. Unità Iran, rivolta contro pena di morte: rapiti due condannati Una vera e propria rivolta contro la condanna a morte di due uomini è avvenuta stamani nella città di Sirjan, nella provincia di Kerman, nell'Iran meridionale. Una folla tra la quale si erano confusi i familiari dei due condannati, riconosciuti colpevoli di rapina a mano armata, si è riunita nel luogo dove era prevista l'esecuzione, intonando slogan minacciosi contro le autorità e lanciando pietre contro le forze di sicurezza presenti. Successimavente, stando alla ricostruzione del sito web di Iran Human Rights (Ihr), un'organizzazione che si batte contro la pena di morte in Iran, i dimostranti hanno sottratto alla forca i corpi dei due impiccati, uno dei quali potrebbe essere ancora vivo, nonostante la polizia abbia sparato lacrimogeni e colpi di pistola in aria per allontanare la folla. L'agenzia d'informazione "Fars", che ha confermato l'accaduto, ha riferito che le forze di sicurezza hanno provato invano a effettuare degli arresti e hanno identificato i due condannati a morte con i nomi di Esmaeil F. e Mohammad A.. Per Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di Ihr, «le impiccagioni in pubblico sono un atto barbarico, usato dal governo per intimidire la popolazione». «La gente di Sirjan - ha aggiunto - ha dimostrato di non essere più disposta ad accettare una punizione medievale». 22 dicembre 2009

DURI SCONTRI AD ISFAHAN E NAJAFABAD PER DOPO LA MORTE SOSPETTA DELL'AYATOLLAH MONTASERI

NAJAFABAD E' IN UNO STATO DI GUERRA CON NUMEROSI SCONTRI TRA LA POPOLAZIONE E FORZE DI SICUREZZA
CONTINUANO IN TUTTO IL PAESE DURI SCONTRI TRA LA POPOLAZIONE FEDELE ALL'AYATOLLAH MONTASERI E LE FORZE DELL'ORDINE
SOSPETTI SULLA SUA MORTE HANNO PORTATO LA GENTE IN MANFESTAZIONI E CORTEI DI PROTESTA
SI PREVVEDONO ENORMI DIMOSTRAZIONI DI PROTESTA IN OCCASIONE DEL SETTIMO E DEL QUARANTESIMO GIORNO DELLA MORTE
IL REGIME HA ALLERTATO TUTTE LE SUE FORZE DI SICUREZZA REGOLARI E PARAMILITARI BASIJI
NELLA CITTA' DI QUM VIGE UNO STATO DI ALLERTA PERMANENTE

ANCHE NELLA CITTA' NATIVA DI MONTASERI CI SONO STATI DURISSIMI SCONTRI IN PIAZZA. LA GENTE HA CHIESTO IL SOCCORSO MEDICO E MEDICINALI DI PRIMO SOCCORSO
NUMEROSI FERITI E ARRESTI


Nella foto Ayatollah Montaseri, deceduto in modo sospettoso alcuni giorni fa

Secondo le informazioni appena giunte da Isfahan sono in corso duri scontri tra la popolazione fedele al defunto ayattollah Montaseri e le forze di sicurezza. I manifestanti dddddi Isfahan gridavano "Morte al dittatore, morte a Khamenei". Tra la popolazione iraniana e' molto diffusa la convinzione secondo cui Ayatollah Montaseri e' stato ucciso con l'ordine diretto di Ali Khamenei. Recentemente Ayatollah Montaseri aveva chiamato lo stesso leader dei mullah come " uomo oppressore, dittatore e da abbattere". E di conseguenza Khamenei aveva minacciato di "chiudere la bocca a coloro che minavano con le loro azioni e le loro parole la credibilita' politica e religiosa dello stato islamico".
davood karimi
un interessante articolo de Il Giornale scritto da Gian Micalessin

lunedì 21 dicembre 2009, 07:00 Teheran, trovato morto l’ayatollah scomodo che appoggiava i ribelli
di Gian Micalessin


