lunedì 30 maggio 2011

M.O., Nirenstein: uno Stato palestinese democratico a fianco di uno Stato ebraico deve essere la priorità della comunità internazionale

Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera

Si è svolto questa mattina alla Camera dei Deputati il convegno organizzato dall’associazione SUMMIT, presieduta dall’On. Fiamma Nirenstein, dal titolo “Medio Oriente: nuovi scenari. L’accordo Fatah-Hamas, la dichiarazione unilaterale dello stato palestinese, la minaccia della terza intifada”, al quale hanno partecipato l’attivista per i diritti umani palestinese Bassam Eid, direttore del Palestinian Human Rights Monitor Group; l’israeliano Dan Diker, segretario generale del World Jewish Congress; l’On. Umberto Ranieri (Pd), già sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e il Sen. Luigi Compagna (Pdl), componente della Commissione Esteri del Senato. I relatori hanno dato vita a un acceso dibattito, che ha suscitato numerose domande dal pubblico, sul significato e i possibili sviluppi politici dei moti anti-dittatoriali che hanno scosso il Maghreb e la regione mediorientale tutta - dalla Tunisia allo Yemen, passando per l’Egitto fino ai moti anti-Assad della Siria.

In particolare si è discusso del recente accordo di riunificazione siglato al Cairo tra Hamas e Fatah. Su questo punto è emerso generale accordo tra gli intervenuti sul fatto che Hamas, organizzazione terroristica inserita nella lista nera di UE e USA, costituisca l'ostacolo maggiore alla possibilità di pace e mutuo riconoscimento tra palestinesi e israeliani, alla luce del suo rifiuto di riconoscere il diritto all’esistenza di Israele. Bassem Eid ha evidenziato le colpe della leadership palestinese, sia in Cisgiordania sia a Gaza, dove Hamas nonostante l’occasione avuta dopo il disimpegno israeliano del 2005, non ha trovato di meglio da fare che lanciare missili sulla popolazione civile israeliana, suscitando così la dura reazione dell’esercito nel 2009. Eid ha spiegato anche come la società civile palestinese abbia interiorizzato la convivenza accanto allo Stato israeliano molto più di quanto la propria leadership non voglia far credere nei negoziati e ha sottolineato come la questione cruciale sulla quale dovrebbe concentrarsi la comunità internazionale sia la natura del futuro Stato palestinese: una democrazia o una dittatura? Secondo l’attivista palestinese, che da anni denuncia le violazioni dei diritti umani nei Territori Palestinesi, la prospettiva attuale è quella dell’avallo di una nuova, ennesima dittatura in Medio Oriente. “Non abbiamo bisogno di un altro Gheddafi” ha concluso Eid.

Intervenendo a chiusura del convegno, l’On. Nirenstein ha affermato che la premessa a un vero rilancio del processo di pace tra israeliani e palestinesi è che “Mahmoud Abbas, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, agisca come il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, quando, agli inizi del suo mandato, all’università di Bar Ilan, si è detto pubblicamente pronto al riconoscimento di uno Stato palestinese accanto a quello israeliano. Abbas deve fare la stessa cosa: andare di fronte al suo popolo e dire che si impegna a riconoscere l’esistenza di uno Stato degli ebrei che viva in pace accanto allo Stato dei palestinesi. Solo allora si potranno realizzare le condizioni per un vero rilancio del processo di pace israelo-palestinese”.

A questo link è possibile vedere la registrazione del convegno: http://www.radioradicale.it/scheda/328521

Roma, 30 maggio 2011
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