mercoledì 20 luglio 2011

Salute. Aids: da conferenza Ias Roma appello a Iran, liberare medico in carcere .


19 Luglio 2011 ore 17:58



Roma, 19 lug. (Adnkronos Salute) - Liberare il dottor Arash Alaei dalla prigione di Evin, nella quale e' stato rinchiuso nel 2008 a causa della sua attivita' di cura e ricerca contro l'Hiv/Aids. E' l'appello al Governo dell'Iran lanciato oggi dalla sesta Conferenza della International Aids Society (Ias 2011) a Roma. Presente nella Capitale, alla conferenza stampa per rilanciare il caso, anche Kamiar Alaei, rilasciato dopo 870 giorni di prigionia insieme al fratello Arash, che però è ancora dietro le sbarre. Arash e Kamiar sono stati arrestati nel giugno del 2008 con l'accusa di aver 'comunicato con Governi nemici' durante la loro attivita' nazionale e internazionale di medici esperti di Hiv/Aids impegnati in campagne di prevenzione e di cura. "Tutto quello che abbiamo fatto - ha detto Kamiar, docente alla State University di New York ad Albany (Usa) - e' dedicarci all'Aids e a tutte le aree che ne vengono toccate: la cultura, la medicina, la vita sociale. Il nostro programma era stato approvato dalle autorita' iraniane e noi conosciamo la religione islamica e sappiamo che non vieta di comunicare con altre persone. Tutto era chiaro e trasparente. Ma sfortunatamente siamo stati arrestati". "In prigione - racconta ancora il medico - abbiamo proseguito la nostra attivita', dedicandoci ai carcerati e insegnando loro dalle piu' semplici regole di igiene, quella ad esempio di lavarsi bene le mani, fino a dare informazioni importanti sui danni del fumo. E' stato difficile, ma lo abbiamo fatto". "Speravo che mio fratello - prosegue - fosse liberato dopo aver scontato meta' della sua pena, in virtu' di una legge iraniana che lo prevede per le persone incarcerate per la prima volta nella loro vita. Ma quel tempo e' gia' passato e il suo caso e' stato dimenticato o sommerso dalla burocrazia. Per questo rilanciamo l'appello", sottolinea. Il presidente della Ias, Elly Katabira, ha aperto la conferenza di Roma proprio focalizzandosi sul caso di Arash Alaei e molti relatori hanno cominciato le loro sessioni facendo lo stesso. "Ringraziamo tutti - ha detto Kamiar - e anche coloro che in questi anni hanno organizzato campagne di sensibilizzazione". E' online una petizione al Governo della Repubblica islamica dell'Iran da firmare all'indirizzo IranFreeTheDocs.org.


APPELLO DELL'AMNESTY INTERNATIONAL

Iran: Arash Alaei deve essere liberato!
Data di pubblicazione dell'appello: 19.07.2011
Status dell'appello: aperto

Kamiar Alaei e suo fratello, il dottor Arash Alaei, esperti nella prevenzione e nel trattamento del virus dell’Hiv/Aids, sono stati condannati nel gennaio 2009 rispettivamente a tre e sei anni di carcere per “collaborazione con un governo nemico”. Prima della condanna avevano trascorso sei mesi in custodia cautelare, senza accesso a un avvocato e avevano subito un processo iniquo, durante il quale sono state prodotte prove segrete, che non hanno potuto vedere né contestare. Si crede che siano stati arrestati per i loro legami con studiosi e organizzazioni della società civile stranieri, alcune delle quali statunitensi. Entrambi sono specialisti molto rispettati nel campo della lotta all’Hiv/Aids e nessuno dei due è mai stato politicamente attivo.

Secondo l'accusa, la partecipazione dei due fratelli a una conferenza internazionale sull’Aids rientrava nel loro piano per provocare una cosiddetta "rivoluzione di velluto" in Iran. L’episodio a cui si riferiva l’accusa era relativo a una conferenza di tre giorni, finanziata dal Dipartimento di Stato americano e organizzata dalla Aspen Institute, a Washington (DC), un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro dedicata a “promuovere una guida illuminata, l'apprezzamento di idee e di valori senza tempo e aperta al dialogo sulle questioni contemporanee", a cui avevano partecipato una decina di persone, compresi i fratelli Alaei,

Gli appelli presentati dai due uomini contro le loro condanne, sono stati respinti ad aprile e maggio 2009. Nel gennaio 2010, il loro avvocato ha dichiarato di aver presentato una nuova richiesta di riesame giudiziario, sulla base del fatto che gli Stati Uniti non sono stato un "governo nemico", ma anche questo è stato respinto.

Nel maggio 2009, il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha concluso che la detenzione di Arash e Kamiar Alaei è “arbitraria, perché viola gli articoli 9, 10, 25 e 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani e degli articoli 9, 14, 18, 19 e 22 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui la Repubblica islamica dell'Iran è uno stato parte.” Il Gruppo ha inoltre concluso che “la detenzione dei suddetti medici è anche contraria agli articoli 12 e 13 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e ai Principi 11-1, 17-2 e 18-1 del Corpo di principi per la protezione di tutte le persone sottoposte a qualsiasi forma di detenzione o prigionia" e ha invitato le autorità iraniane ad adottare immediatamente le misure necessarie per porre rimedio alla situazione.

Da giugno 2011 Kamiar Alaei è in libertà, dopo aver finito di scontare la pena; il dottor Arash Alaei rimane, invece, in carcere a Teheran e Amnesty International, insieme a molte organizzazioni sanitarie e dei diritti umani, chiede con forza che sia rilasciato immediatamente e senza condizioni e che gli sia permesso di tornare al suo importante lavoro.

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO