NUOVA ONDATA DI RIVOLTE POPOLARI IN MEDIORIENTE
Il vento della libertà iniziato a Teheran e ripreso in Tunisia e in Egitto ci ritornerà a Teheran come un ciclone!
La nuova ondata di rivolte popolari avvenute di recente nell'area del medioriente, iniziata non tanto tempo fa, contro le truffe elettorali-presenziali iraniane, sta capovolgendo tutti gli equilibri politici. In questa situazione ci sono ambienti preoccupati per il non prevedibile quadro politico del futuro e ambienti molto ottimisti tra cui l'opposizione iraniana che guardano al futuro con enorme interesse e ottimismo. Nella prima parte ci si trovano gli europei, gli israeliani e gli americani sorpresi di ciò che è accaduto all'improvviso. Nella seconda nessuna sorpresa: l'esperienza iraniana ha dimostrato che prima o poi i regimi poco democratici o assolutisti si ritroveranno a fare i conti con i loro veri interlocutori. Come quando accade contro il regime dello Scià. In quell'epoca gli americani e gli europei hanno cercato di sopprimere la rivolta popolare iraniana con un pacifico passaggio del potere della dittatura politica alla dittatura religiosa. Cioè coscientemente hanno accettato, pur di non trovarsi di fronte ad una sovranità popolare democratica di matrice "Mossadeghiana", di scendere ad un compromesso politico con il clero persiano capeggiato da Khoemini. Naturalmente senza contare, coscientemente o incoscientemente le gravi conseguenze di una tale e frettolosa scelta( ambizioni mondiali islamiche, il terrorismo internazionale, l'espansione dell'integralismo islamico, contrapposizione alle iniziative pacifiche tra i palestinesi e gli israeliani ecc). Basti guardare agli ultimi trentanni e contare il numero dei morti e dei feriti causati dal regime iraniano in seno agli europei, agli americani, agli israeliani e ai palestinesi. 11 settembre è un chiaro esempio della violenza di azione dell'integralismo islamico di matrice khomenista.
Ho detto tutto ciò per ricordare a coloro che hanno commesso gli imperdonabili errori del 79, di prenderne una severa lezione e di comportarsi di conseguenza e di non lasciare il campo agli integralisti islamici di colmare un eventuale vuoto politico che verrà dopo la fuga dei vari Ben Ali!
Ma quale è la posizione del regime dei mullah?
La parte più spaventata del medioriente è in assoluto il regime iraniano. Anche perché è ben consapevole che tutto ciò è inizio subito dopo le proteste contro gli imbrogli elettorali che hanno riconfermato nuovamente Ahmadinejad a capo del fantoccio governo di Khamenei.
Si sa che Teheran è stato sempre al centro delle attenzioni dei popoli del medioriente. Inesorabilmente tutto ciò che ci avverrà avrà un eco politico in tutta l'area. E' valido anche il contrario. E' la legge della fisica e dell'evoluzione della specie. Ecco perché il grande Ayatolterrore Ali Khamenei si è spaventato fortemente ed è sceso direttamente in campo per rivendicare la paternità dell'impronta islamica-integralista delle rivolte popolari dell'area.
Per due motivi: spaventare gli ambienti politici internazionali onde costringerli a scendere, ancora ulteriormente, in una politica di accondiscendenza sia sul campo dell'egemonia politica che in campo atomico militare. Il secondo che è la parte più importante è quello di lanciare un messaggio chiaro alla popolazione iraniana per scoraggiare la popolazione di non scendere in piazza e di rassegnarsi all'idea di un Iran forte,islamico e vincente! In un certo senso Ali Khamenei tiene rossa la sua faccia con "autoschiaffi" . In questo contesto tutti i dirigenti iraniani parlano, in grand coro, "dell'eco della rivoluzione islamico nei paesi dell'area" promettendo "l'imminente creazione di un grande medioriente islamico ispirato dal pensiero di Khoemini"!
Se tutto ciò è vero allora perchè il regime iraniano oltre ad intensificare le impiccagioni dei prigionieri politici accusati di far parte delle proteste post- elettorali( l'ultima pochi giorni fa di Zahra Bahrami, cittadina olandese) ha già messo in moto un forte impiego delle forze Basiji e dei Passdaran per controllare capillarmente tutte le grandi città compreso naturalmente il"grande Teheran", la madre patria della voglia di libertà e di democrazia!
Nelle prossime settimane saremo testimoni di grandi eventi e cambiamenti politici in particolar modo saremo testimoni del ritorno a casa del vento della libertà, partito da Teheran, sulla testa ddell'Ayatolterrore Ali Khamenei come un ciclone che lo consegnerà definitivamente, insieme al suo turbante, alla pattumiera della storia liberando finalmente l'intera umanità da un tumore politico-ideologico. Gli occhi di Neda e la furia dei ragazzi della piazza Al-Tahrir ne sono il testimone e la garanzia!
Davood Karimi, analista politico iraniano