Iran: Sakineh non è libera, Frattini: “gravissima macchinazione”
Una “gravissima macchinazione”, l’ha definita il ministro degli esteri italiano Franco Frattini: la finta liberazione di Sakineh, una specie di gioco sadico da parte iraniana per sottolineare le presunte confessioni della donna.
Ieri sera rimbalzava in tutto il mondo la notizia della sua liberazione: era stata fotografata a casa sua, con il figlio.
E invece no, ha fatto sapere ore dopo la tv iraniana in lingua inglese: Sakineh Ashtiani non è stata liberata. Era a casa sua, sì, ma solo per ricostruire le modalità dell’assassinio del marito, un delitto che la donna avrebbe confessato, oltre all’adulterio.
La sua condanna alla lapidazione aveva scosso il mondo intero: ovunque in Europa e negli USA si sono tenute manifestazioni per la sua scarcerazione e per la cancellazione dal codice penale iraniano della pena di morte per lapidazione. Più volte era stato detto che la pena era stata eseguita, e invece la donna è ancora viva. Ma è ancora in carcere, pare.
Copyright © 2010 euronews