martedì 29 novembre 2011

Unanime condanna della comunita' iraniana in Italia contro attacco del regime all'ambasciata inglese a Teheran




Comunicato Stampa contro l'assalto all'ambasciata inglese a Teheran



A nome dell'Associazione Donne democratiche, dell'Associazione Giovani e dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprimiamo la nostra solidarietà con la Grand Bretagna e condanniamo fortemente il brutale e il vile attacco delle forze paramilitari della Sepah passdaran, avvenuto stamattina contro l'ambasciata inglese a Teheran. Cogliamo occasione per ringraziare il ministro degli esteri italiano, Signor Terzi, per le sue giuste e condivise dichiarazioni, espresse subito dopo questa aggressione all'ambasciata britannica a Teheran da parte delle forze integraliste iraniane, comandate dall' Ayatolterrore Ali Khamenei, . Secondo noi esige urgentemente una voce forte, determinata e unita contro la politica di riccattaggio del regime iraniano che ormai è diventata una istituzione ufficiale della politica esteri dei mullah. Bisognerebbe richiamare tutti gli ambasciatori dell'Unione Europea per dare un messaggio fortissimo a coloro che oggi minacciano la stabilità, la pace e gli equilibri regionali e mondiali.
Signor ministro siamo a Suo fianco e sappi che il popolo iraniano saprà ringraziarLa opportunamente in un Iran libero e democratico.

Sholeh Shahrzad, presidente dell'Associazione Donne democratiche iraniane in Italia
Karimi Azar, presidente dell'Associazione Giovani iraniani
Karimi Davood, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

venerdì 25 novembre 2011

ROMA, PIAZZA DELLA REPUBBLICA, MANIFESTAZIONE PER LA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE











NUCLEARE: IRAN; MALAN (PDL), BENE TERZI SU PERICOLO ATOMICO


Grazie cuore al caro Senatore Malan che sempre è stato al fianco del popolo iraniano e della sua resistenza!
Karimi Davood


(ANSA) - ROMA, 22 NOV - ''Le dichiarazioni sul pericolo
atomico iraniano del nuovo ministro degli esteri Giulio Terzi
durante una riunione in Kuwait sono molto positive e indicano
continuita' nella politica estera italiana. Particolarmente
importante è il proposito manifestato di chiedere all'Unione
Europea di attivarsi contro quello che e' il maggior pericolo
alla sicurezza del Medio Oriente e del mondo''. Lo afferma, in
una nota, il senatore del Pdl Lucio Malan, a margine di un
seminario dell'Assemblea Parlamentare della NATO a Londra.
(ANSA).

mercoledì 23 novembre 2011

Le nostre più profonde condoglianze per la scomparsa della signora Danielle Mitterrand



Purtroppo è venuta a mancare ieri la più grande sostenitrice della causa delle donne e della resistenza iraniana: Le nostre profonde condoglianze ai figli, amici e in particolar modo al presidente della resistenza iraniana la signora Maryam Rajavi che ha perso ieri una sorella, una madre e una grande amica della resistenza iraniana.
Ci sentiamo vicini a tutti coloro che credono nei valori umani di cui la signora Daniel Mitteraund è stata una partigiana, una attivista e una porta bandiera anche quando era la prima donna della francia per ben due mandati presidenziali.

martedì 22 novembre 2011

L'EFFETTO DELLE NUOVE SANZIONI!


IL REGIME DI AHMADINEJAD SOTTO IL PESO DELLE SANZIONI
Vignetta di Badban

Iran, Obama blocca banche e petrolio

GRANDE SODDISFAZIONE DELLA COMUNITA' IRANIANA PER LE NUOVE SANZIONI ANNUNCIATE DAL GOVERNO AMERICANO

22/11/2011 -


Obama: "Dure sanzioni contro l'Iran
NEW YORK
Bloccare le banche e il petrolio iraniano. È questa la parola d’ordine con cui Barack Obama stringe il cerchio attorno al regime di Teheran, accusato in maniera esplicita di «aver scelto la via dell’isolamento internazionale», violando in ogni modo ogni forma di legalità internazionale per il suo programma nucleare.

Alla luce del rapporto della Agenzia Atomica, di concerto con Londra e l’Unione Europea, gli Stati Uniti annunciano un nuovo e più severo piano di sanzioni economiche allo scopo di fermare il programma di proliferazione atomica iraniano. Per la prima volta, come sottolinea lo stesso Obama, l’America aggredisce in modo radicale sia il mercato finanziario e bancario, sia quello del gas e del petrolio, per bloccare le maggiori fonti di sostentamento economico di Teheran.

Prima il titolare del Tesoro, Tim Geithner, poi Hillary Clinton, infine lo stesso presidente in una nota ufficiale, chiariscono che l’Iran è andato contro ogni avviso da parte della comunità mondiale e ormai rappresenta una minaccia per la pace e la stabilità globale. Le sue banche, osserva il Tesoro Usa, appoggiano non solo il progetto nucleare ma anche il terrorismo internazionale. Anche le banche del resto del mondo - avverte sempre il Tesoro Usa - si espongono a dei rischi intrattenendo attività con l’Iran. Che stavolta ci sia un escalation della risposta Usa, lo dimostra il fatto che le sanzioni vengono accompagnate da dettagli tecnici precisi. In particolare, l’America da oggi perseguirà quelle persone fisiche, ma anche quelle aziende che aiutano materialmente lo sviluppo del settore petrolifero e petrolchimico iraniano.

Le sanzioni scatteranno contro le singole transazioni oltre i 250mila dollari, o le diverse transazioni che ammontassero a un milione di dollari nell’arco di un anno. Una strategia globale, che non si fermerà qui. «Sino a quando continueranno le azioni illecite da parte del governo di Teheran - si legge nella nota della Casa Bianca - gli Stati Uniti non molleranno i propri sforzi di dare la caccia alle organizzazioni iraniane sotto copertura, ai loro affari ingannevoli e ai loro sforzi per eludere le sanzioni».

Iran, Farnesina: Italia appoggia con convinzione sanzioni Usa



Il nuovo ministro degli esteri italiano Giulio Terzi



Comunicato Stampa sulla presa di posizione del ministro degli esteri italiano
L'Associazione delle Donne Democratiche, l'Associazione dei Giovani assieme all'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia desiderano porgere i loro più convinti e profondi ringraziamenti all'ambasciatore Terzi, nuovo ministro degli esteri italiano che ha espresso una positiva dichiarazione a favore delle misure sanzionatorie adottate dall'America contro il programma nucleare-militare del regime di Ahmadinejad denunciato di recente dall'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica). Il popolo iraniano ha chiesto alla comunità internazionale di adottare serie e generali sanzioni( in tutti i campi), contro il regime iraniano che fino ad oggi ha dirottato tutte le risorse umane e materiali del paese verso l'alimentazione del terrorismo internazionale, della repressione del popolo e della bomba atomica che mette in serio pericolo l'intero mondo. Il terrorismo, la repressione e la bomba atomica sono tre fondamentali pilastri su cui regge il regime dispotico dei mullah e fino ad oggi hanno portato alla morte centinaia di miglia di innocenti iraniani e stranieri e sono costati alla comunità iraniana centinaia di miliardi di dollari. Ribadiamo che la posizione del governo italiano è un segno di maturità politica e diplomatica di un popolo che dà sempre ripudia la guerra e la violenza e si è schierato a fianco dei giovani iraniani che sono scesi in piazza scandendo lo slogan "libertà e democrazia" pagando col loro sangue un . Condividiamo in pieno la dichiarazione del ministro quando dichiara che:"Non dobbiamo permettere all'Iran di avere armi nucleari. Questa è la ragione delle sanzioni. Gli affari sono importanti, ma la sicurezza lo è ancor di più".
martedì 22 novembre 2011
Sholeh Shahrzad, presidente dell'Associazione Donne democratiche iraniane
Azar Karimi, presidente dell'Associazione Giovani iraniani
Davood Karimi, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia


ROMA (Reuters) - L'Italia sostiene con "piena convinzione" il piano di sanzioni economiche nei confronti dell'Iran annunciato dall'amministrazione statunitense.

Lo afferma in una nota il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, secondo il quale non si deve permettere all'Iran di dotarsi di armi nucleari.

"Le sanzioni non sono rivolte contro il popolo iraniano ma mirano ad indurre le autorità di Teheran ad un atteggiamento di effettiva collaborazione con l'Aiea [l'Agenzia internazionale per l'energia atomica] affinché vengano dissipati i seri dubbi sulla natura del programma nucleare", dice il ministro nella nota.

"Purtroppo le conclusioni dell'ultimo Rapporto dell'Aiea non solo non hanno chiarito quei dubbi, ma hanno fornito ulteriori motivi di grave preoccupazione alla comunità internazionale. Occorre quindi inasprire il regime sanzionatorio ed intensificare la pressione sull'Iran, e l'Italia si sta attivando affinché sanzioni analoghe a quelle annunciate dagli Stati Uniti vengano adottate quanto prima anche dall'Unione europea", conclude la nota.

In un messaggio su Twitter il neo ministro condensa così il suo pensiero sulla questione: "Non dobbiamo permettere all'Iran di avere armi nucleari. Questa è la ragione delle sanzioni. Gli affari sono importanti, ma la sicurezza lo è ancor di più".

Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Iran: dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vice presidente Commissione Esteri della Camera dei Deputati

“Dopo che l’Aiea ha verificato in maniera definitiva che il sentiero percorro dall’Iran è quello verso l’armamento nucleare è fondamentale una decisa reazione internazionale. E’ per questo che appare oltremodo appropriata che l’Italia - come dichiarato dal Ministro Giulio Terzi di Sant’Agata - sostenga la necessità di un serio regime di sanzioni sullo stile di quello preannunciato dal Segretario di Stato Americano Hillary Clinton.
Le sanzioni devono segnalare al governo di Teheran la consapevolezza del consesso internazionale sull’aggressività delle intenzioni iraniane, non hanno lo scopo di danneggiare la popolazione, ma quello di bloccare la classe dirigente iraniana da un progetto che più volte ha dimostrato il suo bellicoso antagonismo contro l’Occidentee e contro Isreale.
Sono dunque soddisfatta delle parole del ministro decisamente contrarie al nucleare iraniano e al terrorismo internazionale, l’unica strada in grado di difendere la pace mondiale.”

Roma, 22 novembre 2011

lunedì 21 novembre 2011

IRAN: ONU, SI' A CONDANNA VIOLAZIONI DIRITTI UMANI

DAVOOD KARIMI: UNA STRAORDINARIA NOTIZIA APPENA ARRIVATA
PER ENNESIMA VOLTA L'ONU CONDANNA LA CRESCENTE VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI IN IRAN


20:10 21 NOV 2011

(AGI) New York - Con un numero record di voti a favore l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato la risoluzione annuale di condanna delle violazioni dei diritti umani in Iran.
La risoluzione e' passata con 86 si', sei in piu' dell'anno scorso, mentre i contrari sono scesi da 44 a 32. L'Assemblea ha anche approvato la risoluzione di condanna delle violazioni dei diritti umani in Corea del Nord.

Iran: Gb rombe tutti legami finanziari

21 Novembre 2011 18:38 ESTERI

(ANSA) - LONDRA - Il ministro delle finanze britannico, George Osborne, ha annunciato che il suo governo ha tagliato ogni legame finanziario con le banche iraniane. Si tratta di una mossa senza precedenti, finalizzata a punire teheran per uil suo programma nucleare. Osborne ha detto che le azioni del regime iraniano sono una "minaccia significativa" alla sicurezza britannica e internazionale".

Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada annunciano nuove sanzioni contro l'Iran

davood karimi: iniziative ottime e condivise dal popolo iraniano ma non ancora sufficienti a fermare la bomba atomica iraniana
Lunedì 21 Novembre 2011 17:15



Gli Stati Uniti, Gran Bretagna e il Canada sono pronte per annunciare una serie di sanzioni contro l'Iran nella giornata di oggi, secondo ABC News. I funzionari degli Stati Uniti hanno detto alla ABC che il Dipartimento di Stato imporrà sanzioni in zone che attualmente utilizza l'Iran "per aggirare le sanzioni esistenti sull'energia e settori finanziari". Numerose fonti hanno detto Venerdì che gli Stati Uniti prevedono di sanzionare un'industria petrolchimica iraniana, cercando di aumentare la pressione su Teheran per la sua dotazione nucleare.

Le fonti dicono che Washington ha voluto mandare un segnale forte dopo che le Nazioni Unite hanno pubblicato nel rapporto dell' 8 novembre in cui è stato scritto che l'Iran sembrava di avesse lavorato in passato sulla progettazione di una bomba atomica. Il segretario della Difesa Leon Panetta, parlando a giornalisti che viaggiavano con lui in Canada la scorsa settimana, ha detto che gli Stati Uniti ritengono che il modo più efficace per affrontare l'Iran sia usare ancora pressioni diplomatiche e sanzioni per cercare di frenare il programma nucleare dello stato islamico. Le sei potenze coinvolte nella soluzione diplomatica in Iran, Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania, hanno elaborato una risoluzione comune attraverso intensi negoziati e la presenteranno all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) il prossimo Venerdì.

