sabato 31 gennaio 2009

IRAN: I 30 ANNI DELLA MALIGNA OMBRA DEL PIU' FEROCE DITTATORE DELLA STORIA DELL'UMANITA', KHOMEINI

IL RITRATTO DEL BOIA DEL SECOLO, KHOMEINI
LA PAGELLA DEL REGIME FONDAMENTALISTA DEI MULLAH IN TRENT'ANNI DI UN REGNO MALIGNO, TERRORISTICO E DISUMANO:


-120.000 ESECUZIONI POLITICHE
-ESECUZIONI PUBBLICHE QUOTIDIANE PER FOMENTARE IL TERRORE TRA LA POPOLAZIONE ANCHE ALLA VIGILIA DELL'ANNIVERSARIO DELL' ARRIVO DEL MOSTRO SANGUINARIO A TEHERAN:
-L'UCCISIONE DELLE RAGAZZE VERGINI DOPO AVERLE VIOLENTATE
-LAPERSECUZIONE DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA REPRESSIONE
-L'ELIMINAZIONE FISICA DI QUALSIASI TRACCIA DI INTELLETTUALITA' E DI PENSIERO LIBERO
-L'ELIMINAZIONE FISICA DI QUALSIASI TIPO DI DISSENSO E DI DIVERSITA'
-L'ESCLUSIONE DELLA PARTE PIU' BELLA DELLA SOCIETA', DONNA, DA QUALSIASI ATTIVISMO PRODUTTIVO MANAGERIALE
-L'IMPOSIZIONE DELL'UOMO, ONNIPOTENTE, COME PILASTRO IDEOLOGICO POLITICO
-L'IMPOSIZIONE DEL SUO PENSIERO ATTRAVERSO L'USO DELLA BOMBA PER LA VIOLENZA, COME L'IRAQ, L'AFGHANISTAN, L'INDIA,IL PAKISTAN, L'AMERICA E L'EUROPA...
-L'USO DEL TERRORE SIA IN IRAN CHE ALL'ESTERO PER COSTRINGERE I SUOI INTERLOCUTORI AD ACCETTARE LE SUE RICHIESTE.
-LA DISTRUZIONE FISICA DI TUTTE LE RELIGIONI PRESENTI SUL TERRITORIO
-LA PERSECUZIONE DEI FEDELI NON MUSULMANI

-8 ANNI DI GUERRA CON UN MILIONE DI MORTI E FERITI
-UN INTERO PAESE MESSO A CATENA
-LA POLITICA DI RICATTO COME MEZZO DI GOVERNO
-UN'INTERA NAZIONE UMILIATA E REPRESSA
-DONNE MALTRATTATE ED ESCLUSE DA QUALSIASI DIRITTO E PRETESA, VALGONO LA META' DELL'UOMO
-IL TERRORISMO INTERNAZIONALE A GONFIE VELE CON MIGLIAIA DI MORTI E FERITI ALL'ANNO
-INTERFERENZE TERRORISTICHE IN TUTTI GLI ANGOLI DELLA TERRA, DALL'AMERICA ALL'EUROPA DALL'INDIA ALL'INDONESIA, DALL'IRAQ ALL'AFGHANISTAN ECC..
-25 ANNI DI UN PIANO SEGRETO PER LA COSTRUZIONE DELLA BOMBA ATOMICA ISLAMICA CON LA SPESA DI TANTI MILIARDI DI DOLLARI
-LA SOSTITUZIONE DELL'AMORE CON ODIO E LA VIOLENZA
-LA DISTRUZIONE DI UNA RELIGIONE E DI UNA FEDE DI CUI DIFFICILMENTE LA GENTE POTRA' AVERE LA FIDUCIA

GRAZIE ALL'ARRIVO DEL PIU' FEROCE BOIA DEL SECOLO IN IRAN SU UN AEREO DELL'AIR FRANCE, UN INTERO PAESE E' STATO DISTRUTTO NELL'ANIMA E NEL CORPO ED UN INTERO MONDO E' CADUTO IN UNA GRANDE DEPRESSIONE E PAURA DEL TERRORISMO.
E ALLA FINE QUELLA MALEDETTA DATA DI ARRIVO DI KHOMEINI SEGNO' L'INIZIO DEL PROPAGARSI DI UNA PERICOLOSISSIMA MALATTIA CHE IO HO CHIAMATO "KHOMEINITE", LA CUI CARATTERISTICA FONDAMENTALE E' LA PIU' INAUDITA VIOLENZA MAI VISTA E PROVATA DALLA STORIA UMANA. UNA MALATTIA DI RAPIDA ESPANSIONE E CONTAGIO CHE COLPISCE FONDAMENTALMENTE LA PARTE GRIGIA DELLA SOCIETA'.
E' NECESSARIO UNA URGENTE ED IMMEDIATA MOBILITAZIONE COLLETTIVA DI VACCINAZIONE SOCIALE, ALTRIMENTI IL MONDO CROLLERREBBE AI SUOI PIEDI ENTRO POCHI DECENNI.

E grazie alla politica di accondiscendenza europea di cui Khavier Solana è il suo pioniere, la tragedia trentennale del popolo iraniano continua.
Ma attenzione, la recente vittoria del popolo iraniano contro questa politica di accondiscendenza( la rimozione del nome dei Mojahedin dalla lista nera europea), è l'inizio della frantumazione e archiviazione nella pattumiera della storia di questo tumore islamico di matrice khomeinista.
KARIMI DAVOOD, ANALISTA POLITICO IRANIANO E PRESIDENTE ASSOCIAZIONE RIFUGIATI POLITICI IRANIANI RESIDENTI IN ITALIA



UNA DONNA PRIMA DELL'IMPICCAGIONE

ATEFE RAJABI, DI ANNI 16, PROSTITUTA CON HANDICAP MENTALE, IMPICCATA IN PIAZZA IL GIORNO 15 AGOSTO 2004

I MISSILI GHASSAM CHE PER ORDINE DEI MULLAH KHOMEINISTI PIOVONO COSTANTEMENTE SULLA TASTE DEGLI ISRAELIANI E DI CONSEGUENZA SULLA TESTA DEI BAMBINI PALESTINESI!

ATTENTATO DI MUMBAI ORGANIZZATO PER ORDINE DEL REGIME DEI MULLAH PER PROVARE L'EFFICIENZA DEL SUO APPARATO TERRORISTICO DI QUELLA REGIONE E PER PRESENTARE PRMA DELLE ELEZIONI AMERICANE ANCORA UNA VOLTA LA SUA CARTA DI VISITA!

L'IMPICCAGIONE PUBBLICA DI UN CITTADINO KURDO, RIMASTO FERITO SULLEMONTAGNE DEL KURDISTAN IRANIANO, ARRESTATO E PORTATO IN PIAZZA E PER ORDINE DEI MULLAH IRANIANI IMPICCATO IN PIAZZA CENTRALE DELA CITTA' KURDA

L'IMPICCAGIONE PUBBLICA DI DUE RAGAZZI GAY A MASHAD

L'IMPICCAGIONE PUBBLICA DI UN GIOVANE ATTORE PERSIANO
Tre impiccagioni per omicidio. Già 39 le esecuzioni nel 2009
TEHERAN (31 gennaio) - Nel giorno del 30° anniversario della rivoluzione khomeinista, la stampa iraniana aggiorna il bollettino delle esecuzioni. Solo negli ultimi giorni sono saliti sul patibolo tre uomini, portando il numero delle condanne a morte dall'inizio dell'anno a 39.

Tre impiccati. Due impiccagioni, scrive il quotidiano Etemad, sono avvenute nel carcere di Shiraz, nel sud del Paese. Uno dei giustiziati aveva ucciso a coltellate la moglie di 19 anni perché sospettava avesse una relazione extraconiugale. Un altro ha ucciso a colpi di pistola un uomo che si rifiutava di concedergli la figlia in moglie. Nella città di Kazerun, sempre nel sud, è stato impiccato un certo Heshmat, riconosciuto colpevole di avere ucciso un uomo su commissione del nipote, Nader, condannato invece a 17 anni di reclusione.

VITTORIA DEI MOJAHEDIN: UNA POESIA DI DOTT. JAMSHID ASHOUGH




30.01.2009
Dott. Jamshid Ashough



PMOI (Organizzazione Mujahedin del Popolo Iraniano), dopo una battaglia impari di 7 anni, ha vinto contro l’integralismo Musulmano e tutti suoi potenti alleati sparsi nel mondo. In questa battaglia, in piena sintonia con il governo terrorista iraniano, due governi europei, la Francia e la Gran Bretagna, hanno avuto un ruolo importantissimo contro PMOI, contro i diritti umani, contro l’innocenza e contro la giustizia europea. Questi paesi sono due grandi sostenitori economici e politici del regime di Khamenei ed Ahamadinejad terroristi per eccellenza. Questi due Governi hanno recitato un gioco sporco, come Pilato, il Giudice del processo contro Gesù Cristo.
La decisione Europea, per cancellare PMOI dalla lista nera del terrorismo, è stata presa in seguito alle 4 sentenze espresse dalla Corte di Giustizia Europea in favore dei Mojahedin del Popolo Iraniano. E' stata una dura battaglia. E' stato un labirinto pieno di insidie e ostacoli contro la resistenza iraniana e soprattutto contro i diritti umani, nel cuore della democrazia europea. Noi sostenitori del POMI e della resistenza iraniana ringraziamo fortemente tutti parlamentari, giudici, avvocati, giornalisti e soprattutto tutto il popolo europeo che con braccia aperte ci hanno accolto, e hanno sposato la nostra causa. Per fortuna è arrivata la vittoria, una vittoria per la pace e i diritti a favore della gente innocente. Un caloroso augurio a tutti.

La vittoria
Quando dalla nostra terra
siamo partiti,
Non era per salvare
La nostra pelle
e la nostra vita.
Per gridare:
Diritti e Pace.
Quando siamo partiti
Non era rimasta nulla.
Né fiumi,
Né fiori,
una terra arida.
Tutto secco.
Neanche un petalo vivo.
Di colpo una voce
ci raggiunse al cuore:
Prendete la croce,
Prendete la croce,
La vostra croce.
Con essa, troverete acqua e fiori,
Con essa, troverete
Salvezza e vita.
E cosi fece la nostra gente.

venerdì 30 gennaio 2009

Mojahedin fuori dalla lista nera: soddisfazione della provincia di Siena


Nella foto la nostra amatissima presidente Maryam Rajavi durante la manifestazione di Bruxelles di martedi scorso risponde all'esplosione di gioia di migliaia di iraniani raccoltasi per festeggiare la rimozione del nome dei Mojahedin dalla lista nera Europea
Ricevo e volentieri pubblico il comunicato stampa della provincia di Siena.
Un caloroso ringraziamento all'amico-assessore della provincia di Siena dott. Pietro Delzanna che ha sempre creduto nella legittimità della resistenza iraniana e convinto di tutto ciò ha navigato controcorrente nel mondo della politica della provincia portando avanti una campagna di informazione a favore della terza via presentata dal nostro presidente Maryam Rajavi: "Non alla guerra; Non alla politica di accondiscendenza; Si al popolo iraniano per un cambiamento democratico del quadro politico del paese".
Grazie Assessore Delzanna. Devo ribadire con tanta franchezza che questa vittoria appartiene anche a coloro, come Lei, che hanno lavorato faticosamente, rischiando anche il linciaggio politico di quella parte della politica che ha inserito il nome della resistenza nella lista nera europea. Grazie e buon lavoro
karimi davood


Siena, 30 gennaio 2009
COMUNICATO STAMPA
ANCHE LA PROVINCIA DI SIENA ESPRIME SODDISFAZIONE
PER LA DECISIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO
CHE CANCELLA I RESISTENTI IRANIANI
DALLA LISTA DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE



Anche la Provincia di Siena per bocca di Pietro Del Zanna, assessore alla pace e alla cooperazione internazionale, esprime plauso e soddisfazione dinanzi alla notizia dei giorni scorsi che i Muhajeddin del Popolo (Pmoi), la maggior organizzazione della resistenza iraniana, sono stati esclusi, con un atto del Consiglio europeo, dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche della Ue. Ci sono voluti sette anni e un pronunciamento del Tribunale europeo di prima istanza che aveva definito illegittima l'inclusione.
I resistenti iraniani hanno salutato il provvedimento con una grande festa a Bruxelles davanti alla sede del Consiglio europeo, durante la quale Maryam Rajavi, presidente del Consiglio nazionale delle resistenza iraniana, ha dichiarato ai giornalisti e alla folla che finalmente "un grande ostacolo per l'affermazione della democrazia in Iran è stato eliminato. La rimozione dalla lista manda un forte segnale al popolo iraniano e lo incoraggia a combattere per la sua libertà". Oggi – ha detto ancora la Rajavi – "si è aperto un nuovo capitolo nei rapporti tra la resistenza iraniana e l'Europa. Dobbiamo essere riconosciuti come l'alternativa democratica al regime illegittimo che governa l'Iran e il prossimo passo dovrà essere quello che farà sì che il Pmoi sia rimosso anche dalla lista nera degli Stati Uniti”.
“La Provincia di Siena – tiene a sottolineare Del Zanna – ha sempre seguito da vicino le sofferte vicende del popolano iraniano. Si ricorderà al proposito la seduta del Consiglio provinciale che ospitò alcune donne della resistenza iraniana, nonché la pubblicazione del libro della stessa Maryam Rajavi. Un motivo in più, dunque, per essere felici di quanto attuato dal Consiglio europeo”.

giovedì 29 gennaio 2009

DECISIONE DELL'UE: LA CRONOLOGIA DI DUE FATWA, UNA RELIGIOSA L'ALTRA POLITICA


Il ritratto reale del più grande boia della storia dell'umanita e l'autore della fatwa contro i Mojahedin con cui nell'estate del 1987 sono stati massacrati più del 30.000 prigionieri politici di età compresa tra i 15 e 70 anni.Khomeini


Nella foto: Cimitero Khavaran nel sud di Teheran, un momento della commemorazione dei parenti del massacro dei prigionieri politici avvenuto nell'estate del 87


Nell'estate del 1987, Khomeini, il leader supremo del regime fanatico dei mullah, in una fatwa di pochissime righe ha ordinato il massacro e lo sterminio di 30.000 donne e uomini che passavane in varie carceri del paese il loro periodo di detenzione: chi un anno, chi trentanni e chi non ancora processato. In poche righe di questo disumano Fatwa khomeini ordinava ai suoi dirigenti di sottoporre ad una sola domanda tutti i detenuti politici presenti in tutte le carceri del paese: "ancora credi nella fede dei Mojahedin del popolo?". Chi rispondeva si veniva consegnato immediatamente al boia. In quel perriodo sono stati interrogati sommariamente tutti i prigionieri: età media dai 15 fino ai 70 anni. Con quelle poche righe sono stati massacrati e seppelliti nei fossi comuni più di trenta mila donne e uomini che avevano semplicemente confessato la loro fede politica. Pur passando la loro pena sono stati bersagli di una folle vendetta fanatica di cui ancora non sappiamo esattamente le sue dimensioni. Il regime dei mullah ha dichiarato questo episodio una " linea rossa". Chiunque si avvicini a indagare su questo genocidio viene bruttalmente eliminato oppure bruciato vivo come è successo in prenedenza con molti ricercatori e giornalisti. Il caso della giornalista irano-canadese Zahra Kazemi è emblematico. Il simbolo di questo genocidio è il cimitero Khavaran nel sud di Teheran dove i familiari delle vittime si recano a commemorare i loro cari anche se non sanno in quale parte del cimitero vi si trovino. Questo posto è il più grande fossa comune dove si calcola che ci siano almeno 10.000 corpi dei prigionieri politici uccisi in quel periodo.
Torniamo al secondo Fatwa che al contrario del primo non è stato rilasciato da Khomeini ma dall'Unione Europa con il quale si inserisce l'organizzazione di appartenenza di queste vittime nella lista delle organizzazioni terroritische autorizzando e convalidando il massacro e il genocidio del popolo iraniano da parte del regime teocratico dei mullah.
Nel 2002, in un vergognoso compromesso siglato sulla base dei trattati economici e barilli di petrolio tra i mullah iraniani e i responsabili dell'UE viene inserito il nome dell'Organizzazione dei Mojahedin nella lista nera delle organizzazioni terroristiche. Dopo questo vergognoso episodio , di cui i responsabili di allora e di oggi devono chiedere scusa al popolo iraniano dato che pochi giorni fa hanno scagionato i Mojahedin del popolo da qualsiasi accusa terroristica rimuovendola dalla lista nera, il regime dei mullah ha trovato la giustificazione internazionale( la Fatwa), per commettere qualsiasi azione criminoso contro i membri della resistenza iraniana. A qualsiasi protesta formale o informale dell'Europa e degli organismi internazionali dei diritti umani rispondevano che "già, questi criminali sono nella vostra lista nera" e "allora, noi adopriamo la legge contro i terroristi che sono sulla vostra lista nera", tappando la bocca di chiunque protesti contro questi crimini. Due Fatwa, uno religioso l'altro politico. Due pezzi complementari. Ma bisosgna sottolineare che questi due categorie di politici, uno dittatoriale e l'altro democratico occidentale, non avevano pensato ad una sola cosa: la volontà del popolo iraniano e la volontà delle coscienze libere dei paesi democratici di cui i loro governi erano diventati complici del regime fondamentalista dei mullah. Una coscienza libera, democratica, respondabile, reale disposta a rischiare pur confermare la ragione del diritto sulla ragione del real-politik. Questa parte dell'occidente che comprende una vasta gamma dei ceti sociali a partire dai senatori, parlamentari, giuristi, personalità politiche, giornalisti tutti insieme hanno soccorso la resistenza iraniana rischiando la loro reputazione politica e fisica. Loro hanno onestamente investito la loro fede nella legittimità della resistenza iraniana pagando anche prezzi carissimi nei termini di credibilità e di vita professionale. Non dobbiamo dimenticare chi con la penna, chi con la fimra e chi con le interrogazioni parlamentari e chi con un semplice augurio ci ha accompagnato lungo questo difficile cammino tortuoso durato 7 anni. Il popolo iraniano non dimenticherà mai coloro che nei momenti più tenebri della sua storia lo hanno sostenuto e aiutato ad alzarsi e riprendere il filo della vita e del diritto: diritto alla resistenza contro uno dei più terribili e feroci regimi della storia dell'umanità. Appunto il regime dei mullah di cui le sue fondamentali caratteristiche terroristiche sono ben noti a tutti.
In questa battaglia dobbiamo ringraziare particolarmente il conduttore radiofonico del programma Zapping, dott. Aldo Forbice, i senatori e deputati italiani che di recente sono stati fautori di due petizioni parlamentari e di una risoluzione della Commissione esteri della Camera dove hanno chiesto e ottenuto tra l'altro il riconoscimento del diritto del popolo iraniano ad un cambiamento democratico nonchè la rimozione del nome della resistenza iraniana dalla lista nera europea. Un particolare saluto a On. Guzzanti, Sen. Lucio Malan, On. Carlo Ciccioli, On. Eilzabetta Zamparutti, On. Jole Santelli, On. Beatrice Lorenzin, On. Sbai, On. Barbara Saltamartini, ecc... e naturalmente al sottosegretario agli esteri signora Stefania Craxi.
In questi 7 anni la resistenza iraniana con aiuto di numerosi avvocati, giuristi e personalità politiche di tutti gli schieramenti è riuscita a far valere il diritto della legittima resistenza contro uno dei più barbari regime della storia contemporanea sul ragion di mercato e di realpolitik. L'Europa ha dimostrato che esiste ancora la coscienza viva e attiva e che non condivide certe scelte della politica e in particolar modo non è al servizio della politica. In partioclar modo mi riferisco ai vari tribunali europei tra cui la Corte di giustizia che in diverse sentenze hanno riconosciuto il diritto di resistenza al popolo iraniano e hanno distrutto il muro accusatorio dell'Ue usato contro i Mojahedin ordinando la rimozione immediata e il risarcimento in parte delle spese sostenute dalla parte offesa.
Questa è una sentenza storica e senza precedenti che rimarrà per sempre nella storia giuridica di Europa come un documento di onore e di orgoglio e diventerà un argomento di spicco nell'insegnamento giuridico. La Corte di Giustizia ha evitato la realizzazione di una catastrofe umanitaria contro il popolo iraniano. La Corte ha ripristinato lo stato del diritto in Europa e ha ridato ai cittadini europei l'onore e l'orgoglio di vivere in un continente del diritto e di non solo realpolitik.

