mercoledì 18 febbraio 2009

LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI






LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI
Caro signor Ministro Frattini
Oggi attraverso i vari telegiornali che hanno diffuso diversi reportage sul suo viaggio lampo in Afghanistan sono venuto a conoscenza delle Sue affermazioni , chiedendo“il coinvolgimento dell’Iran nel processo di pacificazione in Afghanistan” !
Signor ministro se tali dichiarazioni fossero fatte dall’ex ministro degli esteri del governo di centro sinistra io non ne avrei dato la benché minima attenzione anche perché è ben nota la vicinanza del governo Prodi al regime degli Ayatollah che sono i veri autori della destabilizzazione in Afganistan e in Iraq( basti vedere il numero dei caduti italiani).
Ma venendo da Lei che è una persona ben nota negli ambienti anti fondamentalisti mi incuriosisce molto e non so spiegarmi la ragione di questo radicale cambiamento di opinione e di posizione. Forse Lei ritiene che dal momento che la fonte fondamentale dello sponsorizzazione dei Talebani e delle forze ostili alla coalizione e al governo Afghano è il regime dei mullah allora dobbiamo trattare direttamente con l’Iran!. Se è cosi abbia il coraggio di ammetterlo.
Allora secondo Lei, il coinvolgimento dei veri autori della guerra e della destabilizzazione, è lo strumento idoneo per la lotta contro l’influenza dei mullah in Afghanistan ? Lei pensa che i mullah spendano miliardi di dollari nello sponsorizzazione del terrorismo regionale esclusivamente per esibizione e per necessità di sollecitare un loro coinvolgimento nella pacificazione?
Signor ministro in un film americano, ci fu una volta un pompiere che appiccava il fuoco alle macchine e tempestivamente si faceva trovare presente nel soccorso e nei lavori dello spegnimento dell’incendio appiccato da lui stesso. Gli obiettivi di quel povero pompiere erano quello di attirare l’attenzione dei suoi superiori per conferirgli qualche premio. Ma l’obiettivo dei mullah non è il gradimento dei loro superiori anche perché i mullah non vi considerano i superiori anzi vi considerano degli infedeli da uccidere, da massacrare e da mandare a casa non in piedi ma in orizzontale.
Secondo me quando Lei si fece sentire, i mullah prestavano più attenzione alle Sue parole, ma oggi Le assicuro che considerano le sue dichiarazioni un segno del fallimento della coalizione militare e della debolezza dell’Italia.
Lei sa benissimo che il regime dei mullah è un elemento di principale importanza nella destabilizzazione dei paesi della regione in particolare in Afghanistan e in Iraq. Non lo dico io ma lo dicono i vostri servizi di intelligence. Non si può coinvolgere il regime fondamentalista e terrorista dei mullah in un’operazione che è anni luce lontana dalla loro natura. Contro il tumore maligno del fondamentalismo islamico di matrice khomeinista che mira a costruire un regno islamico in tutti i paesi della regione bisogna dimostrare la fermezza e la determinazione. Lo strumento del terrorismo usato dal regime iraniano, è il vettore che porta avanti questo disumano progetto designato dal fondatore del regime della violenza e del terrorismo appunto Khomeini. In più i mullah stanno cercando di aggiungere a questa macchina distruttrice anche la bomba atomica islamica che secondo me grazie alla politica di accondiscendenza dei paesi europei è assai vicina alla sua realizzazione.
Signor ministro
La sua dichiarazione in Afghanistan è per il regime di Teheran una posizione di debolezza e di timore e naturalmente incoraggia la loro interferenza quotidiana nella politica afghana.
Il regime dei mullah è sorretto su tre pilastri: la repressione interna( 120.000 fucilazioni e impiccagioni; il terrorismo( migliaia di morti in America, in Europa e in Medio Oriente) e la bomba atomica. Nel caso che venisse a mancare uno dei questi pilastri l’intero regime crollerebbe in poco tempo e finirebbe nella pattumiera della storia. Allora come mai Lei pretende che questo regime prenda una sega elettrica e amputare uno dei suoi più fondamentali pilastri come lo è il terrorismo? Gli eventi della striscia di Gaza sono ancora freschi e le ferite sono ancora aperte. Basta che Lei faccia un giro tra gli ospedali palestinesi e israeliani per vedere da vicino i segni della violenza iraniana scatenata attraverso i suoi tentacoli stranieri appartenenti alla Sepah Ghods.
L’alternativa a questa situazione non è quello di rifugiarsi sotto il mantello dei mullah mendicando la serenità e la pace. I mullah iraniani fin quando saranno al potere non vi concederanno nemmeno un briciolo di pace e di tranquillità. Vi attaccheranno di più quando dimostrerete la debolezza e si tireranno indietro quando dimostrerete fermezza.
Signor Ministro non si dimentichi la faccenda dei militari inglesi catturati nelle acque irachene. Quando l’ex primo ministro Blair ha dato un ultimo ultimatum i mullah iraniani hanno consegnato gli ostaggi entro il termine previsto insieme con un sacco di regali e vestiti nuovi.
L’unica lingua che i mullah iraniani conoscono è la lingua della fermezza e della forza. Il resto per loro sono solo parole al vento.
Signor ministro Lei dovrebbe coinvolgere il popolo iraniano nel processo dell’ acquisizione della democrazia e della libertà in Iran e non il regime dei mullah nella presunta pacificazione dell’Afganistan.
Le chiedo scusa di aver La disturbata. E’ da trentanni che lavoro nella lotta al fondamentalismo islamico di matrice khomeinista e posso assicurar Le che queste Sue dichiarazioni non fanno altro che piacere ai mullah e incoraggiarli nella continuazione della loro politica di destabilizzazione della regione e nella costruzione della bomba atomica islamica come mezzo strategico “di garanzia per la sopravvivenza della Repubblica islamica iraniana”( come disse Khomeini).
Cordiali saluti
Karimi Davood, Presidente Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

 
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