Boicottaggio contro elezioni-farsa
'Il suicidio politico di Khamenei'
Sholeh,Presidente donne democratiche iraniane“Prendendo in prestito le parole della nostra carismatica leader, la signora Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, aggiungo che questa mossa è stata un inevitabile suicidio politico che Khamenei si è autoinflitto e che riflette la totale contrazione della teocrazia al potere con l’approssimarsi della sua fine. Dimostra che non vi sono soluzioni all’interno del regime” e afferma la necessità di un suo rovesciamento e il boicottaggio delle sue “elezioni-farsa”. “L’esclusione di Rafsanjani, il quale ricoprì un ruolo decisivo nel far assurgere Khamenei alla carica di leader supremo, è uno scandalo all’interno del regime teocratico e screditerà e delegittimerà tutto il regime nella sua interezza, persino nella sua cerchia più ristretta”.
Mariam Rajavi –dice a Televideo Sholeh- ha chiesto al popolo iraniano di non farsi coinvolgere nel voto: “Dopo questa epurazione, qualunque coinvolgimento servirà solo a peggiorare la repressione,ad andare verso l’acquisizione di armi nucleari, l’esportazione del fondamentalismo e del terrorismo e ad alimentare i venti di guerra nella regione”. Khamenei non ha avuto altra scelta se non eliminare entrambi i candidati, Rafsanjani e Mashaei, il candidato del presidente uscente Ahmadinejad, perché i suoi sforzi e le minacce per impedire la loro candidatura erano falliti.
Nel 2009 ”L’Onda verde” fu repressa nel sangue. Che fine ha fatto la contestazione in Iran? “L’Onda verde era nata dalla ribellione e dal forte malcontento sociale in occasione dei brogli elettorali. Non aveva una leadership competente e dotata di grande spirito di sacrificio, pronta ad approdare a fondamentali cambiamenti nel regime islamico dittatoriale, nonché era priva della volontà di instaurare la libertà e la democrazia in Iran. E’ stata schiacciata violentemente dalla macchina repressiva dei mullah. E’ stata come un miraggio”.