ARRIVATO A TEHERAN IL FALCO HAIONNEN, VICE DIRETTORE GENERALE DELL'AGENZIA PER ENERGIA ATOMICA DELL'ONU
Nelle foto: Haionnen, vice direttore generale dell'Onu per l'Energia Atomica dell'Onu
E' arrivato a Teheran il temutissimo vice di Alabaradei. Alcuni giorni prima dell'approvazione della terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul progetto atomico militare dei mullah iraniani, la resistenza iraniana in una conferenza stampa tenutasi a Brussel, ha diffuso una serie dei preziosi informazioni sullo sviluppo dell'intero progetto atomico compreso la costruzione e l'esperimentazione delle testate che dovrebbero essere dotate della bomba atomica. Si sa che la bomba atomica finale è il frutto di diversi settori topo secret militari che vanno studiando parallelamente fino al completamento della bomba stessa. L'arricchimento dell'uranio è solamente una delle parti in questione. In quella occasione la resistenza, per bocca del suo presidente della Commissione esteri del Consiglio Nazionale Iraniana, dott. Mohaddessin ha rivelato una serie di informazioni che vanno dalla costruzione delle testate fino alla prova finale dell'esplosione delle stesso testate ad una altezza di 600 metri. Le informazioni riguardavano due siti nascosti tra le montagne vicine a Teheran di nomi "Mojdeh e Khajir", dove appunto venivano costruite i missili, vettori delle bombe atomiche che poi dovrebbero ricattare tutta la umanità. Un'alta autorità clericale aveva chiamato questa bomba" la garanzia per la soppravvivenza della repubblica islamica iraniana". E un altro personaggio aveva espresso sulla bomba atomica cosi:"sarà un vettore su cui verrà issato la bandiera dell'Islam e sarà un'apri strada per esportazione della repubblica silamica in tutta la regione prima e in tutto il mondo dopo". Dalle dichiarazione delle autorità dei mullah si può dedurre quale sogno stanno covando per l'intero mondo. Lo slogan lanciato di recente dal presidente passdar Ahmadienjad sull'eliminazione dell'Israele fa parte di questa strategia.
Torinamo alla nostra tema principale che è la visita del vice Albaradei. Appunto il falco Hannonen. Colui che duranete il dibattito sul programma atomico dei mullah ha dimostrato i documenti e le fotografie tutte le prove divulgate dalla resistenza iraniana. Lui, oggi sarà a Teheran non come negoziatore, come si vuole far capire ma come interrogatore dell'Agenzia. Dai rapporti che diffonderà subito dopo la fine del suo viaggio, secondo me dipende anche la decisone già presa dall'Amministrazione Bush. Attaccare i siti atomici iraniani. Secondo me il rapporto del signor Haionnon sarà confermativo sulle vere intenzioni del regime e ancora una volta dimostrerà la legittimità e la vericidità delle informazioni diffuse dalla resistenza iraniana.
Non credo che il vice direttore generale dell'Agenzia faccia gli sconti ai mullah. Piuttosto sarà duro e trasparente naturalmente documenti e prove in mano.
Secondo un detto popolare persiano, dalle maniche del regime dei mullah spunta "la coda del gallo" e sarà inutile insistere e giurare che il suo progetto nucleare è per scopi pacifici!
In fine vi racconto anche la storia del gallo: un giorno un signore porta un gallo in un mercato per venderlo. Ad un certo punto, un vecchietto di mestire ladro, ruba il gallo e lo nasconde nelle sue large maniche. Il giovane cercando cercando il suo gallo trova il vecchietto che di fronte alle accuse del giovane giurava su un santo musulmano, "Hazrate Abbas", che lui non avrebbe rubato il gallo. Il giovane rimasto scioccato dai continui giuramenti del vecchietto disse" non capisco piu niente, non so se credere ai tuoi giuramenti oppure ai miei occhi che vedono la coda del gallo che spunta delle maniche della tua giacca". Adesso tocca al signor Haionnon di non cadere nel tranello dei mullah e credere ai suoi occhi. I mullah iraniani sono molto piu abili di un vecchietto ladro del gallo.
Concludo e ribadisco che la visita del vice Albaradei va letto come un altro fattore dell'aggravamento della questione atomica iraniana e di conseguenza ci avvicinamo di piu all'appuntamento finale: la guerra.
Karimi davood, analista politico e presidente associazione rifugiati politici iraniani in Italia