Lo incontrai tre anni fa. Hossein Ali Montazeri era un soffio di voce in una fragile gabbia di pelle e ossa. Scivolava piegato dall’asma tra i libri e scrivanie di quell’antica, frugale residenza nel cuore della città santa di Qom, in Iran. Mi scrutò come un fantasma da dietro gli occhiali in cinemascope mentre io, piegato davanti a lui imploravo un’ intervista. Incrociai il suo sguardo. Era l’ultimo fuoco di quel corpo raggrinzito. Due occhi stanchi, ma capaci di scavarti dentro. Gli occhi del Grande ayatollah che un tempo insegnò religione all’imam Ruollah Khomeini. Non rispose neppure. Alzò sul mio capo la manina da mummia tremula e mi congedò in un sussurro di fatica: «Sei italiano, salutami il Papa, Dio ti benedica».
L’ayatollah Montazeri se n’è andato nel sonno a 87 anni. Per la gioia, e per la paura di Ali Khamenei, l’usurpatore che vent’anni fa gli rubò il titolo di erede di Khomeini. La maledizione di Montazeri è tutta nel suo funerale. Inizia stamattina ed è il grande appuntamento dell’opposizione. Vi partecipano Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi; è l’ultimo saluto al Grande ayatollah bandito dal regime, ma promosso a guida spirituale dall’onda verde. Quando la scorsa estate si diffondono le voci sulla spietata repressione, Montazeri è il primo a schierarsi: «Un sistema politico - scrive - basato sulla forza, l’oppressione, la frode, l’uccisione e l’uso di torture medievali e staliniste è illegittimo e va condannato». Stamattina l’altra «guida», l’Ali Khamenei che gli scippò il titolo di «supremo» deve decidere come difendersi da quel fantasma. Decidere se far finta di nulla o rischiare l’indignazione degli ayatollah di Qom spedendo legioni di pasdaran e miliziani basiji a «blindare» la città santa e l’ultimo addio al grande rivale. Comunque vada avrà perso, avrà dimostrato la sua debolezza. Montazeri del resto è la sua bestia nera. Nel1989, quando l’Assemblea degli esperti deve scegliere l’erede dell’imam, lui Khamenei è un semplice «hojatoleslam» due gradini sotto a quel rango di grande ayatollah indispensabile per la nomina. Per promuoverlo a Suprema guida ci vogliono le acrobazie istituzionali del presidente Ali Akbar Rafsanjani e una modifica della costituzione di cui il grande ayatollah Montazeri è stato teorico e ispiratore. Quando l’illustre sconfitto osa ricordargli che comanda senza averne titolo, Khamenei si vendica seppellendolo nella casa di Qom, costringendolo per cinque anni agli arresti domiciliari. Ma far star zitto Montazeri non è facile e la storia lo dimostra.
Nel 1987 quando è ancora l’erede designato di Khomeini è il primo a chiedere la legalizzazione dei partiti politici, denunciando il fallimento della Rivoluzione e dei tentativi di esportarla. «Dobbiamo ispirare il mondo con il buon esempio - dichiara - non addestrando e armando gruppi armati». La resa dei conti arriva alla fine dell’estate del 1988, quando denuncia le esecuzioni di massa di migliaia di prigionieri politici, auspica una politica più aperta e liquida con una battuta la fatwa per l’assassinio dello scrittore Salman Rushdie: «La gente nel mondo si sta facendo l’idea che la principale attività dell’Iran sia uccidere le persone». Due giorni dopo un Khomeini furioso «dimette» il proprio successore e gli revoca il titolo di grande ayatollah. Cancellando il proprio maestro Khomeini elimina l’architetto dell’architrave sui cui si regge il potere. L’architrave, introdotta nella Costituzione da Montazeri, il velayat e faqih, il concetto di suprema magistratura che concede alla Suprema guida la capacità di discernere bene e male. Una capacità quasi divina e fonte di potere assoluto. Ma anche un potere assai facile da delegittimare. Quando Khamenei manda basiji e pasdaran ad arrestare e torturare i manifestanti che contestano il risultato elettorale, a Montazeri basta una frase per destituire di ogni autorità il vecchio nemico. «L’ingiustizia è l’opposizione intenzionale all’insegnamento religioso, a ogni fondamento di ragionevolezza e razionalità, a quel consenso che rappresenta la legge. Chi si oppone a questo principio non è più qualificato a governare».

PARTECIPAZIONE DI UNA DELEGAZIONE DELLA RESISTENZA IRANIANA AL CONVEGNO DELL'UDC


Un breve videoclip della partecipazione di Azar Karimi, presidente dell'associazione giovani iraniani in Italia al congresso dell'UDC

Sabato scorso ha partecipato al congresso nazionale dell'Udc una delegazione dell'Associazione dei Giovani iraniani, simpatizzanti della resistenza iraniana durante il quale la presidente Azar karimi e' intervenuta portando il saluto dei ragazzi e delle ragazze della rivolta iraniana ai partecipanti del congresso. Azar durante il suo intervento ha ringraziato il presidente Casini per aver partecipato alla manifestazione in piazza San Lorenzo in Lucina e per il suo continuo sostegno alla lotta del popolo iraniano per la liberta' e la democrazia in Iran aggiungendo che le manifestazioni di dissenso popolare continuano ancora con gli slogan " morte al dittatore, morte a Khamenei" il che significa che la volonta' della popolazione e' quella di rovesciare l'intero sistema governativo islamico instaurando la liberta' e la democrazia in Iran. Azar ha infine ricordato la famosa terza via proposta dalla presidente Maryam Rajavi" No alla plitica di accondiscednenza, no alla guerra e uso delle armi e si al cambio democratico da parte del popolo iraniano".

domenica 20 dicembre 2009

UNA TRISTE NOTIZIA: MORTO GRANDE AYATTOLLAH MONTASERI


In questa foto si vede la Fatwa di Khomeini, scritta in persiano e dal proprio pugno, in cui ordina ai giudici religiosi il massacro di tutti i prigionieri politici simpatizzanti dei Mojahedin del Popolo. Il grande Ayattollah Montaseri si è opposto duramente contro questa Fatwa e ne ha preso seriamente le distanze motivo per cui Khomeini lo destitui dall'incarico di suo successore.

Nella foto: il corpo dell'ayattollah Montaseri esposto nel cortile della sua abitazione a Qum


Grande commozione e tristezza tra la comunità iraniana per la scomparsa di uno dei più grandi uomini religiosi della Persia che non ha voluto partecipare ai crimini commessi dal regime di Khomeini al costo di perdere il suo prestigioso incarico come il suo successore di Khomeini .
Nell'estate del 1987 quando Khomeini ordinò il massacro di trentamila prigionieri politici simpatizzanti dell'organizzazione dei Mojahedin del popolo, Ayattollah Montaseri ci si oppose fortemente criticando lo stesso Khomeini dicendo che " i Mojahedin sono una ideologia e l'ideologia va combattuto con le idee e non con eliminazione fisica dei suoi simpatizzanti". Questa critica ha costato all'Ayattollah Montaseri la perdita del suo incarico come successore . Ma Lui coraggiosamente ha accettato tutte le conseguenze delle sue affermazioni e ha sempre avuto una posizione da critico al regime islamico affermando spesso di non essere d'accordo su nulla con gli attuali governanti iraniani. Anche dopo le elezioni del 12 giugno scorso ha mantenuto le sue posizioni critiche partecipando con più energia alle manifestazioni di dissenso popolare accusando lo stesso leader Ali Khamenei di essere un dittatore e un criminale da cacciare via.
Recentemente, il leader della resistenza iraniana Massoud Rajavi in una lettera aperta scritta ai componenti del Consiglio dei Guardiani aveva proposto di dichiarare l'illegittimità del leadership di Khamenei sostituendolo con il grande Ayattollah Montaseri. Dopo la falsa rielezione di Ahmadinejad, Montaseri è sceso in campo con una nuova linfa ed energia suscitando un grande ammirazione e simpatia della popolazione. Secondo le informazioni appena giuntemi, dalle prime luci di alba, sono iniziate ondate di cortei e caravan da tutte le città vicine al Qum dove è deceduto. Ayattollah Montaseri era nato nel 1923 nella città di Najafabad.
Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, ai simpatizzanti e a tutti coloro che ammiravano la sua anima critica, ribelle e umana.
Naturalmente aspettiamo anche eventuali comunicati della famiglia e per ora ne prendiamo atto che il movimento di dissenso popolare contro l'intero regime di Ahmadinejad ha perso uno dei suoi più popolari anelli di congiunzione.
Karimi Davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
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Nella foto, ayattollah Montaseri, uno dei religiosi più critici al regime di Ahmadinejad
Notizia Ansa:Iran, morto grande ayatollah Hossein Ali Montazeri
Ex successore designato dell'ayatollah Khomeini
20 dicembre, 09:20


