mercoledì 2 giugno 2010

M.O./ Europarlamento, fallisce operazione propaganda di Mottaki Min. Esteri Iran inchiodato da domande su abusi regime Teheran


ESTERI
postato 21 ore fa da APCOM

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Bruxelles, 1 giu. (Apcom) - Il ministro degli Esteri iraniano, Manouchehr Mottaki, non è riuscito - come si temeva - a trasformare il suo atteso intervento alla commissione Affari esteri dell'Europarlamento oggi a Bruxelles, in una ribalta da cui accusare strumentalmente Israele invece di rispondere alle accuse al regime degli ayatollah di Teheran.
Prima Mottaki è stato accolto, al suo arrivo, da una manifestazione di protesta organizzata dagli italiani del Pdl e dai conservatori britannici; poi, durante la discussione in commissione Affari esteri tutte le domande degli eurodeputati presenti, di tutte le forze politiche, sono state focalizzate sui problemi di democrazia e le violazioni dei diritti umani in Iran, o sul programma nucleare di Teheran, senza che nessuno abbia mai offerto al ministro il desco per attaccare lo Stato ebraico, dopo quanto è accaduto ieri al largo di Gaza. Così che, a parte una dichiarazione iniziale sull'attacco 'barbaro' di Isaele alla flottiglia pacifista, Mottaki ha dovuto passare il resto dell'audizione a tentare, invano, di accreditare la tesi secondo cui in Iran ci sarebbe "rispetto dei diritti umani e civili, libertà di espressione e grande democrazia".
Questo, almeno, è quanto hanno riferito ai cronisti il presidente della commissione Affari esteri, Gabriele Albertini, e il capodelegazione del Pdl a Strasburgo, Mario Mauro, visto che la stampa non era ammessa alla riunione. L'audizione si è svolta a porte chiuse su richiesta dello stesso Europarlamento, proprio per evitare che Mottaki la trasformasse in uno show mediatico di propaganda "trasmesso in diretta in Iran, magari con qualche domanda di contorno scelta fra quelle meno dure contro il regime di Teheran, come ha osservato Albertini.
Durante l'intervento di Mottaki, in effetti, un cameramen della Tv di Stato iraniana era entrato, non si sa come, nella sala della commissione Esteri, ma è stato subito individuata da Mauro e cacciato da Albertini, secondo il racconto dei due europarlamentari.
Gli eurodeputati del Pdl, inoltre, hanno lasciato l'aula quando il ministro iraniano, riferendosi a una foto di Neda (la studentessa uccisa simbolo della rivolta di giugno contro il regime e i brogli elettorali), ha detto che lei non era una manifestante e che non era stata la polizia a ucciderla. In precedenza, molti interventi avevano chiesto conto di arresti di dissidenti politici ed esecuzioni capitali, mentre Potito Salatto (Pdl/Ppe) ha sollecitato Mottaki a promuovere una moratoria della pena di morte in Iran, come condizione preliminare e necessaria per l'avvio del dialogo con il Parlamento europeo.
All'uscita, Mottaki si è fermato un attimo a salutare i cronisti che lo aspettavano, dicendo loro che la discussione era stata "molto franca e, in qualche modo, amichevole", e che risponderà alle domande durante una conferenza stampa domani, sempre a Bruxelles, senza aggiungere nient'altro.

 
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