Oggi dei due Fatwa uno è morto. Mi auguro che anche l'altro si frantumi al più presto possibile sotto i duri colpi della rabbia del popolo oppresso e represso iraniano. Oggi i mullah non possono più giustificare i loro crimini sotto la Fatwa politica dell'UE. Grazie alla coscienza viva e umana dei giudici europei, a prescindere dalle loro considerazioni politiche, il Consiglio dei ministri dell'UE il giorno lunedi scorso è stato costretto a rimuovere, suo malgrado, il nome dei Mojahedin dalla lista nera firmando la fine di una ingiustizia e dichiarando la morte di una Fatwa e ripristinando la dignità e la gistizia in Europa.
Il merito di questa vittoria va particolarmente al nostro presidente Maryam Rajavi che in questi lunghi 7 anni ha sempre sostenuto la tesi secondo cui " laddove esiste una minima traccia della giustizia vinceremo noi" e ha sempre invitato noi iraniani a lavorare nei limiti di legge dei paesi ospitanti ma vivi, vivaci e convinti.
grazie presidente Rajavi
karimi davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

MOJAHEDIN FUORI DALLA LISTA NERA: MOMENTI DELLA MANIFESTAZIONE DI GIOIA A BRUXELLES



nella foto: conferenza stampa del presidente Rajavi alla presenza di numerosi deputati e rappresentanti e personalità politiche europee tra cui On. Sbai del Pdl

Nella foto: il presidente Maryam Rajavi risponde all'esplosione di gioia dei partecipanti alla manifestazione di Bruxelles dopo il suo arrivo sul palco



Nella foto: il presidente Rajavi sul palco insieme alle personalità politiche internazionali


Nella foto: dott. Hezarkhani, grande personaggio politico e membro del consiglio Nazionale della resistenza iraniana





Carrello dei ciocolattini

Nella foto: Reza Olia, grande scultore persiano e membro del Consiglio Naionale della resistenza iraniana insieme a Davood Karimi


IRAN: MIGLIAIA DI SOSTENITORI DEI MUJAHEDIN DEL POPOLO IN PIAZZA A BRUXELLES
29 gen 2009
News di ADNKronos
Esteri
Bruxelles, 27 gen. - (Adnkronos/Aki) - Migliaia di sostenitori dei Mujahedin del Popolo, la piu' nota organizzazione della resistenza iraniana, hanno festeggiato in piazza a Bruxelles la cancellazione del movimento dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
Una cancellazione decisa ieri dai ministri degli Esteri dei Ventisette in seguito a una sentenza della Corte Ue.
La manifestazione ha luogo nel cuore del quartiere europeo, nei pressi del Rondpoint Schuman, tra il Berlaymont, sede della Commissione Europea, e il palazzo Justus Lipsius, sede del Consiglio Ue.

Non manca un grande palco su cui si succedono gli oratori.
Secondo gli organizzatori presenti sono 20 mila persone, mentre la polizia parla di circa 2.000, una stima, che a visto d'occhio, sembra senz'altro piu' plausibile.
La manifestazione si e' svolta finora nella calma, sotto le bandiere tricolori dell'Iran e i vessilli gialli dei Mujahedin.
Su un grande schermo scorrono immagini di incontri organizzati nei campi di Mujahedin as Ashraf, in Iraq, mentre gli altoparlanti diffondono le parole del leader, Massoud Rajavi.
Grande attesa a Bruxelles per sua moglie Maryam Rajavi, che e' la leader del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana (Cnri), l'organismo che raccoglie le principali organizzazioni della dissidenza al regime di Mullah, tra cu il piu' importante e' proprio il movimento dei Mujahedin del Popolo. La Rajavi dovrebbe parlare piu' tardi.
La Francia ha annunciato appello contro la decisione del tribunale Ue, che ha annullato l'iscrizione dei Mujahedin nella lista terroristica Ue.
Ma Parnian Saramad, membro del Consiglio nazionale, ha detto che la resistenza iraniana non e' molto preoccupata.
"Il dossier (contro i Mujahedin) - ha spiegato a Bruxelles- e' vuoto, se vi fosse qualcosa lo sapremmo".
Iran: Pmoi, festa a Bruxelles per cancellazione da lista nera Ue
29 gen 2009

CNR CRONACA
16.05 Cronaca 27/01/09
Gli iraniani dei Muhajeddin del Popolo (Pmoi), la maggior organizzazione di resistenza del Paese, festeggia oggi a Bruxelles l'esclusione dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche della Ue, sancita ieri dai ministri degli esteri dell'Unione, dopo sette anni e dopo che il Tribunale europeo di prima istanza aveva definito illegittima l'inclusione.
In un tripudio di palloncini gialli, coriandoli gialli, bandiere gialle tanti uomini e donne hanno festeggiato con musica, pasti e bevande calde (forniti da chioschi ben organizzati) per un paio d'ore davanti alla sede del Consiglio europeo, felici per "la fine di sette anni neri per lo stato di diritto in Europa".
Una manifestazione costosa, davanti ad un grande palco dal quale Maryam Rajavi (la presidente del Consiglio nazionale delle resistenza iraniana (superprotetta dai servizi di sicurezza belgi), si è poi rivolta alla folla pacifica ma eccitatissima.
Prima Rajavi ha incontrato i giornalisti insieme ad alcuni dei politici europei che si sono battuti per il riconoscimento dello status di "non terrorista" dell'organizzazione.
Tra questi era presente anche la deputata italiana del Pdl Souad Sbai, di origine marocchina, che ha fatto parte del folto gruppo di parlamentari che hanno sostenuto il Pmoi in questi sette anni nei quali è stato nella lista nera. "La giustizia alla fine ha vinto - ha detto Rajavi - l'ingiusta etichetta di terroristi ci è stata tolta, la battaglia durata sette anni e condotta da parlamentari, giuristi e dalla resistenza iraniana ha avuti i suoi frutti".
Rajavi, sorriso splendente sotto un foulard verde e sopra ad un tailleur giallo vivacissimo, ha spiegato che "un grande ostacolo per l'affermazione della democrazia in Iran è stato eliminato.
La rimozione dalla lista manda un forte segnale al popolo iraniano e lo incoraggia a combattere per la sua libertà".
Oggi, ha detto "si è aperto un nuovo capitolo nei rapporti tra la resistenza iraniana e l'Europa.
Dobbiamo essere riconosciuti come l'alternativa democratica al regime illegittimo che governa l'Iran".
Ora l'obiettivo del Pmoi è quello di essere rimosso dalla lista nera degli Stati Uniti.
"Dopo la rimozione decisa in Gran Bretagna e nella Ue - ha detto Rajavi - il mantenimento nella lista Usa non ha giustificazioni ed è illegittima più che mai.
Spero che la nuova ammministrazione segni un importante passo verso il cambiamento cancellando il Pmoi dalla sua lista".

mercoledì 28 gennaio 2009

FINALMENTE FUORI DALLA LISTA NERA EUROPEA



Nella foto: due momenti della partecipazione della Presidente Rajavi alla manifestazione di Bruxelles di ieri.
Domani scriverò e pubblicherò alcune fotografie scattate alla manifestazione di gioia tenutasi a Bruxelles per la rimozione del nome della resistenza iraniana dalla lista nera europea. Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi 7 lunghi anni di interminabili lavori giuridici condotti grazie alla partecipazione di migliaia di senatori, deputati, giuristi, personalità politiche e cittadini comuni.
In questi 7 anni, la resistenza iraniana convinta della legittimità del desiderio del popolo iraniano per arrivare alla libertà ed alla democrazia ha cercato di appoggiare su tutti i meccanismi, istituzioni e mezzi di democrazia.
E come ci ha ricordato 7 anni fa il nostro presidente Maryam Rajavi "vinceremo noi laddove esiste anche una minima traccia di giustizia". La vittoria di ieri è stata la conferma di ciò che ci ha insegnato la presidente Rajavi e ciò che riguarda la coscienza libera e viva della giustizia. La rimozione del nome della resistenza iraniana dalla lista nera è stata una vittoria della giustizia sulla logica dei barilli di petrolio innalzati come un muro di gomma contro la voglia di libertà del popolo iraniano. Il muro è crollato e la politica di accondiscendenza ha perso uno dei suoi principali pilastri accusatori contro la resistenza iraniana diretta dalla nostro amatissima presidente Rajavi. Esattamente come 60 anni fà, quando il grande uomo politico contemporaneo iraniano, il dott. Mohammad Mossadegh ha portato al tribunale dell'Aja la causa petrolifera iraniana contro la Gran Bretagna, dove la giustizia ha prevalso e i giudici hanno dato ragione alle legittime richieste del popolo iraniano, rappresentato dal premier di allora Mossadegh. Ancora una volta la storia si è ripetuta e ha riconfermato la convinzione della presidente Rajavi: dove esiste una minima traccia di giustizia vinceremo noi perchè siamo legittimi".
Grazie presidente Rajavi
Auguri e buon lavoro
karimi davood

venerdì 23 gennaio 2009

NOTIZIA STRAORDINARIA. GRANDE VITTORIA PER IL POPOLO IRANIANO. MOJAHEDIN FUORI DALLA LISTA NERA DELL'UE


I NOSTRI MIGLIORI AUGURI AL PRESIDENTE MARYAM RAJAVI, AL POPOLO IRANIANO E AI SUOI CORAGGIOSI FIGLI RESIDENTI NEL CAMPO DI ASHRAF IN IRAQ

Nella foto: la signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana che ha guidato una dura e difficile battaglia giuridica per togliere il nome dei Mojahedin del Popolo dalla lista nera europea.
Finalmente il seme coltivato dal presidente Maryam Rajavi nel giusto terreno( via legale), ha dato i suoi primi frutti. Secondo quanto riferito dalle agenzie stampa italiane e straniere, gli uffici della presidenza ceca dell'Ue hanno dichiarato che ormai la decisione è stata presa e si fonda principalmente sulle 4 sentenze espresse dalla Corte di Giustizia Europea in favore dei Mojahedin del Popolo Iraniano. E' stata una dura battaglia. Nessuno credeva che volgesse ad un lieto fine. E' stato un percorso pieno di insidie e ostacoli posti fondamentalmente da due principali accusatori della resistenza iraniana: la Gran Bretagna e la Francia, due grandi sponsor economici e politici del regime dei mullah. Il primo è stato costretto dalla Corte Suprema inglese di ritirare il nome dei Mijahedin dalla propria lista nera e il secondo ad alzare le mani di fronte alle 4 sentenze emesse dalla Corte di Giuistizia Europea. Questa vittoria è il vero volto della legalità e della giustizia europea, il diritto e gli uomini di legge hanno fermamente ribadito un grande NO ai politici dei loro paesi accusandoli persino di violare la legislazione europea che si sono data, e costringendoli a risarcire le vittime della fallimentare politica che noi chiamiamo "dell'accondiscendenza". La recente storia dell'Europa porta sul suo volto una brutta cicatrice: Hitler.
Il regime dei mullah grazie ad una serie di accordi economici aveva convinto(anche con l'uso delle bombe in Europa), di inserire il nome dell'orgoglio del popolo iraniano nella lista nera. Un atto illegale e ignominioso che ha permesso al regime iraniano di intensificare e di incrementare la repressione contro chi scendeva in piazza per protestare contro il maligno regno dei mullah. Grazie a questa lista, il regime iraniano ha sterminato i componenti della resistenza iraniana sia in Iran che all'estero. Grazie a questa lista il regime di Teheran ha chiuso la bocca a chiunque abbia voluto protestare contro la repressione giustificando i suoi crimini come "atti legali contro i terroristi che si trovano nella lista nera europea".
Con questa etichetta illegittima e ingiusta il popolo iraniano è stato messo all'angolo e accusato di atti e di comportamenti degni del regime dei mullah.
La vittima ha sostituito il carnefice
Le quattro sentenze espresse dalla Corte di giustizia Europea sono state il risultato di una grande campagna giuridica internazionale che ha visto impegnati migliaia e migliaia di avvocati, giuristi, personalità, parlamentari, senatori, semplici cittadini, attivisti politici, donne e uomini fortemente convinti che la resistenza iraniana è legittima ed è anni luce lontana dal terrorismo, anzi è essa stessa vittima della più feroce campagna terroristica del regime iraniano: più di 120000 suoi membri sono stati trucidati sotto la tortura, milioni di suoi simpatizzanti sono stati arrestati, torturati e distrutti moralmente e fisicamente sotto la tortura e numerosi altri suoi membri di eccellenza sono stati colpiti a morte dai sicari iraniani inviati in Europa: Mohammad Hussein Naghdi, rappresentante in Italia della resistenza iraniana, ucciso in piazza Elba il 16 marzo del 1993; Kazem Rajavi, rappresentante della resistenza iraniana in Svizzera e fratello di Massoud Rajavi leader della resistenza, ucciso a Ginevra nel 1992 e numerosi altri di cui per mancanza di tempo non elenco.
Desidero ringraziare a nome dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia tutti coloro che hanno lavorato a questa dura campagna convinti dell'innocenza della resistenza iraniana, un ringraziamento particolare al carissimo amico Aldo Forbice che per tanti anni ha condotto una campagna radiofonica e non solo, in favore della rimozione del nome dei Mojahedin dalla lista nera e per il rispetto dei diritti umani in Iran.
Un sentito ringraziamento anche ai senatori, ai deputati e alle personalità politiche italiane che ci hanno sempre sostenuto in questa battaglia esprimendo il loro sostegno al popolo iraniano per la libertà e la democrazia in Iran.
Un caloroso ringraziamento anche al presidente Berlusconi e al ministro degli Esteri Frattini che durante il loro governo hanno sostenuto una politica dura e ferma nei confronti del regime fondamentalista e terrorista dei mullah e indirettamente hanno riconosciuto il diritto al popolo iraniano di essere egli stesso il protagonista del cambiamento democratico della propria sorte.
Karimi Davood, Presidente dell'Associazione Rifugiati Politici Iraniani in Italia
Fonte: Notizie Ansa

Iran:Ue,no mujaheddin in lista nera


Per la terza volta Corte di Lussemburgo annulla inclusione



(ANSA) - BRUXELLES, 23 GEN - I Mujaheddin del Popolo potrebbero essere tolti dalla lista nera delle Ue delle organizzazioni terroristiche. Cio' avverra' se i ministri degli esteri europei, che si riuniscono lunedi' a Bruxelles, accoglieranno la prima intesa preliminare raggiunta tra i rappresentanti dei 27. La Corte di Lussemburgo per la terza volta ha disposto l'annullamento della decisione del Consiglio dei ministri di includere l'Ompi nella 'black list'.
23 Gen 14:45

Fonte: Il Tempo.it
Esteri
IRAN: PRIMO OK UE A CANCELLAZIONE MUJAHEDDIN POPOLO DA LISTA TERRORISMO
Bruxelles, 23 gen. - (Adnkronos/Aki) - L'Unione europea e' pronta a depennare l'organizzazione iraniana Mujaheddin del Popolo, Pmoi, dalla lista nera Ue dei gruppi terroristici. Salvo sorprese dell'ultima ora, la decisione definitiva sara' presa lunedi' dai ministri degli Esteri europei riuniti al Consiglio Affari generali e Relazioni esterne. Intanto e' gia' giunto il primo via libera del comitato 'Relazioni esterne' incaricato di preparare i lavori della riunione dei capi della diplomazia dei paesi membri, che ha inserito il caso come punto 'A' dell'agenda dei ministri, dunque da approvare senza discussioni. La decisione di cancellare il gruppo di opposizione al regime degli Ayatollah e' stata presa in seguito alla sentenza della Corte europea del 4 dicembre scorso che annullava la decisione dei paesi membri di bloccare i fondi del Pmoi. Immediato il commento del presidente della Resistenza iraniana, Maryam Rajavi. "Il fatto e' che dopo la sentenza del 4 dicembre scorso, il Pmoi giuridicamente non era piu' nella lista nera", ha sottolineato Rajavi, auspicando che il Consiglio Ue prenda le distanze dal regime iraniano e metta subito in pratica sette sentenze dei giudici di Lussemburgo in favore dei Mujaheddin del Popolo.
Fonte: Virgilio Notizie
Esteri
Iran/ Ue toglierà Muhajeddin del Popolo da lista terrorismo
Attesa decisione lunedì dei ministri degli Esteri dei Ventisette

postato 5 ore fa da APCOM
iran:ue,no mujaheddin in lista nera

Bruxelles, 23 gen. (Apcom) - Lunedì i ministri degli Esteri dei Ventisette approveranno una nuova 'lista nera' delle organizzazioni terroristiche che non includerà i Muhajeddin del Popolo (Pmoi), il principale movimento d'opposizione in Iran. Lo riferiscono fonti della presidenza ceca dell'Ue.

I Muhajeddin dovrebbero vedere così coronata una battaglia legale durata tre anni. L'ultima sentenza a loro favore risale a dicembre, quando il Tribunale di primo grado della Corte di giustizia Ue ha stabilito che il Consiglio dell'Ue ha "violato il diritto alla difesa" dei Muhajeddin perché non ha comunicato i motivi per cui l'organizzazione è stata iscritta nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'Ue, rifiutando di fornire informazioni perfino allo stesso Tribunale.

La revisione della lista Ue delle organizzazioni terroristiche dovrebbe essere adottata come 'punto A', ovvero senza discussione. Ma diverse fonti diplomatiche non escludono che uno dei ministri dei Ventisette "possa domandare" di riaprire la discussione.