TEHERAN - Il grande ayatollah Hossein Ali Montazeri, uno dei religiosi iraniani più critici del regime ed ex successore designato dell'ayatollah Khomeini a guida del paese, è morto. Lo scrive oggi l'agenzia ufficiale iraniana Isna. Montazeri, che aveva 87 anni, è morto la notte scorsa nella città santa sciita di Qom, 130 chilometri a sud di Teheran. L'importante religioso era stato escluso dalla successione a Khomeini come Guida suprema della Repubblica islamica nel 1988, dopo avere criticato apertamente parte delle politiche del regime. Da allora è vissuto a Qom, quasi come un recluso, costantemente sorvegliato dagli apparati di sicurezza. Dal 1997 ha anche trascorso cinque anni agli arresti domiciliari per avere duramente criticato l'attuale Guida, l'ayatollah Ali Khamenei. Negli ultimi anni, tuttavia, il grande ayatollah, che godeva ancora di un vasto seguito religioso, ha fatto sentire spesso la propria voce critica. Dopo le contestate elezioni del giugno scorso che hanno visto confermato alla presidenza Mahmud Ahmadinejad, Montazeri ha preso decisamente posizione al fianco del cosiddetto 'movimento verde' di protesta guidato dall'ex candidato moderato Mir Hossein Mussavi e da quello riformista Mehdi Karrubi.


