domenica 10 febbraio 2013

Terrorismo a Camp Liberty, Terzi: grave atto, serve sostegno Onu e Ue a Iraq

A nome dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia desidero ringraziare il ministro degli esteri italiano signor ambasciatore Terzi per la sua preziosa presa di posizione contro questo efferato crimine commesso dal regime dei mullah. il popolo iraniano non dimenticherà mai chi gli è stato vicino nei momenti più bui della sua storia!
grazie ancora davood karimi
Sabato 09 Febbraio 2013 15:05
ROMA, 9 Febbraio - "E' un grave atto di terrorismo, che merita la più ferma condanna". Con queste parole il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, si e' riferito al sanguinoso attacco contro i residenti di Camp Liberty in Iraq. Esprimendo "vicinanza e cordoglio" ai familiari delle vittime, il capo della diplomazia italiana ha manifestato il "forte auspicio che il Governo iracheno si adoperi con senso di responsabilità per alleviare l'emergenza umanitaria, e adotti immediatamente le misure necessarie per proteggere l'incolumità dei residenti di Camp Liberty e garantire loro una pronta accoglienza all'estero". "E' allo stesso tempo indispensabile - sottolinea Terzi - che l'Unione Europea e le Nazioni Unite compiano ogni possibile sforzo per incoraggiare il Governo iracheno a risolvere la situazione dei rifugiati, che rischia seriamente di divenire ogni giorno più precaria".
"L'Italia - assicura Terzi - continuerà a fare la sua parte".
Nei mesi scorsi, otto ex residenti iraniani a Camp Ashraf, alcuni dei quali bisognosi di cure urgenti, sono stati accolti in Italia grazie all'impegno coordinato della Farnesina e del Viminale.
  

IRAQ. E. ZAMPARUTTI (RADICALI), LA FARNESINA CONDANNI L’ATTACCO A CAMP LIBERTY E CONVOCHI L’AMBASCIATORE IRACHENO IN ITALIA

Domenica 10 Febbraio 2013 09:38
COMUNICATO STAMPA 
Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e tesoriera dell’associazione Nessuno tocchi Caino sull’ennesimo ignobile attacco di Camp Liberty, dove risiedono da oltre un anno le migliaia di oppositori iraniani dell'organizzazione dei Mujaheddin del popolo, che ha causato la morte di 6 persone ed il ferimento di 100, ha dichiarato: “Il vile attacco di oggi a Camp Liberty è l’ennesima dimostrazione della sudditanza del regime iracheno a quello iraniano. Chiedo al Ministro Terzi di condannare l’accaduto e di convocare l’ambasciatore iracheno in Italia, accogliendo subito nel nostro Paese coloro i quali hanno bisogno di assistenza umanitaria. E’ necessario anche un chiarimento sull’operato del rappresentante delle Nazioni Unite in Iraq, Martin Kobler responsabile anch’esso di connivenza con i regimi iraniano ed iracheno”

La deputata radicale ha continuato: “E’ inaccettabile che le migliaia di appartenenti all’organizzazione dei Mujaheddin del popolo che hanno accettato le condizioni poste dalla comunità internazionale di un loro trasferimento da Camp Asharf a Camp Liberty con la prospettiva di successivo un loro trasferimento in paesi occidentali, a distanza di un anno siano ancora praticamente tutti a Camp Liberty senza che sia stato definito un chiaro piano di accoglienza.”

Elisabetta Zamparutti ha concluso: “Il nostro Pase, unico ad aver accolto alcuni di loro dia un chiaro segnale aprendo le proprie porte ai mujaheddin e ponga in tutte le sedi internazionali l’urgenza di una loro immediata accoglienza.”

