Manifestazione al Colosseo per la festa delle donne
On. Suad Sbai e karimi davood durante la lettura del manifesto
On. Suad Sbai, karimi davood, sig.ra Isabella Rauti e la Presidente Renata Polverini sul palco della manifestazione al Colosseo
07/03/11 - ‘Regione Lazio e Roma Capitale contro ogni forma di violenza sulle donne’, per dire ‘sì al diritto di tutte le donne di essere libere’. Queste due delle frasi più significative proiettate sul Colosseo illuminato nel corso della manifestazione ‘Mai più violate’ promossa dal governatore del Lazio Renata Polverini e dal sindaco Gianni Alemanno per ribadire l’impegno delle Istituzioni contro la violenza sulle donne. Un impegno forte, concreto, assunto con la presentazione del Manifesto programmatico redatto da Mariella Zezza, Isabella Rauti e Lavinia Mennuni: dieci punti letti da importanti testimonial dello spettacolo, dello sport, della società civile e delle Istituzioni per lanciare misure e azioni tangibili di supporto alle donne e per combattere e prevenire la violenza. “Bisogna creare strumenti adeguati - ha sottolineato Polverini nel corso del suo intervento - affinché le donne possano essere realmente libere crescendo culturalmente, contrastando i più forti grazie al lavoro e all'indipendenza economica”. (...)
Mai più violate
Manifesto programmatico contro tutte le violenze sulle donne
Le violenze sulle donne sono un flagello mondiale ed una malattia sociale e rappresentano una negazione dei diritti umani fondamentali. E i diritti delle donne sono diritti umani. Le violenze non sono mai un fatto individuale e privato da tollerare o ignorare, né solo un problema di sicurezza urbana, ma una responsabilità collettiva da assumere tutti. Le Istituzioni, la politica e la società civile hanno il compito prioritario di prevenzione e di contrasto di ogni forma di violenza. Il Manifesto, proposto dalla Regione Lazio e da Roma Capitale, contiene impegni programmatici, azioni concrete ed immediatamente operative per prevenire e contrastare tutte le forme di violenza sulle donne.
1. Diffondere, ovunque e con ogni mezzo, il rispetto delle donne e la cultura della parità fra generi in famiglia, nelle scuole, nei posti di lavoro, nelle comunità straniere, nella società e realizzare campagne di comunicazione di prevenzione e di sensibilizzazione contro tutte le forme di violenza – fisica, morale, psicologica e sessuale – sulle donne.
2. Promuovere nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile una cultura di genere che orienti alla valorizzazione delle differenze. Nel campo dell’informazione e della comunicazione, occorre diffondere una cultura del rispetto dell’immagine della donna, contrastando l’utilizzo di messaggi lesivi della dignità delle donne.
3. Sostenere i centri anti-violenza e le case famiglia e potenziare la rete di tutte le strutture, pubbliche e private esistenti sul territorio per creare sinergie e scambio di buone prassi.
4. Istituire, presso i Centri anti-violenza, sportelli per la prevenzione di ogni forma di violenza e per il trattamento rieducativo del soggetto violento
5. Rafforzare i servizi di accoglienza, sostegno e presa in cura psico-fisica delle donne straniere vittime di violenza, maltrattamenti e abusi, realizzato da personale specializzato di mediazione culturale e antropologia medica per facilitare l’accesso e la comunicazione attraverso i codici socio culturali portati da chi chiede aiuto.
6. Implementare il Servizio antiviolenza SOS Donna del Comune di Roma e attivare il Numero Verde Unico delle emergenze della Regione Lazio, che preveda una particolare attenzione alle violenze subite dalle donne
7. Realizzare corsi di formazione per personale medico, paramedico di pronto soccorso e ASL per la prima accoglienza alle donne vittime di violenza, prevedendo uno specifico supporto psicologico. In questi centri sanitari si dovrà prevedere un “CODICE ROSA” per segnalare la violenza subita in una scheda clinica specialistica
8. Potenziare incentivi all’occupazione femminile per garantire alle donne una propria indipendenza economica. Tutela del posto di lavoro e reinserimento sociale e lavorativo delle vittime di violenza.
9. Stilare una mappa delle aree a rischio per la messa in sicurezza, intensificare il controllo del territorio, e attivare uno specifico “Piano trasporti sicuri” pubblici e privati, con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di sorveglianza e con la sensibilizzazione degli operatori della rete auto-ferro-tranviaria.
10. Sostenere le vittime con accompagno psicologico nei processi per violenza sessuale anche con la eventuale costituzione di parte civile delle Istituzioni.
Il manifesto è aperto alle adesioni dei soggetti istituzionali ed alla sottoscrizione individuale di tutti, cittadine e cittadini.