E' MORTO L'AYATOLLAH DISSIDENTE ALI MONTAZERI

(AGI) - Teheran, 20 dic. - Era lui la vera fonte di ispirazione delle proteste che da giugno scorso scuotono l'Iran, mostrando alla comunita' internazionale un altro volto della teocrazia islamica. Non il ricco e fin troppo potente Hashemi Rafsanjani, non il deludente ex presidente Mohamad Khatami, e neanche l'ex candidato presidenziale Mir Hossein Moussavi, oggi oppositore del regime ma ieri primo ministro e, dunque, sospettabile di contiguita' con un potere oggi odiato. Non loro, ma il Grande Ayatollah Hossein ALi Montazeri, morto a 87 anni, e' stato la "Guida Spirituale" dei giovani e degli studenti che da mesi contestano l'elezione di Mahmoud Ahmadinejad alla presidenza della Repubblica Islamica e la copertura a lui data dall'altra "Guida Spirituale", quell'Ali Khamenei che alla morte di Khomeini fu scelto per quella carica al posto di Montazeri.
La storia dell'Iran torna da oggi a Qom, la citta' santa sciita in cui Khomeini predicava contro lo scia' e che il fondatore della teocrazia islamica aveva trasformato nel centro irradiarote di una dottrina rivoluzionaria che avrebbe trasformato il Medio Oriente e gli stessi rapporti interni tra sciiti e sunniti nel mondo islamico. E' a Qom che Montazeri e' morto, e' da li' che la notizia e' arrivata ed e' stata rilanciata dalle veline dell'Iran e della Fars: "Hossein Ali Montazeri e' morto questa notte", hanno scritto le agenzie di stampa ufficiali omettendo il titolo di colui che al contrario di Khamenei gli studi religiosi li aveva completati.
I titoli, per la verita', gli furono tolti nel 1989, dopo uno scontro durissimo che Montazeri, che si era fatto il suo carcere duro negli anni dello scia', ebbe con Khomeini. Quando quest'ultimo era in esilio in Francia era stato lui a raccolgoliere in patria i fondi per la Rivoluzione, fino all'arresto acvvenuto nel 1975. Fu il primo presidente dell'Assemblea degli Esperti -l'organo competente per l'elezione e la rimozione della Guida Spirituale- e fu tale il suo carisma che la stessa Assemblea lo designo' "futura Guida della Rivoluzione islamica". Tra i nemici nella famiglia rivoluzionaria contava Rafsanjani (oggi anche lui rivale di Khamenei e Ahmadinejad) che tramo' contro di lui e provvide a farlo definitivamente fuori dai giochi alla morte di Khomeini. Ma Montazeri era gia' caduto in disgrazia presso il capo supremo della Rivoluzione.
Khomeini non poteva sopportare le sue critiche alle esecuzioni di massa e le citazioni sulla clemenza di Maometto. Nel 1989, pochi mesi prima di morire, Khomeini disse di essersi sbagliato sul compagno di strada di una vita e impose a Montazeri di dimettersi da presidente dell'Assemblea degli Esperti. Le faide succedute alla morte dell'ayatollah provvidero poi a confinarlo per sempre a Qom- tirandolo fuori' da li' solo per trasferirlo in carcere quando Khamenei non ne poteva piu' delle sue critiche- senza pero' ridurne il carisma, rimasto intatto fino a oggi.
E' a Qom che secondo il sito riformista Parlemanews si stanno dirigendo migliaia di iraniani per partecipare ai funerali di Montazeri: "A migliaia arriva da Isfahan, Najafabad, e altre citta", per i funerali, che si terranno domani, di colui che non aveva esitato a scagliare una fatwa contro l'attuale regime, definendolo fondato non piu' sul "Velayat-e-faqih" -la dottrina con cui Khomeini defini la supremazia del guirista islamico e della sharia- bensi' sul "velayat-e-nezami", la supremazia dei soldati.

Iran: morto Grande Ayatollah Montazeri,critico del regime
(Reuters) - Il Grande Ayatollah Hossein Ali Montazeri, figura religiosa di primo piano che avrebbe dovuto essere il successore di Ruhollah Khomeini e che da tempo era critico verso il regime di Teheran, è morto. Lo annunciano oggi i media di Stato.

Alla notizia della morte di Montazeri, migliaia di suoi sostenitori hanno deciso di partire Qom - dove viveva - per partecipare ai funerali previsti per domani, ha reso noto il sito moderato Parlemannews.

L'87enne Montazeri, che aveva contestato il risultato delle elezioni presidenziali di giugno che hanno ridato la vittoria a Mahmoud Ahmadinejad, era stato uno degli architetti della rivoluzione islamica del 1979, ma poi era entrato in collisione con la leadership religiosa, fino a trascorrere cinque anni agli arresti domiciliari, fino al 2002.

Doveva essere lui il successore dell'Ayatollah Khomeini alla guida dell'Iran. Ma dopo che nel 1989 contestò l'esecuzione di massa di prigionieri, a succedere a Khomeini fu, nello stesso anno, l'Ayatollah Ali Khamenei, ancora oggi massima guida spirituale del paese.

"Hossein Ali Montazeri è morto nella sua casa ieri sera", ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale in un dispaccio che non indica il titolo ufficiale di Montazeri.

L'Ayatollah risiedeva da anni a Qom, città santa per gli sciiti che si trova a sud di Teheran, ed era uno dei più anziani e importanti religiosi iraniani.

Ad agosto, aveva definito l'attuale regime una "dittatura", affermando che la gestione da parte delle autorità delle rivolte di piazza dopo le elezioni di giugno avrebbe potuto portare "alla caduta del regime".

 
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