I Muhajeddin del Popolo sono stati fondati nel 1965 con l'obiettivo di combattere contro il regime dello Scià. Con l'arrivo dell'Ayatollah Khomeini nel 1979, sono diventati nemici del regime islamico, e sono stati accusati di aver collaborato con Saddam Hussein durante la guerra Iran-Iraq del 1980-1988. La Corte di giustizia europea aveva dichiarato illegittimo il loro inserimento nella 'lista nera' Ue, avvenuto nel 2002, nel dicembre 2006. Il Consiglio Ue ha reagito mantenendo il loro status di organizzazione terroristica, ma promettendo di motivarlo.

Da quanto la giustizia europea si è pronunciata nuovamente a loro favore il mese scorso, i rappresentanti del Pmoi hanno manifestato spesso di fronte al palazzo del Consiglio Ue per chiedere giustizia. L'organizzazione, tuttavia, rimane nelle liste di organizzazioni terroristiche di Usa e Canada.
Fonte: L'Occidentale, Orientamento quotidiano

Iran. C'è accordo nell'Ue per ritiro dell'Ompi dalla lista nera Mondo

I Mujaheddin del Popolo potrebbero essere tolti dalla lista nera delle Ue delle organizzazioni terroristiche se i ministri degli esteri europei, che si riuniscono lunedì a Bruxelles, accoglieranno la prima intesa preliminare raggiunta tra i rappresentanti dei 27.

"C'è un accordo per togliere dalla lista delle organizzazioni terroristiche l'Organizzazione dei Mujaheddin del popolo (Ompi). Se verrà confermato dai ministri degli esteri, si procederà alla cancellazione", hanno riferito fonti europee.

Il Tribunale di prima istanza delle Comunità europee per la terza volta consecutiva, il 4 dicembre 2008, ha disposto l'annullamento della decisione del Consiglio dei ministri europeo di includere l'Ompi nella 'black list' per questioni procedurali.

La sua iscrizione era stata chiesta dalla Gran Bretagna nel 2002, dopo gli attentati in Usa dell'11 settembre. L'Ompi figura anche nella lista nera degli Usa.

giovedì 22 gennaio 2009

APPICCARE IL FUOCO E NASCONDERE LE MANI: UN'ALTRA CARATTERISTICA FONDAMENTALE DEL FONDAMENTALISMO ISLAMICO KHOMEINISTA



Come promesso ho già iniziato a riportare alla conoscenza dell'opinione pubblica le fondamentali caratteristiche del fondamnetalismo islamico di matrice khomeinista(FIMK) onde farle conoscere alle nuove generazioni che grazie a questo maligno e diabolico fenomeno, e ancora grazie alla politica di accondiscendnza avranno di fronte enormi problemi di sicurezza.
la caratteristica di cui voglio parlare oggi, nasce dalla situazione attuale del medioriente e in particolare dalle tristi vicende del popolo palestinese a Gaza.
IL FONDAMNETALISMO ISLAMICO DI MATRICE KHOMEINISTA APPICCA IL FUOCO E NASCONDE LE MANI AL FINE DI DISTRARRE LE ATTENZIONI DEL PUBBLICO
Come avevo già riportato nei precedenti missivi, avevo spiegato il perchè di questa nuova guerra e le sue motivazioni.
Per il FIMK l'unica cosa che non ha nessun valore è la VITA UMANA e in particolare la vita dei BAMBINI. Per i suoi fini strategici, quali bomba atomica, costituzione del regno islamico nel medioriente e la cancellazione dell'Israele, è leggittimo qualsiasi azione e provocazione; e' lecito qualsiasi provvedimento e iniziativa: sono a totale disposizione dei loro obiettivi tutte le risorse e i mezzi del paese dalla A alla Z( specificato nella costituzione del regime).
La triste e drammatica vicenda di Gaza ha dimostrato che ancora una volta i bambini, le donne e il popolo palestinese sono diventati vittime della politica guerrafondaia dei mullah. Più di mille morti tra cui bambini e donne, più di 4000 feriti di cui la maggioranza sono donne e bambini sono caduti sotto l'odio profondo del FIMK che in questa maniera ha voluto distrarre l'attenzione del pubblico internazionale dal suo programma atomico militare. Per me e per il popolo iraniano una semplice mal di testa di un bambino qualsiasi in particolare palestinese significa un profondo dolore al cuore. Ma per il regime dei mullah più morti e feriti tra i bambini e le donne siginifica più acqua nel loro mulino terroristico e demagogico. Le loro lacrime sono state tutte da coccodrillo e nulla di più.
Per il FIMK la causa palestinese e il popolo palestinese sono diventati due vettori su cui è appoggiato la diffusione dell'ideologia della morte e della violenza in medioriente. Sono diventati una bandiera per conquistare il cuore dei popoli islamici del medioriente. Sono diventati uno strumento per sbandierare l'ideologia del disprezzo nei confronti del valore della vita umana:che sia palestinese o israeliano o iraniano non cambia nulla. Sul numero dei bambini palestinesi e israeliani il FLMK fa la danza della gioia e della vittoria. Durante gli scontro a Gaza ha cercato di provocare al massimo le forze armate israeliane in modo tale di provocare il maggior numero delle vittime tra i bambini palestinesi. Si sa che oggi giorno si piange di più sulla morte di un bambino palestinese che israeliano. Secondo le informazioni in mio possessoil leader supremo ha ordinato ai dirigenti Hamas di andare avanti fino ad oltranza senza accettare proposte di cessate il fuoco.
Per il FIMK tutte le vite umane del globo sono considerati la carne al macello e il carburante necessario per l'accensione e la partenza della macchina della costruzione dell'impero islamico khomeinista: basta dare uno sguardo al numero delle vite spezzate dei cittadini americani, italiani, iracheni, iraniani, francesi, canadesi, olandesi, caduti negli attentati terrorisstici organizzati e realizzati dalla Sepah Passdaran, braccio militare e operativo del FIMK.
Qualche anno fa il Sismi ne ha parlato in una sua relazione ufficiale presentata alla Camera dei Deputati.
Al prossimo numero parlo della politica del Fimk nello sfruttare il mondo occidentale, il mondo dell'intelletualismo e del giornalismo nonchè della classe politica occidentale. Ogni anno il FIMK investe e stanzia milioni e milioni di dollari parallellamente ai finanziamenti ai gruppi terroristici, a favore dei mass-media occidentali onde screditare la resistenza legittima del popolo iraniano.
karimi davood, analista politico iraniano

IRAN: ANCORA ESECUZIONI DI MASSA. IMPICCATI 22 PERSONE

LA VERA FACCIA DEL FONDAMENTALISMO KHOMEINISTA:

NELLA FOTO: L'IMPICCAGIONE PUBBLICA DI UN DETENUTO FERITO DURANTE UNA SPARATORIA SULLE MONTAGNE DEL KURDISTAN E PORTATO IN PIAZZA E IMPICCATO DI FRONTE AGLI OCCHI SPAVENTATI DELLA GENTE


APPELLO URGENTE DEL PRESIDENTE MARYAM RAJAVI
Esecuzioni di massa di 10 detenuti nel carcere di Evin.

Maryam Radjavi lancia un appello alla Comunità internazionale per condannare l'ondata d’esecuzioni in Iran, sottolineando la necessità di una moratoria urgente per fare cessare questa campagna di terrore


CNRI - All’alba del 21 gennaio, i boia del regime dei mullah hanno nuovamente proceduto ad un'esecuzione collettiva di dieci prigionieri nella prigione d’Evin. Secondo le informazioni ricevute, martedì 20 gennaio, undici prigionieri di cui Ardalan Nabi'i 38 anni, della sezione 2 della prigione di Gohardacht, e Nasser Mehrani della sezione 6 di questa prigione, sono stati trasferiti ad Evine per la loro esecuzione. Mercoledì, uno dei prigionieri di nome d’Ali Punj Ganj, è stato riportato nella sua cella dopo avere assistito alla scena terribile d'esecuzione di dieci prigionieri, e sarà impiccato tra un mese.

Secondo l'AFP, tre prigionieri di nome Hassan, Ali-Reza e Mohammad-Hassan, sono stati giustiziati il 21 gennaio nella prigione di Yazd. I boia del regime avevano già impiccato altri 6 prigionieri nella stessa prigione. Con l'impiccagione del prigioniero Gholam, alla prigione di Gohardacht a Karadj (sobborgo di Teheran), e di altri due, Reza Mohammadi, 25 anni, e Djan Mohammad Mohammadi, 40 anni, alla prigione di Dastguerd ad Ispahan il 20 gennaio, il numero d’impiccagioni si monta a 22 nello spazio di 24 ore.

La morte sospetta di un prigioniero politico di nome Hachem Ramezani, nella prigione d’Oroumieh e la condanna a morte a Kermanchah (ovest) di un'altra detenuta d'opinione, la signora Zeinab Jalalian di anni 27, originaria della città di Makou (Nord-ovest), è da aggiungere ai crimini commessi dai mullah in questi ultimi giorni.

Secondo lìappello lanciato dalla signora Maryam Radjavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana, le ondate d’esecuzioni collettive e d’assassini di prigionieri dimostra la reazione della dittatura religiosa contro l’impennata dell'insoddisfazione, del dissenso, delle proteste e delle manifestazioni degli studenti e dei giovani. I mullah al potere in Iran, ha dichiarato la signora Rajavi, non possono restare al potere un solo giorno senza esecuzioni, tortura, uccisioni e la repressione.

La sig.ra Radjavi ha aggiunto: la politica d’accondiscendenza dell'occidente con il regime dei mullah e la sua passività di fronte alle continue violazioni delle convenzioni internazionali da parte dei mullah iraniani, li ha incoraggiato ad intensificare e sviluppare i loro crimini.

