domenica 8 febbraio 2009

CONFERENZA DI MONACO: LA MUCCA IRANIANA HA DATO UN CALCIO AL SECCHIO DEL LATTE MUNTO DALLA POLITICA DI ACCONDISCENDENZA!


IN MATERIA DEL DIALOGO, BISOGNA PRENDERE PER IL COLLO IL LEADER SUPREMO DEI MULLAH, ALI KHAMENEI, ALTRIMENTI TUTTO E' UNA PRESA IN GIRO

UNO DEI TRUCCHI DEI MULLAH E' QUELLO DI CAMBIARE CONTINUAMENTE I LORO NEGOZIATORI
L'ALTRO TRUCCO E' QUELLO DI ARRESTARE, NEL CASO DI NECESSITA', I LORO NEGOZIATORI PER MANDARE IN ARIA ANNI DI LAVORO DEGLI EUROPEI



Il miraggio di domare gli ayattollah iraniani ha gettato una doccia fredda sulla testa di quanti volevano portare i mullah a Monaco e convincergli a collaborare con la comunità internazionale per porre fine al contenzioso atomico militare dei mullah. Gli inviati iraniani hanno pascolato tra le carote offerte dagli occidentali e alla fine hanno dato un calcio al secchio del latte, munto dalla politica di accondiscendenza europea e se ne sono andati contenti e felici. Senza ascoltare le richieste e le suppliche internazionali hanno detto e ripetuto costantemente le loro opinioni e le loro posizioni ripetendo per ennesima volta tutto quello che già avevano espresso per bocca del loro presidente passdar Ahmadinejad, eliminazione dell'Israele compreso.
In un precedente articolo avevo scritto che il dialogo con i mullah non esiste. Quello che esiste è un monologo. I mullah iraniani non ascoltano nessuno in quanto la questione atomica è una linea rossa e indiscutibile. La bomba atomica islamica è una garanzia strategica per il regime di Teheran per cui non è assolutamente immaginabile che qualcuno possa discutere su questo argomento. Dott. Solana ne sa qualcosa. Secondo le rivelazioni della resistenza iraniana, il regime dei mullah è da piu di 20 anni che sta lavorando segretamente su questo argomento mantenendo all'oscuro perfino l'Agenzia per energia atomica dell'ONU. Grazie ai Mojahedin del Popolo Iraniano e grazie al sacrificio di centinaia di simpatizzanti il mondo è venuto alla conoscenza di questo diabolico progetto. Sfido chiunque possa scommettere sul fatto che i mullah si ritirino di un solo milimetro dalle loro pretese atomiche islamiche. Il regime iraniano usa la disponibilità internazionale e la considera un segno di debbolezza e di incapacità di reazione. Dal 2003, anno in cui la resistenza iraniana ha reso pubblico l'esistenza di tale progetto, il mondo occidentale ha portato avanto un vano tentativo di convincere i mullah a desistere dalla costruzione della bomba atomica. Che cosa ha ottenuto? Nulla. Anzi con la politica di dialogo, scusate se ripeto "MONOLOGO", ha permesso ai mullah di andare avanti nella loro intenzione e di nascondere ancora i loro siti strategici e vitali per la costruzione della bomba atomica islamica.
Allora la soluzione? Secondo me l'unica soluzione valida e efficace è l'uso della fermezza e della determinazine contro il regime dei mullah. Intendiamoci bene non uso della forza militare. Aggraverebbe la situazione. I mullah iraniano ne saranno pure contenti. Il mondo attraverso l'ONU e il Consiglio di Sicurezza deve adottare con urgenza delle sanzioni generali e completi in tutti i settori. A partire dal campo petrolifero, finanziario, armamenti, tecnologico ecc... Questa è l'unica soluzione. E' dolorosa ma efficace. Meglio perdere oggi 100 miliardi di dollari che domani perdere milioni e milioni di vite umane innocenti. Vi giuro e vi garantisco che nel caso di inadempienza di questo civile e responsabile dovere, il scenario è assai catastrofico. Ci dobbiamo preparare per perdere milioni e milioni di persone.
Ma attenzione, la politica sanzionatoria, se non è accompagnata dal riconoscimento dei diritti del popolo iraniano per portare a termine la sua politica di cambiamento radicale e democratico del quadro politico del paese, rimarrà ancora senza successo.
Nel precedente articolo avevo anche sottolineato l'errore strategico della conferenza di Monaco: aver invitato i sicari degli ayattolah è stato un segno di debbolezza. I mullah di Teheran l'hanno percepito.
Il regime teocratico e fondamentalista di matrice khomeinista conosce solamente la lingua della forza e basta.
karimi davood, analista politico iraniano.

 
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