A nome dell'Associazione rifugiati politici iraniani desidero ringraziare gli onorevoli Fiamma Nirenstein, Ferdinando Adornato, Margherita Boniver, Paolo Corsini e Gianni Vernetti che hanno sottoscritto questa interrogazione che è ed resterà una pagina onorevole nelle relazioni tra il popolo iraniano e il parlamento italiano. grazie ancora
davood karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Itaalia
“Ieri alla riunione della Commissione Esteri il sottosegretario Marta Dassù ha risposto all’interrogazione sulle sanzioni dell’UE relative al piano nucleare iraniano che ho presentato con i colleghi Francesco Adornato (Udc), Margherita Boniver (Pdl), Paolo Corsini (Pd) e Gianni Vernetti (Api). Allego l’interrogazione scritta con l’idea che sia particolarmente importante che anche i parlamentari spingano con il loro impegno le sanzioni stabilite dall’Unione Europea. L’impegno del governo è stato confermato dalla dr.ssa Dassù.
Abbiamo chiesto al governo come intenda ottemperare alla risoluzione europea che ha deciso a febbraio la cessazione di ogni commercio di prodotti petroliferi a partire dal prossimo luglio, se siamo pronti, se c’è una volontà politica determinata. Mi è sembrato che questa volontà politica sia stata confermata anche dal fatto che l’Italia è tra “gli undici stati che - come ha dichiarato il Segretario di Stato Americano Hillary Clinton - hanno più sensibilmente ridotto il loro volume di acquisti di greggio dall’Iran” nell’intento di indurlo a rivedere la sua politica atomica.
Ritengo che la risposta a questa interrogazione provi l’impegno italiano contro un Iran nucleare che costituirebbe un pericolo per l’Europa, per Israele e per il mondo intero.”
Roma, 21 marzo 2012
In allegato il testo dell'interrogazione
Per informazionie si prega di contattare la segreteria dell'On. Fiamma Nirenstein: Raffaella tel. 06 6760 6805 cell. 393 805 8906 mail: raffaella.delsanto@camera.it
Interrogazione a risposta immediata in Commissione Esteri
Al Ministro degli Affari Esteri
Premesso che:
nella seduta dello scorso 23 gennaio il Consiglio dell’Unione Europea ha
deciso di imporre sanzioni contro l’Iran per il suo controverso piano nucleare.
Le sanzioni diventeranno effettive gradualmente: la proibizione per i prodotti
petrolchimici scatterà dal 1° maggio, mentre per i contratti petroliferi
firmati prima del 23 gennaio 2012, le sanzioni avranno decorrenza dal 1° luglio
2012;
le disposizioni dell’UE, simili a quelle statunitensi, hanno l’obbiettivo
di congelare i beni della Banca centrale iraniana e di proibire gli acquisti di
prodotti petrolchimici o derivanti dal petrolio, le vendite di tecnologie e
macchinari utilizzati nei settori petrolchimico, del petrolio e del gas naturale.
Oltre a ciò, le suddette disposizioni puntano a sanzionare anche i servizi
finanziari necessari per assicurare il trasporto di questi prodotti (come linee
di credito e le coperture assicurative di navi ed altri mezzi di trasporto), e a
bloccare i nuovi investimenti esteri, il commercio e il brokering di oro, di materiali preziosi e di diamanti;
secondo i dati forniti dall'Energy Information Administration (EIA),
l'Iran vende all'Europa il 22% del totale delle sue esportazioni che ammontano
a 2 milioni e 583mila barili di greggio al giorno. Teheran esporta complessivamente
verso l'Ue circa 700mila barili di greggio al giorno, 180mila dei quali diretti
verso l'Italia;
l’indisponibilità
fino ad ora dimostrata dalle autorità iraniane a concordare una soluzione in
materia di energia nucleare, secondo quanto prescritto dal Trattato di non
proliferazione del quale Teheran è firmataria, sta mettendo in seria
discussione le relazioni tra l’Unione europea e l’Iran;
lo
scorso 15 febbraio il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha annunciato l’inaugurazione
di 3000 nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio al 20%, che vanno ad
aggiungersi alle 6000 già attive; questa attività si svolge nell’impianto
sotterraneo di Fordo, la cui esistenza è stata rivelata dalle autorità iraniane
solamente nel settembre 2009, dopo essere stata tenuta segreta di fronte agli
osservatori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ai quali
lo scorso gennaio è stato impedito di accedere alla base militare di Parchin, a
sud-est di Teheran, dove si crede l’Iran stia portando avanti la fase di
sperimentazione di armi nucleari;
la condotta
della Repubblica islamica iraniana nei confronti della comunità internazionale
ha indotto gli ispettori dell'agenzia Onu a intraprendere una seconda missione nei
giorni 20 e 21 febbraio, appena tre settimane dopo l’ultima ispezione avvenuta
nel mese di gennaio, al fine di chiarire la natura del programma nucleare
iraniano;
l’Italia,
ha sostenuto le sanzioni imposte il 23 gennaio scorso dal Consiglio dell’Unione
Europea, nonostante le possibili ripercussioni sugli approvvigionamenti
energetici del nostro Paese, come già è accaduto ai governi di Francia e
Inghilterra. La scelta compiuta dall’Italia, infatti, è vitale per
l’affermazione di una posizione europea unitaria;
tale
coesione è necessaria in seno all’intera comunità internazionale per spingere
le autorità iraniane a modificare le scelte compiute fino ad oggi, sia sul
piano del nucleare che su quello del rispetto dei diritti fondamentali
riconosciuti dalle convenzioni di carattere internazionale già firmate e
ratificate, come l’inadempienza alla Convenzione
Internazionale sul Genocidio del 1948 che vieta esplicitamente ogni forma di
“incitamento al genocidio” laddove il governo iraniano persevera nella
reiterata e aggressiva minaccia all’esistenza dello Stato di Israele,
attraverso incessanti appelli alla
sua distruzione da parte dei massimi dirigenti iraniani responsabili anche
della sistematica violazione dei diritti umani, del ricorso alla tortura, della
violenta repressione del dissenso, delle carcerazioni preventive, grazie all’esplicito
uso politico e strumentale degli apparati di polizia, delle
formazioni paramilitari, della magistratura, della giustizia del regime
persiano;
in
vista delle prossime elezioni parlamentari, previste per il 2 marzo, il regime
iraniano ha adottato una serie di misure restrittive della libertà di espressione
e di assemblea, compreso l’inasprimento della censura di internet che ha
portato all’oscuramento di social network e provider e-mail come Google e
Yahoo;
Per sapere:
·
come
l’Italia si prepari a rispettare le scadenze così come previste dalla
programmazione del Consiglio dell’Unione Europea per l’entrata in vigore delle
sanzioni.
·
se
il Governo ritenga che l’Unione Europea si presenterà all’appuntamento di
giugno con un atteggiamento unitario e conforme alla decisione del Consiglio e
se sia stato previsto un meccanismo di reciproco sostegno agli Stati membri;
·
quali
altri provvedimenti intenda proporre l’Italia per continuare ad esprimere viva
riprovazione per le gravi violazioni dei diritti umani nella Repubblica
islamica;
·
quali
azioni intenda assumere il Governo per far sì che l’Iran sia indotto a una
maggiore e intensa collaborazione al fine di risolvere i contenziosi
attualmente in essere con il resto della comunità internazionale con
particolare attenzione alla questione del nucleare.
Roma, 28 febbraio 2012
On. Fiamma Nirenstein
On. Ferdinando Adornato
On. Margherita Boniver
On. Paolo Corsini
On. Gianni Vernetti