A nome dell'associazione rifugiati politici iraniani desidero esprimere i nostri migliori auguri per una Buona Pasqua nel segno della pace, dell'amicizia e della fratellanza. Buona Pasqua a tutti.
Davood Karimi, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
alle 12:04
Salvare Sakineh dai sassi ricavati dal cuore di pietra del regime dei mullah è un compito umano oltre che storico di tutte le donne e gli uomini liberi.
Grazie alle numerose campagne internazionali a favore della signora Sakineh Ashtiani, tra cui quella organizzata dalle associazioni iraniane dei rifugiati politici, delle donne democratiche e dei giovani iraniani in Italia, il regime fondamentalista dei mullah si è tirato indietro ed attraverso la bocca del portavoce del ministero degli esteri ha comunicato che "nulla è ancora deciso sulla sorte della signora Ashtiani". Questo stesso fatto dimostra la natura disumana di un regime che da 5 anni tiene fra gli artigli la sorte di una giovane donna, la quale per giunta è madre di due figli. Naturalmente l'uscita del portavoce del regime terrorista e misogino dei mullah ha un solo obiettivo: quello di rasserenare gli animi e attenuare le pressioni internazionali e allo stesso modo consegnare nelle mani del boia la vita di Sakineh. Allora chiedo a tutti voi di mantenere alta la guardia e l'attenzione, di non cascare nella trappola iraniana e continuare a mantenere forte la pressione internazionale adoperando tutti i mezzi a disposizione per far sentire ai criminali di Teheran che il mondo civile non può tollerare una simile barbarie contro le donne iraniane. Una barbarie che è l'altra faccia del terrorismo internazionale iraniano che ha ucciso fino ad oggi migliaia di persone innocenti in Iraq, in America, in Afghanistan, in Israele, in Palestina e in ogni angolo della terra. Non dimentichiamoci i coraggiosi soldati caduti sotto le bombe iraniane in Iraq a Nassiriah e in Afghanistan. La condanna a morte di SAkineh è esattamente un altro aspetto del terrorismo iraniano. Dunque, mobilitarsi per Sakineh significa anche commemorare il ricordo degli eroici soldati italiani caduti cotto le bombe di Khatami, Ahmadienjad e Khamenei. Qui di seguito vi riporto alcuni numeri telefonici delle ambasciate del regime dei mullah e vi chiedo di dedicare una piccola parte del vostro tempo prezioso alla causa di Sakineh, chiamando l'ambasciata iraniana esprimendo le vostre preoccupazioni e il dissenso nei confronti della lapidazione e della pena di morte. Salvare Sakineh dai sassi ricavati dal cuore di pietra del regime dei mullah è un compito umano oltre che storico di tutte le donne e gli uomini liberi.
Davood Karimi, presidente Associazione rifugiati politici iraniani residenti in italia
Australia +61 (02) 62907000
Austria: +43 1 712 2650
Belgio:+32 2 762 3745 (2 762 3771)
Brasile: 61-3242-5733 / 5124 / 5874 / 5915
Canada: 613- 235 4726
Danimarca: +39 1 60071
Finlandia: +358 9 6845391
Francia: +33 1- 4069 7900 (4069 7971/ 4069 7914 / 4069 7916 / 4069 7966)
Germania: +49 (30) 84353399
Giappone: +81 – 3-3446-8011
Gran Bretagna: + 44 (20) 7 225 3000 – centralino
Grecia: +30 2106741436
India: +91-11- 332 9600 (332 9601 / 332 9602 / 332 0491)
Irlanda: +353 – 1 188 5881 (1-288 0252 / 1-288 2967)
Italia: +39 (06) 86328485 / 86328486
Messico: +52 55 9172 2699
Nuova Zelanda:+64 4 386 2976
Norvegia:+47 22 552 409
Portogallo: + 351 21 304 1850
Sud Africa: +27-12- 342 5881
Spagna: + 34 91 345 01 12 (91 345 01 16 / 91 345 06 52)
Stati Uniti: +1 (202) 965-4990
Svezia:+46 8 765 0829 (765 3174 / 767 7929)
Svizzera:+41 31- 351 0801 (351 0802)
Turchia: +90 312- 468 2821
ARRIVANO NOTIZIE PREOCCUPANTI SULLA SORTE DELLE PERSONE ARRESTATE DURANTE LE MANIFETSAZIONI
E' STATA PRESENTATA AL PARLAMENTO UN DOCUMENTO DI MODIFICA DELLA LEGGE PER ABBREVIARE I TEMPI DI ESECUZIONE DELLA PENA CAPITALE DA 20 A 5 GIORNI
Negli ultimi giorni il regime dei mullah, attraverso il suo speaker del parlamento, il ministro per l'informazione, il procuratore generale e numerosi altri esponenti di spicco, ha minacciato di morte qualsiasi persona che venga arrestata durante le manifestazioni di protesta. All'inizio della settimana, 36 deputati del parlamento hanno presentato un documento di modifica della legge sulla pena capitale, secondo cui i tempi di esecuzione della pena di morte si riduce da 20 a soli 5 giorni. Secondo questo documento, chiunque venga arrestata viene riconosciuto, alla base di una Fatwa rilasciato da Khomeini nel 1988, "Mohareb" e di conseguenza viene passato per le armi. Secondo la costituzione della repubblica islamica Mohareb è colui che "è contro il Dio" e chi è contro Dio è "degno della morte"!
Attualmente nelle carceri iraniane ci sono migliaia di ragazze e ragazzi arrestati dopo le manifestazioni post-elettorali e rischiano seriamente la vita. Secondo le informazioni in nostro possesso esistono serie intenzioni di convertire la legge e di abbreviare i tempi di esecuzione. Nel caso che passase questa legge migliaia di persone rischiano veramente la vita. Questa misura è stata adottata durante il consiglio di sicurezza nazionale e dietro la esplicita richiesta del capo supremo del regime dei mullah Ali Khamenei.
Noi, Associazione Donne democratiche, Associazione giovani iraniani e Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia ci rivolgiamo al governo italiano, alla Camera dei Deputati , al Senato della repubblica, alle istituzioni e organizzazioni competenti in materia della difesa dei diritti umani, ai semplici cittadini di condannare questa nuova misura repressiva che mira ad eliminare migliaia di vite umane e terrorizzare coloro che scendono in piazza per protestare contro la repressione e la violenza in Iran. Il popolo iraniano e in particolar modo le ragazze e i ragazzi della protesta nazionale hanno seriamente bisogno della solidarietà della comunità internazionale.
Il popolo iraniano non dimenticherà mai coloro che lo hanno sostenuto nei momenti più bui della sua storia.
E' assai vicina l'aurora della libertà e della democrazia in Iran.
Associazione Donne Democratiche iraniane,
Associazione Giovani iraniani,
Associazione Rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Roma, 6 gennaio 2010