Siria: Cicchitto, Onu ipocrita usa due pesi e due misure
CORRIERE DELLA SERA.IT
CONDANNA UNANIME DELL'OCCIDENTE. OBAMA: «ORRORE, ISOLARE ASSAD»
Cannonate sulla folla: massacro in Siria
A Damasco bombe sui manifestanti
Ad Hama l'esercito spara sulla folla che nelle settimane scorse ha manifestato contro il regime. È un massacro
La strage in città
MILANO - La Siria è un Paese sull'orlo della guerra civile. E il bilancio dell'offensiva dell'esercito di Bashar el Assad è traumatico: quasi 140 le vittime di cui un centinaio solo ad Hama. All'alba i tank sono entrati nella città 200 chilometri a nord di Damasco e hanno aperto il fuoco contro la folla che nelle scorse settimane aveva manifestato contro il regime. Le fonti locali dicono che i carri armati dell'esercito hanno investito la città e i suoi dintorni con una pioggia di granate, a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri sono stati tagliati: una tattica abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione. Il direttore dell'Organizzazione nazionale per i diritti umani, Abdel Karim Rihawi, ha dato notizia di altri 36 morti nel resto del Paese: cinque ad Homs, tre nella provincia nord-orientale di Idlib, 21 a Deir Ezzor (dove 57 soldati di Assad, inclusi tre ufficiali, sono passati a sostenere i manifestanti), sei a Harak, nel sud e uno a al-Bukamal, sempre nell'est. E almeno 42 manifestanti sono rimasti feriti a Damasco dpo che la polizia ha lanciato bombe imbottite di chiodi per disperdere una protesta nel sobborgo di Harasta. Lo hanno riferito due testimoni. Unanime la condanna dell'occidente: Francia, Gran Bretagna, Usa e Italia hanno stigmatizzato la sanguinosa repressione. Barack Obama ha espresso «orrore» per le violenze in Siria e ha chiesto di isolare il presidente Assad, che sta facendo ricorso «alla tortura, alla corruzione e al terrore». Obama ha reso omaggio ai «coraggiosi» manifestanti siriani e ha aggiunto che la Siria sarà un luogo migliore «quando la transizione democratica sarà realizzata». Franco Frattini ha lanciato un appello affinché cessi «questa orribile repressione» e ha ordinato all'ambasciatore italiano di rientrare d'urgenza a Damasco per seguire da vicino l'evolversi della situazione. Il ministro degli Esteri italiano ha poi chiesto in un'intervista al Tg2 «che si riunisca di urgenza il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per prendere una posizione molto ferma».
Roma, 31 lug. (Adnkronos) - "Purtroppo sta emergendo ancora una volta l'ipocrisia che caratterizza una parte cospicua della gestione politica dell'Onu: i due pesi e le due misure fra la Libia e la Siria sono assolutamente clamorosi. In Siria non c'e' una ribellione armata, ma c'e'una rivolta di un popolo disarmato che viene sistematicamente bombardato, ucciso e torturato nelle carceri. Ci auguriamo che la vicenda siriana non si risolva in una strage permanente e quella libica in una operazione di potere della Francia di Sarkozy". Lo dichiara il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.