Manifestazione davanti all'ambasciata americana a Roma

Foto

sabato 9 febbraio 2013

Attacco terroristico contro il Camp Librty



manifestazione di fronte all'ambasciata del regime terrorista iraniano

 http://www.facebook.com/photo.php?v=10151265532796892&set=vb.593746891&type=2&theater

CAMP LIBERTY: TERZI, GRAVE ATTO DI TERRORISMO. ESSENZIALE SOSTEGNO ONU E UE A IRAQ SU RIFUGIATI


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Roma 09 Febbraio 2013
"E' un grave atto di terrorismo, che merita la più ferma condanna". Con queste 
parole il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, si e' riferito al sanguinoso attacco
contro i residenti  di Camp Liberty in Iraq.
Esprimendo "vicinanza e cordoglio" ai familiari delle vittime, il capo della diplomazia
 italiana ha manifestato il "forte auspicio che il Governo iracheno si adoperi con senso
 di responsabilità per alleviare l'emergenza umanitaria, e adotti immediatamente le misure
 necessarie per proteggere l'incolumità dei residenti di Camp Liberty e garantire loro una 
pronta accoglienza all'estero"."E' allo stesso tempo indispensabile - sottolinea Terzi - che
 l'Unione Europea e le Nazioni Unite compiano ogni possibile sforzo per incoraggiare 
il Governo iracheno a risolvere la situazione dei rifugiati, che rischia seriamente di divenire
 ogni giorno più precaria". "L'Italia - assicura Terzi - continuerà a fare la sua parte".
Nei mesi scorsi, otto ex residenti iraniani a Camp Ashraf, alcuni dei quali bisognosi
 di cure urgenti, sono stati accolti in Italia grazie all'impegno coordinato della Farnesina
 e del Viminale.

venerdì 8 febbraio 2013

ATTACCATO IL CAMP LIBERTY IN IRAQ: 6 MORTI E OLTRE 50 FERITI

Stammattina alle ore 5 e 45 ora locale è stato attaccato il campo Liberty con trentacinque missili. sono stati uccisi 6 persone di cui una donna. il regime iracheno ostacola il soccorso ai feriti. chiediamo intervento immediato dell'Onu e del governo degli Stati Uniti d'America: oggi manifestazione in piazza della Repubblica alle ore 14.

giovedì 7 febbraio 2013

Iran, ayattolterrore Ali Khamenei gela gli Usa: “Senza revoca delle sanzioni no ai negoziati”



La Guida suprema dell’Iran, l’ayatollterrore Ali Khamenei

L’ayatollah: “Gli americani vogliono
trattare tenendo una pistola puntata
alla testa del nostro Paese”
Ayatollterrore Ali Khamenei, ha respinto l’offerta Usa per un negoziato diretto fino a quando Washington non revocherà le sanzioni. «Voi americani volete negoziare tenendo una pistola puntata alla testa dell’Iran», ha dichiarato Khamenei in un discorso ai vertici dell’Aeronautica militare, «gli iraniani non si lasceranno intimidire da questo tipo di azioni. Alcuni si rallegrano per l’offerta di negoziati ma i negoziati non risolveranno nulla». 

La Guida suprema della repubblica del terrore ha l’ultima parola sulle principali questioni, compresi il controverso programma nucleare di Teheran e la politica estera. Le sue parole sembrano gelare l’apertura del vicepresidente americano, Joe Biden, per negoziati diretti, dopo la disponibilità mostrata lunedì dal ministro degli Esteri, Ali Akhbar Salehi, che aveva parlato di «passo avanti».  

martedì 29 gennaio 2013

MIGLIAIA DI DISSIDENTI IRANIANI RISCHIANO LA VITA NEL DISINTERESSE DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE

di Alddo Forbice

UMANITARIA
Vi racconteremo una storia di cui non troverete alcun riscontro sui giornali,ma anche nelle radio e nelle tv. Ne parlavo solo io a “Zapping” e qualche volta sui quotidiani ,quando riuscivo a convincere i direttori,notoriamente refrattari ai temi sui diritti umani. Tanti direttori,anche autorevoli,sostengono infatti che le violenze sulle donne e i bambini ,le esecuzioni capitali,gli arresti arbitrari e le torture non interessino la gente,che – per utilizzare una loro espressione,forse troppo cinica – “non tirano”,nel senso che i lettori preferiscono occuparsi d’altro. In realtà ,non è così o perlomeno non è più come un tempo perché,per fortuna,nell’ultimo decennio,la sensibilità dell’opinione pubblica sui temi umanitari è cresciuta moltissimo. Lo confermano le straordinarie campagne umanitarie campagne promosse a “Zapping”,con la raccolta di milioni di firme.
Ma parliamo ora del caso del campo di Ashraf ,una cittadina in Iraq costruita da alcune migliaia di cittadini iraniani che, ai tempi di Saddam Hussein,si erano rifugiati in questo paese per sfuggire alle persecuzioni del regime degli ayatollah. Si tratta di una comunità di 3700 uomini,donne e bambini che ,vivevano in assoluta segregazione in questo paese, circondati dall’esercito iracheno che segue rigidamente le direttive del governo di Bagdad ,ormai allineato sulla linea del regime islamico di Teheran. Gli abitanti di Ashaf hanno subito inaudite angherie,soprusi e violenze dei tank iracheni che,periodicamente,senza alcun rispetto per la vita umana, sparavano con cannoni e mitragliatrici contro il campo,provocando molte vittime (decine di morti e centinaia di feriti). I dissidenti iraniani hanno potuto godere,subito dopo l’occupazione militare dell’Iraq da parte della coalizione occidentale,della protezione americana .Ma ,quando l’esercito Usa,ha lasciato l’Iraq anche la protezione è venuta meno: i cittadini iraniani sono rimasti in balia dell’esercito di Maliki,che faceva di tutto per boicottarli,rendendo difficile ogni possibilità di sopravvivenza (non entravano più cibi freschi,i feriti non venivano portati negli ospedali ,chi riusciva a fuggire dal “campo” non aveva più la possibilità di rientrare e così via) .L’obiettivo chiaro : deportare gli iraniani in Iran ,dove il regime di Ahmadinejad li avrebbe torturati e impiccati perché considerati “terroristi” e nemici storici ( in Iran si contano oltre 100 mila vittime della resistenza). Il Consiglio della resistenza iraniana ( che ha sede a Parigi,ed è presieduto dall’attivissima Maryam Rajavi) ha fatto di tutto per salvaguardare la vita di questi uomini e donne,sensibilizzando gli Stati Uniti,l’Ue,le Nazioni Unite e tutte le organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani. Ma i risultati sono stati fin’ora deludenti perchè la comunità internazionale si è sempre disinteressata di questo caso. L’anno scorso ,dopo lunghe trattative (tra l’Onu e il governo iracheno) sembrava che degli spiragli si fossero aperti per salvare la vita di queste migliaia di cittadini. L’accordo prevedeva il trasferimento degli abitanti di Ashraf nel campo Liberty ,dove dovevano risiedere “provvisoriamente”,in attesa di essere definitivamente accolti in una serie di paesi occidentali,possibilmente dove già vi sono comunità iraniane. In realtà ,una volta cacciati da Ashaf i dissidenti si sono trovati a vivere in ambienti malsani (anche privi di acqua e di fognature) ,con difficoltà e ostacoli difficilissimi. Abbandonati dalla comunità internazionale ora migliaia di cittadini temono massacri,senza ricevere alcuna garanzia di poter emigrare in altri paesi dove potersi ricostruire una nuova vita. Ogni giorno partono da Ashaf ( un centinaio di profughi sono rimasti lì) e dal campo Liberty sos ,ma le risposte sono deboli. Il governo iracheno fa di tutto per accontentare le direttive dei falchi di Teheran: vuole cioè continuare a tenere nel lager Liberty i dissidenti, in condizioni disumane, negando persino il diritto di emigrare e persino di vendere tutti i beni ,mobili e immobili di Ashaf. Una tragedia umanitaria,di cui nessuno si occupa. Neppure i media .

Aldo Forbice

domenica 27 gennaio 2013

Viva il ricordo dei caduti ebrei, uccisi barbaramente dal nazismo hitleriano, padre politico del regime dei mullah

"se il mondo non si sente ebreo almeno per oggi la colpa non è di chi ha sterminato milioni di bambini, donne e uomini che coi loro corpi si sono fatti scudo per garantirci un mondo più sicuro e più lontano dal nazismo ma è di chi non ci dà la possibilità di informazione. Il risultato: la nascita di un nuovo nazismo di matrice islamica khomeinista che minaccia il mondo intero!" dvd
Viva il ricordo di tutte le donne, bambini e uomini ebrei caduti sotto il nazismo!

venerdì 18 gennaio 2013

Iran/ Negoziati su nucleare a Teheran conclusi con nulla di fatto



Giovedi, 17 Gennaio 2013 - 20:00

Si sono conclusi con un nulla di fatto i negoziati a Teheran della squadra dell'Aiea guidata da Herman Nackaertsper per far ripartire l'indagine internazionale sul sospetto piano di armamento nucleare in Iran. Fonti dell'equipe, che rientrera' domani a Vienna, hanno fatto sapere che ci sono ancora "divergenze" tra le posizioni dell'Agenzia e quelle di Teheran. L'Aiea aveva chiesto che l'Iran garantisca l'accesso ai siti, che permetta il colloquio con i suoi scienziati e che metta a disposizione documenti legati alle attivita' di arricchimento dell'uranio. I paesi occidentali chiedono che Teheran sospenda le sue attivita' di arricchimento a una concentrazione del 20% perche' rappresenta una soglia vicina al livello richiesto per fabbricare la bomba atomica. Teheran ha sempre sostenuto di aver bisogno di uranio raffinato al 20% per le sue ricerche mediche. Secondo alcuni osservatori l'Iran aspetterebbe ora la riunione con il gruppo del 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu piu' la Germania) che si terranno il 29 e 29 gennaio prossimi.

giovedì 17 gennaio 2013

la copertura delle attività terroristiche iraniane in America Latina


Iran/ Obama firma legge per arginarne influenza in America Latina

Washington, 29 dic. (TMNews) - Il Presidente americano Barack Obama ha firmato una legge che punta ad arginare l'influenza iraniana in America Latina. La norma, intitolata 'Countering Iran in the Western Hemisphere Act' e approvata dal Congresso all'inizio dell'anno, chiede al Dipartimento di Stato di definire una strategia entro 180 giorni per "far fronte alla crescente presenza e attività ostile dell'Iran" nella regione.
Sebbene la strategia sia segreta e accessibile solo ai parlamentari, ne verrà comunque diffuso un breve resoconto.
La norma chiede inoltre al Dipartimento di Sicurezza nazionale di rafforzare i controlli alla frontiera con Canada e Messico per "scongiurare che entrino negli Stati Uniti agenti iraniani, della Guardia rivoluzionaria, della Forza al Quds, di Hezbollah o di qualsiasi altra organizzazione terroristica".
Dal 2005 Teheran ha aperto sei nuove ambasciate e 17 centri culturali in America Latina: complessivamente sono 11 le sedi diplomatiche presenti oggi nella regione. L'Iran vanta rapporti particolarmente stretti con Bolivia, Ecuador e Venezuela. (fonte Afp)

 Alcuni giorni fa il presidente Obama ha firmato la legge della “lotta contro  influenza iraniana in America latina”. Obiettivo di tale legge è quello di affrontare e combattere l’influenza e l’espansione  delle attivityà della divisione GHODS(Gerusalemme), della Sepah Passdaran, forza extraterritoriale addibito al terrorismo islamico iraniano. Tali attività sono sotto la coperturaa degli organi religiosi dislocati in America Latina e tutto ciò è al centro di questa nuova legge americana.

La divisione GHODS( Gerusalemme), della Sepah Passdaran è stata fondata 21 anni fa. Il colonello passa Esmail Ghaani, sostituto comandante attuale della Divisione Ghods( vice ghasem Soleimani), ha chiamato questa forza terroristica come “ Esercito internazionale Islamica” di cui il piu importante obiettivo è quello di interferire direttamente nella vita politica di altri paesi contribuendo alla realizzazione degli obiettivi del fondamentalismo islamico iraniano. Negli ultimi 10 anni la divisione Ghods ha giocato un ruolo estremamente attiva contro le popolazioni irachene, afghane, libanesi e siriano. Attualmente tale divisione è direttamente coinvolto nella difesa del regime Bashar asad partecipando in tutte le misure repressive usate daal regime siriano contro la popolazione in rivolta. Lo stesso colonello Ghanai alla fin del maggo sccorso  ha dichiarato  che “se non fossimo stati presenti in Siria il regime di Bashar Asad sarebbe stato già caduto”. Durante la presidenza di Ahmadinejad c’è stato un grande e impegnativo coinvolgimento di questa Forza in America latina in articolar modo in Venezuela. Lo stesso Ghasem Soleimani, capo ognipotente della divisione ha dichiarato che con la nostra presenza in questa parte del mondo noi abbiamo installato e rafforzato la linea della difesa del regime nell’anticamera americana!

Questa divisione manda i suoi uomini nelle zone interessate sotto varie coperture tra cui istituti di volontariate, religiosi, culturali, diplomatiche in virtù all’aiuto date dalle ambasciate e progetti umanitari. Tale procedura vale per America Latina. Una delle organizzazioni estremamente attiva in questo campo è “ organizzazione delle scuole religiose all’estero” coinvolta attivamente in America Latina, come copertura, da parte della divisione Ghods in questa zona del mondo. Tale organizzazione diretta dal mullah Hejasi, capo ufficio del capo supremo Ali  Khamenei, viene usata dalla divisione Ghods, dal ministero dei servizi segreti per portare a termine operazioni speciali, espansione del fondamentalismo e il terrorismo. Il suo bilancio economico viene garantito direttamente dall’ufficio del capo supremo e tramite del mullah Hejasi. Il regime iraniano sotto la copertura della religione espande il terrorismo e il fondamentalismo e per tali obiettivi ha istituito due organi importanti e paralleli

il centro mondiale della scienza islamica: tale centro arruola gli studenti di teologia ( TALABE), di ogni provenienza e li addestra nella città santa di Qum addestrandoli per portare a termine i suoi obiettivi fondamentalisti e poi li rimanda a casa. Tali elementi diventano successivamente epicentro delle attività della divisione Ghods e del ministero dell’informazione( servizi segreti) nei loro paesi di origine.

2-organizzazione delle suole coraniche e  religiose all’estero. Il regime iraniano ha istituito delle scuole coraniche in più di 80 paesi per addestrare i giovani al fondamentalismo di matrice khomeinista

Attività fondamentaliste e terroristiche in America meridionale :

-anche in questa parte del mondo il regime dei mullah ha istituito delle organizzazioni islamiche, coraniche e rappresentanze politiche e religiose. In alcuni paesi tali centri vengono gestite direttamente dal personale addestrate locale che in precedenza hanno avuto addestramenti e insegnamenti nei centro mondiale delle scienze islamiche.

-In America meridionale l’ Argentina è l’epicentro delle attività dell’organizzazione coranica e delle scuole islamiche iraniane. Questa organizzazione ha istituito in quasi tutta l’Argentina delle scuole coraniche e delle moschee gestite direttamente dal personale locale argentina.

-Brasilia: Nalla città Curitiba di Brasile l’organizzazione delle scuole religiose ha una sede centrale.

-Isola Guyana: in questa Isola il regime iraniano usa la copertura di un centro di studi diretto da un Mullah di origine indiano che per tanti anni ha studiato a Qum e nel centro mondiale della scienza islamica e si chiama Dott. Abed Hossein Tasdigh

Trinidad: Trinidad e Tobago è uno stato insulare dell'America centrale caraibica.

Anche in questo stato il regime iraniano attraverso organizzazione religiosa e coranica all’estero ha aperto un centro religioso diretto da un mullah pakistano.
Venezuela: in questo paese l’organizzazione sopraindicata non ha rappresentanze ma il centro Mondiale dell’AhlalBeit è molto attivo e la divisione Ghods ha una presenza molto attiva sotto la copertura delle società di costruzioni e industriali nonché negli organi militari del paese.
Bolivia:
Attualmente la Bolivia sta prendendo il posto della Venezuela dato che Chavez, uno dei piu importanti partner politici iraniani di questa parte del mondo è entrato in coma. Dopo la malattia del presidente venezuelano il regime iraniano si è preoccupato velocemente a trovare un altro partner come Chavez e l’attenzione è caduta sulla Bolivia. Nel 2007 Ahmadinejad ha visitato questo paese e poi successivamente il presidente boliviano Murales è venuto in Iran e ha giocato il calcio insieme a Ahmadinejad. Il rapporto tra questi due paesi si sta crescendo vertiginosamente tanto che Iran ha accettato di finanziare una buona parte delle spese per la costruzione della nuova università di Alba. In cambio Iran ha ottenuto 100 posti di insegnamento per i membri della divisione Ghods come docenti e  già attivi Bolivia. Si dice anche che la Bolivia è pronto a dare coperture necessarie diplomatiche e appoggi internazionale a favore del regime iraniano aiutandolo anche nell’acquisto di elementi importanti come Uranio per lunghi periodi.

UNA CANZONE PER NEDA AGHASOLTAN

Il film ORO ROSSO del regista Jafar Panahi, premio diritti umani dell'Unione Europea

 
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