domenica 19 aprile 2009

UNA BUONA E STRAORDINARIA NOTIZIA. RINVIATA L'IMPICCAGIONE DELLA PITTRICE IRANIANA DELARA DARABI

Delara Darabi, la pittrice iraniana condannata all'impiccagione la cui esecuzione è stata sospesa momentaneamente grazie alla mobilitazione nazionale ed internazionale

Grazie alla mobilitazione nazionalle ed internazionale e ancora grazie all'appello lanciato dalle associazioni iraniane a cui hanno aderito Amnesty International , sindaco di Roma Gianni Alemanno e migliaia di cittadini italiani, il regime iraniano è stato costretto a sospendere, seppur per un breve tempo, l'esecuzione della giovane pittrice iraniana Delara Darabi, accusata di omicidio, mai commesso. Lo testimoniano i fatti, i dati e le testimonianze. Questa vittoria è un primo ed essenziale passo verso la scarcerazione e scagionamento totale della ragazza. Dobbiamo ancora vigilare su questo caso insistendo a scrivere alle autorità italiane ed internazionali chiedendo loro di intervenire immediatamente e di condizionare le loro relazioni al rispetto totale dei diritti dell'uomo e in particolare diritti dei minorenni sanciti dalle convenzioni e dai trattati internazionali. Delara ancora rischia di finire nelle mani del boia. Nel terzo millenio non si può permettere ad un regime dittatoriale di consegnare nelle mani dei familiari delle vittime dei crimini che vengoono commessi in vari tessuti sociali del paese la sorte delle persone che sono tra l'altro loro stesse le prime vittime del regno dei mullah. Non si deve permettere ad un regime di spargere il seme dell'odio nella società. Non si può permettere all'Iran di condannare i minorenni alla pena di morte. Bisogna protestare e chiedere a grande voce la legalità e il rispetto dei trattati in materia dei minorenni. Bisogna che i paesi civili condizionino le loro relazioni con Iran al rispetto totale dei diritti dell'uomo e in particolare dei minorenni. Attraverso tali provvedimenti il regime teocratico-dittatoriale fomenta una atmosfera di terrore e di repressione.
A nome dell'Associazione rifugiati politici e della stessa pittrice desidero ringraziare tutti coloro che hanno sofferto con noi e con lei questi giorni di dolore e di ansia chiedendo ancora di attivarsi presso tutti gli organi nazionali ed internazionali. E' necessario chiedere al governo un intervento urgente dello stesso presidente Berlusconi presso le autorità iraniane. Noi abbiamo bisogno della vostra partecipazione e solidarietà. In Iran ci sono migliaia di persone che vivono nelle carceri lo stesso stato d'animo di Delara Darabi. Recentemente ci sono stati anche casi di lapidazione di un uomo di 55 anni, maestro di musica, nella città di Sari, iran settentrionale. Secondo le mie informazioni esistono 9 donne condannate alla lapidazione per adulterio e che vivono momenti di panico e di terrore quotidiani. Il regime dei mullah ha già deciso di sterminare qualsiasi voce libera e democratica. Anche noi dobbiamo essere decisi e determinati a lottare per sostenere coloro che lavorano faticosamente e sotto la minaccia delle armi e della forca
per ripristinare la libertà e la democrazia in Iran.
Un doveroso ringraziamento va anche verso i colleghi della stampa che ci hanno dato visibilità e che ci sostengono in questa dura e impari battaglia.
Grazie ancora

Karimi Davood, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Dal Corriere della Sera.it

la ragazza condannata per un omicidio commesso a 17 anni
Iran, esecuzione rinviata per Delara
Secondo la legge la famiglia della vittima può perdonare il condannato accettando del denaro e salvandogli la vita

La ragazza-pittrice al patibolo in Iran (17 aprile 2009)
Delara DarabiTEHERAN - È stata temporaneamente rinviata l’impiccagione, inizialmente prevista per lunedì, di Delara Darabi, la pittrice iraniana condannata a morte per un omicidio che avrebbe commesso a 17 anni del quale si dichiara innocente. Lo ha dichiarato domenica mattina il capo della magistratura di Teheran, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, spiegando che la sospensione «per un breve periodo di tempo» mira a dare modo alla famiglia della vittima dell’omicidio di riflettere sulla richiesta di perdono avanzata dai genitori di Delara. La notizia è riportata dal quotidiano iraniano Etemad.
PERDONO NEGATO - Shahrudi non ha però annullato l’esecuzione, come richiesto dalle associazioni dei diritti umani e dagli attivisti iraniani, che sottolineano che la condanna a morte di una minorenne viola la legge internazionale. La legge iraniana è basata su una interpretazione della Sharia. Un condannato a morte per omicidio può avere salva la vita solo se i familiari della sua vittima concedono il perdono. Di solito ciò avviene in cambio di un risarcimento in denaro (dieh). La vittima dell’omicidio per cui Delara è stata condannata è una cugina 58enne di suo padre, di nome Mahin. Mahin ha avuto cinque figli. Secondo fonti vicine alla famiglia, la figlia maggiore di Mahin, Hayedeh Amir-Eftekhari, rifiuta di concedere il perdono. Essendo entrambe le famiglie benestanti, non si tratta di una questione di soldi, ma di principio. Hayedeh ha dichiarato ai genitori di Delara di non volere del denaro in cambio, ma che la ragazza si dichiari colpevole e rinunci al suo avvocato. I legali della pittrice si oppongono, perché temono che a quel punto verrebbe di sicuro impiccata.
INCONGRUENZE - Delara Darabi è stata riconosciuta colpevole di avere ucciso la cugina del padre nel 2003, con l'aiuto del suo ragazzo, a scopo di rapina. Il fidanzato Amir Hossein, che allora aveva 19 anni, è stato condannato a 10 anni di reclusione per complicità nell’omicidio. Lei alla pena capitale. Inizialmente infatti Delara si era dichiarata colpevole, ma poi ha ritrattato, spiegando che Amir Hossein le aveva chiesto di confessare, dicendole che essendo minorenne non avrebbe rischiato la pena capitale. L’avvocato Abdolsamad Khorramshahi ha tentato di difenderla sulla base dell’autopsia, che dimostrerebbe che l’assassino era destrorso, mentre Delara è mancina. Le associazioni per i diritti umani e gli attivisti iraniani coinvolti nella vicenda dicono che questo risultato positivo, seppure provvisorio, è stato raggiunto anche grazie alle petizioni inviate alle autorità di Teheran da SaveDelara.com e da Amnesty International.
ALEMANNO - Quest’ultima è stata firmata anche dal sindaco di Roma Gianni Alemanno. «La notizia della dichiarazione di Alemanno su Delara è stata diffusa dalle tv persiane ed è stata ricevuta in modo positivo dai difensori dei diritti umani in Iran - dice da Oslo Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce della rete di attivisti Iran Human Rights -. Speriamo che l’esempio di Alemanno sia seguito da altri politici italiani ed europei». Secondo Iran Human Rights, l'enfasi dei politici dovrebbe restare sulla violazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia da parte dell'Iran, per evitare che altri minorenni vengano condannati a morte come lei. «Sfortunatamente, fino a questo momento non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte dei governi europei» dichiara Amiry-Moghaddam.
Viviana Mazza19 aprile 2009

 
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