martedì 19 aprile 2011

CONFERENZA STAMPA DELLA RESISTENZA IRANIANA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI


Conferenza Stampa del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, mercoledì 20 aprile
18 apr 2011

CONFERENZA STAMPA

Rivelazione dei documenti, informazioni ed i dettagli dell’attacco delle forze
irachene al campo Ashraf e l’eccidio dei suoi residenti

Smascheramento del ruolo della forza di Qods dei Pasdaran

Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana in una conferenza stampa, mercoledi 20 Aprile, svelera i documenti, le informazioni ed inediti dettagli dell’attacco mortale perpetrato dalle forze irachene al campo di Ashraf, luogo si residenza dei membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano.

Documenti ed informazioni acquisite tramite la parte interna dei Mojahedin del Popolo specificatamente all’interno dell’apparato giovernativo del regime dei Mullah.

In questa conferenza verra’ smascherata il ruolo diretto del regime iraniano ed in particolare quello della forza di Qods dei Pasdaran in questo crimine nonce I future piani di al – Maleki, il primo ministro iracheno, fantoccio dei regnant dell’Iran per Ashraf.

Informazione base:
Ashraf, dove vivono 3400 membri dei Mojahedin del Popolo Iraniano, persone tutelate dalla quarta convenzione di Ginevra. E’ situate in Iraq. In seguito alla visita dei rappresentanti delle Nazione Unite ad Ashraf, i portavoce dell’ONU a Ginevra ed a New York nella giornata di venerdi 14 Aprile hanno dato notizie dell’uccisione di 34 dei residenti di Ashraf, durante l’attacco dell’8 Aprile messo in atto dalle forze irachene, mentre il governo di questo paese tuttora sostiene che vi erano soltanto 3 uccisi in questa carneficina.
La comunita’ internazionale, gli Stati Uniti d’America, l’Unione europea ed organi difensori del diritto dell’uomo hanno auspicato l’avvio delle indagini esaustive riguardo tale eccidio.

Data : Mercoledi 20 Aprile , ore 11.00
Luogo: Camera dei deputati (Sala Del Mappamondo)
Piazza Montecitorio-Roma

lunedì 18 aprile 2011

Show spettacolo alla Camera dei deputati con le scimpanzé iraniane

IL REGIME FONDAMENTALISTA E TERRORISTA DEI MULLAH NON AVENDO PIU' NESSUN PERSONAGGIO SPENDIBILE HA MANDATO IN GIRO UN GREGGIO DEI SCIMPANZE' A VISITARE IL MONTECITORIO
Recentemente un gruppo delle consorti dei diplomat-terroristi iraniani in Italia ha visitato la Camera dei Deputati italiani. La notizia è stata diffusa da una agenzia governativa con tanta enfasi e tamburi, secondo cui "un gruppo delle consorti dei diplomati iraniani in Italia ha visitato la Camera dei Deputati durante i lavori della Camera.Il presidente Gianfranco Fini durante il suo intervento ha dato loro il benvenuto e tutti i gruppi parlamentari appena hanno saputo della loro presenza hanno espresso la loro soddisfazione"!!!!!
Lascio a voi il commento della notizia. Basti sapere che Ahmadinejad quando chiamo la moglie le rivolge questa parola "Zaiffe" cioè la debola!
La domanda che vorrei porre all'attenzione dei responsabili della Camera dei Deputati è questa. Basterà questa visita di cortesia a scoraggiare il terrorismo iraniano a non attaccare più i soldati italiani in Afghanistan? Oppure lo incoraggerà ancora di più a sferrare ulteriori attacchi e lasciare sulla terra altre vite italiane? Se qualcuno pensa in questa maniera deve svegliarsi immediatamente e occuparsi della preparazione della chiesa Sant'Angelo per l'arrivo di altri soldati senza vita!
mi auguro di no e di sbagliarmi ma il miraggio con cui i responsabili della Camera dei Deputati hanno invitato "le debole iraniane" sparirà quanto prima e il terrorismo iraniano si farà sentire quanto prima!
Davood Karimi

domenica 17 aprile 2011

lettera aperta al ministro degli esteri Frattini

Salve On. Ministro Frattini

Alcuni giorni fà, a proposito del massacro dei residenti del campo di Ashraf, uno dei maggiori comandanti delle forze americane, a Parigi ha detto "chiedo a coloro che hanno visto queste immagini e non hanno provato nulla di controllare il loro battito cardiaco! perchè è possibile che siano gia morti"!
Onorevole ministro avremmo desiderato che anche il governo italiano condannasse almeno il brutale attacco ma neanche ciò è stato fatto.
Desidero chiederle di controllare il suo battito cardiaco per sentire se batte ancora!!
C'è da vergognarsi!
Davood karimi, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

giovedì 14 aprile 2011

LZ) REGIONE. CONSIGLIO, NASCE INTERGRUPPO PER DIRITTI IN IRAN




SODDISFAZIONE DELLE COMUNITA' IRANIANE IN ITALIA PER LA COSTITUZIONE DELL'INTERGRUPPO" AMICI DEI DIRITTI UMANI IN IRAN"
Comunicato stampa
Associazione delle donne democratiche insieme all'associazione dei giovani e Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia sono estremamente liete di annunciare la loro soddisfazione per la solidarietà espresse da parte delle istituzioni laziali e per la dura condanna del feroce e disumano attacco delle forze irachene contro i residenti del campo di Ashraf avvenutosi il venerdi scorso.
Desideriamo ringraziare tutte le forze politiche che hanno aderito a questa preziosa iniziativa umana e pacifica della regione lazio e pronunciare la nostra piena disponibilità per l'avvio dei lavori di questo organismo.
A nome di tutte le vittime di questo disumano attacco, in cui sono morti 34 combattenti per la libertà e feriti più di 300 donne e uomini che hanno dedicato la loro vita per una vita migliore e senza guerre in un Iran libero e democratico, desideriamo ringraziare la professoressa Isabella Rauti e il sig. Rocco Berardo augurandoli un buon e proficuo lavoro che rimarrà nella storia della Regione Lazio e nella memoria del popolo iraniano come una delle immediate reazioni delle coscienze libere del popolo italiano contro una delle più disumane operazioni militari ordita dal regime terroristico e fondamentalista dei mullah e portata a termine dal regime filo iraniano di Nuri Al Maliki.
Sicuramente i residenti del campo di Ashraf, i familiari delle ragazze e dei ragazzi uccisi durante questo vile attacco e il popolo iraniano non dimenticheranno mai coloro che gli sono stati vicini nei momenti più bui della loro storia.
Shahrzad Sholeh, presidente dell'Associazione Donne Democratiche iraniane
Azar Karimi, presidente dell'Associazione Giovani iraniani
Davood Karimi Presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia


ALLA PRIMA RIUNIONE ELETTI PRESIDENTE RAUTI E VICE BERARDO.

Roma, 12 apr. - Si e' costituito oggi in Consiglio
regionale del Lazio l' intergruppo ' Amici dei diritti umani in
Iran'. Durante la prima convocazione sono stati eletti presidente
la consigliera regionale, Isabella Rauti, e vicepresidente il
consigliere regionale, Rocco Berardo.
Si tratta di un gruppo bipartisan che lavorera' sul tema dei
diritti umani violati dal regime iraniano, repressivo di ogni
espressione di liberta'. Tra gli obiettivi principali
dell' Intergruppo, quello di creare un' interfaccia con le
organizzazioni che lottano per l' affermazione dei diritti
fondamentali, in particolare la parita' dei diritti fra uomini e
donne; sostenere i movimenti che rifiutano il terrorismo come
forma di lotta; promuovere incontri con i rappresentanti delle
associazioni politiche che si oppongono al regime, aprendo un
dialogo con il Consiglio nazionale della Resistenza iraniana e l'
Ompi (Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo Iraniano)
principale gruppo di opposizione militare al regime di Teheran.
"Alla luce degli episodi degli ultimi giorni- dichiara Rauti
in qualita' di presidente dell' Intergruppo- che hanno segnato una
recrudescenza nei confronti dei mujaheddin del popolo, come
durante l' incursione dell' esercito iracheno, a quanto sembra su
richiesta del regime iraniano, nel campo di Ashraf che ha
provocato 31 vittime e 300 feriti, desidero esprimere
solidarieta' ai mujaheddin e condanna per il vile attacco
sferrato contro inermi residenti. Per questo- conclude Rauti- e'
necessario che il Consiglio regionale del Lazio, attraverso un
suo organismo formato da rappresentanti di ogni schieramento
politico, si attivi nelle sede opportune a sostegno del popolo
iraniano nella sua lotta per i diritti umani e civili verso la
democrazia".

domenica 10 aprile 2011

LE FORZE DELLO STATO IRACHENO ASSERVITO AL REGIME IRANIANO ATTACCANO CAMP ASHRAF DOVE VIVONO 3.500 RIFUGIATI DELLA RESISTENZA IRANIANA.


PIU’ DI 20 MORTI e CENTINAIA DI FERITI. BOSELLI: INTERVENTO IMMEDIATO DELL’ONU.

venerdì,
Le forze irachene, di uno stato, l’Iraq, che ormai e’ sotto la completa influenza dell’Iran, hanno attaccato Camp Ashraf. Sono ormai 20 le persone uccise dai militari iracheni. Molti feriti e l’attacco sta continuando. Camp Ashraf, che il Sindaco di Cuneo ha voluto dichiarare ” citta’ sorella di resistenza di Cuneo” e simbolo della lotta per liberare l’Iran dalla dittatura costituisce una spina nel fianco ormai insopportabile per gli aihatollah. Di qui le prressioni sul governo fantoccio dell’Iraq per distruggere il campo. In queste ore si sta mobilitando la comunita’ internazionale che affianca la resistenza. Il Vicesindaco BOSELLI ha chiesto un intervento immediato delle Nazioni Unite e chiede ai parlamentari italiani di contattare al piu’ presto l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia per un intervento diplomatico forte e deciso. “Chiediamo a tutte le cittadine e i cittadini di mandare mail a ONU e di telefonare all’Ambasciata e al Consolato di Milano USA per richiamare l’attenzione sulla causa”.

sabato 9 aprile 2011

A Bari le donne sono «Fuori dall'ordine» Un incontro sull'Iran per parlare di Italia


SI DISCUTE DELLA FIGURA FEMMINILE
Il nuovo comitato porterà la problematica nelle scuole
"Ci vantiamo dei diritti civili ma subiamo il maschilismo"


Un momento del convegno
BARI - «C’è un Iran fuori dall’Iran guidato da una donna». Le forze irachene questa mattina hanno aperto il fuoco contro i residenti di Ashraf (in Iraq). Decine di abitanti sono stati uccisi, feriti e alcuni sono stati presi in ostaggio. Nel campo di Ashraf da anni si combatte con il regime di Teheran, qui ci sono circa 3.400 membri dell’opposizione iraniana che si sono proclamati parlamento in esilio. Alla loro guida una donna. La presidente Maryam Rajavi, che da più di 15 anni lotta attraverso il Consiglio nazionale della resistenza iraniana per portare la democrazia nel suo Paese, per creare un governo che porti libertà e uguaglianza alle donne iraniane.
Ieri pomeriggio nella sala Consiliare del Comune di Bari c’è stato un incontro dal titolo «Donne fuori dall’ordine. Iran e Italia tra diritto e cultura»; in questa occasione Shahrzad Sholeh, presidente dell’associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia, ha letto l’ultima lettera di Maryam Rajavi con diretti riferimenti alle leggi in vigore in Iran. Secondo il codice civile iraniano «una donna non può viaggiare sola senza il suo uomo»; «la donna ha diritto a metà dell’eredità, rispetto a un uomo». Secondo l’articolo 102 del codice penale, sull’esecuzione tramite lapidazione, gli uomini devono essere sotterrati fino alla vita, le donne fino al petto. Con riferimento al reato di adulterio, l’articolo 104 afferma che le pietre da usare dovrebbero essere «non così grandi da uccidere la persona con uno o due colpi, e nemmeno così piccole da non poter essere definite pietre». L’uomo, però, se riesce a liberarsi dalla sabbia ha la possibilità di sfuggire alla pena capitale. Questi sono alcuni degli esempi che sono stati fatti per disegnare il quadro della situazione sociale iraniana. «Le donne - ha continuato commossa Shahrzad Sholeh - sono il 52% del parlamento in esilio e il loro ruolo si sta dimostrando decisivo per combattere il fascismo religioso. Questo anche grazie agli uomini che dopo venticinque anni stanno riconoscendo un valore e un diritto alla forza di queste donne». Nella sala del Comune di Bari decine di donne e di uomini sono rimasti ad ascoltare le sue parole in rispettoso silenzio. Al fianco della presidente dell’associazione iraniana c’erano l’eurodeputato Potito Salatto, delegato del parlamento europeo per le relazioni con l’Iran, Magda Terrevoli, presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Puglia, la scrittrice e regista Gianna Mazzini e Annabella De Gennaro, assessore al Comune di Bari e moderatrice dell’incontro.
L’appuntamento di ieri pomeriggio viaggiava su un doppio binario: parlare della condizione della donna iraniana e riflettere su quella della donna occidentale. «La situazione in Italia, sia pure in un contesto completamente diverso, non è molto lontana nello schema di relazione di "genere" da quella iraniana. Loro lottano per dei diritti negati, noi vantiamo dei diritti civili, pensiamo di vivere nelle "pari opportunità", ma in realtà subiamo ancora l’influenza di una tradizione culturale maschilista», ha spiegato Magda Terrevoli. Alla luce di questo confronto e grazie all’incontro empatico tra queste donne, è nato il comitato Donne Fuori dall’Ordine, con l’obiettivo di stimolare e rinnovare un senso di partecipazione sociale che scavalchi determinati stereotipi culturali. «Basti pensare all’uso e abuso del corpo delle donne che fa la pubblicità», ha continuato Gianna Mazzini, regista del corto Fuori dall’ordine (Labodif) sulla condizione femminile in Italia, proiettato ieri nella sala Consiliare.
Le donne in Italia crescono in una società che si basa sulle pari opportunità, ma in realtà la parità è una «truffa», per dirla con le parole di Hannah Arendt, lanciate nel corto di Mazzini. Il punto non è cercare delle pari opportunità, ma rispettare le differenze culturali e naturali che esistono tra donne e uomini. «A noi non interressa assomigliare agli uomini», ha aggiunto Terrevoli. Anche l’istituzione delle «quote rosa» in politica è qualcosa che al Comitato appare oramai superato. «Anche perché spesso non viene rispettato, basti pensare al consiglio regionale pugliese in cui ci sono solo 3 donne su 70 membri», spiega la presidente della commissione Pari opportunità della Regione. Donne Fuori dall’Ordine, dunque, inizia la sua battaglia per diffondere una nuova logica di «genere» e una nuova cultura. Perché nella differenza si cresce, donne e uomini
Michela Ventrella
09 aprile 2011

Iraq/ Attaccato campo resistenza Iran, appello Mujaheddin a Italia

ULTIMISSIME
Venerdi, 8 Aprile 2011 - 18:47

Le forze di sicurezza irachene hanno lanciato un'offensiva contro un campo dei Mujaheddin del Popolo iraniano, vicino Baquba. Secondo la resistenza iraniana ci sarebbero stati 33 morti, fra cui sei donne, mentre fonti irachene hanno parlato di tre vittime. Gli scontri sono iniziati verso le 4.40 ora locale (le 3.40 in Italia). Secondo la ricostruzione del maggiore Hassan al-Tamini, dell'esercito iracheno di base a Baquba, i residenti hanno scatenato una sassaiola contro i militari che stavano prendendo posizione in un cimitero all'interno del campo. In un video inviato dai Mujaheddin alla France Presse, tuttavia, si vedono i soldati in assetto anti-sommossa che irrompono nel campo a piedi e a bordo di veicoli e alcuni iraniani feriti che vengono trasportati via. "Chiediamo al presidente Silvio Berlusconi e al ministro degli Esteri, Franco Frattini, di intervenire presso la comunita' internazionale per soccorrere i moltissimi feriti a campo Ashraf, in Iraq, e fermare il massacro in corso". E' l'appello lanciato dal presidente dell'Associazione rifugiati iraniani in Italia, Karimi Davood, "Vi sono 500 ragazzi e ragazze feriti gravemente che hanno urgentemente bisogno di cure", ha spiegato all'AGI Karimi. Durante la sua visita ai soldati americani nel nord dell'Iraq, il segretario Usa, Robert Gates, ha espresso "grande preoccupazione" per le notizie riguardanti l'attacco, sollecitando il governo di Baghdad a dare prova di "moderazione".

 
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