mercoledì 28 agosto 2013

IRAN: LA DOLOROSA STORIA DI ATEFEH RAJABI, IMPICCATA IN PUBBLICO A SOLI 16 ANNI


care amiche e cari amici stasera vorrei portare alla vostra attenzione una storia di dolore di una ragazza appena sedicenne, impiccata in pubblico il 15 agosto 2004 nella città di Nekah in Iran. chiedo scusa per il forte contenuto della storia. vi chiedo perdono "la storia di Atefeh Rajabi è piena di dolore e di miseria è nata in una poverissima famiglia nella città di Nekah è rimasta subito orfana della mamma con il padre tossicomane che la obbligava ad andare fin da bambina a vendere le gomme da masticare e mendicare cosi facendo è cresciuta tra miseria, pietà, carità popolare e attenzioni maschili sul suo debole corpo senza carne e tutta ossa! il padre sempre più esigente e a volte fuori per cause di lavoro di manuale e operaio edile è rimasta spesso dai vecchi nonni molto poveri man mano che cresceva le attenzioni maschili cadevano sul suo debole corpo e sui piccoli curvi! qualcuno le pagava per qualche palpeggiamento qualcuno per qualche servizio più spinto! pian piano che cresceva diventava sempre più sfruttata sessualmente a detta dei compaesani aveva anche qualche problema comportamentale e mentale diverse volte è stata fermata e portato in commissariato per la prostituzione alcuni cittadini l'avevano denunciato per il suo comportamento e attività di prostituzione tutto ciò fino all'età di 15 ani e mezzo quando fu arrestata e condannata a morte da un giudice religioso che in qualche occasione l'aveva portato in casa sua e l'aveva violentata in carcere di Nekah veniva visitata ogni giovedì sera( in Persia il giorno venerdì è festa e la gente si dà all'intimità giovedì sera perché il giorno dopo potrà andare a fare il bagno nei bagni pubblici e fare abluzione religiosa per aver fatto sesso!). ogni volta che il giudice religioso andava a violentarla le prometteva di farla liberare prima possibile. le aveva motivata la sua condanna a morte perché molta gente aveva protestato presso il commissariato e lui l'avrebbe fatto per finto per domare le proteste del paese! la detenzione si prolungava e lei impaziente chiedeva sempre più spesso di poter andare a casa e trovare le sue bambole e giocare con i coetanei! una notte, durante il rapporto sessuale con il giudice, gli chiede ancora la liberazione e lui come sempre cerca di giustificare il ritardo nella scarcerazione a questo punto lui cerca di minacciare lui e di dire quello che lui viene a fare tutti i giovedì sera. ma il giudice cerca sempre di domare la sua rabbia e tranquillizzarla con le sue promesse e qualche regalino ma le minacce diventano sempre più insistenti a questo punto il giudice Rezai decide di eseguire la condanna a morte e dato che lei era minorenne di quasi 16 anni si reca a Teheran presso la corte suprema del paese e cerca di convincere i giudici a esaminare il caso in via eccezionale perché la popolazione è in rivolta e chiede la testa di Atefeh la corte suprema in due giorni dà la sua approvazione all'esecuzione in privato ma il giudice Rezai ne chiede in pubblico la notte del 15 agosto del 2004, quando le ragazze e i ragazzi del resto del mondo si davano al divertimento nelle città balneari, il giudice Rezai si reca da Atefe e dopo aver consumato ennesima notte di sesso con la promessa della liberazione per il giorno dopo il 15 agosto del 2004 i Passdaran girano nella città e con alto parlante comunicano esecuzione in pubblico di Atefeh invitando la popolazione ad assisterci la mattina alle 8 il giudice Rezai si reca in carcere e comunica