martedì 29 aprile 2008

CAMBIO DI ROTTA DELL'ITALIA CON IL NUOVO GOVERNO DEL PRESIDENTE BERLUSCONI


Notizia e il commento
IRAN/ DOPO VIA LIBERA ITALIA, NUOVE SANZIONI UE PER TEHERAN (JP)
Roma ha rimosso obiezioni su boicottaggio Banca Melli
Nella vignetta si evidenzia le mille crisi in cui è immerso il presidente Passdar Ahmadinejad, costretto ad accettare una serie di operazioni chirurgiche all'interno del suo governo.


Nelle foto piccole, il presidente Bush pronto ad sferrare un attacco militare contro i siti atomici e militari del regime dei mullah e il nuovo presidente del Consiglio italiano il presidente Berlusconi.

Roma, 29 apr. (Apcom) - Dopo il via libera dell'Italia, l'Unione Europea è pronta a nuove sanzioni contro Teheran. E' quanto sostiene oggi il Jerusalem Post, spiegando che all'ultimo meeting della Commissione Ue per la Sicurezza, che si è svolto venerdì a Bruxelles, l'Italia avrebbe rimosso le sue obiezioni contro l'intenzione europea di inserire il principale istituto bancario dell'Iran, la Banca Melli, nella lista degli enti da boicottare.
Il provvedimento, riferisce ancora il quotidiano di Gerusalemme, denota l'intenzione del nuovo capo del governo italiano di perseguire una linea politica sull'Iran diversa rispetto a quella tenuta dal suo predecessore Romano Prodi.
Fino ad oggi, ricorda il Jerusalem Post, l'Italia è stata il principale oppositore al progetto Ue di inserire la Banca Melli nella lista delle istituzioni iraniane da boicottare. L'Italia è stata affiancata nella sua posizione da Austria, Spagna e Cipro; tutti questi paesi hanno rimosso le loro obiezioni, seguendo l'esempio italiano.

Commento:
Prima di tutto desidero esprimere il nostro gratitudine e la piena soddisfazione al presidente Berlusconi e al suo nuovo governo per tale iniziativa assai positiva nella lotta alla proliferazione atomica e nella prevenzione della guerra. Dopo la vittoria elettorale della coalizione del presidente Berlusconi avevo espresso da parte della comunità iraniana il desiderio che il governo italiano si adoperi in direzione della lotta al fondamentalismo e al terrorismo atomico iraniano. Questo è un ottimo passo in questa direzione. Si sa che la Banca Melli è una delle piu importanti banche iraniane attraverso cui i mullah hanno per anni finanziato sia il progetto atomico che le organizzazioni terroristiche meridionali. Purtroppo l'ex governo italiano era diventato uno ostacolo di fronte alle iniziative internazionali contro il regime dei mullah facilitando il lavoro di Teheran in campo della proliferazione atomica, contribuendo a loro volta l'incremento del rischio di una nuova guerra.
La resistenza iraniana in varie occasioni ha ribadito che la lotta contro la guerra passa attraversa la lotta al fondamentalismo islamico iraniano, sostenendo che la politica di accondiscendenza europea favorisce seriamente la cerscita del fondamentalismo e del suo rischio atomico: tradotto in italiano significa guerra certa! Anche perchè il mondo di oggi non si rassegnerà all'idea di un regime fondamentalista atomica. Sarebbe un colpo di grazia a tutta la umanità.
In questo articolo vorrei aggiungere un elemento molto importante: il regime dei mullah si trova in una situazione assai fragile e traballante. Le ultime farse elezioni ne sono la piu brillante prova. La paura ed incubo in cui si trova il regime dei mullah lo ha costretto ad accettare una serie di operazioni chirurgiche di tipo amputazioni di arti anche fondamentali: stringimento del cerchio dei uomini del potere nominando elementi molto vicini al capo supremo dei mullah eliminando allo stesso tempo quei personaggi spaventati dallo spettro della guerra che secondo me è molto vicina.
Comunque vadano le cose, la guerra si, la guerra no, toccherà al popolo iraniano e alla sua resistenza di sferrare il colpo finale alla testa del regime dei mullah. Questo è un dato sicuro, certo, indiscuttibile e irrevocabile. E' da trentanni che il popolo iraniano sta lottando con denti e unghie, sacrificando 120000 dei suoi migliori figli, nonstante interminabili ostacoli posti di fronte al suo cammino dagli uomini tipo D'Alema e Prodi & company, per arrivare alla pace, alla libertà e alla democrazia e alla stabilità nella regione. Di conseguenza giudichereme le azioni delle persone e dei governi alla base del loro lavoro a favore della prevenzione della guerra , della proliferazione del fondamentalismo e della bomba atomica. Tre elementi essenziali senza i quali il regime dei mullah non esisterebbe nemmeno un secondo. La fermezza, la prontezza e la determinazione sono tre elementi per combattere il percicolo del terzo millenio: il fondamentalismo islamico dei mullah iraniani.
karimi davood

domenica 27 aprile 2008

Valentin Subolov, vice segretario del Consiglio Superiore della Sicurezza Nazionale della Russia a Teheran





Nelle foto: Massud Rajavi, leader della resistenza iraniana e George Bush, presidente degli Stati Uniti d'America

Secondo la Tv dello stato iraniano, stasera arriverà a Teheran, a capo di una delegazione di alto livello, il vice segretario del Consiglio Superiore della Sicurezza Nazionale della Russia. La notizia di per sè non trasmette nessun segnale di ottimismo. Di solito quando si muovono tali organismi a questi livelli bisogna stare molto attenti e preoccupati. Ultimamente i russi avevano trasmesso agli iraniani una informazione molto seria e attendibile secondo cui gli americani si stanno preparando per sferrare un grande attacco ai siti atomici e militari iraniani. E i mullah da parte di loro avevano iniziato una serie di manovre e manifestazioni e dichiarazioni per dimostrare di essere pronti ad affrontare qualsiasi minaccia militare proveniente dall'esterno. All'interno del paese, il regime ha messo in moto una grande mobilitazione per passare al setaccio tutti gli uomini politici e militari onde accantonare e depurare gli elementi deboli e scaduti tipo ex capo della Sepah Passdaran, Rahim Safavi & compagni. Le ultime farse elezioni del Majles hanno dimostrato quanto aveva dichiarato la resistenza iraniana secondo cui è in atto un grande lavoro di "chiusura e di contrazione" di tutto il sistema della repubblica islamica iraniana. Questo lavoro consiste nel passare al setaccio tutti gli uomini, politici e militari, per la preparazione finale che esige una grande organizzazione militare e politica e terroristica. Anche perchè il regime di Teheran, per bocca dei suoi alti responsabili ha sempre dichiarato che ad un eventuale guerra risponderà su larga scala e al di fuori delle frontiere nazionali.
L'accelerazione della costruzione di nuove cascate delle centrifughe per l'arricchimento dell'Uranio va letto in questa direzione. Inoltre non va trascurato gli ultimi incontri segreti e non, tra i vari dirigenti iraniani e i capi Hamas e Hezbollah nonchè l'incremento delle azioni terroristiche nei territori iracheni e afghani.


E dalla parte americana non va trascurata la mobilityazione militare con le depurazioni e le nuove assegnazioni registratesi ultimamente. Wiliam Falcon è stato rimosso e al suo posto è andato il grande generale Petraus che di recente ha additato il regime dei mullah come unico responsabile dell'aggravarsi della situazione irachena.
Tutti questi segnali preoccupanti, raccolti dalla Russia che verranno studiati ed esaminati lundedi mattina a Teheran insieme ai dirigenti iraniani tra cui Il passdar Jalili, segretario del Consiglio superiore della sicurezza nazionale dei mullah.


Secondo me oramai è rimasto poco da fare. Gli americani hanno capito con troppo ritardo il ruolo degli iraniani nel lavoro di destabilizzazione della situazione politica irachena. Hanno perso troppo tempo e ora non hanno altre scelte se non attaccare militarmente la fonte del male. Hanno capito che gli iraniani li hanno presi in giro, e contemporaneamente alle promesse politiche, mandavano anche le bombe dell'ultima generazione per uccidere i militari americani chiusi nei loro mezzi blindati. Gli americani hanno capito che il futuro del mondo si gioca su questo terreno. Se perdono in Iraq perderanno tutto il medioriente fino all'Israele. Le promesse di Ahmadinejad avevano e hanno tuttora un supporto e una convinzione ideologico- politico. Non bisogna trascurarle. Altrimenti ci si trova con un Ayattolah a capo dell'Amministrazione americana e un mondo portato indietro per secoli e secoli. Il scenario che ho riportato, forse è un pò irrealistico. Ma nasce dalla mia personale e politica conoscenza delle intenzioni dei mullah. Basti guardare a quello che hanno fatto con Iran di oggi e quello che stanno facendo con l'Iraq post Saddam Hossein.
Il fondamentalismo islamico assomiglia ad un mostro con mille tentacoli che ogniuno trasmette mille colori ed è capace a incantare mille e un tipo di uomini e donne che in questo mondo stanno cercando una identità oppure un sistema di gestione e di amministrazione privo di dispotismo e di costrizioni. Si finge da salvatore e come alcuni pesci che si camuffanno per imbrogliare le prede, gli aggredisce appena gli si avvicinano e poi la fine è certa. L'attuale situazione del popolo iraniano deve essere un grande insegnamento a tutta l'umanità.


Comunque concludo e ribadisco che la visita del vice segretario del Consiglio superiore della Sicurezza Nazionale è un grande segnale di un imminente guerra contro l'intero sistema del regime dei mullah.


In questo quadro sento molto il bisogno di affermare ancora una volta la soluzione presentata dalla nostra presidente della repubblica la signora Maryam Rajavi:" La Terza Via": per allontanare lo spettro maligno della guerra bisogna fare tre cose: "dire non alla guerra; dire non alla politica di accondiscendenza con il regime dei mullah; e dire un grande SI al popolo iraniano per un cambio democratico della situazione politica iraniana". In poche parole lasciare libera la mano della popolazione per decidere il suo futuro, naturalmente rimuovendo l'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, come unica alternativa al fondamentalismo islamico dei mulla, dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche europee e americane. Una VIA sicura, pacifica, prosperosa e senza pericoli e senza rischi. Alle spese ci pensa il popolo iraniano. La parola della resistenza iraniana gestita e diretta da trentanni dal grande leader Massud Rajavi.
karimi davood

giovedì 24 aprile 2008

CADUTA LIBERA ATOMICA DEI MULLAH

Nella foto: La signora Maryam Rajavi, autrice della proposta della "terza via"

Nella vignetta di dariush si vede benissimo la caduta libera dei dirigenti del regime dei mullah



La questione atomica, la repressione interna con 120000 persone uccise sotto la tortura, e l'interferenza terroristica dei mullah stanno diventando un argomento di primaria importanza sia sul piano interno che sul piano esterno. La gente afflitta dal caro vita e dall'instabilità quotidiana domanda spesso:" il regime dove vuole arrivare con il suo progetto atomico e fino a che punto è disposto a pagare le conseguenze di tale condotta", naturalmente sempre dalla tasca della stessa gente già colpita duramente da trentanni di violenza e di terrorismo. Lo stesso presidente Passdar ahmadinejad ha chiamato il suo progetto atomico militare " un treno senza freni e senza marcia indietro ed irreversibile". Il che significa che è disposto a pagare un carissimo prezzo sia per la sua politicia estera che per la questione atomica: perfino è disposto a giocare la sua esistenza politica e ideologica. Adesso bisogna spiegare il perchè di tutto ciò. Nei miei precedenti e innumerevoli articoli che ho scritto in merito alla questione fondamentale, cioè la costruzione della bomba atomica, ho sempre spiegato ed ho cercato di sottolineare l'importanza strategica di questa materia per il regime iraniano: "la granzia per la soppravvivenza del regime islamico" . Lo ha detto lo stesso presidente pseudo "moderato" Rafsanjani. Allora la domanda nasce spontanea. Se, il rischio di tale operazione è talmente alta che porterebbe il regime islamico alla caduta certa perchè non cambiare la strategia e scegliere un altra via meno rischiosa e vivere piu a lungo con meno rischi? La risposta è semplice. La strategia iraniana è basata sull'espansione della rivoluzione islamica, sull'estensione del suo territorio di azione. Se si ferma oggi si crolla su se stesso e marcisce in breve tempo. La vitalità iraniana è garantita nella guerra e nella violenza enel terrorismo. Ecco perchè dove c'è un atto terroristico c'è pure il nome dell'Iran. Questa è il suo DNA e il suo peso specifico. La strategia dei mullah è "la costruzione dell'impero islamico iraniano nella regione mediorientale con l'eliminazione dell'Israele". Per portare tale politica i mullah nei trentanni passati hanno speso miliradi di dollari nei finanziamenti dei gruppi terroristici quali Hamas e Hezbollah e altri minori gruppi merdionali. Fermarsi su questo punto sarebbe come togliere la colonna vertebrale ad una persona. La parte supperiore crolla sulle gambe che nel caso iraniano possono fingere il ruolo della repressione e della bomba atomica. Si crollerebbe tutto in breve tempo. Tutto cio spiega chiaramente perchè tanta insistenza sul proseguimento del programma atomico militare. Il regime dei mullah vede degli spiragli di speranza nell'avvanzamento di questa linea anche grazie alla politica di accondiscendenza europea che lo sostiene in qualche modo tenendo la resistenza iraniana nella lista delle organizzazioni terroristiche europee. Gli strateghi iraniani hanno indovinato la via di scampo solamente nella prosecuzione e nella costruzione della bomba atomica. E' come una gara di formula uno. Il pilota può anche mettere la pelle! Però la probabilita della morte non lo scoraggia di gareggiare. Comunque il gioco iraniano è ben diverso dalla formula uno. Qua la morte è al cento per cento. Ma dal momento che i mullah iraniani non hanno più la via di ritorno sono obbligati a proseguire questa strada. Specifico che sono obbligati. Qualsiasi cambio di rotta porta allo sfasciamento di trentanni di investimenti e progetti strategici. Per il mullah iraniani morire per atomica è una morte di "onore". Loro lo chiamano "martirio". Glieli auguro un immediato raggiungimento. Anche perchè il popolo iraniano è ormai stanco da tutto questo gioco senza fine che il mondo occidentale accondiscendente ha condotto fino ad oggi e che ha prodotto solamente miseria, violenza e terrorismo. Questa strada sicuramente porterà alla guerra certa e sicura e catasrofica con dimensioni internazionali. Per evitarla bisogna seguire la linea proposta dal nostro presidente della repubblica la signora Maryam Rajavi: la terza via: "non alla guerra; non alla politica di accondiscendenza; SI AL POPOLO IRANIANO PER UN CAMBIO DEMOCRATICO DEL QUADRO POLITICO ATTUALE RIPRISTINANDO LA LIBERTA' E LA DEMOCRAZIA IN IRAN e liberando l'intero mondo da un pericolosissimo tumore chiamato" il fondamentalismo islamico iraniano". Siamo al livello di metastasi. Ma ancora in tempo.


karimi davood, analista politico e presidente associazione rifugiati politici iraniani in Italia

AHMADINEJAD: COLPIREMO SULLA BOCCA DI CHI CI NEGA IL NUCLEARE


Esteri
IRAN/ AHMADINEJAD: TAPPEREMO LA BOCCA A CHI CI NEGA IL NUCLEARE


Roma, 23 apr. (Ap-Apcom) - "Tapperemo la bocca" ai Paesi che ci chiederanno di rinunciare al nostro programma nucleare: lo ha affermato oggi il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, in un discorso tenuto nella città di Hamedan, nell'ovest del Paese, e trasmesso dalla tv. Lo riporta il sito web del quotidiano israeliano Haaretz.
"La nazione iraniana è a favore del dialogo con qualsiasi Paese per risolvere la questione nucleare", ha detto Ahmadinejad, "ma tapperemo la bocca a chi vuole che l'Iran rinunci al suo diritto al nucleare". ...

Commento:

Notizie contradittorie. Da una parte Iran apre agli ispettori e dall'altra minaccia di colpire sulla bocca di chi non vuole che i mullah iraniani acquiscano la bomba atomica. Ma la verità è nascosto nelle minacce del passdar terrorista Ahmadinejad. Il regime dei mullah sta regnando in un paese sotto cui esiste un mare di oro nero che potrebbe garantire il carburante necessario ancora per altri 50 anni. La domanda nasce spontanea. è conveniente sfidare il mondo e rischiare il suo regime solamente per acquisire la scienza nucleare a scopi pacifici? Quale è la convenienza? Fare la guerra e rischiare l'esistenza del refgime islamico per solo energia nucleare quando si puo avere la stessa quantita di energia dal petrolio? E' questa veramente lo scopo del regime di Ahmadinejad? Non credo. La questione è un altra cosa. la questione è la bomba atomica che a detta di Khoemini viene considerato come " la garanzia per la soppravvivenza del regime iraniano". Secondo me dal momento che Teheran si sente il fiato della comunita internazionale sul suo collo a causa delle sue interferenze terroristiche in tutto il mondo in particolare in Iraq e in Afghanistan, allora ci si ricorre alla costruzione della bomba atomica come un mezzo detterrente contro gli stranieri e in particolare gli americani per scoraggiarli da un eventuale attacco all'intero regime dei mullah.

karimi davood





MALESYA CACCIA IRAN DALLA MOSTRA MILITARE


MISSILI, CACCIATA DA MOSTRA DIFESA
Espositori iraniani invitati a lasciare la manifestazionepostato
1 ora fa da APCOM

Kuala Lumpur, 24 apr. (Ap) - Il vice-premier malaysiano ha annunciato oggi che le autorità hanno chiesto all'Iran di lasciare il salone internazionale della difesa che si tiene attualmente nella capitale Kuala Lumpur.
Najib Razak ha riferito che aziende iraniane esponevano al salone prodotti missilistici, cosa che è "sgradevole" e contravviene alle regole delle Nazioni Unite. Il vice-premier malaysiano ha aggiunto che le autorità del suo paese "non avevano altra scelta" che di chiedere all'Iran di lasciare il salone.
Il salone "Servizi Difesa Asia" è una manifestazione annuale. Ha aperto le porte lunedì con centinaia di espositori arrivati da 50 paesi.
COMMENTO: La comunità iraniana dei rifugiati politici residenti in Italia esprime la sua piena soddisfazione e gratitudine al governo Malasyano per aver diceso di cacciare i terroristi iraniani che esponevano parti dei missili a dispetto delle regole imposte dalle Nazioni Unite in materia.
La resistenza iraniana è dai lontani tempi che chiede alla comunità internazionale di escludere il regime iraniano da qualsiasi manifestazione internazionale. Si sa che la resistenza iraniana è stata la prima autorevole fonte delle rivelazioni dei siti e dei progetti atomici dei mullah tenuti nascosti dagli occhi dell'Agenzia atomica e dall'Onu per 18 anni. Le esposizioni e le mostre internazionali sono occasioni abbastanza golosi per il regime dei mullah per esporre sia i suoi finti muscoli militari che trovare occsioni giuste per acquisire materiali necessari allo sviluppo dei suoi progetti atomici militari.
Il nostro presidente della repubblica eletta dal Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana la signora Maryam Rajavi ha chiesto a tutto il mondo civile di rispettare le direttive del Consiglio di Sicurezza dell'Onu in materia del progetto atomico militare iraniano. Il provvedimento del governo Malesiano è un passo positivo in questa direzione.
Concludo e ribadisco che anche altri paesi civili devono prendere esempio di quanto ha fatto il governo Malesiano adempiendo ai suoi impegni presi con la comunità internazionale in particolare con le ultime direttive del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Un caloroso ringraziamento al governo Malesiano da parte della mia Associazione.
Karimi Davood, presidente Associazione rifugiati politici iraniani in Italia.

mercoledì 23 aprile 2008

IRAN: CONDANNATA A 10 FRUSTATE UNA ATTIVISTA FEMMISNISTA


Iran: 6 mesi e 10 frustate per femminista
TEHERAN - Ancora una condanna per una giornalista e attivista femminista iraniana, riconosciuta colpevole di 'disturbo dell'ordine pubblicò. Nasrin Afzali è stata condannata a sei mesi di reclusione e a 10 frustate, con la sospensione condizionale della pena. L'avvocato della donna, Mohammad Mostafai, ha detto che la sua cliente è stata condannata per essere stata presente nel marzo del 2007 ad un raduno di protesta di femministe davanti alla Corte rivoluzionaria di Teheran. Molte attiviste sono state arrestate e condannate in Iran negli ultimi due anni per avere lanciato una campagna con cui chiedono la cancellazione delle leggi ispirate al diritto islamico che limitano i diritti delle donne. (Agr)

lunedì 21 aprile 2008

ARRIVATO A TEHERAN IL FALCO HAIONNEN, VICE DIRETTORE GENERALE DELL'AGENZIA PER ENERGIA ATOMICA DELL'ONU

Nelle foto: Haionnen, vice direttore generale dell'Onu per l'Energia Atomica dell'Onu

E' arrivato a Teheran il temutissimo vice di Alabaradei. Alcuni giorni prima dell'approvazione della terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul progetto atomico militare dei mullah iraniani, la resistenza iraniana in una conferenza stampa tenutasi a Brussel, ha diffuso una serie dei preziosi informazioni sullo sviluppo dell'intero progetto atomico compreso la costruzione e l'esperimentazione delle testate che dovrebbero essere dotate della bomba atomica. Si sa che la bomba atomica finale è il frutto di diversi settori topo secret militari che vanno studiando parallelamente fino al completamento della bomba stessa. L'arricchimento dell'uranio è solamente una delle parti in questione. In quella occasione la resistenza, per bocca del suo presidente della Commissione esteri del Consiglio Nazionale Iraniana, dott. Mohaddessin ha rivelato una serie di informazioni che vanno dalla costruzione delle testate fino alla prova finale dell'esplosione delle stesso testate ad una altezza di 600 metri. Le informazioni riguardavano due siti nascosti tra le montagne vicine a Teheran di nomi "Mojdeh e Khajir", dove appunto venivano costruite i missili, vettori delle bombe atomiche che poi dovrebbero ricattare tutta la umanità. Un'alta autorità clericale aveva chiamato questa bomba" la garanzia per la soppravvivenza della repubblica islamica iraniana". E un altro personaggio aveva espresso sulla bomba atomica cosi:"sarà un vettore su cui verrà issato la bandiera dell'Islam e sarà un'apri strada per esportazione della repubblica silamica in tutta la regione prima e in tutto il mondo dopo". Dalle dichiarazione delle autorità dei mullah si può dedurre quale sogno stanno covando per l'intero mondo. Lo slogan lanciato di recente dal presidente passdar Ahmadienjad sull'eliminazione dell'Israele fa parte di questa strategia.
Torinamo alla nostra tema principale che è la visita del vice Albaradei. Appunto il falco Hannonen. Colui che duranete il dibattito sul programma atomico dei mullah ha dimostrato i documenti e le fotografie tutte le prove divulgate dalla resistenza iraniana. Lui, oggi sarà a Teheran non come negoziatore, come si vuole far capire ma come interrogatore dell'Agenzia. Dai rapporti che diffonderà subito dopo la fine del suo viaggio, secondo me dipende anche la decisone già presa dall'Amministrazione Bush. Attaccare i siti atomici iraniani. Secondo me il rapporto del signor Haionnon sarà confermativo sulle vere intenzioni del regime e ancora una volta dimostrerà la legittimità e la vericidità delle informazioni diffuse dalla resistenza iraniana.
Non credo che il vice direttore generale dell'Agenzia faccia gli sconti ai mullah. Piuttosto sarà duro e trasparente naturalmente documenti e prove in mano.
Secondo un detto popolare persiano, dalle maniche del regime dei mullah spunta "la coda del gallo" e sarà inutile insistere e giurare che il suo progetto nucleare è per scopi pacifici!
In fine vi racconto anche la storia del gallo: un giorno un signore porta un gallo in un mercato per venderlo. Ad un certo punto, un vecchietto di mestire ladro, ruba il gallo e lo nasconde nelle sue large maniche. Il giovane cercando cercando il suo gallo trova il vecchietto che di fronte alle accuse del giovane giurava su un santo musulmano, "Hazrate Abbas", che lui non avrebbe rubato il gallo. Il giovane rimasto scioccato dai continui giuramenti del vecchietto disse" non capisco piu niente, non so se credere ai tuoi giuramenti oppure ai miei occhi che vedono la coda del gallo che spunta delle maniche della tua giacca". Adesso tocca al signor Haionnon di non cadere nel tranello dei mullah e credere ai suoi occhi. I mullah iraniani sono molto piu abili di un vecchietto ladro del gallo.
Concludo e ribadisco che la visita del vice Albaradei va letto come un altro fattore dell'aggravamento della questione atomica iraniana e di conseguenza ci avvicinamo di piu all'appuntamento finale: la guerra.
Karimi davood, analista politico e presidente associazione rifugiati politici iraniani in Italia

martedì 15 aprile 2008

ITALIA, ELEZIONI POLITICHE 2008

Nella foto: Karimi insieme al Presidente Berlusconi durante una manifestazione a Roma in piazza SS. Apostoli



Come era prevedibile, la neo formazione del presidente Silvio Berlusconi, Il" Popolo della Libertà "ha vinto. L'Italia dopo quasi due anni di instabilità e di ingovernabilità si accinge ad avere un una formazione di governo che ha già dimostrato che può portare sulle sue spalle un intero ciclio legislativo pur trovandosi spesso in brutte acque. L'esperienza del presidente Berlusconi ha dimostrato che l'Italia ha bisogno di un governo con partiti grandi e forti. Possibilmente due e non di più. L'esperienza del governo dell'Ayattol Mullah Prodi, amico di vecchia data dei mullah, ha fallito.
Anche Ayattolmullah D'Alema deve seguire, se è intelligente, il suo capo spirituale Prodi e farsi assumere da qualche università oppure aprire un negozio addibito alla vendità dei tappeti persiani. Dato che gli piacciono molto i mullah. Almeno cosi facendo non si rompe il filo che lo ha collegato per tanti anni al regime iraniano.
Auguri presidente Berlusconi. Non si scordi che il popolo iraniano è da trentanni che lotta per la libertà e la democrazia in Iran e in questa strada non fa sconti a nessuno. Nemmeno a Lei. Noi dimentichiamo facilmente chi ha gettato sale sulle nostre ferite, come il precedente governo, ma non dimentichiamo mai e mai coloro che nei momenti piu bui della nostra storia ci abbiano dato una mano. Pur piccola. Intendo aiuto politico e null'altro.
Presidente. Le chiediamo massima severità e chiarezza nei confronti del regime dei mullah che sta costruendo a grandi velocità la sua bomba atomica islamica. Le chiediamo un suo serio sostegno a tutte le risoluzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU contro il programma atomico iraniano. Le Chiediamo anche uno sforzo in campo politico nel riconoscimento della resistenza iraniana come l'unica alternativa al regime dei mullah contribuendo alla rimozione del suo nome dalla lista nera europea.
Presidente Berlusconi, il governo di Prodi non ha lasciato un bel ricordo nella memoria del popolo Iraniano. Nello stesso momento che ha portato la campagna della moratoria sulla pena di morte stringeva anche le mani gondolanti di sangue dei dirigenti dei mullah.
Signor Presidente, il regime terroristico dei mullah, di cui anche i vostri militari sono le vittime prelibate, con la caduta dei governi di Prodi in Italia e di Chirac in Francia ha perso una grande sostegno in Europa.
Caro Presidente, Lei deve guardare agli interessi di lungo raggio e deve essere più lungimirante. Gli ineteressi di lungo raggio si trovano nel riconoscimento dei diritti del popolo iraniano nella libertà di scelta della sua formazione politica, sociale, economica: libertà e la democrazia. La Terza via proposta dalla signora Maryam Rajavi è la giusta alternativa a questa catastrofica situazione. Il governo che verrà presieduto dal presidente Maryam Rajavi, eletta dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, subito dopo la caduta dei mullah, è la vera e pura aspirazione del popolo iraniano, per cui ha pagato un grande tributo di sangue: piu di 120000 simpatizzanti e membri caduti sotto la feroce dittatura dei mullah.
Auguri Presidente Berlusconi e buon lavoro
karimi davood

domenica 13 aprile 2008

IRAN: ATTENTATO NELLA MOSCHEA DI SHIRAZ


Nella foto: la sola dove avvenne l'esplosione della bomba collocato dal regime dei mullah per aprire un varco di fuga dagli immensi problemi e crisi in cui si sta affondando velocemente.

Shiraz: ieri sera, dopo la fine della preghiera, nella parte maschile di un centro di raccolto religioso chiamato "Hosseinie" è stato esploso una potentissima bomba causando un centinaio di morti e feriti. Secondo le dirette testimonianze, raccolte da varie fonti e agenzie, l'esplosione avvenne nel settore maschile e ha causato un grande crattere sul pavimento. I soccoritori hanno potuto fare ben poco a causa della presenza di una grande folla di curiosi e di parenti preoccupati.
Una tragedia annunciata. Spiego perchè chiamo annunciata? Il regime dei mullah è sotto una fortissima pressione provenienti sia dall'interno del paese che dall'esterno. Alcune di fondamentali importanza sono: la questione della costruzione della bomba atomica( nonostante la terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu il regime ha annunciato per bocca di Ahmadienjad l'installazione di altre 6000 centrifughe), la mancanza del denaro per affrontare il pagamento dei salari, i continui scioperi dei lavoratori, l'ultimo quello della fabbrica di gomme per le automobili( i lavoratori della fabbrica Kian Taier, scesi in piazza hanno chiuso la prinicpale strada di comunicazione Save- Teheran), manifestazioni studentesche, l'ultimo appunto all'università di Shiraz, il terrorismo in Iraq e in Afghanistan e il punto piu importante la nuova posizione dei dirigenti americani che tutti insieme, sia politici che militari hanno puntato il dito contro i mullah iraniani come la causa principale del terrorismo e dell'interferenza in Iraq, sono tutti fattori che hanno indotto il regime di Ahmadinejad a trovare , anche momentaneamente una via di fuga per sfuggire sia alle condizioni in cui si trova e sia per incrementare e giustificare la repressione interna. Non a caso, negli ultimi giorni lo stesso Ahmadinejad ha parlato della necessità di una "grande operazione chirurgica interna". In seguito ha dato la notizia della sostituzione di due ministri chiave del suo governo: Interni e Finanza.
Anche nel passato, il regime iraniano ha collocato dei pachi bomba nei luoghi di culto come quello del mausoleo di Imam Reza, ottavo Imam sciita attribuendo la responsabilità alla resistenza iranaina. Ma successivamente gli stessi responsabili governativi hanno confessato che era "un'operazione dei servizi di Intelligence per incolpare i Mojahedin del Popolo Iraniano".
Da ieri ho ricevuto molte telefonate dei colleghi su questo episodio. A tutti ho spiegato le ragioni per cui il regime dei mullah è ricorso a questo metodo tanto disumano quanto impopolare. Ho dovuto spiegare che le vite di un centinaio di uomini e donne non valgono nemmeno un centesimo per un regime che ha già ridotto la maggior parte della popolazione alla fame e alla miseria spendendo miliardi e miliardi di dollari della ricchezza iraniana nel sostegno al terrorismo di Hamas e di Hezbollah, alla repressione e alla costruzione della bomba atomica. Tre pilastri del regime di Ahmadinejad su cui regge l'intero governo e stabilishment politico, dai pseudo moderati di Khatami ai falchi di Khamenei. Per il regime iraniano non c'è differenza tra i cittadini suoi e quelli di altri paesi quando si tratta di portare avanti una linea strategica oppure quando ha bisogno di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica da una situazione di estrema pericolosità: appunto la sua attuale.
Teheran si trova tra mille e una crisi e pressioni sia interni che esterni. L'unica via di uscita è "usare il terrorismo e lo spargimento di sangue". E così che si può fare la vittima negli occhi di qui poveri cittadini che ancora, causa loro ignoranza politica e religiosa, possono cadere nei tranelli dei mullah sfruttando anche la collaborazione dei mass media e dei giornalisti sia interni che esterni per dare la colpa agli "stranieri nemici dell'Islam"!
Ma la parte piu pericolosa di questa mossa terroristica è " la preparazione del terreno a usare e giustificare il suo terrorismo esterno contro la resistenza iraniana e contro i paesi coinvolti nella crisi iraco-afghano".
Ribadisco e concludo che l'esplosione di ieri, fatto tra gli inermi cittadini, è un forte preludio per l'inizio di una nuova era di terrorismo al di fuori delle mura iraniane. Il regime dei mullah è fortemente ferito sia dalla terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, sia dalla nuova posizione degli americani che spazza via definitivamente la speranza che la relazione di pochi mesi fa della Nie aveva diffuso tra i dirigenti iraniani( Appunto la sospettosa relazione della Nie scagionava gli iraniani dall'accusa di voler costituire la bomba atomica), sia dalle difficoltà interne che vanno incrementando quotidianamente a tal punto che Ahmadinejad è costretto a cambiare il piu feroce ministro del suo gabinetto. Appunto il famigerato ministro degli Interni.
Allora, tenendo della estrema sensibilità della situazione, chiedo maggiori attenzioni e vigilanza perchè il mostro è fortemente ferito e diventato piu aggressivo e di conseguenza piu disponibile a mettere a ferro e fuoco l'intero mondo.
Non bisogna dimenticare che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha mirato, grazie alle rivelazioni della resistenza iraniana, l'intero programma atomico militare.
Lo stesso Khomeini ha chiamato la bomba atomica" la sicurezza della soppravvivenza della repubblica islamica iraniana".
Atto terroristico di ieri, nei confronti di quello che il regime dei mullah è disposto a fare ai danni di tutti i popoli del mondo, è stato un nulla di fatto. Infatti le sue intenzioni di costruire la bomba atomica mirano a prendere in ostaggio tutto il mondo civile spianando la strada alla "Costruzione dell'impero islamico iraniano nella regione prima e nel mondo successivamente". Pochi giorni fa lo stesso Ahmadinejad, dopo le sue continue minacce all'Israele per la sua eliminazione dalla faccia della terra, ha promesso ai suoi fedeli e seguaci, anche il crollo del sistema americano e la sua sostituzione con un sistema politico di colore verde.
Karimi davood

sabato 12 aprile 2008

NUOVA PROVOCAZIONE IRANIANA NEL GOLFO PERSICO CONTRO LE NAVI DI GUERRA STATUTINESI


Autore: Tofigh

Notizie Ansa
Golfo: nuovo confronto Usa - Iran
Lo riferisce la Cnn senza fornire altri dettagli
(ANSA) - WASHINGTON, 11 APR - Un nuovo incidente navale si sarebbe verificato nel Golfo tra imbarcazioni della Marina americana e vedette iraniane. Lo riferisce la Cnn, citando fonti del Pentagono, senza fornire altri dettagli che, per il momento, sono sconosciuti. Un precedente incontro ravvicinato tra imbarcazioni dei due paesi aveva creato tensioni nei mesi scorsi tra Washington e Teheran.
Commento: La resistenza iraniana ha sempre sostenuto e ribadito che finchè il regime dei mullah vige in Iran, il mondo non avrà mai la pace e la stabilità e la tranquilità necessaria per vivere in pace. La natura di questa teocrazia celricale è scritta con la guerra, il terrorismo e la repressione. Tre elementi senza i quali non esisterebbe più questa mollakrazia. Se guardiamo attentamente alla sua encefallografia sistematica ci rendiamo conto che dentro il cranio di questo regime esiste un bollore di violenza e di instabilità permanente. La sua demagogia è talmente profondo e radicata che nel pieno giorno ti fa convincere che siamo in piena notte. Per conoscere questa mullkrazia bisogna passare alcuni giorni con la resistenza iraniana. Per coloro che ne vogliono sapere di più consiglio di leggere questo meraviglioso libro pubblicato dal Dott: Alireza Jafarzadeh che per primo ha smascherato i piani atomici dei mullah dopo 18 anni di segretezza.
Questo è il link del libro: "Atomica di Teheran" con la prefazione del mio carissimo amico Dott. Aldo Forbice.
http://irandemocraticoweb.blogspot.com/2007/12/il-libro-di-atomica-di-teheran.html
Ho fatto questa lunga introduzione per tradurre la vignetta che si vede qui sopra: nella vignetta si vede una nave da guerra americana e alcune vedette iraniane che stanno avvicinando la nave americana.
Nella vignetta il capo squadro delle motovedette iraniane dice ai suoi uomini: " basta non andate più avanti. E' già sufficinete per la propaganda della preghiera del venerdi di questa settimana".
Aggiungo che secondo il rito iraniano, tutti i venerdi, in tutte le città, si svolgono regolarmente le preghiere del venerdi, in cui attraverso degli solgan demagogici, i mullah incitano i partecipanti a lanciare degli slogan contro l'America, l'Israele e l'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano.
karimi davood

venerdì 11 aprile 2008

BUSH ACCUSA IRAN DEL TERRORISMO E DELL'INTERFERENZA IN IRAQ. TAMBURI DI UN' IMMINENTE GUERRA?


nella foto: presidente degli Stati Uniti d'America George Bush

IRAN: BUSH, SULL'IRAQ DEVE FARE UNA SCELTA

La notizia:Washington, 10 apr. (Adnkronos) - L'Iran si trova a dover compiere "una scelta" sull'Iraq. Ad affermarlo e' stato il presidente americano George Bush durante il discorso alla nazione pronunciato oggi: "Anche il regime a Teheran ha una scelta da fare: vivere in pace con i suoi vicini, avere legami economici e culturali e religiosi forti, o continuare ad armare ed addestrare e finanziare gruppi militanti illegali che stanno terrorizzando il popolo iracheno".
La risposta:

CommentoOggi, prima di entrare nell'analisi della questione dal punto di vista di un analista politico che ha una chiara visione sul futuro dell'Iran, a prescindere dagli eventi che in questi giorni si sono succeduti, vorrei fare la coronologia degli eventi a partire dalle farse elezioni del Majles iraniano: Anzi vorrei partire dalla visita del Passdar Ahmadinejad in Iraq: un fallimento totale. Su questo viaggio gli iraniani avevano investito una marea di speranze. Ahmadinejad fu rifiutato dalla società civile e religiosa come persona non gradita e coinvolto nell'uccisione di migliaia di donne e uomini iracheni. Il Passdar Ahmadienjad durante quella visita si è reso conto della sua reputazione presso la popolazione e anche presso le forze alleate. Appena tornato in Iran ha ordinato due grandi sorprese che causarono centinaia di morti e feriti. il secondo episodio riguarda il parlamento dei mullah che questa volta ha riempito le sue poltrone dei più fidati uomini del regime, scegliendone tra gli ex generali della Sepah Passdaran e uomini dei serivzi di sicurezza. Con il Majles, il regime di Ahmadineajd ha "omogeneizzato" tutto il potere. Posso dire che oggi tutto il governo e le istituzioni iraniane sono sotto il totale controllo del Velayate Faghih: Ali Khamenei.
Terzo punto che ha avuto una rilevanza vitale è stato la terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che a detta dell'ex comandante della Sepah Passdaran è stato "un automatico griletto" contro il programma atomico iraniano.
Il quarto episodio riguarda l'apparizione dei massimi dirigenti della Nie americana che hanno smentito l'autenticità della famosa relazione che scagionava il regime dei mullah dall'accusa di voler costituire la bomba atomica.
Il quinto episodio tocca gli ultimi 4 giorni in cui sia in America che in Iran si sono succeduti dei cambiamenti di rotta: Ahmadinejad dopo aver dichiarato la costituzione di altri 6000 centrifughe, di nuovo ha dato uno scossone al suo governo facendo cadere i famosi elementi deboli che con il peggioramento della situazione e del quadro politico internazionale si "ingialliscono" continuamente: sta cambiando due ministri chiave del suo governo( Interni e Finanza). Ma nel versante americano è successo un fatto che per noi analisti iraniani "di parte" non è stata una novità. Anzi lo aspettavamo da tempo. Un altro fatto assai importante nel versante americano è stato allontanamento dell'ammiraglio Wiliam Falcon contrario alla guerra contro l'Iran. E poi la relazione e l'udienza del Generale Petraus e dell'ambasciatore americano Sig. Kraker presso gli organi competenti americani. Durante le udienze questi due uomini, uno diplomatico e l'altro militare e capo delle forze armate americane in Iraq hanno detto le stesse cose e hanno usato lo stesso linguaggio: Il regime iraniano è dietro di tutti gli avvenimenti negativi e sanguinosi iracheni ed è l'unico ostacolo alla stabilizzazione della situazione politca del paese.
E l'ultimo episodio ha una maggior rilevanza nella lettura del quadro attuale degli equilibri e dei rapporti tra i protagonisti del teatro attuale.
Il regime iraniano si trova in una morsa pericolosa che è la questione atomica. Ha a disposizione pochissimi tempi utili. Dall'altra parte non può nemmeno abbandonare la questione irachena onde rallentare le pressioni sul suo programma atomica. Lo stesso Ahmadinejad ha detto che il treno atomico "è senza freni e senza marcia indietro". Il che significa trovarsi in un vicolo cieco. Deve premere sull'accelleratore della bomba atomica e allo stesso tempo incrementare le sue interferenze in Iraq onde cacciare il pericolo americano che da 5 anni incombe sulla testa dei mullah. Sono due miscele micidiali che inevitabilmente e irrevocabilmente il regime di Khamenei deve bere fino in fondo. Il famoso calice amaro che bevette khomeini oggi è nelle mani di Khamenei.
Ma torniamo all'ultimo episodio che ha una rilevanza storico e strategico che sicuramente funzionerà come il famoso "griletto automatico":
le aprole del presidente Bush sono chiare e rotonde: o fai questo o ti facciamo la guerra. In poche parole ha detto cosi.
Adesso una volta messo insieme una serie di prove schiaccianti che indicano la direzione degli eventi irrevocabilmente verso la starda della guerra, chiedo al mondo occidentale in particolare quella parte che è stata sempre accondiscendente con i mullah iraniani cosa intendono fare per evitare questa catastrofica guerra che sicuramente porterà al coinvolgimento di una buona parte del mondo. Anche perchè i mullah iranianai hanno minacciato di rispondere con dei "mezzi non convenzionali".
Secondo me stiamo andando velocemente verso la guerra e verso una situazione assai complicata e senza vie di uscite sicure. Ma una via di scampo esiste ancora: seguire la terza via proposta dalla signora Maryam Rajavi:" Non alla guerra; non alla politica di accondiscendenza, si al popolo iraniano per un cambio democratico in Iran".
Secondo me è una via semplice, indolore e anche senza pedaggio. Basta sceglierla. Il resto è autostrada a 4 bande. Il popolo iraniano sa quello che deve fare con il regime dei mullah.
A quel giorno.
karimi davood

giovedì 10 aprile 2008

ARRESTATA ATTIVISTA PER I DIRITTI DELLE DONNE


Nella foto una ragazza picchiata a sangue dai Passdaran perchè non avrebbe rispettato correttamente il codice islamico della Hijab

Nella foto: la signora Khadije Moghaddam, famosa come la madre di tutte le attiviste della campagna di un milione di firme contro le leggi discriminatorie iraniane nei confronti della popolazione femminile
Notizie Ansa
Iran: femminista arrestata
Sara' rilasciata se fara' altri nomi e dietro cauzione
(ANSA) - TEHERAN, 9 APR - Una attivista per i diritti delle donne in Iran e' stata arrestata con l'accusa di propaganda e attivita' 'contro la sicurezza nazionale'.Lo scrive oggi il sito Internet femminista 'Cambiamento per l'uguaglianza'. L'arresto di Kadijeh Moqaddame' e' avvenuto ieri. Secondo quanto riferito dalla donna ai suoi familiari, gli inquirenti le hanno detto che potra' tornare in liberta' solo dopo aver fatto i nomi di altre femministe che collaborano con lei e dietro il pagamento di un miliardo di rial.


Commento: E' da più di 4 anni che alcune associazioni femministe iraniane hanno dato la vita ad un'unica formazione sociale che si batte per i diritti delle donne in Iran chiamato appunto" la campagna di un milione di firme contro le leggi discriminatorie, tra cui la legge sul divorzio, sulla tutela dei figli dopo il divorzio, sull'eredità,". La suddetta campagna è concentrato anche contro le leggi disumane quali la legge del taglione, la lapidazione e le normi che discrminano la donne nei confronti degli uomini. Tutto sommato una formazione pacifica che ha deciso di lottare nei limiti della legge islamica dei mullah rifiutando qualsiasi azione violenta o offensiva nei confronti del sistema della repubblica islamica iraniana. Secondo le mie attendibili informazioni, i componenti di questa "campagna", costituito anche dagli uomini, ma prevalentemente dalle coraggiose donne portavano avanti una politica di non "turbamento" ma sensibilizzando la popolazione, in un'azione porta a porta, i diritti delle donne coinvolgendole nella firma di una petizione che chiedeva le stesse cose che ho appena elencato: l'abolizione delle leggi discriminatorie. Nulla di più. L'obiettivo degli organizzatori, tutti volontari, uomini e donne, della campagna era quello di arrivare ad un milione di firme da presentare al parlamento chiedendo la modifica di alcune normative che trascuravano maggiormente i diritti e la dignità della donna iraniana. Fin dal primo giorno del lavoro di questa campagna, il regime dei mullah ha considerato la sua azione e il suo operato "un offesa e un complotto contro la sicurezza nazionale". Tutte le donne e uomini arrestate in questo ambito sono state accusate di aver "complotato contro la sicurezza nazionale"! Il regime dei mullah ha capito immediatamente che il lavoro di questi volontari porterebbe porta a porta "la conoscenza e la coscienza dei diritti tra la popolazione" e "sarebbe una base pericolosa per successivi passi e eventi bellicosi della popolazione". E di conseguenza, la stessa riunione del Consiglio superiore della sicurezza nazionale presieduto dallo stesso ex presidente Khatami, all'epoca fu anche il capo dello stesso Consiglio, ha considerato l'operato di questa formazione " un'grave azione che mira a colpire le basi e l'ideologia su cui è basata la repubblica islamica iraniana". Si infatti la repubblica islamica iraniana è basato su tre colonne: la repressione, il terrorismo e la bomba atomica.
Il regime dei mullah basandosi su questa convinzione e strategia fin dal primo giorno ha adottato una politica di disturbo e di terrore nei confronti degli attiviste convocandole continuamente negli uffici del ministero dell'intelligence, minacciandole e torturandole, le offrivano soldi e posti in cambio di spionaggio contro altre attiviste identificando, con il sequestro del materiale cartacea raccolta durante il lavoro, anche coloro che hanno firmato la famosa petizione di " un milione di firme" . In poche parole ha cercato di infiltrarsi dentro la campagna cercando di distruggerla dall'interno usando anche il meccanismo degli arresti, dei processi mai celebrati e delle condanne "sospese" e meccanismi vari.
Il caso della signora, alla quale va la mia totale solidarietà, è emblematica. Fa parte di quella strategia che vi ho parlato.
Oggi, in Iran la donna è diventata, grazie a trentanni di repressione e di oppressione praticate ed imposte dai mullah, una vettura su cui pesa quasi tutta la responsabilità del prossimo cambio democratico. Sì, la vera bomba atomica del popolo iraniano è il suo grandissimo e preziosissimo tesoro che si chiama "DONNA". E' una bomba che regala tranquilità e il sonno ai suoi figli ma toglie con tanta determinazione e tempestività il sonno ai mullah. Non è casuale se oggi nella resistenza iraniana le donne hanno sorpassato con tanto orgoglio e onore gli stessi uomini che da trentanni combattevano ai loro fianchi per la libertà e la democrazia. Il simbolo di queste donne? la signora Maryam Rajavi, presidente eletta dal Consiglio Nazionale della resistenza iraniana.
In Iran, oggi, dire viva la donna significa viva la libertà e la democrazia. Questo argomento deve far riflettere le donne di tutto il mondo sollecitando la loro attenzione verso le condizioni in cui queste donne vivono e combattono quotidianamente. Bisogna che le associazioni femministe si raccolgano attorno alle richieste leggittime delle loro sorelle iraniane.
Viva il ricordo di tutte le donne che hanno sacrificato la loro vita per la democrazia e la libertà . Le donne di oggi non sarebbero diventate cosi come sono senza il loro sacrificio e il loro insegnamento.
Mi inclino umilmente di fronte al loro ricordo, alla loro grandezza di valori e di sensibilità.
karimi davood

martedì 8 aprile 2008

Ennesimo passo dell'Iran verso il nucleare


Nella foto: Massoud Rajavi, leader storico della resistenza iraniana e dei Mojahedin del Popolo. Durante il regime dello Scià ha passato 7 anni nelle carceri iraniane. Il regime di Khomeini ha ucciso la moglie Ashraf, la sorella Monireh, il fratello Kasem e il cognato, più oltre 120.000 suoi simpatizzanti.


Ahmadinejad sta preparando il minestrone atomico dei mullah

IL PASSDAR AHMADINEJAD HA DATO LA NOTIZIA DI ALTRE 6000 NUOVE CENTRIFUGHE
La signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana ha ribadito che Ahmadinejad sta accellerando il corso dell'arricchimento dell'uranio per arrivare, prima possibile, alla costruzione della bomba atomica, ed ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu l'adozione di nuove, immediate e severe misure sanzionatorie generali.
Sulla formazione del nuovo parlamento dei mullah, la signora Rajavi ha aggiunto che i suoi componenti sono stati scelti tra i piu fidati uomini del regime (ex generali della Sepah Passdaran), che sono in linea con il capo supremo. Ciò va letto in considerazione con la preparazione del regime in previsione di nuove situazioni che verranno create in seguito all'avvanzamento del programma atomico. In poche parole il regime dei mullah si sta costruendo un muro di difesa e di attacco, disposto ad ammortizzare gli effetti delle nuove risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu ed un eventuale attacco militare americano. L'operazione di depurazione e di esclusione degli elementi deboli, iniziato poco prima delle farse elezioni va letto e considerato in questa direzione. Il regime di Khamenei ha portato avanti un operazione di "omogeneizzazione dei componenti dei tre poteri esecutivo, legislativo e giuridico" onde costituire un sistema di difesa e di attacco privo di crepe e di punti deboli. Il regime dei mullah si sta preparando alla guerra. Il leader della resistenza iraniana, Massud Rajavi, subito dopo la nomina di Ahmadinejad a capo del potere esecutivo ha dichiarato" il regime dei mullah con la nomina di Ahmadinejad ha dichiarato la guerra sia al popolo iraniano che a tutto il mondo". Oggi dopo quasi tre anni ci rendiamo conto del significato delle parole del Leader Massud Rajavi. La nuova notizia diffusa da Ahmadinejad sull'installazione di altre 6000 centrifughe insieme a "buone notizie sullo sviluppo dei missili" confermano esattamente le preoccupazioni e le previsioni e le analisi della resistenza iraniana: il regime dei mullah sta andando con grande velocità e con un "treno senza freni e senza marcia indietro", verso la costruzione della bomba atomica e di conseguenza verso una devastatrice guerra contro tutto il mondo.
Che dio ci salvi. La politica di accondiscendenza ha una buona parte della colpa di questa guerra. Esattamente come ai tempi di Hitler.
E' arrivato il tempo di prendere in seria considerazione la terza via proposta dal presidente Maryam Rajavi: consegnare al popolo iraniano la decisione del suo destino in un cambio democratico del quadro politico attuale.
Grazie presidente Maryam Rajavi
karimi davood

domenica 6 aprile 2008

AHMADINEJAD NELLA MORSA DEL COCCODRILLO


La bellicosa politica del regime dei mullah, finalizzata a costruire l'impero islamico iraniano, ha costretto i dirigenti di Teheran ad entrare in un vicolo cieco costituito prevalentemente dall'inflazione, dall' isolamento internazionale, dal'incubo di nuove risoluzioni e sanzioni, dall' caro vita, dalla costruzione della bomba atomica, dall' asprimento del terrorismo in tutto il mondo, dalla destabilizzazione nella regione. Tanto vero che oggi, se fosse disponibile al ritiro dalle sue pretese, ammesso che ne abbia la capacità, sarebbe come lasciare la presa sulla bocca del coccodrillo. Automaticamente cadrebbe nella sua bocca e cosi via salta il sogno del grande dittatore del secolo passato: la costruzione del regno islamico nella regione.
La domanda nasce spontanea. Perchè i dirigenti iraniani pur consapevoli della pericolosa situazione rischiano di giocare sulla bocca del coccodrillo? La risposta è semplice. Per costruire il maligno sogno di Khomeini bisogna preparare i mezzi idonei su cui caricare tutte le attrezzature necessarie. Innanzitutto è indispensabile creare una situazione di terrore contro i non credenti per raccogliere quelli elementi idonei e necessari per arruolamento dell'esercito con cui tocca portare avanti la guerra di liberazione delle terre islamiche dagli infedeli! In secondo piano bisogna costruire la bomba atomica per terrorizzare i regimi e i governi che altrimenti, nell'assenza della bomba atomica potranno reagire militarmente e far saltare il sogno di Khomeini e mandarlo nella patumiera della storia. Ma elemento piu importante e fondamentale è il ruolo della popolazione di cui i mullah iraniani temono piu del ruolo aggressivo e minaccioso degli americani e degli israeliani. Anche perche gli stessi mullah sono stati testimoni della rivoluzione del 79 in cui la popolazione iraniana è scoppiata come un vulcano e ha bruciato tutto il sistema monarchica. Di conseguenza i dirigenti iraniani hanno investito miliardi di dollari, a spese della gente, riducendola alla miseria e alla fame, nell'organizzazione della macchina repressiva e terroristica che finora ha prodotto miliaia e miliaia di vittime. Ormai la repressione è diventata la colonna portante su cui si regge tutto il regime dei mullah, dai cosidetti moderati ai conservatori. Il terrorismo internazionale e la bomba atomica sono due colonne laterali e complementari che aiutano il sistema clericale di reggersi in piedi. Come il corpo umano: una colonna vertebrale e due gambe. Nel caso che uno di questi tre colonne venisse a mancare l'intero equilibrio del sistema salterà in aria. Cioè la fine del regime. Ecco perchè il presidente passdar Ahmadinejad dichiara che il "treno atomico è privo del freno e della marcia indietro". Sul piano interno la situazioen è Idem. A qualsiasi protesta viene data la violenta risposta dei Basiji o dei Passdaran. Non si intravedono nessun orizzonte di scampo per il regime. Ritirarsi sarebbe la morte certa. Insistere altretanto. Alternativa? Nulla. Devono andare avanti su questo binario. Il sistema è destinato a crollare nella bocca del coccodrillo. Anchè perche il popolo iraniano stanco di trentanni di violenza e di miseria e di terrorismo sta spingendo sull'accelleratore della resistenza iranaina.
Al popolo iraniano un mio "In bocca al lupo"!
Al regime di Ahmadinejad esprimo dal fondo del mio cuore il desiderio di tutta l'umanità: che finisca prima possibile nella bocca del coccodrillo che successivamente lo consegnerà per sempre alla patumiera della storia.
karimi davood

venerdì 4 aprile 2008

CINA FORNISCE INFORMAZIONI SEGRETE SULLE ATTIVITA' NUCLEARI DEI MULLAH IRANIANI


L'INCUBO ATOMICO IRANIANO NELLA REGIONE

Il testo: Analizzando gli ultimi mesi dell'anno persiano, appena terminato, il 20 marzo scorso, ci rendiamo conto della gravità di una situazione, senza ritorno con il suo "treno senza freni e senza marcia indietro", in cui si è precipitato con la testa il regime del passdar Ahmadinejad: il primo è stato l'approvazione della terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'arricchimento dell'uranio finalizzato alla costruzione della bomba atomica; il secondo ha toccato le ripetute vittorie ottenute dall'opposizione iraniana, i Mojahedin del Popolo, in vari tribunali europei(l'ultimo è stato ieri sera), in particolare quello che riguarda le organizzazioni proibite; il terzo tocca le farse elezioni del majles dei mullah, ossia il centro di raccolta dei piu feroci boia e torturatori e terroristi del regime( l'Unione Europea ha dichiarato la nullità e la falsità di queste elezioni. Ahmadinejad pretendeva dall'Unione Europea un mazzo di fiori firmato col sangue degli oppositori iraniani che si trovano in Europa e che hanno smascherato i piani atomici militari); la quarta ha toccato addiritura l'arma piu micidiale del regime:l'organo di repressione e di terrorismo, cioè il Corpo della Sepah Passdaran, inserito da parte degli Stati Uniti d'America nella lista nera; la quinta ha toccato l'eliminazione e la rimozione dell'Ammiraglio William Falcon, l'unico ostacolo allo scontro militare americano contro Teheran, la sesta ha toccato il rapproto della Nie, smentita dal vice capo della Cia che ha dichiarato che il regime sta ancora lavorando sulla costruzione della bomba atomica; la settima è stata la serie di manifestazioni popolari e studentesche in particolare nella città di Shiraz, dove per una decina di giorni gli studenti di varie facoltà sono scese in piazza gridando "morte al dittatore";" noi siamo uomini e donne di guerra, e disposti alla guerra"; ecc... Qui mi fermo, altrimenti dovrei fare un libro e sottolineo quella ultima appena arrivato dalla Cina che secondo me se non è colpo di grazia poco manca: secondo le agenzie di stampa, il governo cinese avrebbe consegnato agli Stati Uniti d'America una serie di preziosissimi informazioni sul progetto atomico militare iraniano: Le fonti ufficiali non hanno ancora smentito. Ma la cosa importante non è la smentita ma lo spirito dell'azione cinese su cui i mullah iraniani avevano investito tutte le loro speranze sul futuro atomico iraniano. L'azione della cina in qualche modo conferma la mia tesi secondo cui, questo grande paese in espansione spaventosa non avrebbe mai preso le parti iraniane contro i suoi interessi di lungo raggio che si trovano in America e nel mondo occidentale. La Cina ha approfittato di un regime traballante e agonizzante, nei suoi rapporti con il resto del mondo vendendo la sua merce ai prezzi possibilmente superiori ai quelli reali. Cioè finche ha potuto ha ricattato l'Occidente con il caso iraniano.E oggi che l'aria americana tira in modo abbastanza brusca e che prospetta la vicinanza della guerra oltre ad essere vicini alle Olimpiadi di Pechino, la ragione di commercio e buisness non avrebbe suggerito piu il supporto incondizionato ai mullah iraniani e ha proposto ai dirigenti cinese la scarica totale del regime e un avvicinamento alle posizioni americane. In poche parole ha stracciato le carte iraniane e ha apparrecchiato con tovaglioli ricamati d'oro il banchetto americano favorendo la guerra contro le installazioni e i siti atomici dei mullah che lavorano giorno e notte sul progetto atomico militare. Una cosa che danneggerà sicuramente, in primiss, gli ineteressi del popolo iraniano, perchè il regime dei mullah nel caso della guerra scatenerrà tutta la sua potenzialità terroristica all'estero e all'interno darà la caccia a chiunque sia sospettato di essere dissidente.
Allora che cosa proponiamo noi: sì, va bene questo lavoro della Cina. Ha fatto un lavoro ammirevole ma ciò non dovrebbe dare l'autorizzazione ad una guerra contro il regime. Ciò dovrebbe acconsentire al Consiglio di Sicurezza dell'Onu l'approvazione di nuove e piu severe sanzioni generali contro i mullah, accompagnati dal riconoscimento della resistenza iraniana come l'unica alternativa democratica al regime di Ahmadinejad lasciando nelle mani della popolazione la decisione sulla sua sorte.
Comunque esprimo la mia soddisfazione per la nuova politica cinese e mi auguro che tutti i paesi intressati seguano questo esempio lavorando allo stesso tempo sullo scongiuramento del pericolo della guerra e sul riconoscimento della resistenza iraniana come l'unico siero efficace contro il veleno extramicidiale del fondamentalismo islamico iraniano: non esagero basti guradare il numero dei morti e feriti causati dal regime in tutto il mondo a aprtire dall'Iraq e dall'Afghanistan fino all'estremo sud e nord del mondo.
Devo ammettere che per la prima volta mi sta interessando lo sport. Sta avendo grandi effetti anche sulla politica in particolare quella internazionale. I cinesi sono piccoli ma non deficienti. sanno distinguere la direzione del vento. tirano la molla ma fino ad un certo punto.
Viva lo sport.
karimi davood

martedì 1 aprile 2008

IRAN: GRIDO DI AIUTO PER UNA DONNA DI 32 ANNI CONDANNATA A MORTE


Nella foto Akram Mahdavi donna di 32 anni condannata a morte e in attesa di esecuzione della sentenza prevista per prossimi giorni.

Sta mattina ho ricevuto una triste telefonata da Teheran. Dall'altra parte della linea c'era una signora molto agitata e piangente che mi supplicava di aiutare una sua parente stretto di 32 anni, madre di una ragazza diciasettenne. Non sapevo cosa rispondere. Lei continuava a supplicarmi come se fosse nelle mie mani la sorte della donna in questione. Ero paralizzato dalla notizia e dall'impotenza di non poter fare nulla nell'immediato. Mi aspettavo una telefonata meno triste anche perche, oggi in Iran c'è la festa nazionale di Sizdebedar. In questo occasione tutta la popolazione esce di casa e fa la scampagnata per allontanare la malignità del numero 13 che nella cultura popolare è un brutto numero. Comunque ho cercato di calmare la signora e ascoltare la storia della donna in questione.
Ecoo a voi la sua storia raccontatami telefonicamente:
la signora in questione si chiama Akram Mahdavi, di anni 32, epilettica, che vive in carcere di Evin da quasi 5 anni e che insieme ad un altro uomo ha ucciso suo marito di 75 anni. Praticamente ha sposato all'eta di 15 anni un uomo di 65 anni. Dopo l'arresto e il processo, i giudici religiosi l'hanno condannata a morte e l'esecuzione della sentenza è prevista per i prossimi giorni. grazie alle attività delle organizzazioni che lavorano per la difesa dei diritti delle donne condannate a morte, i familiari del marito hanno deciso di perdonare la signora Akram dietro il pagamento del prezzo del sangue previsto nella codice penale del regime iraniano: 60 milioni di Tumans equivalente di 45 mila euro.
La signora Akram Mahdavi ha lanciato un appello attraverso il suo avvocato difensore, Mina Jafari, chiedendo aiuto a tutti coloro che possono partecipare finanziariamente in questo campagna dicendo che " ha una figlia di 17 anni che non ha nessuno e nel caso della morte della mamma perderà anche questo supporto", precisando che "in questi 5 anni di carcere ha potuto vederla solamente una sola volta".
In qualità del presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani in Italia, ho accolto con enorme piacere questa richiesta prommettendo il mio massimo impegno in questa umanitaria campagna per salvare la vita di una delle migliaia di donne vittime del sistema clericale dei mullah iraniani.
Chiedo, a nome della signora Akram Mahdavi la partecipazione ,pur minima, di tutti coloro che hanno sentito il grido di aiuto di Akram e della sua unica figlia di 17 anni. Aiutiamole per riunirsi e abbracciarsi e sorridere alla vita.
Chi vuole partecipare in questa campagna mi potrà contattare telefonicamente al numero: 3387862297.
A nome di Akram e della figlia anticipatamente ringrazio e mi inclino di fronte a coloro che vorranno aiutare Akram e salvarla dalla morte certa.
grazie di cuore
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO