sabato 2 maggio 2009

IL CORRIERE DELLA SERA.IT: IL CASO CHE HA COMMOSSO IL MONDO



IL CASO CHE HA COMMOSSO IL MONDO
Una piazza per ricordare Delara
Proposta dei rifugiati politici iraniani: la Capitale dedichi un luogo o un museo alla pittrice impiccata
Delara Darabi, uccisa il primo maggio in Iran
Una piazza per Delara Darabi.
Parte da Roma la proposta di intitolare alla ragazza-pittrice giustiziata il primo maggio in Iran, una piazza, una strada o un museo della Capitale. L’Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia lancia un appello urgente al sindaco Gianni Alemanno che aveva firmato la petizione di Amnesty International per salvare l'artista 23enne condannata a morte per un omicidio che avrebbe commesso nel 2003 quando era ancora minorenne. Nell'appello si chiede di «intitolare una piazza, una via oppure un museo a nome di Delara Darabi, impiccata all’alba del primo maggio nella città di Rasht in Iran settentrionale. Questo fatto deve essere considerato un atto fortissimo di protesta e di condanna contro l’esecuzione della giovane pittrice iraniana». Un gesto simbolico «per dimostrare il forte dolore del mondo civile - si legge ancora nell'appello - il mondo occidentale e in particolare la città di Roma, come culto della civiltà, deve dimostrare la sua vicinanza e solidarietà alla famiglia di Delara Darabi che, per amore del fidanzato, aveva rivendicata la responsabilità».
MOBILITAZIONE - L'esecuzione di Delara Darabi ha scioccato il mondo. Delara è stata uccisa di mattina presto, di venerdì, giorno sacro per gli islamici senza che ne fosse data notizia al suo avvocato né alla sua famiglia. L'impiccagione era stata fissata inizialmente per il 20 aprile, ma dopo la mobilitazione nazionale e internazionale per salvare l'artista, il capo della magistratura di Teheran, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva firmato una sospensione «per un breve periodo di tempo» per dare modo alla famiglia della vittima di riflettere sulla richiesta di perdono avanzata dai genitori di Delara. Si pensava in un rinvio di due mesi, invece il boia ha atteso solamente dieci giorni. «Vogliamo esprimere le condoglianze della nostra comunità alla famiglia di Delara - scrive sul sito Davood Karimi, presidente dei Rifugiati politici iraniani in Italia - e a tutto il popolo iraniano che si era radunato attorno alla famiglia e aveva insistentemente chiesto ai parenti della donna uccisa dal fidanzato di Delara di perdonare la ragazza». A chi volesse aderire all'appello per intitolare una piazza o un museo a Delara «chiediamo di mandare un email al sindaco di Roma (ld.gabinetto@comune.roma.it) e mandarne una copia a irandemocratico@yahoo.it».
Carlotta De Leo02 maggio 2009

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO