LA FONDAZIONE DELARA DARABI
Nella prima festa della mamma, dopo la tragica e barbara uccisione della giovane pittrice iraniana, Delara Darabi, impiccata il primo maggio dal regime fondamentalista e misogino dei mullah, nonostante avesse ottenuto due mesi di tempo per ottenere la clemenza della famiglia della vittima,abbiamo deciso di tenere vivo il ricordo della Delara come simbolo della ingiustizia iraniana e delle numerose donne che vivono in condizioni di vita disumane nelle carceri iraniane attendendo la loro ultima alba!L'obiettivo della Fondazione si traduce in soccorso a loro favore sensibilizzando il mondo sulle loro condizioni di vita organizzando anche delle campagne mirate sui singoli.
Delara il giorno primo della sua impiccagione aveva visitato la mamma e le aveva chiesto: "mamma noi abbiamo accettato tutte le condizioni della famiglia della vittima perchè non si fanno vivi per firmare la clemenza?". Delara aveva intuito qualcosa?
Non sappiamo ma conoscendo la natura dei mullah e vivendo per ben 6 anni nelle disumane condizioni di vita del carcere di Rasht non si fidava molto delle loro promesse. Aveva ragione a non fidarsi.
Numerose volte i responsabili del carcere di Rasht l'avevano picchiata minacciandola di anticpare la sua esecuzione se avesse continuato a dipingere i suoi quadri, ma nonostante tutto Delara continuava e denunciare la sua e le condizioni di vita delle donne detenute. La speranza è l'unico elemento che si nota nelle sue opere anche in quelle più tristi. Delara aveva fiducia negli uomini e nelle donne che si solidarizzavano con lei, dalle varie regioni del paese.
Infatti la prima mostra che venne fatta nell'estate scorsa aveva suscitato un grande successo tanto che il regime dei mullah non autorizzò più le mostre successive.
La fondazione Delara Darabi si occupa prevalentemente nell'organizzare campagne a favore delle donne detenute e condannate a morte a prescindere dal reato che hanno commesso. Siamo convinti che loro siano le principali vittime del regno nefasto e fondamentalista del regime khomeinista che ha un solo messaggio: violenza, vendetta, odio e distruzione.
A nome di Delara ringrazio tutti coloro che si sono mobilitati per la sua liberazione e ribadisco che bisogna guardare al futuro, imparando la lezione dal caso DELARA ed incentivare maggiormente il nostro impegno a favore di coloro che ci guardano ed attendono una nostra risposta.
Delara sarà viva in quei istanti e momenti che noi risponderemo si alla nostra coscienza e ci mobilitiamo a loro favore come abbiamo fatto per il caso di Kobra Rahmanpour. In quel caso grazie al programma radiofonico Zapping condotto dal Dott. Forbice il mondo è venuto a conoscienza della storia di Kobra, mobilitandosi mandando oltre 100.000 firme alla redazione di Zapping che puntualmente le consegnava all'Ambasciata iraniana a Roma. Le esperienze non ci mancano.
Và ribadito che il regime dei mullah è scatenato contro il mondo femminile e non perde occasione per accanirsi contro le donne quando gli è possibile. Anche perchè nel mondo femminile vede la propria fine.
Nell'attesissima giornata finale nella lotta del popolo iraniano per la libertà e la democrazia saranno le donne e le mamme iraniane che daranno il colpo finale sulla testa degli ayattollah mandandoli tutti nella pattumiera della storia.
Vivo il ricordo di Delara Darabi
Fondazione Delara Darabi
Roma, 10 maggio, giornata della festa della mamma