Signora Rajavai ha chiesto alla Comunità internazionale di condannare l'ondata disumana d’esecuzioni ed ha sottolineato la necessità di adottare misure urgenti e costrittive per fare cessare questi crimini selvaggi.
In conclusione il presidente Rajavi Ha anche chiesto la denuncia del dossier delle violazioni dei diritti dell'uomo del regime presso il Consiglio di sicurezza dell'ONU.

Segretariato del Consiglio nazionale della resistenza iraniana.
Il 21 gennaio 2009

mercoledì 21 gennaio 2009

IRAN : ZAMPARUTTI, CANCELLAZIONE MUJHAEDDIN DA LISTA NERA UE


Nella foto: On.Elizabetta Zamparutti

Oggi pomeriggio nella sala stampa della Camera dei deputati è stata organizzata una conferenza stampa in cui hanno partecipato numerosi deputati di entrambi gli schieramenti politici che hanno chiesto al governo italiano di rispettare le 4 sentenze della Corte di Giustizia Europea sulla rimozione del nome dei Mojahedin del popolo dalla lista nera dell'UE.
vi riporto la notizia ripresa dall'Ansa:
karimi davood
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Il Governo italiano "partecipi attivamente" per cancellare l'Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo Iraniano (Ompi) dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione Europea, come ha stabilito la Corte di Giustizia di Lussemburgo. Lo hanno chiesto oltre trenta parlamentari di diversi schieramenti in un'interpellanza urgente al ministro degli Esteri Franco Frattini.

La Corte di Lussemburgo per la terza volta consecutiva, il 4 dicembre 2008, ha disposto l'annullamento della decisione del Consiglio dei ministri europeo di includere l'Ompi nella 'black list' perché "non ci sono serie e credibili giustificazioni", ha ricordato la deputata radicale Elisabetta Zamparutti, che ha presentato l'interpellanza.

Per Zamparutti serve il "rispetto della legalità europea" e il Governo "non deve abdicare in nome di ragioni di favore verso l'Iran", per interessi energetici.
Di "deficienza della politica internazionale a causa del petrolio" ha parlato il deputato del Pdl Nicola Cristaldi, auspicando un "pronunciamento del plenum del Parlamento italiano" in merito.
Il 26 e 27 gennaio prossimi il Consiglio Affari Generali e Relazioni esterne dell'Unione europea (Cagre) lavorerà all'aggiornamento semestrale della lista delle organizzazioni terroristiche. (ANSA).
Esteri
21/01/2009 - 17.43
IRAN: ZAMPURATTI, CANCELLARE L'ORGANIZZAZIONE MUJAHEDDIN DA LISTA TERRORISMO


(IRIS) - ROMA, 21 GEN - Il Governo italiano ''partecipi attivamente'' per cancellare l'Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo Iraniano (Ompi) dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione Europea, come ha stabilito la Corte di Giustizia di Lussemburgo. Lo hanno chiesto oltre trenta parlamentari di diversi schieramenti in un'interpellanza urgente al ministro degli Esteri Franco Frattini. La Corte di Lussemburgo per la terza volta consecutiva, il 4 dicembre 2008, ha disposto l'annullamento della decisione del Consiglio dei ministri europeo di includere l'Ompi nella 'black list' perche' ''non ci sono serie e credibili giustificazioni'', ha ricordato la deputata radicale Elisabetta Zamparutti, che ha presentato l'interpellanza. Per Zamparutti serve il ''rispetto della legalita' europea'' e il Governo ''non deve abdicare in nome di ragioni di favore verso l'Iran'', per interessi energetici. Di ''deficienza della politica internazionale a causa del petrolio'' ha parlato il deputato del Pdl Nicola Cristaldi, auspicando un ''pronunciamento del plenum del Parlamento italiano'' in merito. Il 26 e 27 gennaio prossimi il Consiglio Affari Generali e Relazioni esterne dell'Unione europea (Cagre) lavorera' all'aggiornamento semestrale della lista delle organizzazioni terroristiche.

Iran: Appello trasversale a maggior impegno Italiano su vicenda Mojahedin del Popolo Iraniano
Friday, 23 January 2009
COMUNICATO STAMPA

Roma 22 gennaio 2009

In merito al dibattito svoltosi oggi nell’Aula della Camera dei Deputati sull’interpellanza urgente (2-00279) presentata da 42 deputati (30 della maggioranza e 12 dell’opposizione), i primi firmatari Elisabetta Zamparutti (radicali/PD che l’ha illustrata) e Carlo Ciccioli (AN che ha svolto la replica) hanno dichiarato:

“ L’interpellanza rispecchia un orientamento trasversale e ormai maggioritario dei Deputati a che sia data esecuzione alle ormai 4 sentenze della Corte di Giustizia Europea con la cancellazione dei mojahedin del popolo iraniano dalla lista dei gruppi terroristici dell’UE.
Nelle parole del Sottosegretario Enzo Scotti, presente oggi in Aula, registriamo un progresso rispetto a posizioni precedentemente espresse dal Ministero degli Affari Esteri sulla vicenda ma non ancora un chiaro orientamento a favore della loro cancellazione dalla lista nera.
Questo costituisce una discrasia tra il sentimento del Parlamento e le posizioni ufficiali del Governo a cui chiediamo già fin d’ora di riferire in Parlamento su quanto effettivamente fatto ed ottenuto, in nome e per il rispetto della legalità europea, nel prossimo Consiglio dei Ministri europei (CAGRE) del 26 e 27 gennaio che è tenuto alla revisione semestrale della lista nera dell’UE.”

Segue testo interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
La risoluzione 8-00019 approvata il 3 dicembre 2008 dalla III Commissione della Camera dei deputati impegna il Governo, in merito alla cancellazione dell'Organizzazione dei Mujaidin del Popolo dell'Iran (OMPI) a «partecipare attivamente alla revisione semestrale» della lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione europea, in cui l'OMPI risulta illegittimamente inserita;
successivamente all'approvazione del la risoluzione 8-00019, il Tribunale di Prima Istanza della Corte di Giustizia di Lussemburgo, per la terza volta consecutiva, ha adottato, il 4 dicembre 2008, una sentenza con la quale dispone l'annullamento della decisione del Consiglio dei Ministri europeo di includere l'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI) nella lista dei gruppi;
inoltre si sono registrate importanti decisioni politiche a livello europeo, con i governi danese e finlandese che hanno annunciato la loro apertura a dar seguito alle sentenze delle Corti europee nonché con il Governo britannico che in sede di dibattito alla Camera dei Lord il 12 gennaio 2009, per voce del Ministro Malloch - Brown, ha annunciato che il Governo di Sua Maestà darà corso alle decisioni delle corti nazionali in materia - tutte notoriamente contrarie al mantenimento della OMPI nella lista delle organizzazioni terroristiche perché in violazione delle procedure previste;
se il Governo sia a conoscenza degli ultimi sviluppi giuridici in merito alla cancellazione dell'OMPI dalla lista nera dell'UE;
se, in previsione della riunione del 26 e 27 gennaio 2009 del Consiglio Affari Generali e Relazioni esterne dell'Unione europea (CAGRE), l'Italia non ritenga di creare un fronte favorevole al rispetto del principio della legalità e delle varie delibere delle Corti europee che si sono susseguite negli anni e di chiedere la cancellazione dell'OMPI dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell'unione europea.
(2-00279) «Zamparutti, Ciccioli, Sbai, Scelli, Polidori, Contento, Consolo, Barani, Angela Napoli, Girlanda, Bocciardo, Bernini Bovicelli, Porcu, Ascierto, Carlucci, Mondello, Tommaso Foti, Scalia, Speciale, Bernardo, Stasi, Mazzoni, Patarino, Saltamartini, Di Virgilio, Laffranco, Di Biagio, Angeli, Berardi, Lamorte, Zacchera, Schirru, Guzzanti, Pes, Evangelisti, Duilio, Vannucci, Corsini, Mecacci, Bernardini, Farina Coscioni, Misiani, Nannicini, Oliverio».

I NOSTRI MIGLIORI AUGURI AL PRESIDENTE OBAMA


Nella foto, il nuovo presidente degli Stati Uniti D'America Barak Obama
A nome dell'Associazione rifugiati politici iraniani desidero esprimere i nostri migliori auguri al nuovo presidente degli Stati Uniti D'America, Barak Obama sperando che le sue graditissime promesse abbiano un terreno fertile per far crescere e fruttare gli sguardi e le speranze di coloro che hanno investito nel suo nome un grande, fruttuoso e pacifico futuro. Per quanto riguarda L'Iran mi auguro che il nuovo presidente sia più realista del suo predecessore e abbia una visione di cambiamento basato sul popolo iraniano e non sui marines!
Il presidente Obama, secondo me è l'unico tra i suoi predecessore che ha sulle spalle una grande e unica responsabilità: affrontare e sconfiggere intelligentemente e senza uso della forza, il più grande male del terzo millennio cioè il fondamentalismo islamico iraniano. Finchè non si sconfigge questo mostro con mille e un tentacolo non avremme nè pace e nè serenità nel mondo e in particolare nel medioriente. Gli israeliani avranno sulle loro teste la doccia sempre più consistente dei Ghassam, leggilo l'odio khomeinista, e gli americani porteranno addosso sempre e sempre la paura e l'ansia del terrorismo. E il resto del mondo? Idem.
Auguri presidente Obama.
karimi davood, presidente associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Ricevo e volentieri pubblico un articolo di augurio per il presidente Obama scritto dal dott. Jamshid Ashough
Dott. Jamshid Ashough
Opinionista Politico
Un Presidente
&
Due Slogan

Dopo due mesi, si è abbassato il sipario sull’elezioni Presidenziale Americane e le luci sono
spente completamente. E’finita l’euforia e l’entusiasma elettorale.
E’finito il periodo gioioso pre elettorale per il popolo Americano ed i giorni rilassanti della luna di miele post elettorale per il Neopresidente e fra qualche ora arriva il momento di lavoro e gli impegni duri Presidenziali per Barak Obama, con tutti i riflettori puntati su di lui, dalle speranze dei giovani Americani e dagli occhi innocenti dei bambini Africani.
Ora dopo aver consumato miliardi di tonnellate di parole, carte e applausi, Barak Obama è il 44’ presidente degli Stati Uniti, che deve uscire dalla quiete e dal silenzio di questi due mesi, e mettere i suoi primi passi in mezzo ai suoi Slogan Pre elettorali promessi al popolo Americano cioè: WE CAN change e WE NEED change.
Il Senatore Obama nel suo primo e bellissimo discorso post elettorale, da vincitore dalla città di Chicago conferma che soltanto in America è possibile tutto questo, riferendosi alla vittoria di un Afroamericano.
Spero fortemente che lui non creda al fatto che già abbia raggiunto le sue promesse e il suo slogan elettorale cioè: WE CAN e WE NEED change.
Sicuramente lui sa perfettamente che i suoi due slogan daranno frutto alla fine della sua carriera e
che i conti si faranno alla fine del suo mandato Presidenziale, se veramente svolgerà tutto il suo potere per ottenere i cambiamenti sociali Americani e di conseguenza quelli Mondiali.
E’ da Congratularsi con lui per lo slogan “Niente Impossibile” dal punto di vista personale e per il suo coraggio di conquistare una meta difficilissima, sia per il suo impegno che per il suo credere.
Però, è anche vero sapere che fino ad oggi dal punto di vista politico e sociale non
è successo nulla, semplicemente, come è avvenuto per altri precedenti 43 presidenti Americani, un
nuovo presidente è stato eletto, niente di più.
Barak Obama nel suo discorso ha anche citato che cerca l’aiuto di chi vuole la pace per poter
sconfiggere insieme ”chi vuole la guerra”.
Ora tocca al Presidente OBAMA di rispondere, in maniera positiva, ideali di tutti i popoli del mondo, cioè la pace e i Diritti umani, ed a rispondere positivamente a tutta quella gente che nelle piazze Americane gridavano: YES WE CAN, YES WE CAN.......
Forse è vero che la sua scelta come Presidente è un importante passo per i diritti civili per un Afroamericano, però le vie della politica non finiscono con un individuo, ma finiscono con le speranze di un popolo “Il popolo della pace e dei diritti” che ha affollato tutte le piazze per lui.
Credendo nelle istituzioni e nelle elezioni dei tutti paesi Democratici del mondo e credere nella
volontà del loro popolo, auguro al nuovo presidente Americano di poter fare tutto ciò che aveva
promesso al suo popolo elettorale e non, camminare per la pace e i diritti umani nel mondo.
Mi sento di avere il dovere ed il compito di collaborare in qualche maniera con lui, perché il
Presidente per il compito difficile che pesa sulle sue spalle, ha bisogno dei molti sostenitori piccoli o grandi che siano.
Per fare ciò vorrei ricordare e far presente di non fidarsi della personalità politica come
Romano Prodi, Koffi Annan e De villepin.
Loro in un recente incontro con Ahmadinejad avvenuto a Tehran, cercano di
rafforzare i loro impegni contro i diritti umani e a favore delle divisioni sociali costruendo un altro muro come il muro di Berlino sotto il nome “il muro del terrorismo” che sarà mobile spostandosi continuamente da un capo all’altro del mondo per una guerra globale.

Signor Presidente mi sento di ricordarle, che proprio Ahmadinejad nel 1979 ha assaltato i muri del l’Ambasciata Americana a Tehran e ha preso in ostaggio per un lunghissimo periodo tutti gli impiegati, e oggi gode di un’ottima sintonia con Prodi, Annan e De villepin.

Per iniziare il suo mandato presidenziale ed onorare i suoi impegni all’insegna dei diritti civili e umani e per la pace mondiale non c’è modo migliore che iniziare con una politica severa contro Khamenei ed Ahmadinejad che disperatamente sono alla continua ricerca della bomba atomica, responsabili di migliaia fucilazioni ed impiccagioni e lapidazioni in Iran, responsabili diretti dei disordini e uccisioni della gente innocente in Iraq, Afghanistan ed anche nell’ultimo conflitto attualmente in corso a Gaza. Che già sulle loro spalle giace un mandato di cattura internazionale dal tribunale dell’Argentina. Credo che non ci sia un modo migliore per iniziare.
Signor presidente “You Can” … perchè il suo popolo ha “Need” di una pace duratura per il mondo.

AUGURI E BUON INIZIO DI LAVORO SIGNOR PRESIDENTE.


18.01.2009

domenica 18 gennaio 2009

APPELLO URGENTE PER SALVARE DUE UOMINI CONDANNATI ALLA LAPIDAZIONE.


Nella foto: Atefe Rajabi, minorenne, afflitta da handicap mentale, di anni 16 impiccata pubblicamente durante la presidenza di Khatami( nella città di Nekah, iran settentrionale)


Suggersico a chi legge questo articolo di scrivere due righe di protesta all'ambasciata del regime dei mullah a Roma esprimendo lo sdegno verso la pena di morte e in particolare contro la lapidazione chiedendo la sospensione definitiva di questa disumana pena.
IMMINENTE LAPIDAZIONE DI DUE UOMINI NELLA CITTA' DI ISFAHAN
Non poteva che andare diversamente l'incrementarsi del terrorismo iraniano nella città di Gaza con una forte impennata dell'uso della repressione in Iran. Dopo la fallimentare politica terroristica dei mullah in Iraq, materializzata nella firma d'accordo di sicurerzza tra gli americani e gli iracheni(la permanenza delle forze americane in Iraq fino al 2001), nonchè l'avvicinarsi dell'insediamento del presidente eletto americano Obama( Questo avvenimento ha suscitato un forte coinvolgimento emotivo della popolazione iraniana, in particolare per quanto riguarda la politica umanitaria dei democratici americani. Per esempio nel 1979 la politica umanitaria del presidente d'allora americana Carter ha costretto il regime dello Scià di rivedere e sospendere la repressione nel paese. Il che ha permesso alla popolazione di sfidare con più facilità le forze armate dello Scià scendendo in piazza in massa e in tutte le città. Quella politica è stata una luce verde alla popolazione di diventare il protagonista del suo destino. Ci vuole un liungo articolo per aprire questa pagina e poi raccontare come sono andate le cose e come i mullah sono riusciti a saccheggiare e rubare la rivoluzione popolare contro lo Scià). La dirigenza iraniana ha organizzato una serie di incontri top secret con il leader supremo per trovare le vie di fuga dalle situazioni createsi malgrado la volontà iraniana: la recessione mondiale, il ribasso del prezzo del petrolio, l'impovverimento forte della popolazione, l'incremento del dissenso interno in particolare nelle fasce piu povere della società, sussegurisi delle varie manifestazioni di protesta in varie università del paese ecc... Durante gli incontri topo secret del leader supremo Ali Khamenei con gli specialisti di vari settori in particolare la sicurezza, è stato deciso: l'incremento contemporaneo dell'interferenza terroristica in particolare per quanto riguarda Gaza, Iraq e Afghanistan e allo stesso modo l'uso forte dei mezzi repressivi contro tutti i tipi di dissenso politico e comune: sia per la parte delinquenziale che politico del paese. A tal proposito i dirigenti di vari prigioni del paese hanno ripristinato con il consenso del leader l'uso di svariati provvedimenti punitivi e in particolare la lapidazione che fino a qualche tempo fa fu messo a bando da parte delle autorità grazie alla forte pressione internazionale. Dopo il triste episodio delo scorso anno della lapidazione dell'uomo di Karaj, che suscitò la forte presa di posizione degli organi inetrnazionali quali Parlamento europeo, Amnesty Inetrnational ecc...anche nella città di Mashad sono stati lapidati tre uomini accusati di adulterio.
Tutto ciò accade oltre alle sistematiche impiccagioni che avvengono mensilmente in tutte le città iraniane e in particolare nei mercoledi di fine mese a Teheran, dove in ogni gruppo dei detenuti condannati a morte ci si inserisce anche una donna. E' significativo questa scelta dei mullah. Hanno un chiaro messaggio sia al popolo iraniano che ai popoli del mondo.
Ieri sono stato contattato da Teheran da alcuni amici che mi sostengono ad avere informazioni diretti dall'Iran e mi hanno denunciato l'imminente lapidazione di due uomini nella città di Isfahan dove alcuni giorni fa due noti avvocati di Teheran si sono recati per incontrare questi due condannati e a farli firmare la delega per la loro difesa. Nonostante un forte coinvolgimento di moltissime persone, i due avvocati non sono riusciti a incontrare i condannati e nemmeno a farli firmare le deleghe già preparate dagli onde chiedere la revisione del processo. Nulla di fatto. Invano qualsiasi tentativo. Gli avvocati a questo punto hanno lanciato l'allarme e dagli indicatori che hanno potuto percepire si sono accorti che oramai la decisione della lapidazione è stata passata anche dalla Corte Supremo del regime dei mullah.
In questo articolo non volevo fare commentatore della situazione ma dovevo spiegare un pò la situazione generale in cui versa il regime dei mullah.
Chiedo insistemente al primo ministro italiano On. Berlusconi, al Ministro degli esteri On Franco Frattini, alle associazioni dei diritti umani, agli organi preposti alla difesa dei diritti dell'uomo, ai sindacati, ai partiti politici, alle personalità del mondo dello spettacolo di coinvolgere tutte le loro strutture politiche e sociali per organizzare una forte campagna di sensibilizzazione e di denuncia contro la politica della morte dei mullah in partioclare contro l'uso della disumana pena di lapidazione. In Iran attualmente ci sono più di 10 uomini e donne che sono in attesa della lapidazione.
Suggersico a chi legge questo articolo di inoltrarlo più possibile e di scrivere due righe di protesta all'ambasciata del regime dei mullah esprimendo lo sdegno verso la pena di morte e in particolare contro la lapidazione chiedendo la sospensione definitiva di questa disumana pena.(ambasciata iraniana in Italia: via Nomentana 361 - 00162 Roma, tel. 06.86.328.485)

giovedì 15 gennaio 2009

TRE BARZELLETTE RACCONTATE DAL MINISTRO FRATTINI.LEGGERE PER RIDERE!




Esteri
IRAN: FRATTINI, SI' A DIALOGO MA A CONDIZIONI PRECISE
DIALOGO CON CHI? CON CHI VUOLE STERMINARE I POPOLI DELLA REGIONE?
CON CHI HA STERMINATO IL POPOLO IRANIANO? CON CHI IMPICCA IN PIAZZA I MINOENNI E LE DONNE? CON CHI HA LAPIDATO NELLA SETTIMANA PASSATA TRE UOMINI NELLA CITTA' DI MASHAD?
CON CHI PROCLAMA JAHAD ISLAMICA CONTRO GLI INFEDELI? CON CHI HA RIDOTTO IL POPOLO IRANIANO SUL LASTRICO? CON CHI MINACCIA DI RIDURRE IL MONDO AD UN CAMPO DI BATTAGLIA PER LA SOVVRANITA' DELL'ISLAM? E ALLA FINE CON CHI HA RIPRISTINATO IL MEDIOEVO NELL'ANNO 2009?
SIGNOR FRATTINI LEI NON HA ANCORA CAPITO CHE LE CONDIZIONI LE IMPONGONO I MULLAH A FORZA DELLE BOMBE. OGGI I MULLAH SONO SUL CAVALLO DEL TERRORISMO, DEL FONDAMENTALISMO E DELLA BOMBA ATOMICA. LEI HA DI FRONTE UN GIGANTE DEL TERRORISMO A CUI NON PUO' IMPORRE LE CONDIZIONI. E POI PER CHE COSA? PER COSTRINGERE IL MOSTRO DEL TERRORISMO E DEL FONDAMENTALISMO A INCHINARE LA SUA TESTA DI FRONTE AI SUOI PIEDI? ALLORA SI VEDE CHE LEI NON HA CAPITO NULLA DELLA DIPLOMAZIA E DELLA POLITICA, IN PARTICOLARE NON HA NESSUNA CONOSCIENZA SUI MULLAH CHE DA TRENTANNI TENGONO IN CATENA UNA GRANDE NAZIONE CON UNA CIVILTA' MILLENARIA!
SIGNOR MINISTRO PER IL REGIME TERRORISTA DEI MULLAH LEI RAPPRESENTA IL "MINISTRO DEGLI ESTERI DI UN GOVERNO MAFIOSO"(DICHIARAZIONI UFFICIALI DEL GOVERNO DI TEHERAN).ALLORA COSA PRETENDE? DESIDERA CHE IL GIGANTE DEL TERRORISMO L'ASCOLTI E ABBANDONI LE SUE TRE COLONNE SU CUI REGGE DA TRENTANNI( REPRESSIONE, TERRORISMO E LA BOMBA ATOMICA ISLAMICA)
IL MIO CONSIGLIO: SAREBBE MEGLIO E PIU ANCORA SAGGIO CHE LEI SCELGA LA VIA DEL SILENZIO OPPURE SCELGA LA VIA DI ATTACCO. CON ENTRAMBI LINEE LEI SALVAGUARDIA L'ONORE DELL'ITALIA E DEL SUO PRESIDENTE BERLUSCONI. LA SUA PROPOSTA SIGNIFICA CHE IL REGIME DI TEHERAN DEBBA ANDARE A BUTTARSI GIU' DA UN PONTE ALTO MILLE METRI! CIOE' SUICIDARSI. ABBANDONARE IL PROGRAMMA ATOMICO MILITARE ISLAMICO SIGNIFICA IL SUICIDIO. ABBANDONARE LE INTERFERENZE TERRORISTICHE ISLAMICHE NELLA REGIONE SIGNIFICA IL SUICIDIO( VEDI GAZA, IRAQ, AFGHANISTAN, EGITTO, AMERICA ECC...). ABBANDONARE L'ARMA DELLA VIOLENZA E DELLA REPRESSIONE CHE HA PRODOTTO 120000 UOMINI E DONNE UCCISE SOTTO LA TORTURA SIGNIFICA IL SUICIDIO.
SIGNOR MINISTRO LEI DI QUESTO NON HA PARLATO. FORSE E' CONVINTO CHE LA REPRESSIONE E' LA PARTE INTEGRANTE E COMPLEMENTARE DELL'IDENTITA' DELLA MULLACRAZIA IRANIANA. COMPLIMENTI SIGNOR MINISTRO. ALMENO UNA COSA L'HA CAPITO.

karimi davood
IRAN: FRATTINI, SI' A DIALOGO MA A CONDIZIONI PRECISE
Roma, 15 gen. - (Adnkronos/Aki) - "Vi puo' essere, ci deve essere, un dialogo con Teheran basato su due principi: che svolga un ruolo positivo e non negativo nello scenario del Medio Oriente e che realizzi quegli impegni di negoziato per la non proliferazione (del nucleare, ndr) che gli sono richiesti".( LA PRIMA GRANDE BARZELLETTA)

E' quanto afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini in un'intervista concessa ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. In caso di aperture su questi fronti da parte di Teheran, secondo il ministro, "l'Europa potrebbe considerare un'attenuazione delle sanzioni" imposte all'Iran.( SECONDA BARZELLETTA), "Aspettiamo l'impostazione dell'amministrazione (del presidente eletto degli Usa, Barack) Obama", prosegue il ministro, ricordando che al momento il successore di Bush si e' detto disponibile a "un dialogo con l'Iran", pur restando fermo sull'idea di "non consentire la bomba nucleare a Terhan". Frattini ricorda che questa "e' anche la posizione del mondo arabo, che ritiene l'Iran un pericolo se continua a lavorare per la bomba atomica". Della questione iraniana, Frattini spiega di volerne discutere "nelle prossime settimane" con il futuro Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, anche in virtu' della presidenza di turno italiana del G8. "Dovremmo definire una linea comune di azione - spiega - E' evidente che, se teniamo conto del ruolo che l'Iran puo' svolgere nella regione,( il ministro non ha il coraaggio di specificare il ruolo negativo oppure positivo del regime dei mullah, karimi), dobbiamo trovare una posizione comune". "Il mio auspicio e' che ci sia un dialogo, se l'Iran accetta la sospensione" di ogni attivita' nucleare a fini militari, conclude il ministro.(terza barzelletta)

martedì 13 gennaio 2009

IRAN:MANIFESTAZIONE A ROMA, VIA I MOJAHEDIN DALLA LISTA NERA

(ANSA) - ROMA, 13 GEN - Per chiedere al Governo ed in particolare al ministro degli esteri Franco Frattini ''di attivarsi in sede del Consiglio dei ministri per cancellare il nome dei Mujahedin del popolo iraniano dalla lista dei gruppi terroristici'', nel pomeriggio una trentina di iraniani ha manifestato davanti alla Camera dei Deputati. Tra loro erano presenti Mahmoud Hakamian, della Commissione Esteri della Resistenza iraniana ed i parlamentari Elisabetta Zamparutti,

Lino Duilio e Marco Perduca.

''L'8 gennaio il ministro degli Esteri danese - hanno spiegato gli organizzatori del sit-in - ha dichiarato che non considera piu' i Mujahedin del popolo nella lista nera, e

fin'ora piu' di 2.000 parlamentari europei hanno appoggiato la Resistenza Iraniana ed hanno chiesto la cancellazione del nome dei Mujahedin del popolo dalla lista nera dell'Ue''.

''Ci appelliamo all'Italia - hanno aggiunto - da sempre pioniere nel campo giuridico e umanitario. L'inserimento nella lista nera mette in gravissimo pericolo la vita di migliaia di loro membri in Iraq nel campo di Ashraf''.(ANSA).

a 12:47 Link a questo post

La delegazione dei rappresentanti delle organizzazioni iraniane di fronte al palazzo Chigi per presentare la risoluzione al primo ministro signor Silvio Berlusconi





Alla fine della manifestazione degli oppositori iraniani svoltasi ieri di fronte alla Camera dei Deputati in piazza Montecitorio, una delegazione composta dai vari rappresentanti delle organizzazioni iraniane attive sul territorio italiano si è recata al Palazzo Chigi, ufficio presidenza del primo ministro Silvio Berlusconi, alla Camera dei Deputati, presso l'ufficio del presidente Fini e successivamente presso la sede della Farnesina dove risiede il ministro degli esteri On. Franco Fini dove ha presentato la risoluzione finale. I manifestaznti hanno chiesto alle aautorità italiane "il rispetto delle 4 sentenze emesse dalla Corte Europea di Giustizia sui Mojahedin del Popolo iraniano, la rimozione del nome della resistenza dalla lista nera europea, una presa di posizione dura e seria contro le interferenze terroristiche iraniane nella regione in particolare in Palestina e la denuncia del terrorismo internazionale iraniana al Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
karimi davood

 
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