domenica 27 aprile 2008

Valentin Subolov, vice segretario del Consiglio Superiore della Sicurezza Nazionale della Russia a Teheran





Nelle foto: Massud Rajavi, leader della resistenza iraniana e George Bush, presidente degli Stati Uniti d'America

Secondo la Tv dello stato iraniano, stasera arriverà a Teheran, a capo di una delegazione di alto livello, il vice segretario del Consiglio Superiore della Sicurezza Nazionale della Russia. La notizia di per sè non trasmette nessun segnale di ottimismo. Di solito quando si muovono tali organismi a questi livelli bisogna stare molto attenti e preoccupati. Ultimamente i russi avevano trasmesso agli iraniani una informazione molto seria e attendibile secondo cui gli americani si stanno preparando per sferrare un grande attacco ai siti atomici e militari iraniani. E i mullah da parte di loro avevano iniziato una serie di manovre e manifestazioni e dichiarazioni per dimostrare di essere pronti ad affrontare qualsiasi minaccia militare proveniente dall'esterno. All'interno del paese, il regime ha messo in moto una grande mobilitazione per passare al setaccio tutti gli uomini politici e militari onde accantonare e depurare gli elementi deboli e scaduti tipo ex capo della Sepah Passdaran, Rahim Safavi & compagni. Le ultime farse elezioni del Majles hanno dimostrato quanto aveva dichiarato la resistenza iraniana secondo cui è in atto un grande lavoro di "chiusura e di contrazione" di tutto il sistema della repubblica islamica iraniana. Questo lavoro consiste nel passare al setaccio tutti gli uomini, politici e militari, per la preparazione finale che esige una grande organizzazione militare e politica e terroristica. Anche perchè il regime di Teheran, per bocca dei suoi alti responsabili ha sempre dichiarato che ad un eventuale guerra risponderà su larga scala e al di fuori delle frontiere nazionali.
L'accelerazione della costruzione di nuove cascate delle centrifughe per l'arricchimento dell'Uranio va letto in questa direzione. Inoltre non va trascurato gli ultimi incontri segreti e non, tra i vari dirigenti iraniani e i capi Hamas e Hezbollah nonchè l'incremento delle azioni terroristiche nei territori iracheni e afghani.


E dalla parte americana non va trascurata la mobilityazione militare con le depurazioni e le nuove assegnazioni registratesi ultimamente. Wiliam Falcon è stato rimosso e al suo posto è andato il grande generale Petraus che di recente ha additato il regime dei mullah come unico responsabile dell'aggravarsi della situazione irachena.
Tutti questi segnali preoccupanti, raccolti dalla Russia che verranno studiati ed esaminati lundedi mattina a Teheran insieme ai dirigenti iraniani tra cui Il passdar Jalili, segretario del Consiglio superiore della sicurezza nazionale dei mullah.


Secondo me oramai è rimasto poco da fare. Gli americani hanno capito con troppo ritardo il ruolo degli iraniani nel lavoro di destabilizzazione della situazione politica irachena. Hanno perso troppo tempo e ora non hanno altre scelte se non attaccare militarmente la fonte del male. Hanno capito che gli iraniani li hanno presi in giro, e contemporaneamente alle promesse politiche, mandavano anche le bombe dell'ultima generazione per uccidere i militari americani chiusi nei loro mezzi blindati. Gli americani hanno capito che il futuro del mondo si gioca su questo terreno. Se perdono in Iraq perderanno tutto il medioriente fino all'Israele. Le promesse di Ahmadinejad avevano e hanno tuttora un supporto e una convinzione ideologico- politico. Non bisogna trascurarle. Altrimenti ci si trova con un Ayattolah a capo dell'Amministrazione americana e un mondo portato indietro per secoli e secoli. Il scenario che ho riportato, forse è un pò irrealistico. Ma nasce dalla mia personale e politica conoscenza delle intenzioni dei mullah. Basti guardare a quello che hanno fatto con Iran di oggi e quello che stanno facendo con l'Iraq post Saddam Hossein.
Il fondamentalismo islamico assomiglia ad un mostro con mille tentacoli che ogniuno trasmette mille colori ed è capace a incantare mille e un tipo di uomini e donne che in questo mondo stanno cercando una identità oppure un sistema di gestione e di amministrazione privo di dispotismo e di costrizioni. Si finge da salvatore e come alcuni pesci che si camuffanno per imbrogliare le prede, gli aggredisce appena gli si avvicinano e poi la fine è certa. L'attuale situazione del popolo iraniano deve essere un grande insegnamento a tutta l'umanità.


Comunque concludo e ribadisco che la visita del vice segretario del Consiglio superiore della Sicurezza Nazionale è un grande segnale di un imminente guerra contro l'intero sistema del regime dei mullah.


In questo quadro sento molto il bisogno di affermare ancora una volta la soluzione presentata dalla nostra presidente della repubblica la signora Maryam Rajavi:" La Terza Via": per allontanare lo spettro maligno della guerra bisogna fare tre cose: "dire non alla guerra; dire non alla politica di accondiscendenza con il regime dei mullah; e dire un grande SI al popolo iraniano per un cambio democratico della situazione politica iraniana". In poche parole lasciare libera la mano della popolazione per decidere il suo futuro, naturalmente rimuovendo l'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, come unica alternativa al fondamentalismo islamico dei mulla, dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche europee e americane. Una VIA sicura, pacifica, prosperosa e senza pericoli e senza rischi. Alle spese ci pensa il popolo iraniano. La parola della resistenza iraniana gestita e diretta da trentanni dal grande leader Massud Rajavi.
karimi davood

 
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