IRAN: ANCHE IL CANADA ANNUNCIA NUOVE SANZIONI

(AGI)
Politica

lunedì 21 novembre 2011 22.07

(AGI) Ottawa - Il Canada ha annunciato nuove sanzioni contro l'Iran per colpire "praticamente tutte le transazioni". Tra i destinatari dei provvedimenti c'e' anche la Banca centrale di Teheran. "Lavoriamo con i paesi che la pensano allo stesso modo e che oggi allargano le sanzioni contro l'Iran", ha detto il capogruppo conservatore alla Camera Peter Van Loan. .

NUOVE INIZIATIVE OCCIDENTALI CONTRO LA BOMBA ATOMICA DEI MULLAH

Iran: Francia propone nuove sanzioni petrolifere e finanziarie



Parigi, 21 nov. (Adnkronos/Dpa) - La Francia propone nuove, durissime, sanzioni contro l'Iran tra le quali il congelamento dei beni della Banca Centrale e il blocco delle esportazioni del petrolio. La proposta di queste sanzioni e' contenuta in una lettera inviata dal presidente Nicolas Sarkozy ai leader dell'Unione Europea, Stati Uniti, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Canada. "Mentre l'Iran procede nel suo programma nucleare, rifiutando i negoziati e condannando il suo popolo all'isolamento, la Francia chiede nuove sanzioni di dimensioni senza precedenti per convincere l'Iran del fatto che deve negoziare", si legge in una dichiarazione dell'ufficio di Sarkozy
.

Iran:Programma nucleare, l'Occidente alza la voce con Teheran. La City chiude le porte della finanza

Davood Karimi: un'ottima notizia ma non ancora sufficiente a fermare le aspirazioni espansionistiche e terroristiche del regime dei mullah. Bisogna anche riconoscere al popolo iraniano il diritto di cambiare il quadro politico attuale del paese che è alla base di tutta la mala situazione del paese. Un paese ridotto alla fame, alla miseria alla prostituzione, alla violenza grazie ai piu di 32 anni della politica di accondiscendenza dell'occidente.

Programma nucleare, l'Occidente alza la voce con Teheran. La City chiude le porte della finanza. Nella foto il ministro degli Esteri britannico William Hague (AFP Photo)
Un muro tra l'Occidente e Teheran sembra alzarsi rapido e compatto. Con un'azione coordinata l'Occidente si mobilita per esercitare nuove e vigorose pressioni sull'Iran nel tentativo di frenare il suo programma nucleare. Il via l'ha dato Londra con una decisione senza precedenti: sbarrare l'ingresso per l'Iran alla City troncando ogni legame finanziario. Seguono a ruota gli Stati Uniti annunciano l'arrivo di «nuove sanzioni», l'Ue pronta a nuovi provvedimenti già da martedì e Parigi che lancia un appello per il congelamento immediato dei beni della banca centrale di Teheran e lo stop all'acquisto del petrolio iraniano.

La nuova stretta su Teheran, una mossa «coordinata» come ha sottolineato lo stesso ministro degli Esteri britannico William Hague, coincide con l'avvio a Vienna della conferenza organizzata dall'Aiea (l'Agenzia Onu per l'energia atomica) sulla eventuale nascita di un'area denuclearizzata in Medio Oriente e alla quale l'Iran, invitato, non partecipa ritenendo l'evento uno «spettacolo» privo di significato.

Ancora una volta il dito puntato è contro Israele: «Il regime sionista non è un firmatario del Trattato di non proliferazione nucleare e le sue installazioni nucleari non sono controllare dagli ispettori dell'Agenzia. Fin tanto che il regime sionista non avrà aderito al Trattato e non collaborerà con le organizzazioni e le istanze internazionali, questo genere di conferenza non avrà alcuna utilità e non potrà riuscire», ha tuonato il rappresentante iraniano presso l'Aiea, Ali Asghar Soltanieh.

«Riteniamo - ha dichiarato oggi a Londra il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne annunciando le misure - che le azioni del regime iraniano rappresentino una minaccia significativa alla sicurezza nazionale britannica e alla comunità internazionale». Osborne ha poi spiegato che le banche iraniane giocano «un ruolo cruciale» nel facilitare il programma nucleare del Paese e che negare loro accesso alla piazza di Londra «rappresenta un duro colpo alle ambizioni del regime». Lo stop assicurerebbe poi che gli istituti britannici non vengano usati per transazioni legate alla proliferazione di armamenti nucleari. «Il rapporto dell'Aiea della scorsa settimana ha fornito prove dettagliate e credibili delle dimensioni militari del programma nucleare iraniano», ha aggiunto Hague.

Mentre si attendono in serata i dettagli sulle sanzioni degli Stati Uniti, che saranno illustrati dal capo del Dipartimento di Stato e dal titolare del Tesoro americano, Timothy Gheitner, a Bruxelles si apprende che già domani i 27 dell'Ue potrebbero raggiungere un accordo preliminare per aggiungere 190 tra persone ed entità alla lista di nomi per i quali sono già in vigore sospensione dei visti e dei beni. L'approvazione finale del nuovo pacchetto è prevista al consiglio esteri della Ue, il prossimo primo dicembre. Da Parigi è invece partita una lettera, indirizzata ai leader di Germania, Canada, Usa, Giappone, Regno Unito e Ue, con un appello affinchè vengano congelati «da subito» i beni della banca centrale di Teheran e si interrompa l'acquisto del petrolio iraniano. (ANSA)

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venerdì 18 novembre 2011

Manifestazione della comunità iraniana residente a Roma di fronte all'ambasciata americana

Oggi, venerdi, alle ore 14, la comunità iraniana residente a Roma ha svolto una manifestazione di fronte all'ambasciata americana per sollecitare le autorità degli Stati Uniti d'America a rispettare i loro impegni presi coi residenti del campo e di intervenire presso il governo iracheno per annullare l'ultimatum di Al Maleki per la chiusura del campo di Ashraf dove risiedono attualmente all'incirca 3300 persone di cui mille donne. Negli ultimi anni in particolare 8 aprile scorso il campo è stato assaltato dai militari iracheni che hanno sparato sui residenti disarmati. In questo disumano attacco sono stati uccisi all'incirca 40 persone e feriti piu di 300 combattenti della resistenza iraniana. Tra i morti e i feriti si vedono numerose donne di ogni età. la comunità iraniana residente a Roma attraverso questa manifestazione ha voluto anche esprimere la sua solidarietà con i componenti del campo che vivono sotto innumerevoli restrizioni in campo alimentare e sanitario e col arrivo del freddo è stato vietato dal governo iracheno la consegna di qualsiasi materiale combustibile tra cui legno, petrolio e carburanti vari.
Davood Karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia






sabato 12 novembre 2011

TEHERAN: ESPLODE ARSENALE DELLA SEPAH PASSDARAN: 500 MORTI E MILLE FERITI

A 45 km da Teheran, nella base della Sepah Passdaran, Shahid Moddares, è avvenuta una grande esplosione che secondo le mie fonti che hanno visitato la base ci sono almeno 500 morti tra i Passdaran e oltre 1000 i feriti. Tutti in gravissimi condizioni. Le esplosioni continuano!Si parla di una azione di sabotaggio nel quadro della guerra tra Ahmadinejad e Khamenei. La popolazione è spaventata! Nei primi momenti si parlava di un attacco americano ma è stato smentito dalla Sepah Passdaran. secondo le mie informazioni pervenute direttamente dalla base l'intera struttura della Sepah Passdaran è stata distrutta totalmente. Per l'intensita delle fiamme e il pericolo di altre esplosioni i soccorritori non possono avvicinare l'interno della base.



TEHERAN
Iran, esplode arsenale: 17 morti
Le guardie rivoluzionarie parlano di un incidente


esplode un arsenale, 27 vittime
MILANO - Un arsenale militare nei pressi di Teheran è esploso a causa di un incidente. Le vittime sono 17. Il fatto è accaduto nella base dei Pasdaran di Shahid Modarres, nel villaggio di Bigdaneh nei pressi di Malard, a circa 45 chilometri di Teheran. La tv di Stato Irinn cita in proposito un responsabile delle Guardie rivoluzionarie, Ramezan Sharif, che ha riferito della morte dei suoi colleghi. L'esplosione sarebbe stata innescata accidentalmente durante lo spostamento di munizioni in uno dei depositi della base. Incerto il numero dei feriti, che - sempre secondo Sharif citato anche dall'agenzia Irna - sono in situazioni critiche.

I PASDARAN - Le Guardie rivoluzionarie sono la più potente organizzazione militare iraniana, fondata nel 1979 dall'Ayatollah Ruhollah Khomeini per la sicurezza e la difesa della Repubblica islamica. Note anche come Pasdaran (guardie in persiano), hanno forze aeree, di mare e di terra per un totale di 150 mila uomini. Ma hanno anche propri e potenti servizi di intelligence, e operano anche come forza di polizia interna.

Redazione Online

domenica 6 novembre 2011

REPLICA ALL’ARTICOLO DI REPUBBLICA DEL 2 NOVEMBRE SCORSO SU CAMPO ASHRAF.

Di Elisabetta Zamparutti e Carlo Ciccioli, co-presidenti del comitato Iran libero

Accuse analoghe a quelle dell’articolo di Repubblica del 2 novembre scorso su Campo Ashraf erano state mosse, peraltro con una metodologia di inchiesta apparentemente “seria”, da Human Rights Watch nel 2005, in un dossier poi rigorosamente smentito (benché non dovesse nemmeno esservi bisogno di prove, tanto era incongruo) da un’indagine condotta da una delegazione del Parlamento europeo recatasi direttamente ad Ashraf. Ulteriori prove sull'inconsistenza sia del dossier sia dell'accusa di terrorismo verso i Mojahedin del Popolo Iraniano sono state portate allora da personalità internazionali che comprendono generali statunitensi operanti sul posto dal 2004 (allora tutti i residenti – circa 5.000 – furono individualmente interrogati dagli americani e chi volle abbandonare il Campo lo poté fare e così negli anni a venire), decine e decine di giuristi fra i quali Antonio Cassese, delegazioni del Parlamento Europeo e della Camera dei Lord, fino alle ripetute, univoche e definitive sentenze di tribunali britannici e della Corte di Giustizia delle Comunità Europee. Negli Stati Uniti da anni congressmen fra i più prestigiosi, un ex direttore dell'FBI, governatori di Stati, una Corte d'Appello federale chiedono, documenti alla mano, che si revochi anche da parte del Dipartimento di Stato quell'etichetta di "organizzazione terroristica straniera" che fu concessa dall'Amministrazione Clinton come gesto di appeasement verso Teheran. Nonostante tutto questo, i residenti di Ashraf, che hanno il solo torto di essersi battuti contro il regime dei mullah, devono ancora subire, periodicamente, delle ondate di fango.

Ma l’articolo ci offre l’opportunità di spiegare come sui 3.500 residenti incombe la minaccia di smantellamento del Campo entro la fine dell’anno di cui sarebbe bene occuparsi. Più volte il regime iraniano ha espresso questa volontà trovando puntuale eco nel Governo iracheno di Al-Maliki. Da ultimo il 31 ottobre, quando il Ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salhei si è recato a Bagdad dove ha tenuto una conferenza stampa con il suo omologo iracheno Hoshyar Zebari che gli ha ribadito l’impegno a smantellare il campo entro il 2011.

Con la fine dell’anno le truppe americane lasceranno l’Iraq e con esso anche la tutela dei residenti che, va detto, ha evidenziato da tempo preoccupanti cedimenti che fanno il paio con il ritardo dell’Amministrazione Obama a dar seguito a quanto disposto dai giudici federali della Corte d’Appello del Distretto di Columbia per i quali non sussistono prove tali per cui i Mojahedin del Popolo Iraniano debbano rimanere nella lista nera americana dei terroristi.

sabato 5 novembre 2011

un interessante film sulla vita di Neda Aghasoltan, simbolo donna della resistenza iraniana

IRAN: AIEA TROVA LE PROVE, "VICINO TEHERAN SI TESTA L'ATOMICA"

(AGI) - Vienna, 5 nov. - L'Iran costruisce l'atomica poco fuori da Teheran. E' quanto afferma l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) nel prossimo rapporto trimestrale sul processo di arricchimento dell'uranio avviato dalla Repubblica islamica, apparentemente per ragioni civili e non militari. A tre giorni dalla pubblicazione del rapporto, il prossimo 8 novembre, i funzionari dell'Agenzia si sono confidati in forma anonima con i giornalisti, preannunciando il focus sui container di acciaio dislocati a Parchin, a sudest della capitale iraniana. Impianto utilizzato per testare esplosivi ad altissimo potenziale da impiegare come innesco nelle testate nucleari per far deflagrare la carica di plutonio della bomba atomica. L'Agenzia e' in possesso di immagini satellitari in grado di mettere all'angolo il regime degli ayatollah. Inoltre, secondo le stesse fonti, Teheran possiede gia' piani computerizzati di guerra nucleare.
I sospetti sul complesso militare di Parchin emersero gia' nel 2004. Anche il quel caso il satellite fece egregiamente il proprio lavoro e sforno' fotografie imbarazzanti per l'Iran, che respinse le accuse e l'anno dopo permise agli ispettori internazionali di entrare nel complesso.
Il rapporto dell'Aiea e' destinato ad alimentare la tensione tra la repubblica Islamica da un lato e dall'altro Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele, sempre piu' preoccupato che Teheran possa dotarsi dell'atomica. Le indiscrezioni sui piani britannici di un attacco preventivo all'Iran, da condurre insieme con Washington, e il pressing esercitato in questa direzione dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sul proprio governo perche' si convinca che un'offensiva militare preventiva e' necessaria. Lo stesso presidente israeliano, Shimon Peres, ha dovuto riconoscere che "le chance per una soluzione diplomatica" al problema del programma nucleare iraniano "si stanno affievolendo", mentre "l'opzione militare e' piu' vicina". Il clima politico ha spinto ieri Pechino a stemperare i venti di guerra: "La Cina si oppone all'uso della forza per risolvere i problemi internazionali. Al momento, e' estremamente importante evitare che si arrivi a un nuovo sisma in Medio Oriente". Pechino, ha affermato il ministero degli Esteri, e' determinata a giocare un "ruolo costruttivo" nella ricerca di una soluzione pacifica e diplomatica del braccio di ferro sul dossier che riguarda il nucleare iraniano.
Tags: Gran Bretagna, Iran, Israele, Medio Oriente, Pechino, Stati Uniti d'America, Teheran, Washington, sud-est, Agenzia internazionale per l'energia atomica, Cina, ministero degli Esteri, Aiea, Benjamin Netanyahu, Shimon Peres, deflagrare, energia nucleare, guerra nucleare, programma nucleare, rapporto dell'Aiea

mercoledì 2 novembre 2011

LETTERA DI RISPOSTA ALL'ARTICOLO DELLA VANNUCCINI PUBBLICATO DALLA REPUBBLICA

Salve gentile direttore della Repubblica
Oggi ho visto un articolo pubblicato sul suo giornale e firmato dalla sua corrispondente Vannucci che mi ha toccato e ferito nell’anima e nel corpo come un rifugiato politico da 31 anni. L’articolo è molto offensivo e aggressivo nei confronti del popolo iraniano e della sua Resistenza legittima rappresentata dai Mojahedin del Popolo. Ancora non posso credere che questo pezzo sia firmato dalla vostra giornalista. Sembra un pezzo preparato dal ministero dell’informazione iraniana e passato al giornale. dietro quale promessa e ricompenso? Perchè proprio oggi deve uscire un pezzo del genere in mezzo a tanti scandali internazionali e interni in cui è immerso il regime dei mullah? Uno dei quali è il complotto contro ambasciatore saudita in America che avrebbe potuto prendere la vita di centinaia di persone. E’ vergognosa sia per il giornale, di cui sono un lettore did vecchia data, sia per la signora Vannucci che è una donna e che fa elogio e il gioco di un regime misogino e terrorista che è anche il responsabile del massacro dei vostri soldati in Afghanistan e in Iraq. La signora Vannucci quando firmava questo articolo non ha pensato a migliaia di uomini e donne massacrate da questo regime perchè considerati dai mullah “antirivoluzionari americani e israeliani “e quanto altro?
Vorrei pregarLa di prendere una seria posizione nei confronti di questo articolo denigratorio e offensivo nei confronti del popolo iraniano. Questo vergognoso pezzo sta spianando la strada ad un altro massacro nel campo di Ashraf che nei due anni passati ne ha subiti due con 50 morti e un 500 feriti.
Sono veramente ferito....
Questo regime è responsabile del terrorismo internazionale e della repressione del popolo iraniano. La signora Vannucci deve vergognarsi di fronte ai familiari dei soldati italiani uccisi dal regime iraniano.
cordiali saluti


Davood Karimi, presidente Associazione Rifugiati Politici Iraniani residenti in Italia
Cell: 3387862297

 
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