lunedì 31 maggio 2010

Ancora una volta Israele è caduto come un pollo nella trappola del regime di Ahmadinejad.


Lacrime da coccodrillo del capo supremo, il mullah Ali Khamenei per i palestinesi di Gaza!!!!


Nel primo anniversario della grande rivolta popolare, L'Iran aveva bisogno di una grande crisi internazionale, nel teatro mediorientale, per sfuggire, sia sul piano internazionale che interno da due problemi fondamentali che lo stringono la gola: la bomba atomica e le tensioni interni. Ultimamente avevo detto che il regime dei mullah sta cercando di riaccendere il fuoco tra israeliani e i palestinesi in occasione dell'avvicinarsi del mese di giugno, il primo anniversario della grande rivolta popolare iraniano. Secondo le mie informazioni, Iran da tempo si stava impegnando per una ripresa della guerra tra israeliani e i palestinesi di Hamas attraverso cui stava pianificando una grande provocazione dell'Israele. I mullah di Teheran erano ben consapevoli che gli israeliani non avrebbero tollerato un intervento di cosi grandi proporzioni da parte delle forze pacifiste per cui attraverso i loro canali palestinesi hanno ordito e organizzato questa scampagnata fuori norma e fuori logica.
La storia recente ci insegna che ogni volta che Teheran è in seri difficoltà sul piano internazionale per la costruzione della sua bomba atomica subito ci si ripara sotto la gonna della causa palestinese e cerca di riaccendere il fuoco sia con il lancio dei Ghassam che con il bombardamento dei territori israeliani attraverso la forza terroristica di Hezbollah che a detta degli esperti del terrorismo è totalmente dipendente dal regime iraniano. Anche questa volta il vero vincitore di questo tragico evento è il regime di Ahmadinejad che si sente il padrone e il pioniere della causa palestinese. Ben sappiamo che in questo momento il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sta studiando delle severi sanzioni contro il programma atomico dell'Iran e grazie all'Occidente anche i russi e i cinesi si sono avvicinati alle posizioni americane accettando di accentuare le sanzioni che sono una legittima richiesta del popolo iraniano. D'Altronde ci stiamo avvicinando al primo anno dell'anniversario della grande rivolta popolare che ha visto la partecipazione di milioni di iraniani contro l'intero regime dei mullah dove sono stati uccisi centinaia di giovani tra cui Neda, Ashkan e Taraneh Moussavi. Naturalmente secondo il rito religioso islamico la gente intende commemorare i suoi caduti della libertà con delle cerimonie degne dei suoi caduti ed ogni cerimonia comporta un grande rischio per l'esistenza del regime. Per chi ha visto la rivoluzione del 79 come il sottoscritto ogni ricorrenza era una legittima occasione per incrementare le proteste e le manifestazioni. Purtroppo, oggi come un osservatore della questione iraniana devo ammettere che il regime iraniano ha vinto nelle sue maligne intenzioni e gratuitamente ha acceso il fuoco israelo-palestinese con cui cercherà di soffocare qualsiasi voce di dissenso e di protesta del popolo iraniano. Naturalmente anche sul piano internazionale ancora una volta comincerà a versare lacrime da coccodrillo per il popolo palestinese cercherà di mandare sul secondo piano la questione atomica e ricattare il mondo intero obbligando di lasciare nel dimenticatoio delle Nazioni Unite la questione atomica che in questi giorni stava prendendo le sue giuste dimensioni di contrasto.
Pure questa volta il popolo iraniano insieme al popolo palestinese e al popolo israeliano sono rimasti vittime delle maligne intenzioni terroristiche del regime dei mullah.
Davood Karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO