domenica 6 maggio 2012

Premio David di Donatella a Farhadi è una macchia nera nella storia del cinema italiano


Ricevo e volentieri pubblico un'interessante articolo denuncia firmato da uno dei più autorevoli studiosi del cinema italiano, dott. Jamshid Ashough. Condividendo il contenuto della sua denuncia-appello aggiungo che il film£una separazione" è stato ideato, finanziato dal copro della Sepah Passdaran del regime dei mullah, responsabile del terrorismo internazionale e autore dell'uccisione dei soldati italiani caduti in Iraq e in Afghanistan.
Davood Karimi

DAVID DI DONATELLO 2012

Purtroppo anche l’Italia, paese di grandi registi del calibro di Fellini, Antonioni e Leone, ha premiato il film iraniano ” Una separazione”. Già con i premi dei festival di Berlino e dell’Oscar gli amanti del cinema sono stati delusi, ora la delusione è addirittura amplificata visto che anche nella terra dell’arte cinematografica viene premiato un film che umilia la donna ed evidenzia l’egemonia maschile, un film che mette in luce l’inferiorità e l’incapacità mentale della donna rispetto all’uomo, esattamente come nelle leggi che vengono applicate dal regime Iraniano contro la donna. Ora gli organizzatori di questa edizione devono rispondere di questo grave errore commesso. A tutte le donne italiane propongo di vedere il film per poter conoscere e giudicare i veri responsabili che hanno dato un premio così prestigioso ad un film tanto umiliante per la donna. Come mai nel paese di Pasolini (che è stato anche citato sul palco per il  suo  novantesimo compleanno) deve vincere un film che è stato sponsorizzato dal regime Iraniano, che ogni anno impicca decine di donne? L’Iran è diventato una grande prigione per il sesso femminile. I signori della giuria devono sapere che  premiando irresponsabilmente questo genere di film, incoraggiano il governo e i registi iraniani come Asghar Farhadi a continuare a reprimere ed umiliare le donne .
E’ gravissimo che sullo stesso palco sono stati premiati i fratelli Taviani insieme a un film iraniano vuoto di contenuto, di scenografia e colonna sonora. Ora le attrici italiane come Sofia Loren, Stefania Sandrelli, Monica Vitti e tutte le altre dovrebbero  condannare questo film per poter salvaguardare la dignità del cinema Italiano. In questo modo una volta per sempre le giurie dei festival dovrebbero considerare con maggiore responsabilità i film che rispecchiano il costume e le ideologie dei paesi dittatoriali in particolar modo il regime Iraniano che ha fondato il proprio potere contro le donne, dove la legge prevede che la donna ha la metà dei diritti rispetto all’uomo. Ecco perché in questo film c’è un uomo che ha sempre ragione contro due donne incapaci che continuamente vengono umiliate.
Auspico che tutte le attrice italiane protestino contro questo premio e chiedano di revocarlo. Altrimenti è l’impiccagione del premio David di Donatello, che gli artisti Italiani non devono permettere.

Dr. Jamshid Ashough

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO