giovedì 9 agosto 2007

MANIFESTAZIONE A ROMA CONTRO LE IMPICCAGIONI IN IRAN



IRAN: OGGI A ROMA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO ESECUZIONI =
Roma, 9 ago. - (Aki) - Piazza della Repubblica a Roma sarà oggi pomeriggio
teatro della manifestazione di protesta contro le esecuzioni e le impiccagioni
pubbliche eseguite in Iran. L'evento è organizzato dall'Associazione dei
rifugiati politici insieme all'associazione degli studenti iraniani residenti In
Italia. Gli organizzatori vogliono così esprimere il loro dissenso ''contro il
regime degli Ayatollah e la loro politica del terrore''.
Come sottolineano nelloro comunicato, l'Iran è attualmente sottoposto a forti pressioni, sia interne- con il dilagare del ''malcontento popolare'' - che internazionali, a causa dell'evidente ''coinvolgimento e partecipazione del regime dei mullah negli atti di terrorismo internazionale'' in Iraq, Afghanistan, Yemen.
A questa situazione, le autorità hanno risposto con azioni di terrore che - dietro
sollecitazioni da parte della resistenza iraniana - sono state fermamente
condannate dall'Italia per bocca del ministro degli Esteri Massimo D'Alema e del
premier Romano Prodi. Una presa di posizione accolta positivamente dalla
comunità iraniana, che per questo pomeriggio ha organizzato una ''manifestazione
di protesta contro il regime dei mullah''.
''La nuova ondata di violenza in Iran - spiegano gli organizzatori - ha una duplice fine: terrorizzare ulteriormente la popolazione interna e allo stesso tempo mandare un messaggio chiaro alla comunità internazionale per tenersi lontano per quanto riguarda il progetto atomico iraniano''. ''Esprimersi oggi contro la violenza e il terrore in Iran è un buon investimento sulla sicurezza di domani'', hanno concluso.

(Csc/AKI)09-AGO-07 12:20

mercoledì 8 agosto 2007

Roma: manifestazione contro le esecuzioni in Iran


"Esprimersi oggi contro la violenza e il terrore in Iran è un buon investimento sulla sicurezza di domani"

Contro le esecuzioni e le impiccagioni pubbliche in Iran, Associazione dei rifugiati politici insieme all'associazione degli studenti iraniani residenti in Italia promuovono una manifestazione di protesta contro il regime degli Ayattolah e la loro politica di terrore e di terrorismo. Ultimamnete l'opinione pubblica mondiale ha assistito e testimoniato una serie di senza precedenti esecuzioni pubbliche in Iran. Il regime dei mullah si trova in una situazione assai critica sia dal punto di vista interno che esterno. All'interno del paese si stanno dilagando il malcontento e il dissenso popolare e all'esterno si evidenziano ulteriormente il coinvolgimento e la partecipazione del regime dei mullah negli atti del terrorismo internazionale. Basti guardare in Iraq, in Afghanistan, in Yemen, in America, in Europa ecc...
Addiritura in Argentina la magistratura ha emanato un ordine di arresto per 4 alti dirigenti della repubblica islamica . Il cerchio si sta stringendo intorno al collo del regime dei mullah e di conseguenza gli ayattolah si stanno manifestando la loro paura in una serie di azioni di terrore e di minaccia in particolare contro lo stato di Israele. In Iraq si sta evidenziando il coinvolgimento del regime di Teheran negli atti del terrorismo contro le forze americane e contro i partiti democratici e la popolazione inerme irachena.
Grazie a nemerosi sollecitazioni della resistenza iraniana con cui aveva invitato tutti i governi occidentali e democratici a esprimersi contro la nuova ondata di violenza in Iran, molti paesi tra cui l'Italia ha condannato fermamente le impiccagioni in Iran: per bocca del ministro degli esteri e anche attraverso il premier Prodi.
La comunità iraniana esprime la sua soddisfazione per le dichiarazioni di condanna espresse da parte del governo italiano e organizza una manifestazione di protesta contro il regime dei mullah.
Secondo noi la nuova ondata di violenza in Iran ha una duplice fine: terrorizzare ulteriormente la popolazione interna e allo stesso tempo mandare un messaggio chiaro alla comunità internazionale per tenersi lontano per quanto riguarda il progetto atomico iraniano. Esprimersi oggi contro la violenza e il terrore in Iran è un buon investimento sulla sicurezza di domani.
Karimi Davood, presidente associazione rifugiati politici iraniani in Italia

Luogo e la data della manifestazione:giovedì pommeriggio alle ore 17 in piazza della repubblica
per informazioni: 3387862297

IRAN: VIETATA BICICLETTA ALLE DONNE









L'annuncio in un'ordinanza della polizia


(ANSA) - TEHERAN, 7 AGO - Biciclette, pattini e scooter sono sconvenienti per le donne iraniane, che quindi non potranno piu' farne uso in pubblico.Lo ha annunciato la polizia di Isfahan con un'ordinanza. Gli agenti hanno avvertito che prenderanno misure contro coloro che non rispetteranno il divieto. L'uso della bicicletta da parte delle donne non e' mai stato visto di buon occhio dai conservatori iraniani. Le iraniane si servono della bicicletta praticamente solo in qualche parco con piste ciclabili.

ANCORA NUOVE ESECUZIONI PUBBLICHE


IRAN: DOPO POLEMICHE CON ITALIA, NUOVA ESECUZIONE IN PUBBLICO

(AGI/AFP) - Teheran, 7 ago. - Non si fermano le esecuzioni in Iran, nonostante le polemiche con l'Italia. A Gonbad-e Kavous, nella provincia settentrionale del Golestan, un uomo condannato per l'omicidio di poliziotto e' stato impiccato in pubblico.
E' salito cosi' a 155 il numero delle esecuzioni dall'inizio dell'anno, la maggior parte avvenuta con impiccagione pubblica. Negli ultimi mesi, il regime degli ayatollah ha aumentato le impiccagioni di detenuti condannati per stupro o traffico di droga come parte di un giro di vite sulla sicurezza. La scorsa settimana si sono svolte sette impiccagioni in pubblico (due a Teheran, cinque a Mashhad) e il ministero degli Esteri italiano, che da mesi porta avanti una campagna a favore di una moratoria universale della pena di morte, ha manifestato "inquietudine". Una reazione che ha provocato la replica del governo di Teheran, che ha chiesto all'Italia di non intervenire su questioni interne alla Repubblica islamica. Sull'argomento si e' espresso anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi: "Siamo contrari alla pena di morte e insistiamo sulla moratoria", ha insistito.
'Amnesty international' sostiene che siano 177 le persone giustiziate in Iran nel 2006 e mette il regime degli ayatollah al secondo posto, dopo la Cina, tra i Paesi in cui si verificano piu' esecuzioni capitali. (AGI)

martedì 7 agosto 2007

INIZIATIVE DEI VERDI CONTRO LA PENA CAPITALE IN IRAN


Fermate il boia

Due giornalisti curdi condannati a morte per impiccagione dal regime iraniano. Appello dei Verdi. Nel paese già 150 esecuzioni
“I Verdi aderiscono agli appelli per salvare Adnan Hosseinpour e Hiwa Boutimar, giornalisti curdi condannati a morte dal governo di Teheran e chiedono al mondo politico italiano di mobilitarsi contro questa violazione dei diritti umani e civili”.
Con queste parole il responsabile Comunicazione del Sole che ride e membro della commissione di Viglianza Rai Marco Lion ha annunciato la mobilitazione dei Verdi per salvare i due giornalisti.
Mobilitazione lanciata dall'Iniziativa per la Libertà d'Espressione in Iran, da Information, Safety and Freedom, dall’associazione italiana di giornalisti Articolo 21 e dal Comitato per la Salvezza di Hosseinpour e Boutimar.
“I Verdi – spiega ancora Lion - si fanno promotori di una raccolta di firme (è possibile inviare appelli a info@verdi.it) anche tra i parlamentari oltre che tra l'opinione pubblica. Invitiamo i media a mobilitarsi per liberare i due giornalisti curdi”. Anche il capogruppo alla Camera dei Verdi Angelo Bonelli e la deputata Tana de Zulueta hanno aderito e promuovono la mobilitazione. Che qualche frutto comincia a darlo.
“Sono convinto che potremo salvarli dall'esecuzione”, ha infatti detto l'avvocato iraniano Saleh Nikhbakht, uno dei difensori di Hosseinpour e Butimar. “Fino ad ora - ha detto Nikhbakht - non ho nemmeno ricevuto la notifica ufficiale della sentenza. Quando l'avremo ci saranno 20 giorni per fare ricorso alla Corte suprema. Credo che questo organismo non confermerà la condanna a morte, perché le accuse non la giustificano”.
La sentenza capitale è stata emessa due settimane fa dalla Corte rivoluzionaria di Marivan, nel nord-ovest dell'Iran “per reati penali che i due hanno confessato e non per reati di opinione o di stampa”, ha precisato l’avvocato all’agenzia Ansa.
In particolare, afferma il legale, “Boutimar ha ammesso di avere fornito munizioni al Pejak”, un gruppo indipendentista curdo iraniano affiliato al turco Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Hosseinpour invece, ha aggiunto il legale, ha confessato di “avere aiutato a fuggire all'estero due iraniani di etnia araba” che erano sotto inchiesta per una serie di violenze e attentati a sfondo etnico avvenuti negli ultimi due anni in quella regione.
Hosseinpour è stato inoltre accusato di avere intrattenuto rapporti con un funzionario del Dipartimento di Stato americano, Avi Davudi, “che in precedenza dirigeva Radio Farda”, un'emittente che trasmette in Iran, finanziata dal Congresso Usa. “Ancora Hosseinpour - ha detto Nikhbakht - ha ammesso di aver fornito a gruppi dell'opposizione mappe satellitari di siti militari nell'ovest dell'Iran”.
Al di là delle accuse e delle confessioni, vere o presunte o addirittura estorte, cosa possibilissima in un regime, la mobilitazione è partita per chiedere all’Iran di porre fine alle esecuzioni capitali. Sono almeno 150 dall'inizio dell'anno le condanne a morte eseguite nel paese, tutte tramite impiccagione, tranne che per un uomo, Jafar Kiani, messo a morte all'inizio di luglio con la lapidazione dopo 11 anni passati in carcere, perché riconosciuto colpevole di adulterio. Nella Repubblica islamica la pena di morte è prevista, anche per i minorenni, per diversi reati, tra i quali omicidio, rapina a mano armata, violenza carnale, traffico di droga, apostasia e, appunto, adulterio.
"Tacere, su quanto sta accadendo in Iran, non è più lecito - si legge nell'appello di Iniziativa per la Libertà di Espressione in Iran - Bisogna fermare il boia. Salvare la vita di Hiwa e Adnan, così come tutte le altre persone che rischiano l'impiccagione in Iran, è un dovere.
Anche l'Ordine nazionale dei giornalisti ha fatto proprio l'appello per “salvare i due colleghi curdi condannati a morte”. “I due imputati – spiega la nota dell’Ordine - non appartengono a gruppi terroristici o presunti tali e hanno la sola colpa di essersi battuti per la libertà di espressione e gli altri diritti fondamentali di un intero popolo. Per questo, i giornalisti italiani - continua l'Ordine nazionale - chiedono con forza che la comunità internazionale, a partire dalle autorità del nostro paese, fermi la mano del boia. L'Ordine è pronto a dare il suo contributo e il suo aiuto ora e in futuro, dovunque sia in gioco la vita e la dignità dei colleghi”.
Redazione
31 luglio 2007

lunedì 6 agosto 2007

Comunicato stampa




















L'Associazione dei rfugiati poltici iraniani residenti in Italia esprime il suo pieno sostegno alle ultime posizioni del governo Prodi che tramite il suo ministero degli esteri aveva espressamente condannato la nuova ondata di impiccagioni in Iran.
Naturalmente questa posizione non è stata gradita come si poteva ben prevedere dal regime dei mullah, considerandola ingerenza del governo italiano negli affari interni iraniani.
Noi rifugiati politici iraniani consideriamo la posizione italiana una giusta e legittima politica umanitaria auspicata sempre da noi e sollecitata innumerevoli volte dai giovani che contrastano il regime dei mullah nelle strade iraniane.
La nostra associazione considera questa nuova ondata di violenza, come una pubblica dichiarazione di guerra sia al popolo iraniano che a tutti i paesi civili e democratici del pianeta.
Concludendo,auspichiamo la continuità nella fermezza e nella condanna delle barbarie perpetrate dal regime di Ahmadinejad, chiedendo di non arretrare di fronte alle minacce terroristiche iraniane.

Karimi Davood, Presidente Associazione Rifugiati Politici iraniani

venerdì 3 agosto 2007

NUOVA ONDATA DI ESECUZIONI IN IRAN


La nuova ondata di esecuzioni pubbliche hanno un dupplice messaggio: uno interno verso la popolazione in rivolta che non desidera altro che la caduta violenta dei mullah e la messa in atto della famosa promessa che fece quasi venti anni fa: agli inizi degli anni 80 i govani per ogni albero di Teheran attribuivano il nome di un mullah da impiccare !Si diceva all'epoca, che non ci sono più posti. Sono tutti prenotati.
E l'altro verso l'esterno dell'Iran. Cioè verso i paesi stranieri che in qualche modo cercano di interferire nella questione iraniana. Con una fava vogliono catturare due piccioni. Però non bisogna lasciarsi intimorire. Bisogna comportarsi come i giovani iraniani: dimostrare la fermezza e la resistenza. Altrimenti si cade nella trappola dei mullah e ciò è la fine di tutto. Allora cosa bisogna fare? Bisogna prima di tutto condannare fortemente e vivamente la nuova ondata di terrorismo interno. Ammiro molto la posizione della Farnesina che ha convocato un agente dell'ambasciata e ha protestato contro la repressione e la condanna a morte spiccata contro due giornalisti kurdi. E poi bisogna anche far vedere che siamo capaci anche di fare qualche sacrificio. Bisogna scendere in piazza e protestare. Bisogna schierarsi a fianco dei giovani iraniani. Non è accidentale la nuova fase di repressione in Iran. Se non ci muoviamo oggi, domani sarà molto tardi. Naturalmente qua non possono arrivare i gurù dei mullah ma possono arrivare, grazie alla politica di accondiscendenza, i micidiali kamikazze di Ahmadinejad. Londra, Madrid e altre città del mondo sono un ricordo abbastanza giovane.Le ferite ancora sono aperte.
karimi davood

la Farnesina protesta con Teheran


Roma, 2 agosto 2007


Su istruzioni del ministro D'Alema, la Farnesina ha oggi manifestato al vice Capo Missione dell'Ambasciata d'Iran a Roma, Hossein Mafi Moghaddam, durante un colloquio svoltosi al Ministero, la "forte inquietudine italiana" per le esecuzioni che hanno avuto luogo in tale Paese nelle ultime settimane, con riferimento anche alle accuse di omosessualità che figuravano tra i capi di imputazione. E' quanto si legge in una nota della Farnesina.



La Farnesina ha espresso all'Iran "viva preoccupazione" per la sentenza di condanna alla pena capitale di due giornalisti curdi, accusati di spionaggio.

A tale proposito, la Farnesina - informa una nota - ha sollecitato la sospensione dell'esecutività della sentenza e di quelle ulteriormente pendenti, sottolineando il forte impegno internazionale dell'Italia per una moratoria universale della pena di morte in vista della sua abolizione.

giovedì 2 agosto 2007

ALTRE IMMAGINI DELLA DUPPLICE ESECUZIONE DI TEHERAN

LA PRESENZA DEI BAMBINI SULLA SCENA DELLA DOPPIA ESECUZIONE A TEHERAN


la Reuter ha pubblicato questa foto scacttata durante la dupplice esecuzione avenuta stamattina a Teheran.

LA PRESENZA DEI BAMBINI SULLA SCENA DELLA DOPPIA ESECUZIONE A TEHERAN

ESECUZIONI PUBBLICHE A TEHERAN







STAMATTINA ALLE ORE 10 SONO STATI IMPICCATI IN PIENO CENTRO DI TEHERAN DUE GIOVANI: ZIO E NIPOTE. NON AGGIUNGO ALTRO. E' DA ANNI CHE IL REGIME DEI MULLAH NON ESEGUE PIU' CONDANNE A MORTE IN PUBBLICO A TEHERAN. LA DOMANDA NASCE SPONTANEA. CHE COSA è SUCCESSO ALLORA? PERCHE' TANTA VIOLENZA E BRUTALITA'? L'ALTRO IERI 12 PERSONE NEL CARCERE DI EVIN.IL GIORNO DOPO 7 PERSONE NELLA CITTA' SANTA DI MASHAD. ANCORA IERI IN ZAHEDAN. QUASI TUTTE IN PUBBLICO OPPURE TELERIPRESE E TRASMESSE VIA TV NEGLI ORARI PIU ASCOLTATI E VISTI.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI. LA RISPOSTA E' SEMPLICE. IL REGIME DEI MULLAH SI SENTE ACCERCHIATO ALL'INTERO DELL'IRAN DA PARTE DELLE PROTESTE POPOLARI E ALL'ESTERNO DA PARTE DI TUTTA LA COMUNITA' INTERNAZIONALE. ALLORA POSSIAMO CONSIDERARE TUTTA QUESTA VIOLENZA COME UN AVVERTIMENTO ANCHE ALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE? LA RISPOSTA E' SI. E' UNA RSPOSTA ANCHE A COLORO CHE IN QUALCHE MODO CERCANO DI CIRCOSCRIVERE SIA LE INTERFERENZE TERRORISTICHE IRANIANE CHE IL SUO PROGETTO ATOMICO.
STIAMO ENTRANDO IN UNA FASE MOLTO DELICATA. BISOGNA ALZARE IL GRADO DI VIGILANZA. IL REGIME DEI MULLAH NON SCHERZA. QUESTA COSA L'HA DIMOSTRATO MILLE VOLTE.
IL REGIME SI SENTE FERITO. DI CONSEGUENZA SI COMPORTA COME UN ANIMALE ACCERCHIATO E FERITO. E' CAPACE DI FARE TUTTO PUR SALVARE LA SUA MALIGNA SOPRAVVIVENZA. GUAI A CHI ABBASSA LA GUARDIA. LA SITUAZONE E' ESTREMAMENTE SENSIBILE E PERICOLOSA.
ADESSO VI LASCIO IL LINK DELLA DUPPLICE ESECUZIONE A TEHERAN. ALLE ORE 10 DI FRONTE ALL'UFFICIO CENTRALE DELLA MAGISTRATURA DI TEHERAN.

http://www.liveleak.com/view?i=526_1186058751

mercoledì 1 agosto 2007

NUOVE ESECUZIONI IN IRAN



SENZA COMMENTI!!!
E' SUCCESSO TUTTO OGGI NELLA CITTà DI MASHAD, IN IRAN

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO