I NOSTRI MIGLIORI AUGURI AL PRESIDENTE OBAMA
Nella foto, il nuovo presidente degli Stati Uniti D'America Barak Obama
A nome dell'Associazione rifugiati politici iraniani desidero esprimere i nostri migliori auguri al nuovo presidente degli Stati Uniti D'America, Barak Obama sperando che le sue graditissime promesse abbiano un terreno fertile per far crescere e fruttare gli sguardi e le speranze di coloro che hanno investito nel suo nome un grande, fruttuoso e pacifico futuro. Per quanto riguarda L'Iran mi auguro che il nuovo presidente sia più realista del suo predecessore e abbia una visione di cambiamento basato sul popolo iraniano e non sui marines!
Il presidente Obama, secondo me è l'unico tra i suoi predecessore che ha sulle spalle una grande e unica responsabilità: affrontare e sconfiggere intelligentemente e senza uso della forza, il più grande male del terzo millennio cioè il fondamentalismo islamico iraniano. Finchè non si sconfigge questo mostro con mille e un tentacolo non avremme nè pace e nè serenità nel mondo e in particolare nel medioriente. Gli israeliani avranno sulle loro teste la doccia sempre più consistente dei Ghassam, leggilo l'odio khomeinista, e gli americani porteranno addosso sempre e sempre la paura e l'ansia del terrorismo. E il resto del mondo? Idem.
Auguri presidente Obama.
karimi davood, presidente associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Ricevo e volentieri pubblico un articolo di augurio per il presidente Obama scritto dal dott. Jamshid Ashough
Dott. Jamshid Ashough
Opinionista Politico
Un Presidente
&
Due Slogan
Dopo due mesi, si è abbassato il sipario sull’elezioni Presidenziale Americane e le luci sono
spente completamente. E’finita l’euforia e l’entusiasma elettorale.
E’finito il periodo gioioso pre elettorale per il popolo Americano ed i giorni rilassanti della luna di miele post elettorale per il Neopresidente e fra qualche ora arriva il momento di lavoro e gli impegni duri Presidenziali per Barak Obama, con tutti i riflettori puntati su di lui, dalle speranze dei giovani Americani e dagli occhi innocenti dei bambini Africani.
Ora dopo aver consumato miliardi di tonnellate di parole, carte e applausi, Barak Obama è il 44’ presidente degli Stati Uniti, che deve uscire dalla quiete e dal silenzio di questi due mesi, e mettere i suoi primi passi in mezzo ai suoi Slogan Pre elettorali promessi al popolo Americano cioè: WE CAN change e WE NEED change.
Il Senatore Obama nel suo primo e bellissimo discorso post elettorale, da vincitore dalla città di Chicago conferma che soltanto in America è possibile tutto questo, riferendosi alla vittoria di un Afroamericano.
Spero fortemente che lui non creda al fatto che già abbia raggiunto le sue promesse e il suo slogan elettorale cioè: WE CAN e WE NEED change.
Sicuramente lui sa perfettamente che i suoi due slogan daranno frutto alla fine della sua carriera e
che i conti si faranno alla fine del suo mandato Presidenziale, se veramente svolgerà tutto il suo potere per ottenere i cambiamenti sociali Americani e di conseguenza quelli Mondiali.
E’ da Congratularsi con lui per lo slogan “Niente Impossibile” dal punto di vista personale e per il suo coraggio di conquistare una meta difficilissima, sia per il suo impegno che per il suo credere.
Però, è anche vero sapere che fino ad oggi dal punto di vista politico e sociale non
è successo nulla, semplicemente, come è avvenuto per altri precedenti 43 presidenti Americani, un
nuovo presidente è stato eletto, niente di più.
Barak Obama nel suo discorso ha anche citato che cerca l’aiuto di chi vuole la pace per poter
sconfiggere insieme ”chi vuole la guerra”.
Ora tocca al Presidente OBAMA di rispondere, in maniera positiva, ideali di tutti i popoli del mondo, cioè la pace e i Diritti umani, ed a rispondere positivamente a tutta quella gente che nelle piazze Americane gridavano: YES WE CAN, YES WE CAN.......
Forse è vero che la sua scelta come Presidente è un importante passo per i diritti civili per un Afroamericano, però le vie della politica non finiscono con un individuo, ma finiscono con le speranze di un popolo “Il popolo della pace e dei diritti” che ha affollato tutte le piazze per lui.
Credendo nelle istituzioni e nelle elezioni dei tutti paesi Democratici del mondo e credere nella
volontà del loro popolo, auguro al nuovo presidente Americano di poter fare tutto ciò che aveva
promesso al suo popolo elettorale e non, camminare per la pace e i diritti umani nel mondo.
Mi sento di avere il dovere ed il compito di collaborare in qualche maniera con lui, perché il
Presidente per il compito difficile che pesa sulle sue spalle, ha bisogno dei molti sostenitori piccoli o grandi che siano.
Per fare ciò vorrei ricordare e far presente di non fidarsi della personalità politica come
Romano Prodi, Koffi Annan e De villepin.
Loro in un recente incontro con Ahmadinejad avvenuto a Tehran, cercano di
rafforzare i loro impegni contro i diritti umani e a favore delle divisioni sociali costruendo un altro muro come il muro di Berlino sotto il nome “il muro del terrorismo” che sarà mobile spostandosi continuamente da un capo all’altro del mondo per una guerra globale.
Signor Presidente mi sento di ricordarle, che proprio Ahmadinejad nel 1979 ha assaltato i muri del l’Ambasciata Americana a Tehran e ha preso in ostaggio per un lunghissimo periodo tutti gli impiegati, e oggi gode di un’ottima sintonia con Prodi, Annan e De villepin.
Per iniziare il suo mandato presidenziale ed onorare i suoi impegni all’insegna dei diritti civili e umani e per la pace mondiale non c’è modo migliore che iniziare con una politica severa contro Khamenei ed Ahmadinejad che disperatamente sono alla continua ricerca della bomba atomica, responsabili di migliaia fucilazioni ed impiccagioni e lapidazioni in Iran, responsabili diretti dei disordini e uccisioni della gente innocente in Iraq, Afghanistan ed anche nell’ultimo conflitto attualmente in corso a Gaza. Che già sulle loro spalle giace un mandato di cattura internazionale dal tribunale dell’Argentina. Credo che non ci sia un modo migliore per iniziare.
Signor presidente “You Can” … perchè il suo popolo ha “Need” di una pace duratura per il mondo.
AUGURI E BUON INIZIO DI LAVORO SIGNOR PRESIDENTE.
18.01.2009