a Atefe la liberazione per il mezzogiorno Atefe gli disse "allora possiamo pranzare insieme?" il giudice Rezai le risponde "si ti ho preparato " Chelo Ghormesabzi" di cui lei era molto goloso"( una pietanza persiana molto ricco di verdure e carne accompagnato dal riso basmati e zafferano. è un piatto molto ricco e appartenete alla classe media alta). verso le 11 i Passdaran vanno a prelevarla in carcere e con un cellulare la conducono in piazza centrale di Nekah. quando Atefeh vede la gente in piazza capisce nonostante la sua menomazione mentale che qui non si tratta di Chelo Ghormesabzi" ma ben qualcosa più terribile e comincia a capire che la gente li in piazza sa qual cos'altro che lei non sapeva ancora comincia a piangere non vuole salire sulla gru portata in piazza con una fune blu comincia a chiedere aiuto e gridare aiuto e chiamare i suoi" mamma, mamma, papa, pappa pur sapendo che la mamma era già morta il giudice religioso le avvicina per calmarla e sotto orecchio le dice" è una cosa finta non gridare vedrai che all'ultimo momento io salgo sulla gru e toglierò il cappio al collo e dichiarerò amnistia! ho la tua amnistia in mano firmata dall'ayattollah Khamenei ma la devo leggere quando tu sei sulla gru dirò che la nostra grande ayattollah ha offerto la sua generosità e amnistia tenendo conto della tua età e condizioni di vita"( hanno raccontato i Passdaran vicini che hanno assistito all'impiccagione Atefeh si calma e sale sulla gru i Passdaran mettono la testa tra il cappio della fune blu e scendono Atefeh resta fermo con le mani legate dietro la schiena il giudice Rezai comincia a dare la lettura della sentenza chiedendo alla popolazione di approvare le sue fatiche giuridiche e il suo impegno personale nello " sradicamento della prostituzione e del mal costume e corruzione morale" dopo la lettura chiede l'ascolto di alcuni passaggi del corano riguardante il caso della "corruzione morale che è il male più grave sulla terra!" dopo la lettura di alcuni passaggi del Corano il giudice religioso dà ordine ai Passdaran di salire sulla gru e di eseguire la pena ma in piazza non si muove un foglio, silenzio assoluto, nemmeno i respiri si sentivano salvo il rumore del piccolo cuore di mia "figlia"! il giudice grida ai Passdaran di salire e di togliere la sedie sotto i piedi di Atefeh anche l'aria era rimasta ferma il giudice minaccia i Passdaran di condannarli a morte per la disobbedienze dell'esecuzione dell'ordine di Dio e del ayattollah khamenei, attuale capo supremo del paese allora a questo punto sale lui di persona e da dietro avvicina la mia figlia Atefeh che capito dell'intenzioni del giudice religioso Rezai grida con tutta la sua forza "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, lui mi violentava sem..." la sua voce viene interrotta da un rumore misto dello scricchio della sedia e del rumore di soffocamento che usciva dalla bocca di mia "Atefeh"! il corpo restò per ben due ore esposto alle carezze del vento e degli spaventatissimi sguardi che trasmettevano a tratti la rabbia, la pietà e la sconfitta! aveva vinto il giudice Rezai e il suo misogino regime clericale viva il ricordo di mia Atefeh( in persiano significa amore, sensibilità, gentilezza, generosità) il mondo dei mullah le ha tolto tutto ma non il suo amore che è rimasto e rimarrà nei nostri cuori! oggi riposa in un pezzo di terra vicino a mamma! qualche volta qualche donna le porta i fiori ma lei a chi va a trovarla le domanda sempre "avete visto le mie bambole, come stanno sono cresciute"?" mangiate ancora Chelo Ghormesabzi"? allora quando lo mangiate pensate anche a me" davood karimi care amiche e cari amici stasera vorrei portare alla vostra attenzione una storia di dolore di una ragazza appena sedicenne, impiccata in pubblico il 15 agosto 2004 nella città di Nekah in Iran. chiedo scusa per il forte contenuto della storia. vi chiedo perdono "la storia di Atefeh Rajabi è piena di dolore e di miseria è nata in una poverissima famiglia nella città di Nekah è rimasta subito orfana della mamma con il padre tossicomane che la obbligava ad andare fin da bambina a vendere le gomme da masticare e mendicare cosi facendo è cresciuta tra miseria, pietà, carità popolare e attenzioni maschili sul suo debole corpo senza carne e tutta ossa! il padre sempre più esigente e a volte fuori per cause di lavoro di manuale e operaio edile è rimasta spesso dai vecchi nonni molto poveri man mano che cresceva le attenzioni maschili cadevano sul suo debole corpo e sui piccoli curvi! qualcuno le pagava per qualche palpeggiamento qualcuno per qualche servizio più spinto! pian piano che cresceva diventava sempre più sfruttata sessualmente a detta dei compaesani aveva anche qualche problema comportamentale e mentale diverse volte è stata fermata e portato in commissariato per la prostituzione alcuni cittadini l'avevano denunciato per il suo comportamento e attività di prostituzione tutto ciò fino all'età di 15 ani e mezzo quando fu arrestata e condannata a morte da un giudice religioso che in qualche occasione l'aveva portato in casa sua e l'aveva violentata in carcere di Nekah veniva visitata ogni giovedì sera( in Persia il giorno venerdì è festa e la gente si dà all'intimità giovedì sera perché il giorno dopo potrà andare a fare il bagno nei bagni pubblici e fare abluzione religiosa per aver fatto sesso!). ogni volta che il giudice religioso andava a violentarla le prometteva di farla liberare prima possibile. le aveva motivata la sua condanna a morte perché molta gente aveva protestato presso il commissariato e lui l'avrebbe fatto per finto per domare le proteste del paese! la detenzione si prolungava e lei impaziente chiedeva sempre più spesso di poter andare a casa e trovare le sue bambole e giocare con i coetanei! una notte, durante il rapporto sessuale con il giudice, gli chiede ancora la liberazione e lui come sempre cerca di giustificare il ritardo nella scarcerazione a questo punto Atefeh cerca di minacciare lui e di dire quello che lui viene a fare tutti i giovedì sera. ma il giudice cerca sempre di domare la sua rabbia e tranquillizzarla con le sue promesse e qualche regalino ma le minacce diventano sempre più insistenti a questo punto il giudice Rezai decide di eseguire la condanna a morte e dato che lei era minorenne di quasi 16 anni si reca a Teheran presso la corte suprema del paese e cerca di convincere i giudici a esaminare il caso in via eccezionale perché la popolazione è in rivolta e chiede la testa di Atefeh la corte suprema in due giorni dà la sua approvazione all'esecuzione in privato ma il giudice Rezai ne chiede in pubblico la notte del 15 agosto del 2004, quando le ragazze e i ragazzi del resto del mondo si davano al divertimento nelle città balneari, il giudice Rezai si reca da Atefe e dopo aver consumato ennesima notte di sesso con la promessa della liberazione per il giorno dopo il 15 agosto del 2004 i Passdaran girano nella città e con alto parlante comunicano esecuzione in pubblico di Atefeh invitando la popolazione ad assisterci la mattina alle 8 il giudice Rezai si reca in carcere e comunica a Atefe la liberazione per il mezzogiorno Atefe gli disse "allora possiamo pranzare insieme?" il giudice Rezai le risponde "si ti ho preparato " Chelo Ghormesabzi" di cui lei era molto goloso"( una pietanza persiana molto ricco di verdure e carne accompagnato dal riso basmati e zafferano. è un piatto molto ricco e appartenete alla classe media alta). verso le 11 i Passdaran vanno a prelevarla in carcere e con un cellulare la conducono in piazza centrale di Nekah. quando Atefeh vede la gente in piazza capisce nonostante la sua menomazione mentale che qui non si tratta di Chelo Ghormesabzi" ma ben qualcosa più terribile e comincia a capire che la gente li in piazza sa qual cos'altro che lei non sapeva ancora comincia a piangere non vuole salire sulla gru portata in piazza con una fune blu comincia a chiedere aiuto e gridare aiuto e chiamare i suoi" mamma, mamma, papa, pappa pur sapendo che la mamma era già morta il giudice religioso le avvicina per calmarla e sotto orecchio le dice" è una cosa finta non gridare vedrai che all'ultimo momento io salgo sulla gru e toglierò il cappio al collo e dichiarerò amnistia! ho la tua amnistia in mano firmata dall'ayattollah Khamenei ma la devo leggere quando tu sei sulla gru dirò che la nostra grande ayattollah ha offerto la sua generosità e amnistia tenendo conto della tua età e condizioni di vita"( hanno raccontato i Passdaran vicini che hanno assistito all'impiccagione Atefeh si calma e sale sulla gru i Passdaran mettono la testa tra il cappio della fune blu e scendono Atefeh resta fermo con le mani legate dietro la schiena il giudice Rezai comincia a dare la lettura della sentenza chiedendo alla popolazione di approvare le sue fatiche giuridiche e il suo impegno personale nello " sradicamento della prostituzione e del mal costume e corruzione morale" dopo la lettura chiede l'ascolto di alcuni passaggi del corano riguardante il caso della "corruzione morale che è il male più grave sulla terra!" dopo la lettura di alcuni passaggi del Corano il giudice religioso dà ordine ai Passdaran di salire sulla gru e di eseguire la pena ma in piazza non si muove un foglio, silenzio assoluto, nemmeno i respiri si sentivano salvo il rumore del piccolo cuore di mia "figlia"! il giudice grida ai Passdaran di salire e di togliere la sedie sotto i piedi di Atefeh anche l'aria era rimasta ferma il giudice minaccia i Passdaran di condannarli a morte per la disobbedienze dell'esecuzione dell'ordine di Dio e del ayattollah khamenei, attuale capo supremo del paese allora a questo punto sale lui di persona e da dietro avvicina la mia figlia Atefeh che capito dell'intenzioni del giudice religioso Rezai grida con tutta la sua forza "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, lui mi violentava sem..." la sua voce viene interrotta da un rumore misto dello scricchio della sedia e del rumore di soffocamento che usciva dalla bocca di mia "Atefeh"! il corpo restò per ben due ore esposto alle carezze del vento e degli spaventatissimi sguardi che trasmettevano a tratti la rabbia, la pietà e la sconfitta! aveva vinto il giudice Rezai e il suo misogino regime clericale viva il ricordo di mia Atefeh( in persiano significa amore, sensibilità, gentilezza, generosità) il mondo dei mullah le ha tolto tutto ma non il suo amore che è rimasto e rimarrà nei nostri cuori! oggi riposa in un pezzo di terra vicino a mamma! qualche volta qualche donna le porta i fiori ma lei a chi va a trovarla le domanda sempre "avete visto le mie bambole, come stanno sono cresciute"?" mangiate ancora Chelo Ghormesabzi"? allora quando lo mangiate pensate anche a me" davood karimi

martedì 27 agosto 2013

ancora le esecuzioni quotidiane

Continuano le esecuzioni in Iran: Ieri sono stati impiccati 5 prigionieri nella città di Qum e uno nella città di Ardebil. fin dal primo agosto sono stati impiccati 36 detenuti! E' questo il messaggio del governo riformista di Rohani?!

giovedì 15 agosto 2013

six prisoners have been hanged in Ahwaz


Posted on: 14th August, 2013
  • Rate The News
  • Rate this post

  • Source:
Ahwaz
HRANA News Agency – Six prisoners have been hanged in Ahwaz Karoun prison on charge of rapping this morning.

According to a report by Fars News Agency, after a year and a half the rapists of the parks around Shushtar were found and sentenced to death. The sentence was enforced this morning in Ahwaz prison.

The death sentence has been confirmed by the Supreme Court.
Share

A man and a woman are going to be stoned in Tabriz central prison


Posted on: 14th August, 2013
  • Rate The News
  • 5.00/5 (100.00%) 1vote
  • Random News
  • Editor: Human
  • Translator:Houman Niyazi
  • Source:
Ali Sai Bashsiz
HRANA News Agency – Zahra Pour Sai, the daughter of Hassan and Ali Sai Bashsiz, the son of Hassan, have been tried by judge Amiri, the head of the second branch of the criminal court of East Azerbaijan province and sentenced to stoning on charge of adultery in 2012.
Naghi Mahmoudi, the attorney lawyer said to HRANA: “The lawyers of the culprits have asked for appeal afterwards and the case was sent to the branch 7 of the Supreme Court. Morteza Fazel the head of the branch 7 of the Supreme Court and Azizollah Razzaghi the Counselor of this branch have rejected the appeal request”
The Supreme Court said in their verdict: “Regarding the content of the dossier, the investigations and the confessions of the culprits and the comments of the informed ones and the film made about the relationship of the culprits which shows the adultery clearly have been done by the agreement and propensity of both sides and the statement of the court members about the film which fulfills the conditions of adultery which is confirmed by all court members and the lack of enough reasons given by the convicts and their lawyers the verdict number 91/4/19 – 0000129 issued by the second branch of the criminal court of the East Azerbaijan province which sentences  Mr. Ali Sai and Mrs. Zahra Pour Sai to stoning on charge of adultery is confirmed according to the rules and part A of article 265 of criminal law.”
The culprits have received this definitive verdict on December 16, 2012 in Tabriz central prison.
Therefore there is the fear that the verdict enforcement of Tabriz department of justice is willing to enforce the sentence secretly.

giovedì 8 agosto 2013

Condanniamo fermamente la lettera del presidente Letta a Rohani capo del regime terroristico iraniano


Caro presidente Letta
con enorme dispiacere abbiamo appreso della sua lettera al capo del regime integralista e misogino dei mullah Hassan rohani che è un lupo travestito dalla pecora. Basta ricordare che lui è da 34 anni che è al commando dei piu delicati dicasteri del potere politico e di sicurezza. la sua firma è in calce alla maggior parte delle decisioni terroristiche di cui molte vittime sono i difensori della pace e della stabilità nel mondo. basti ricordare i soldati trucidati in Naassiriah in Iraq e in Afganistan. basti ricordare il numero altissimo delle persone impiccate ingiustamente fin dal giorno della sua nomina: oltre due cento impiccagioni nell'arco di due mesi. Speriamo che lei abbia avuto il coraggio di menzionare nella sua inopportuna lettera la repressione e il terrorismo internazionale iraniano di cui molte vittime portano la cittadinanza italiana.
Signor Letta a nome delle popolo iraniano che è la principale vittima dell'integralismo iraniano devo ricordarle che Rohani è un miraggio costruito su misura per deviare attenzione internazionale sulla costruzione della bomba atomica e per prendere altri tempi necessari alla sua preparazione. secondo noi stringere le sue sanguinanti mani non significa ne onore ne privilegi finalizzati ad avere nella corsa al mercato economico iraniano. tali comportamenti inopportuni e meschini vengono solamente sfruttati dal regime per incrementare la repressione interna e il terrorismo esterna.
Signor presidente nel momento in cui intero mondo civile è il testimone di un grande genocidio in Siria di cui il vero fautore è il regime dei mullah non serve a nulla lettere di compiacimento e di buon augurio ad una persona che fino ad oggi ha gestito in persona il terrorismo internazionale e la repressione. Vorrei ricordarle di avere rispetto per le vittime italiane del terrorismo iraniano se non vuole averlo per altre vittime.Con questa lettera Lei ha offeso onore dei soldati italiani uccisi con ordine diretta di Rohani. Cosa risponderà ai loro familiari? con la sua lettera, di qualsiasi contenuto, lei ha legittimato la nomina di un personaggio estremamente pericoloso per la pace e la stabilita del mondo. A nome dei familiari delle vittime del terrorismo iraniano, compreso anche quelle italiane, condanniamo fermamente questo gesto poco diplomatico che è una grave offesa al popolo iraniano e al popolo italiano. concludendo la mia lettera le assicuro che chi pensa di domare un regime barbaro e disumano con una lettera e una visita diplomatica sicuramente è lontano anni luce dalla realtà e naviga in un miraggio permanente di cui i lampi di luce non sono altro che eco di esplosioni terroristiche e misogine contro i vostri soldati e nostri concittadini.
Col rispetto e onore al popolo italiano e alle sue vittime
davood karimi presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

giovedì 1 agosto 2013

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO