venerdì 29 febbraio 2008

Maryam Rajavi: la soluzione è la terza via: non alla guerra esterna, non alla politica di accondiscendenza europea, si al popolo iraniano.


Nella foto: la signora Maryam Rajavi, presidente eletta dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.

In che modo l'Iran nasconde i suoi segreti nucleari all'AIEA (Le Figaro)



Venerdì 29 Febbraio 2008
Friday 29 February 2008

...Il direttore dell'agenzia dell’ONU, Mohammed ElBaradei, pubblica la sua relazione, che è già contestata dai paesi occidentali.
Vienna
La sera cade su Teheran. Al termine di un nuovo giorno di ispezione durante l'inverno 2004-2005, il belga Chris Charlier, comodamente seduto su una poltrona del Grand Hotel, riferisce, divertito, un aneddoto sui sue schermaglie con le autorità. Un anno prima, il suo gruppo di ispettori dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) faceva "forcing" per accedere alla località di Lavizan-Shian, un centro di ricerca situato nel vicino sobborgo sud orientale della capitale iraniana.

Invano. La località resta con le porte chiuse per due mesi. Quando viene dato loro il segnale verde, gli uomini di Charlier hanno la sorpresa della loro vita: "tutti gli edifici erano stati smontati, e la terra era stata rimessa (per 4 m di profondità)". Ma i segugi dell’ONU se ne intendono. I prelievi operati stesso al suolo scavato di fresco rivelano tracce di uranio molto arricchito (UHE), oltre il 20 %. Per l'AIEA è la prova che l’attività sia stata intensa, anche se il risultato della lavorazione delle centrifughe molto perfezionate, non si trova. Queste centrifughe che Teheran negò sempre di possedere fino a quando nel 2006 il presidente Mahmoud Ahmadinejad parlò della loro esistenza.

La disavventura di Lavizan-Shian non è l’unico caso. Nella primavera 2004, gli uomini di Charlier si interessano anche ad una località di stoccaggio situata nel sobborgo di Teheran, proprietà della Kalaye Electric Company. Davanti a questa vecchia fabbrica di orologi, batteranno il selciato per diversi mesi. Quando le porte del magazzino finiscono per aprirsi, anche là la sorpresa. "Tutto era stato rifatto a nuovo, confida Chris Charlier." Si sentiva anche la vernice fresca. È ovvio che avessero qualcosa da nascondere”.

Un programma parallelo
Le analisi effettuate dell'AIEA nel suo laboratorio protetto, il "clean lab" di Seibersdorf rivelano parzialmente i segreti di Lavizan e Kalaye: tracce di uranio molto arricchito fra il 36 e il 54%. Quando un tasso del 5% in gran parte basta ad alimentare come combustibile un reattore civile.

E’ passato molto tempo da queste scoperte, le relazioni parziali dell'AIEA si sono moltiplicate, alcune portando il suo gruppo di nuove scoperte intriganti e di frustrazioni, sempre in mancanza della prova inconfutabile di un programma nucleare militare.

E tuttavia, nel corso degli anni, tutti gli esperti e i diplomatici vicini all’inchiesta hanno acquisito "l'intima convinzione", secondo le parole di un alto rappresentante occidentale che ha sede a Teheran, che l'Iran vuole l'arma nucleare, e lavora in tal senso.

Un inizio di prova? Nel complesso del potere iraniano, la località famosa di Lavizan era la sede del centro di ricerca di fisica applicata, denominato PHRC. Ma questa PHRC dipendeva dal ministero della difesa, e non dall’Organizzazione iraniana dell’energia atomica (OIEA), come era logico immaginare. Come diavolo i soldati iraniani avrebbero potuto sottostare agli ordini della loro autorità nucleare?

È possibile che la comparsa degli ispettori dell'AIEA sulla scena, nel 2003, abbia per un certo periodo scompaginato le attività di questo programma nucleare parallelo. Ciò avrebbe permesso all'AIEA di mettere le mani, per combinazione, su piani compromettenti, relativi all'esistenza di un progetto misterioso: "Green Salt", condotto dalla PHRC e che raccolgono le diverse esperienze iniziate per produrre un'arma nucleare, dalla produzione del combustibile fino ai dispositivi di accensione, passando per la concezione delle semisfere di uranio metallico, che coprono l'ogiva propriamente detta. Era li il segreto di Kalaye e Lavizan? Il loro contenuto sfuggito ai nasi ed ai radar. Il loro destinazione, in barba agli ispettori dell'AIEA è scomparsa dagli schermi e finora resta sconosciuta.

Maurin Picard - Le Figaro - Traduzione Alberto/Hurricane

giovedì 28 febbraio 2008

PERCHE' KHAMENEI ELOGIA AHMADINEJAD? VERITA' O MIRAGGIO?



Nella foto: la signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana


Le due foto qui sopra sono delle foto satellitari del sito nucleare MOJDEH vicino a Teheran in cui i mullah stanno costruendo la loro bomba atomica.



Iran ha vinto sulla questione nucleare, dice Ayatollah Khamenei
martedì, 26 febbraio

TEHERAN (Reuters) - L'Iran ha segnato una vittoria nella disputa con l'Occidente sul suo programma nucleare, ha detto oggi il leader supremo della repubblica islamica Ayatollah Ali Khamenei.

Nel suo primo commento in pubblico sulla questione nucleare da quando l'agenzia delle Nazioni Unite Aiea ha diffuso il suo rapporto la settimana scorsa, Khamenei ha elogiato la strategia del presidente Mahmoud Ahmadinejad....
Commento: A detta degli esperti internazionali della questione nucleare iraniana, l'ultimo rapporto dell'egiziano Albaradei non ha nessun segnale di incoraggiamento per i vari tentativi, pur lunghissimi, della comunità internazionale, di convincere il regime dei mullah di desistere anche per un solo giorno dall'arricchimento dell'uranio. Allora perchè il mullah Khamenei scende in campo e butta un pezzo di osso di fronte ad Ahmadinejad accarezzando la sua testa? Un motivo ci deve essere. Si, infatti un grosso motivo c'è. Alcuni giorni prima dell'uscita del rapporto di Albaradei, la resistenza iraniana è scesa nuovamente in campo e ha dato , come è nel suo stile, l'ultima parola: il regime dei mullah sta costruendo la sua bomba atomica e per nulla ha interrotto il suo progetto militare come sostenne nell'estate scorso le NIE americane. Con documenti e prove senza precendeti, raccolte all'interno del paese e all'interno del regime, da parte dei simpatizzanti dell'Organizzazione dei Mojahedin del popolo iraniano, il signor Mohaddessin, responsabile della Commissione esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, ha raccontato e spiegato ai numerosi giornalisti presenti nella sala, tutti i minimi particolari di due nuovi siti di nomi MOJDEH e KHAJIR dislocati a Teheran, e con i propri responsabili. In questi siti, a detta della resistenza iraniana, il regime dei mullah sta portando a termine la costruzione delle testate nucleari da montare sui missili SHAHAB 3 con una portata di oltre 2000 km.
Una settimana dopo queste preziose rivelazioni, il vice britannico di Albaradei, ha presentato all'Agenzia per l'energia atomica dell'ONU, una serie di documentazioni accompagnate dalle foto satellitari che provano il lavoro frenetico dei scienziati iraniani per la costruzione e esperimentazione delle testate nucleari.
Allora, dove si trovano le vittorie dei soldati visibili e invisibili dell'esercito dell'Isalm? La resistenza iraniana ha sempre sostenuto che per fare qualsiasi cosa con i mullah, prima di tutto bisogna conoscerli sia moralmente che materialmente. Esiste una storiella popolare sui mullah: Un giorno un mullah era seduto vicino ad un sacco pieno di polvere nero e lo maneggiava senza tener conto della sua pericolosità! Un vecchietto che passava vicino avverte il mullah della sua "pericolosità". Ma il mullah risponde che "non sono polvere nero ma sono dei granelli del pepe nero". All'improviso il polvere nero si scoppia a ustiona la faccia del mullah. Quel uomo rivolge nuovamente al malcapitato e dice "ti avevo detto che è plvere nero". Il mullah risponde insistendo e dicendo "no, no, sono dei granelli del pepe nero"!!!
Adesso è esattamente la stessa situazione. L'ultimo rapporto di Albaradei e la prospettiva della terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha scatenato un certo terrore e disorientamenti tra alti dirigenti del regime e tra i sostenitori del governo di Ahmadinejad. Anche le precedenti risoluzioni dell'ONU hanno causato numerosi perdite tra i massimi dirigenti militari e non. Il caso di Rahim Safavi, ex comandante della Sepah Passdaran è emblematico.
Khamenei è sceso in campo per contrastare e ammortizzare il durissimo colpo ricevuto dalla resistenza iraniana e per incoraggiare le sue forze militari e non. Khamenei assomiglia a quell'uomo che si è perso nel bosco e con l'arrivo della notte fischia per farsi coraggio!
In questo quadro di visione e di analisi va vista anche la nomina di Ahmadinejad.
Quest'ultimo oggi ha ricevuto simbolicamente un boccone di ammirazione e di ringraziamento. Domani, quando uscirà fuori che il leader supremo ha speso queste parole solamente per farsi coraggio dei suoi adepti e per ingannare quelli ingannabili, sicuramente Khamenei sferrerà un colpo assai duro ma vero sulla testa del Passdar Ahmadinejad.
Ancora una volta dobbiamo un forte ringraziamento alla resisetnza iraniana.

karimi davood

martedì 26 febbraio 2008

ATTIVITA' PACIFICHE NUCLEARI IRANIANE


La vignetta di oggi è di Dariush, noto caricaturista iraniano
Dariush in questa vignetta dimostra il doppoio giochista Ahmadinejad che dichiara la pacificità del programma del suo regime ma allo stasso tempo non nasconde nemmeno le sue intenzioni belliche e militari. Disegna la colomba che porta il ramicello dell'ulivo sul missile che potrebbe portare anche una testata nucleare.
In Iran c'è un detto popolare secondo cui un tizio tingeve il passarotto e lo vendeva al posto del canarino!
Idem Ahmadinejad che tinge un missile nucleare a lungo raggio e lo presenta come simbolo delle sue pacifiche ricerche nucleari finalizzate a produrre l'energia nucleare.Questo è lo spirito di chi ha studiato e cresciuto nelle scuole islamiche degli Ayattolah!

COMUNICATO STAMPA DEL MAESTRO ENNIO MORRICONE




Ricevo via fax e volentieri pubblico il comunicato
stampa del maestro Ennio Morricone rilasciato il
25.02.08 a proposito delle nuove dichiarazioni dei
produttori del film iraniano " figlio del mattino" che
riguarda la vita del fondatore della repubblica
islamica dell'Iran. Dopo la recente smentita del
maestro di cui le grandi agenzie di stampa italiane
avevano riportato la notizia, il produttore del film,
Mohammad Reza Sharifoldin, ha nuovamente dichiarato
che "la partecipazione di Ennio Morricone nella
composizione delle musiche è certa".( fonte: il sito
internet del Cinemaema.com del martedi 25 febbraio
2008).
http://www.cinemaema.com/NewsArticle3571.html
In seguito alle dichiarazioni del produtore del film, il Mestro Morricone
ha voluto rilasciare questo comunicato e smentire
definitivamente la sua partecipazione alla
composizione delle musiche del film a causa della
mancanza di tempo.
Ringraziando il Maestro Morricone vi riporto il testo
del comunicato.


COMUNICATO STAMPA DEL MAESTRO ENNIO MORRICONE SULLA
COLONNA SONORA DEL FILM IRANIANO DEDICATO A KHOMEINI

Ennio Morricone quando gli è stato offerto di comporre
le musiche del film iraniano dedicato a khomeini ha
subito detto che non aveva il tempo per scrivere
quelle musiche. Ennio Morricone l'ha offerto al figlio
Andrea che è a Los Angeles e anche lui, dopo 24 ore,
ha detto che non aveva tempo. Quindi per concludere ne
Ennio Morricone e ne Andrea Morricone comporranno le
musiche del film iraniano dedicato a Khomeini.
la firma
Ennio Morricone
roma 25.02.08

domenica 24 febbraio 2008

QUESTIONE NUCLEARE:I MULLAH IRANIANI CHIEDONO RISARCIMENTO DANNI!!!!


GLI IRANIANI HANNO UN PROVVERBIO FAMOSO CHE LO USANO PREVALENTEMENTE NEI CONFRONTI DI COLORO CHE SONO MOLTO ARROGANTI E PREPOTENTI. VE LO SCRIVO IN PERSIANO POI TRADUCO:" TARF RA TUIE DEH RAH NEMIDADAND SORAGHE KHUNEYE KADKHODA RA MIGEREFT"!!!
La traduzione: ad un certo tizio veniva imposto il divieto di entrare in un villaggio eppure lui pretendeva di andare a casa del capo villaggio".
In poche parole la storia è questa che Ahmadinejad anzichè dimostrare la pacificità del suo programma nucleare, dimostra muscoli e denti e artiglie( minaccia di eliminare Israele dalla faccia della terra), e pretende anche dei risarcimenti per aver ricevuto dei disturbi e degli ostacoli lungo il percorso pacifico di un pacifico e innocuo programma nucleare!!! Non capisco se è pacifico il suo programma, allora come mai vuole eliminare un paese atomico quale Israele dalla faccia della terra? Forse con i kamikazze Hezbollah o Hamas? Non credo che tali azioni preoccupino piu di tanto i dirigenti israeliani: Anzi darebbero la giustificazione ai militari di portare avanti le loro campagna di eliminazione fisica dei leader palestinesi. Allora perchè tanta fervore e nervosismo tra i leader dei mullah? la risposta è semplice. Gli iraniani hanno nascosto per 18 anni il loro programma atomica militare. Le intenzioni iniziali erano e sono tuttora quelle di nascondere fino al l'ultimo giorno in cui verrà completato la costruzione della prima bomba atomica. Avrebbero voluto fare la sorpresa alla comunità internazionale. Le loro convinzioni erano quelle di mettere il mondo di fronte ad un evento già completato e pronto ad uso. Cioè dare uno shok e una scossa al mondo. Ma non avevano preso in considerazione la serieta e la prontezza e la determinazione della resistenza iraniana. Il fatto eroico e storico compiuta dai Mojahedin del Popolo, è apparso in modo molto intelligente e sorprendente. I Mojahedin non sono andati dai governi singoli oppure dai servizi di un paese specifico a denunciare il programma nucleare militare dei mullah. Hanno indetto una conferenza stampa in America e in Europa e hanno rivelato e denunciato interamento tutto il progetto atomico dell'IRAN. La reazione degli americani e degli europei a questo coraggioso atta umano e politico? Una meschina e impropria reazione di sorpresa e di impotenza di inttelligence. Nemmeno un ringraziamento. Anzi hanno ceduto di fronte alle pressioni e minacce dei mullah e hanno inserito la gloriosa resistenza iraniana nella lista nera delle organizzazioni terroristiche. In Italia se un uomo salva un'altra persona subito si mette in moto il meccanismo di eroificazione e di santificazione dell' eroe. Invece con noi è scattato il meccanismo al contrario. Abbiamo denunciato un diabolico programma militare nucleare-terroristico di una regime altrettanto terrorista e famigerato, che fin dal suo arrivo ha lasciato a terra morti e disastri( anche stranieri. basti andare a Nasiria e vedere dove sono stati ucciso i militari italiani), e in cambio ci hanno messo ai polsi e piedi le catene del terrorismo, pensando di fare in questa maniera un favore al regime iraniano. Ma la domanda è questa. Quale resistenza basato sul consenso popolare del suo paese con piu di 45 anni di esperienza di lotta e di battaglia si fermerà di fronte a questa ingiustizia europea e americana? Esiste una coscienza umana?
la nostra risposta è stata sì. La coscienza umana esiste e che noi dobbiamo cercarla a fatica e convinzione politica che prima o poi anche gli europei e gli americani apriranno gli occhi su questo fenomeno e ci daranno ragione. Abbiamo percorso un lungo cammino faticoso e tortuoso, guidati dalla nostra presidente della repubblica la signora Maryam Rajavi, rivolgendosi alle piu alte autorità giudiziarie europee e americane: Numerose sentenze hanno dato ragione alla resitenza iraniana tra cui il POAC di Londra, Corte d'appello dell'Alta Corte di giustizia europea ecc... che hanno ordinato, con le loro storiche sentenze, all'Europa di rimuovere il nome della resistenza iraniana dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche.
Comunque noi siamo andati avanti convinti di vincere questa battaglia perchè siamo appoggiati e sostenuti dal nostro popolo, altrimenti non avremmo avuti la forza di denunciare un programma cosi diabolico e cosi terribile senza avere il timore di essere cancellati e eliminati fisicamente dal terrorismo iraniano. Naturalmente abbiamo anche pagato un caro prezzo. Anche perchè le informazioni denunciate dalla resistenza iraniana provvenivano interamente dalla rete interna dell'Organizzazione dei Moojahedin. Tre giorni fa in una conferenza stamapa a Brussel, la resistenza ha rivelato altri particolari circa un nuovo sito di nome MOJDEH in cui vengono effettuati i lavori di completamento delle testate nucleari e esperimenti di alto livello scientifico, chiedendo all'Aiea e ad Albaradei di mandare immediatamente i loro ispettori a verificare tutto cio che abbiamo denunciato. Abbiamo anche espresso la nostra disponibilita di accompagnare gli ispettori dell'ONU presso tutti i siti e centri denunciati da noi.
Secondo la resistenza iraniana, nei confronti del regime dei mullah bisogna dimostrare la FERMEZZA, LA DETERMINAZIONE E LA PRONTEZZA, altrimenti succede cio che successo ieri: il regime dei mullah nonostante cio vi ha chiesto per bocca del suo presidente, passdar terrorista, Ahmadinejad il risarcimento danni per aver "turbato il percorso pacifico di un programma altrettanto pacifico" indirizzato e mirato ad eliminazione pacifico di un governo altrettanto non pacifico chiamato "ISRAELE". Concludo e ribadisco che il mondo civile si deve raccogliere intorno all'ISRAELE per diffendere anche la sua dignità. Altrimenti si realizza la previsione di Brecht che diceva piu meno queste parole: "hanno eliminato i comunisti e noi abbiamo taciuto dicendo che non sono comunisti. Hanno eliminato i liberali abbiamo taciuto ancora dicendo che non siamo liberali. Hanno cominciato ad eliminare nahce noi ma non c'era rimasta piu nessuno per aiutarci. Eranno stati tutti eliminati."
La politica di accondiscendenza europea è complice di questo disastro umano. I mullah vanno presi sul serio. Non scherzano. Non dimostrano denti e artiglie come fa Ahmadinejad a caso. E' arrivato il momento che il mondo si svegli. I scienziati europei, l'altro ieri hanno detto ad alta voce che tenendo conto delle disponibilita scientifiche iraniane, ci vuole ancora un altro anno che gli iraniani riescano ad completare la loro prima bomba atomica: “L’Iran sarà tecnicamente in grado di produrre abbastanza uranio arricchito per una testata atomica più o meno attorno gli anni 2010/2015”. Secondo un’accurata simulazione portata avanti dal JRC che si trova ad Ispra, in provincia di Varese, invece, il governo di Teheran potrebbe già entro la fine dell’anno portare a termine la costruzione di una testata atomica.

Gli scienziati del JRC. hanno simulato una scenario in cui le centrali nucleari di Natanz lavorebbero al 100% della loro efficienza, nel qual caso l’Iran sarebbe in grado di avere 25 chilogrammi di uranio altamente arricchito (quantità necessaria alla costruzione di una testata) entro la fine di quest’anno. Ma anche nel caso in cui le centrali iraniane dovessero lavorare soltanto al 25% della loro efficienza tale quantità di Uranio diverrebbe disponibile entro il 2010.

Secondo Roland Schenkel, direttore generale del JRC, - intervistato da Spiegel Online - sarebbe tempo che i politici europei rivalutassero il problema.)
Karimi davood

sabato 23 febbraio 2008

IRAN: DUBBI AIEA, LUNEDI' RIUNIONE 5+1 SUL NUCLEARE

Notizia e il commento

La Repubblica.it
24ore - Esteri
Vienna, 20:56

L'Iran collabora, ma i timori sul suo programma nucleare non sono dissipati. E' la conclusione cui e' giunta l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) in un rapporto presentato a Vienna. Il documento conferma che i test in laboratorio condotti da Teheran lasciano spazio al sospetto che il regime degli ayatollah voglia accelerare il processo di arricchimento dell'uranio in spregio alle richieste di interrompere ogni attivita'. L'Aiea sottolinea che l'Iran non ha risposto entro febbraio a tutti gli interrogativi rimasti in sospeso e questo potrebbe pesare negativamente sui rapporti con la comunita' internazionale al punto da dare il via alle nuove sanzioni Onu gia' a partire dalla settimana prossima. Sono rimaste senza risposta, afferma l'Aiea, anche le richieste di chiarimenti dopo che informazioni di intelligence avevano messo in luce la volonta' di Teheran di sfruttare a scopo militare sia il know-how in campo nucleare che i test sugli esplosivi che la tecnologia missilistica. "Si tratta di studi" si legge nel rapporto, "che sono fonte di grave preoccupazione e sono critici per stabilire quanto il programma nucleare iraniano sia orientato a fini militari". Immediata la reazione della diplomazia internazionale: fonti del Dipartimento di Stato hanno annunciato che i rappresnetanti delle 6 maggiori potenze (i cinque membri permantenti del Consiglio di Sicurezza -Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Russia e Cina- piu' la Germania) si incontreranno lunedi' a Washington per discutere i prossimi passi e riconsiderare la possibilita' di una terza risoluzione che preveda sanzioni all'Iran.
Commento: La collaborazione del regime dei mullah con l'Agenzia per l'energia atomica dell'egiziano Albaradei assomiglia a quel veleno iniettato nel corpo di un povero condannato a morte. Il medico-boia risponde al suo superiore che il veleno collabora bene e non dimostra delle reistenze particolari!!!
Anche il regime dei mullah collabora bene ma in quale direzione? L'egiziano Albaradei deve dire alla comunità internazionale che la collaborazione iraniana in quale direzione è orientata? Verso smantellamento di tutto il suo progetto atomico per cui per 18 anni ha tenuto nascosto tutti i suoi aspetti e siti e responsabili, spendendo miliardi e miliardi di dollari strappati dalla tasca della povera gente che per affrontare una semplice operazione chirurgica della figlia oppure un semplice matrimonio della figlia vende i reni e il corpo? Se la resistenza iraniana in un atto coraggiosa e degna dei migliori premi per la pace, non avesse denunciato il progetto nucleare a spese della vita dei suoi simpatizzanti, oggi a che punto sarebbe stato il progetto atomico per la costruzione della bomba atomica islamica, chiamato dallo stesso Khomeini" la garanzia per la soppravvivenza della repubblica islamica iraniana"? Forse non saremmo stati di fronte ad un regime terroristico dotato della bomba atomica? Forse non saremmo stati a due passi dall'eliminazione dell'Israele dalla carta geografica mondiale? Allora ho regione se pretendo il riconoscimento del ruolo umanitario e coraggioso della resistenza iraniana in questo "disinesco" del pericolo del fondamentalismo islamico iraniano che mira a costruire l'impero islamico iraniano in regione? La reisistenza iraniana ha preso un impegno con il popolo iraniano e con tutto il mondo per andare avanti a spese proprie nella denuncia del pericolo del fondamentalismo islamico dei mullah e per cambiare l'aspetto politico dell'Iran di oggi sostituendoli con un governo e sistema pluralista e democratico e laico. Il nostro presidente della repubblica della resistenza iraniana in una dichiarazione recente ha detto" il pericolo del fondamentalismo islamico è mille volte piu percolosa della sua bomba atomica". Chiedo coraggio alla comunità internazionale per scendere in campo a fianco del popolo iraniano e della sua resistenza per contrastare il pericolo atomico dei mullah. E metto in guardia coloro che in un modo o nell'altro stanno cercando di coprire il progetto atomico dei mullah. Prima o poi il " fumo di questo pericolo entrerà anche nei vostri occhi". Non ci credete? Allora aprite gli occhi e guardate con che ritmo e frequenza tornano a casa i vostri militari, privati della piu preziosa cosa che un uomo disponga! La vita.
Cosa bisogna fare? In primo passo occorre portare con tanta serietà e determinazione il caso del regime dei mullah di fronte al Consiglio di Sicurezza dell'ONU sia per la questione nucleare che per il terrorismo e la violazione dei diritti umani in IRAN. Bisogna trascinare i dirigenti iraniani coinvolti nel terrorismo internazionale nei tribunali per i crimini commessi contro l'umanità. Bisogna dare la voce la popolo iraniano e appoggiarlo nel boicottaggio delle prossime farse elezioni chiedendo un referndum interna soppravisionato dall'ONU. Bisogna rimuovere la resistenza iraniana dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche europee e americane. Bisogna dimostrare il calore umano al malato e non pugnalarlo sul letto della tortura e sul patibolo dell'esecuzione! Bisogna fare una scelta coraggiosa e lungimirante: O il regime terroristico dei mullah con i suoi difetti( terrorismo, repressione, fondamentalismo ecc) e pregi( interessi economici di corto e medio raggio) oppure un iran democratico e laico con degli interessi di lungo raggio. Albero del male va tagliato alle radici e non potato al livello dei rami secchi. Cosi facendo l'albero si presenterà anno futuro piu rigoloso e piu vivace. Il terrorismo e la repressione diventeranno sempre piu violenti e piu incontrollabili. La dose e la cura del tipo egiziano Albaradei non è compattibile con il tipo del pericolo che il mondo di oggi sta affrontando senza conoscerlo fino in fondo. Il domani non ci perdonerà la nostra negligenza. "La legge non ammette ignoranza". Naturalmente la " legge dell'evoluzione" che è al di sopra di quelle degli interessi nazionali!
karimi davood

venerdì 22 febbraio 2008

Teheran sta ancora lavorando alla bomba


Nella foto: Sig. Mohaddessin spiega ai giornalisti le informazioni circa il nuovo sito MOJDEH, dove i scienziati iraniani lavorano sul completamento delle testate nucleari

Edizione 37 del 22-02-2008

La resistenza iraniana
di Dimitri Buffa
In passato avevano già aiutato l’Aiea a individuare i siti di arricchimento dell’uranio all’interno dell’Iran. L’altro ieri hanno fatto di più: gli uomini della resistenza iraniana in esilio in Europa hanno addirittura indetto una conferenza stampa a Bruxelles per svelare informazioni su un nuovo comando del regime iraniano e su un centro di controllo per la produzione della bomba atomica dove lavorano consiglieri nordcoreani specializzati nella costruzioni di testate nucleari. Protagonista della conferenza stampa è stato Mohammad Mohaddessin, presidente della commissione affari esteri del Cnri (Consiglio nazionale della resistenza iraniana) il quale ha rivelato anche l’ubicazione di questi due siti distribuendo ai giornali anche una serie di fotografie satellitari. In passato altre notizie del genere diffuse da questa organizzazione sono state accolte con scetticismo sia dalle Nazioni Unite, sia dall’Aiea che ha persino accusato questi iraniani in esilio di essere “spie sioniste” e di diffondere notizie che arriverebbero da Israele. Definito “stato nemico dell’Iran”. Nella conferenza stampa Mohaddessin ha dedicato un breve epilogo a queste forme di scetticismo “calunniatore”, lamentando altresì il perdurare dell’inserimento dell’organizzazione dei Mujaheddin del Popolo Iraniano (Pmoi) nella lista nera delle sigle terroriste tanto in Europa quanto in America.

“Tenere ancora lì in quel limbo la nostra organizzazione – ha detto Mohaddessin – equivale a dare il via libera all’Iran per costruirsi la bomba atomica”. Le informazioni diffuse mercoledì sono state molto dettagliate. Innanzitutto esiste un nuovo responsabile del programma nucleare militare iraniano e si chiama Mahdi Naghian Fesharaki. E’ un esperto di elettronica e di computer ed è lui a coordinare il lavoro che si svolge nei due siti di cui è stata denunciata l’esistenza: quello sulla strada di Mojdeh, vicino a Teheran e a Lavizan, dove si sta materialmente costruendo l’atomica, e quello di Khojir, che è un’area completamente militarizzata a sud est di Teheran su una superficie di 120 chilometri quadrati. In quest’ultimo sito che si occupa della produzione delle ogive che poi dovranno contenere le bombe atomiche starebbero lavorando anche dei tecnici nordcoreani. Il lavoro di intelligence e di soffiate raccolte ai massimi livelli militari iraniani che ha portato a queste scoperte (e alla conferenza stampa convocata apposta per denunciare il tutto) è nato, per ammissione dello stesso Mohaddessin in seguito al famigerato rapporto Cia che un paio di mesi fa escludeva che l’Iran avesse più continuato a lavorare alla bomba atomica dopo il 2003.

“Voi vi illudete – ha detto il membro della resistenza in esilio – che il regime degli ayatollah rinuncerà mai alle proprie ambizioni nucleari, proprio ora che sono a un passo dal realizzarsi e invece che stilare compiacenti rapporti di intelligence per non turbare i sonni degli americani in campagna elettorale, la Cia farebbe meglio ad aiutarci a rovesciare il nostro sanguinario regime”. Per la cronaca lo scienziato responsabile del centro di Mojdeh si chiama Mostafà Mohammed Najar, che è anche un alto ufficiale del Corpo Islamico delle Guardie Rivoluzionarie (Irggc è l’acronimo in inglese) e che in passato è stato coinvolto nella programmazione degli attentati suicidi degli Hezbollah nel 1983 a Beirut, segnatamente quelli dove morirono 243 marine americani e altri 85 paracadutisti francesi. Altre figure chiave dei progetti nucleari di guerra degli ayatollah sono i responsabili dell’Università di Malek Ashtar, che confina con il sito citato, mentre il progetto top secret si chiama “Settore per l’espansione del dispiegamento delle tecnologie avanzate” ed è completamente alle dipendenze del ministero della difesa di Teheran che l’ha istituito nell’aprile 2007 sulle ceneri del precedente “Centro per le nuove tecnologie di difesa”.

Le principali attività di questi laboratori sarebbero queste: lavorare su un generatore di neutroni che poi dovrebbe servire da grilletto per far detonare la futura bomba atomica; programmare la ricerca per il materiale fissile che servirà proprio alla bomba in sé; coordinare le attività dell’arricchimento dell’uranio con tecnologie al laser e infine sviluppare la nano-tecnologia per implementare le varie attività. Infine la resistenza iraniana ha fornito elementi all’Aiea per andare a ispezionare anche il sito più segreto dell’Iran, codice militare 8500, quello dove lavorano i nordcoreani e che sta sviluppando le testate che dovranno contenere le bombe atomiche che poi saranno montate sui missili Shebab 3 che possono raggiungere i 2000 chilometri dal punto di lancio. Il sito è a Khojir, come si era detto, ed è formato da un dedalo di tunnel scavati sotto una montagna di 1720 metri. Nessuno può accedervi se non accompagnato dalle Guardie della Rivoluzione e i visitatori, che poi sono addetti ai lavori, vengono perquisiti all’entrata e all’uscita. Se veramente l’Aiea vuole fare delle serie ispezioni in Iran, come si vede, il materiale non manca e gli indizi nemmeno. Inoltre la parte più pericolosa, il “lavoro sporco”, l’hanno già fatto loro, quei Mujaheddin del Popolo in esilio in Europa che giustamente non ci stanno più a essere classificati come terroristi alla pari delle stesse Guardie della Rivoluzione iraniana o di Al Qaeda.

L’Iran ad un passo dalla testata atomica?




L'Occidentale
Orientamento quotidiano

22 Febbraio 2008


L’Iran, contrariamente a quanto affermato nel National Intelligence Estimate americano dello scorso anno, potrebbe entrare in possesso di una quantità di uranio arricchito sufficiente a costruire una testata nucleare entro la fine dell’anno, secondo una stima del European Commission Joint Research Centre.

Il documento del NIE descriveva come molto improbabile la costruzione di una testata atomica da parte del governo di Teheran entro tempi brevi. “L’Iran sarà tecnicamente in grado di produrre abbastanza uranio arricchito per una testata atomica più o meno attorno gli anni 2010/2015”. Secondo un’accurata simulazione portata avanti dal JRC che si trova ad Ispra, in provincia di Varese, invece, il governo di Teheran potrebbe già entro la fine dell’anno portare a termine la costruzione di una testata atomica.

Gli scienziati del JRC. hanno simulato una scenario in cui le centrali nucleari di Natanz lavorebbero al 100% della loro efficienza, nel qual caso l’Iran sarebbe in grado di avere 25 chilogrammi di uranio altamente arricchito (quantità necessaria alla costruzione di una testata) entro la fine di quest’anno. Ma anche nel caso in cui le centrali iraniane dovessero lavorare soltanto al 25% della loro efficienza tale quantità di Uranio diverrebbe disponibile entro il 2010.

Secondo Roland Schenkel, direttore generale del JRC, - intervistato da Spiegel Online - sarebbe tempo che i politici europei rivalutassero il problema.

Iran, nessun segnale incoraggia al dialogo


L'Opinione.it
martedì 19 febbraio 2008
Lapidazioni e terrorismo

di Dimitri Buffa

Essere una ragazzina di 14 anni a Teheran e venire lapidata dal proprio stesso padre al primo flirt trasgressivo. La notizia è di quelle che lasciano inorriditi e si fa fatica a continuare a leggere. Eppure ieri era su uno dei siti-blog della resistenza iraniana in Italia ed è stata subito diffusa via email a centinaia di persone. Anche se oggi saremo in pochi a darla sui giornali.
La storia è questa: nella città di Zahedan una madre l’altro ieri è entrata spaventata e piangente in una stazione di polizia locale. E ha chiesto aiuto per ritrovare sua figlia sparita insieme al padre. La mamma diceva di avere un cattivo presentimento: e cioè che fosse successo qualcosa di grave alla figlia. Raccontava che il padre la ossessionava e che la controllava continuamente. In seguito alla denuncia, la polizia si è messa alla ricerca della ragazza quattordicenne e del padre. Dopo un giorno di indagini, cioè ieri, riescono a trovare l’uomo che subito confessa di aver lapidato la figlia perché sospettata di avere una relazione con un uomo. Pare che fosse il primo flirt della figlia, vagamente trasgressivo, perché la ragazza si era messa con uno molto più grande di lei, un uomo di circa trenta anni. Non sono stati forniti altri particolari che possano portare all’identificazione della povera vittima, anche perché si tratta di una minorenne.

Per la cronaca, comunque, la legge iraniana consente al padre di punire nel peggiore dei modi la figlia: anche uccidendola se c’è di mezzo l’onore della famiglia. Alcuni anni fa a Teheran un padre ha sgozzato una figlia di 9 anni sospettata di essere stata oggetto di violenza da parte dello zio. Questa è l’originale maniera di combattere la pedofilia in loco: si ammazzano le vittime. La ragazzina, a detta del padre, “non ha neppure gridato per la paura di svegliare il fratellino piccolo”. Mentre la sgozzavano. Per chi poi, nonostante il flusso quasi quotidiano di notizie del genere dall’Iran, ancora credesse che con il dialogo si aggiusta tutto, anche con gli ayatollah, è bene che si sappia cosa ha scritto solo tre giorni fa Alireza Jafarzadeh (cioè l’autore del libro “La minaccia di Teheran: il Presidente Ahmadinejad e la crisi nucleare”, edizioni Palgrave, Febbraio 2008) in una propria corrispondenza per Fox News. Secondo lo scrittore, che vive in esilio negli Usa, nelle scorse settimane ci sarebbe stato un grosso incremento dell’attività di appoggio al terrorismo in Iraq da parte dello stato iraniano. Teheran sta cercando di opporsi al nuovo corso inaugurato dal generale David Petraeus con un ampio progetto che mira ad estendere la rete terroristica in Iraq. A questo scopo, le Forze Qod hanno creato un nuovo quartier generale di comando nella città occidentale dell’Iran chiamata Kermanshah, da dove dirige tre aree operative: nord, centro e sud.

Ad ogni settore sono stati assegnati dei confini da attraversare e consegnate armi di contrabbando. Il comandante è un veterano di altro rango delle Forze Qod, Haj Amiri. Molti dei principali comandanti di questo nuovo organismo sono nazionalisti iracheni che hanno lavorato con i Corpi Badr prima di servire le Qods, come Ali-Hosseini e Ali Haydari. L’Area Nord, responsabile di Baghdad, delle province di Diyala e del Curdistan, è forse l’organizzazione più vitale della nuova rete terroristica irachena. Amiri, il comandante generale, ne è il responsabile. L’Area Nord è collegata a Baghdad con Abu-Jafar Al-Boka, precedentemente nei corpi Badr e nell’unità navale. Al Boka ha personalmente addestrato molti gruppi terroristici a Baghdad. L’Area Centro è invece capeggiata da un ufficiale delle Forze Qods di nome Andami. Le città confinanti di Mehran e Ali –Gharbi sono i principali punti dove far passare le armi di contrabbando dirette ai terroristi iracheni di religione sciita. Il comandante delle Forze Qods, Jafar Ansari, guida infine, personalmente, l’Area Sud. Introduce armi in Iraq attraverso i passaggi di Hoor- Abdullah e Faw.
Un iracheno di nome Khalib Arab fa invece parte delle Forze Qods come comandante di un gruppo affiliato all’Asse Sud. Per l’addestramento, a chi volesse diventare un terrorista, il nuovo comando dell’organismo emanazione delle Forze Qods, proprio a Kermanshah utilizza alcune basi ben equipaggiate e organizzate. Due di esse si trovano nella valle Kenesht di Kermanshah, e sono quella di Jalil-Abad Hozbollah a Veramin vicino a Teharan, e quella di “allenamento” di Isfahan in Iran. Tra lapidazioni di bambine, terrorismo e corsa al riarmo nucleare, come si vede, dall’Iran di Ahmadinejad nessun segnale incoraggia al dialogo.

giovedì 21 febbraio 2008

Iran: Il gruppo d'opposizione iraniano accusa l'UE di " accondiscendenza "



giovedì 21 febbraio 2008
Osservatore UE, 20 febbraio -
Un gruppo d'opposizione iraniano in esilio ha detto Mercoledì (20 Febbraio) di poter dimostrare che il governo iraniano è ancora coinvolto nello sviluppo di armi nucleari.
"Il regime iraniano sta senza dubbio sviluppando la bomba nucleare", ha detto Mohammad Mohaddessin , il presidente della commissione affari esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana( CNRI) in una conferenza stampa a Brussels.
Dopo aver fornito dettagli di quello che sostiene essere il programma per armi nucleari in corso, comprese foto satellitari di due siti predentemente scoperti, il Sig. Mohaddessin ha poi preso di mira la politica europea nei confronti dell'Iran, accusando l'UE di condiscendenza.
Riferendosi al "cospicuo commercio" tra l'Europa e l'Iran , il Sig. Mohaddessin ha detto: "L'UE sta cercando di ottenere sicurezza attraverso la condiscendenza con il regime iraniano".
"L'UE sta accondiscendendo il regime iraniano e questo è un disastro per la popolazione iraniana, Ricordate cosa accadde nel 1930?"
"Loro portarono avanti esattamente la stessa politica con Hitler, come ora sta facendo l'UE con il regime iraniano."
Il gruppo, una coalizione di organizzazioni politiche che si oppone al governo islamico dell'Iran , si dice che abbia ottenuto le informazioni da fonti" interne al regime stesso a vari livelli" e dall'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano, il membro più cospicuo del CNRI.
Il portavoce del CNRI ha detto che dopo l'Aprile 2007, il regime iraniano è entrato in una nuova fase del suo progetto nucleare e per la prima volta ha stabilito un centro per la direzione e il controllo per l'ultimazione della bomba nucleare.
Il primo sito, che si trova nel sobborgo Noor di Tehran, è il centro di comando che coordina tutti gli altri siti coinvolti nella produzione di armi nucleari.
Il centro di comando si trova di fronte all'Università Malek Ashtar , della quale il gruppo dice che non opera come una normale università e ha solo pochi studenti.
"Piuttosto, è un centro per la ricerca e lo sviluppo di armi che opera insieme al centro di comando", ha detto il Sig. Mohaddessin.
Il secondo sito, che si trova in uan zona militare nella regione di Khojir a sud est di Tehran, è sede del progetto governativo per la produzione di testate nucleari, sostiene il gruppo. Dopo aver esaminato le fonti e la provenienza delle foto satellitari , il gruppo ha detto che provengono da " centinaia di fonti e rapporti" interni al paese.
Il gruppo Martedì ha passato le informazioni all'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (IAEA) , e ha sollecitato l'Agenzia a inviare immediatamente degli ispettori ai siti scoperti.
Un ufficiale dell'IAEA di cui non si conosce il nome, ha detto che l'agenzia è consapevole di queste affermazioni, secondo l'International Herald Tribune, ma non possono rilasciare dichiarazioni.
Il gruppo ha poi chiesto alla commissione di sicurezza delle Nazioni Unite di imporre ampie sanzioni all'Iran e all'UE per rimuovere il braccio militare de CNRI, l'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano (PMOI) , anche conosciuto come Mujahedin-e- Khalk (MEK) dalla lista dei gruppi terroristici proscritti.
L'UE attualmente ha inserito nella sua lista nera del terrore 60 gruppi, compresi i separatisti Baschi dell'ETA e il gruppo islamico palestinese di Hamas.

NUOVA ONDATA DI IMPICCAGIONI. 10 UOMINI CONSEGNATI AI BOIA IN UN SOLO GIORNO


EST - Dopo la moratoria Onu record di esecuzioni capitali in Iran

Roma, 20 feb (Velino) - Le esecuzioni capitali in Iran proseguono senza sosta. Anzi, a due mesi dall’approvazione da parte dell’Assemblea generale dell’Onu della risoluzione per la moratoria contro la pena di morte – presentata alle Nazioni Unite e sostenuta dal governo italiano – aumentano. Sono già 62, infatti, le persone messe a morte dai boia della Repubblica islamica dal 18 dicembre dello scorso anno. Un numero di esecuzioni superiore rispetto a quelle eseguite nel paese degli Ayatollah dal dicembre 2006 al 20 febbraio 2007, quando la moratoria non era stata ancora approvata. L’ultima notizia è quella che riferisce di dieci uomini impiccati qualche ora fa: sei nel nord-ovest del paese, condannati per una serie di rapine a gioiellerie nel bazar della città di Zanjan. Quattro, riconosciuti colpevoli di omicidio, sono saliti sul patibolo nel carcere di Evin, nella capitale Teheran. Dal 18 dicembre del 2007 a oggi 35 iraniani sono stati giustiziati per reati violenti (per esempio omicidio), dodici per detenzione di droga, quattro accusati di stupro, quattro dissidenti, tre per reati di terrorismo. Un ragazzo che aveva compiuto un reato all’età di 14 anni è stato, quindi, ucciso. Poi è toccato a un ventiduenne accusato di abuso reiterato di alcol, a un altro per un reato non specificato. Infine un impiegato della dogana dell’aeroporto Mehrabad di Teheran è stato giustiziato con l’accusa di corruzione. Un totale di 62 “assassini di Stato”.

Quarantotto, invece, sono i giustiziati nel periodo che va dal 18 dicembre del 2006 al 20 febbraio del 2007. Ventisei per reati violenti, dodici per terrorismo, sei per reati non specificati, due per reati di droga, uno per stupro. Anche allora tra i condannati a morte c’era chi aveva compiuto un reato quando era ancora minorenne. “Nessuno tocchi Caino”, l’associazione internazionale che si batte per l’abolizione della pena di morte, sta stilando la lista riguardante le esecuzioni del 2007 in tutto il mondo. Soprattutto gli occhi sono puntati sulla Cina, il primo paese al mondo per cittadini giustiziati. Secondo alcune stime il numero dovrebbe essere in calo. Ma sulla diminuzione, fa notare l’associazione umanitaria, influisce inevitabilmente il fatto di trovarsi in piena fase organizzativa per le Olimpiadi che si terranno fra qualche mese nel paese.

NUCLEARE IRANIANO: NUOVE RIVELAZIONI DELLA RESISTENZA



la posizione del sito MOJDEH

in questa foto si vede la posizione dell'universita Maleke ASHTAR E IL SITO Mojdeh

la resistenza iraniana, ieri ha tenuto una conferenza stampa a Brussel e ha rivelato una serie di preziosissme informazioni circa i siti e i centri di ricerca e di sviluppo dei sistemi necessari alla costruzione delle testate nucleari. Nella conferenza stampa, il responsabile delle commissione esteri del Consiglio Nazionale della resistenza iraniana, dott. Mohaddessin ha presentato ai giornalisti di varie testate e tv internazionali nuove indicazioni e informazioni circa lo sviluppo e la ricerca per la costruzione della bomba atomica specificando che il regime dei mullah non ha mai smesso il suo lavoro e le sue ricerche, come sostiene la NIE, ma solamente li ha nascosti e e portati avanti nei centri sotteranei dispersi in varie località del paese. Mohaddessin ha parlato anche dell'università Maleke Ashtar e di un centro collegato ad essa di nome MOJDEH che è uno dei siti piu avvanzati per lo sviluppo e la produzione delle testate nucleari. Il direttore del sito si chiama Ing. Mohsen Fakhri Zadeh Mahabadi che prende ordini direttamente dal ministro della difesa il Passdar Najjar. L'università Maleke Ashtar e il sito MOJDEH si collegano attraverso un tunel sotteraneo segreto. Nella conferenza sono stati presentati anche delle foto aerei e satellitari dei siti e centri in questione.
La resistenza iraniana ha chiesto all'Agenzia per l'energia atomica dell'ONU e al suo direttore Al Baradei di visitare prima possibile questo sito. Pare che questa agenzia sia allo scuro della esistenza del sito MOJDEH. Secondo quanto ha ribadito il sig. Mohaddessin il sito MOJDEH ha 12 missioni in campo scientifico dello sviluppo delle testate nucleari spiegandoli uno per uno ai giornalisti presenti alla conferenza.
Inoltre è stato rivelato il nome in codice che il regime dei mullah ha risrvato per il progetto della produzione delle testate nucleari: " Alireza Nuri"
Qui sotto vi riporto una breve comunicazione del Consiglio Nazionale della resistenza iraniana:
Iran: La Resistenza Iraniana rivela i segreti dei Mullah sullo sviluppo di testate nucleare
giovedì 21 febbraio 2008

CNRI, 20 febbraio - Il Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana (CNRI) in una conferenza stampa tenutasi Mercoledì a Brussels, ha rivelato delle informazioni sul Comando del regime iraniano e sul Centro di Controllo per la produzione della bomba atomica e il suo progetto di testate nucleari.

Il CNRI ha rivelato i dettagli del progetto , compreso il luogo dove si trovano i quartier generali per la produzione di armi nucleari.
Il luogo dei siti dove questo programma è stato sviluppato e i nomi degli agenti e degli esperti che vi stanno partecipando sono stati resi noti durante la conferenza.

Mohammad Mohaddessin , presidente della commissione affari esteri del CNRI ha rivelato che il regime iraniano sta sviluppando una testata nucleare da usare per missili di medio raggio a Khajir, un luogo di difesa dove si studiano i missili, situato al confine sud orientale con Tehran.

L'informazione proviene dalle fonti dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano( PMOI/MEK) interne al progetto nucleare del regime e da vari organismi del regime religioso.
Molte di queste fonti hanno libero accesso ai centri o li visitano regolarmente.

Queste rivelazioni sono state scoperte dall'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano dopo la diffusione del rapporto di Valutazione dei servizi segreti americani (NIE) dello scorso Dicembre.

Foto Reuters: Mohammad Mohaddessin , presidente della commissione affari esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana(CNRI) , mostra una mappa durante una conferenza stampa a Brussels il 20 Febbraio 2008, sostenendo che esiste un sito nucleare segreto in Iran.

mercoledì 20 febbraio 2008

Iran-Calcio: Clemente, tecnico spagnolo ha rifiutato


Finalmente è arrivata la notizia del rifiuto del tecnico spagnolo. L'altro ieri Clemente ha comunicato all'ambasciata dei mullah in Spagna che non è disposto ad accettare le direttive iraniane. Sicuramente la decisione è maturata durante la sua visita in Iran. Clemente ha potuto vedere con i suoi occhi che lo sport e in specifico il calcio non hanno nessun valore sotto il regime dei mullah. Tutto cio che ha visto eranno delle propagande politiche e non sportive. Ha visto con i suoi occhi che tutti i dirgenti sportivi iraniani sono degli ex generali Passdaran e non ex atelti come di solito avviene. Ha potuto testimoniare lo stato militare e del terrore in cui vive il calcio iraniano. Sicuramente ha capito subito che i mullah iraniani vorrebbero usarlo come una forte dose di Adrenalina su un corpo malato e agonizzante e ha avuto l'intelligenza di fiutare la trappola e coraggiosamente rifiutare l'offerta. Sappiamo che nello sport iraniano l'unica cosa che non ha posto è il merito sportivo. Negli anni passati sono stati arrestati e uccisi sotto tortura numerosi sportivi tra cui un capitano della nazionale. La lista degli atleti uccisi per aver espresso opinioni diversi dai dirigenti sportivi è lunga.Tutti gli atleti vengono costantemente moritorati e passati al setaccio dell'intelligence dei mullah. Il regime iraniano usa lo sport e in particolare il calcio come uno strumeno di propaganda islamica e ideologica. Chiunque accetti il posto del tecnico dellaa nazionale non è escluso a questa situazione e normativa . Deve sottostare alle direttive peropagandistiche e non sportive.
Faccio i miei migliori auguri e complimenti al ct Clemente per aver rifiutato l'offerta dei mullah. Sicuramente non avrebbe avuto nessun occasione di manifestazioni degne della sua bravura professionale. Nel primo occasione i mullah l'avrebbero cacciato nel peggiore dei modi.
La situazione del calcio iraniano assomiglia ad un malato agonizzante che si puo tenerlo in vita solamente con una forte dose di Adrenalina. In questo caso, il regime de mullah ha scelto Clemente al posto della Adrenalina pensando di poter fare miracoli. Ma il problema del calcio e in generale dello sport in Iran non è un bravo allenatore, il problema è l'esclusione ideologico e politico degli sportivi. Esistono decine e decine di organizzazioni di sicurezza che settacciano ogni idea e pensiero non compatibile con le direttive islamiche. Alla fine dei conti arrivano alla nazionale solamente coloro che sono compattibili ideologicamente con la federazione calcistica iraniana. Recentemente siamo stati anche testimoni di una forte divergenza tra la FIFA e il regime dei mullah che non è ancora risolto del tutto. La Fifa chiede la non interferenza negli affari sportivi del paese da parte dello stato e naturalmente il regime dei mullah rifiuta e considera le direttive della Fifa come interferenza negli affari interni del paese.
Nella costituzione iraniana è stato specificato che tutti i mezzi a disposizione della repubblica islamica, dalla A alla Z, sono a disposizione dell'espansione dell'Islam e della repubblica islamica, leggilo del terrorismo internazionale iraniano. Non è escluso nemmeno il calcio.

martedì 19 febbraio 2008

IRAN: FARSE ELEZIONI DEL MAJLES. BOICOTTAGGIO GENERALE


Nella vignetta, l'autore, Badban, ha spostato il posto del Mullah con il serpente Kobra per far capire all'interlocutore che in ogni caso dalla cassetta del serpente uscirà sempre il mullah e basta. Nulla di piu'. Chiunque se ne pretenda qualcosa in piu sara delusa. E spiega che se doveva uscire qualcosa di concreto, sicuramente i mullah avrebbero bandito le elezioni marcandole come "un atto illegale e contro la religione".
Tornando sempre alle elezioni prossime del parlamento di cui anche qui se ne è parlato molto circa l'eliminazione dei cosidetti" riformisti", devo aggiungere che la resistenza e la popolazione iraniana è da tempo che hanno boicottato queste farse dimostrazioni spettacolari dei mullah che non sono altro che una truffa ai danni della popolazione e una messa in scena per attirare l'attenzione degli stranieri accondiscendenti nei loro confronti e dare man libera a qualche giornalista filo iraniana di scrivere che " queste elezioni dimostrano che in Iran esiste una norma democratica e tollerante"!!!! E allo stesso tempo apparire dalla mattina alla sera di fronte alle telecamere dei vari tv e saltellare come una scimmia che "Iran è un paese assai complessa ma democratica"!!! Sulla complessita dell'Iran non discuto ma sulla sua democraticità ho molti dubbi.
Comunque queste elezioni non sono altro che un banco su cui vari gruppi al potere si scannano tra di loro per acchiappare piu possibile le ricchezze e i posti di cammando e di potere. E nulla di piu. Immagginate un branco di lupi che si azzuffano contro un povero animale catturato. C'è qualche lupo che mangia di piu e c'è qualcuno che è piu debole e ne mangia di meno. Questa è esattamente la fotografia della situazione politica e sociale del paese. Naturalmente i mullah non si scordano dei loro referenti giornalisti, che in occidente e in particolare nei mass media, si spacciano come "giornalisti e esperti dell'Islam" ed eloggiano al" sistema democratico, basato sulle elezioni plebiscitari".
Aspettiamo e vediamo che cosa uscirà dalla cassa del mullah. Vi assicuro che uscirà alternato Vipera-mullah; Mullah-Vipera.
La mia associazione aderisce pienamente all'appello della resistenza iraniana sul boicottaggio delle prossime farse elezioni e dichiara fin d'ora che chiunque esca dalle urne dei mullah, sia "moderato "che "conservatore", non potrà assolutamente essere degna dei essere accusato un "rappresentante scelto dal popolo". Saranno "nominati dal comitato parlamentare scelto dal Velayaet Faghih Khamenei".
Un regime basato sulle elezioni libere e popolari non ha bisogno di costruire la bomba atomica. La paura del regime dei mullah appunto nasce dalla mancanza di questo supporto popolare.
La repressione e il terrorismo sono due pilastri su cui regge il regime di Ahmadinejad-Khamenei. Il bilancio di entrambi pilastri è catastrofico. Basti guardare alle strade di Teheran e di Baghdad e di Kabul.
karimi davood

"STOP ALLA LAPIDAZIONE PER SEMPRE"



il reporter:
Iran: “Lapidate nove donne e due uomini"
di Andrea Lessona lunedì 18 febbraio 2008

La prima pietra colpisce lo stomaco. La seconda, il volto. La terza, la testa. E uccide.
In Iran si muore così.
E’ la fine che faranno nove donne e due uomini se la sentenza che li ha condannati a questo supplizio verrà confermata.
L’allarme arriva da Amnesty International che, dalle pagine del suo sito web, lancia un appello perché la barbarie abbia fine.
L’organizzazione umanitaria ha chiesto alle autorità iraniane di abolire la morte per lapidazione e imporre subito una moratoria.
Ha invitato con fermezza a modificare il codice penale del paese e, nel frattempo, assicurare il rispetto della sospensiva sulla lapidazione imposta dal Capo dell’autorità giudiziaria nel 2002.
Secondo l’articolo 102 del codice penale, gli uomini devono essere sotterrati fino alla vita, le donne fino al petto. E poi uccisi a colpi di pietra.
Nonostante la moratoria del 2002 e le smentite ufficiali, Amnesty International è certa di alcuni omicidi avvenuti in questo modo.
Ja'far Kiani è stato lapidato il 5 luglio 2007 ad Aghche-kand, nella provincia di Qazvin. E’ stata la prima esecuzione confermata in via ufficiale, sebbene ci siano certezze anche per un uomo e una donna a Mashhad, nel maggio del 2006.
Si teme che questo destino crudele colpisca anche nove donne: Iran E., Khayrieh, Kobra N., Fatemeh, Ashraf Kalhori, Shamameh Ghorbani, Mokarrameh Ebrahimi, Leyla Ghomi e Hajar.
E due uomini: Abdollah Farivar e un cittadino afgano di cui non si conosce il nome.
Secondo i difensori dei diritti umani in Iran la “pubblicità” internazionale e la pressione a sostegno degli sforzi locali possono far cambiare il paese.
E allora urliamo ad Ahmadinejad: “Stop alla lapidazione per sempre!”

lunedì 18 febbraio 2008

Iran: una quattordicene lapidata dal padre


Nella foto: posto in cui nell'estate scorso un uomo di nome Jafar Kiani, è stato lapidato a 60 km da Teheran.
" ricavavano le pietre dal loro cuore e le lanciavano verso la ragazzina".
la notizia è talmente dolorosa e tragica che non ho potuto nemmeno di finirla a leggere. E' successo nella città di Zahedan. Una madre entra spaventata e piangente in una stazione di polizia e chiede aiuto per trovare sua figlia sparita insieme al padre. La mamma dice di avere un cattivo presentimento che si sia successo qualcosa di grave alla figlia. Racconta che il padre era sospettosa di lei e che la controllava continuamente. In seguito alla denuncia, la polizia si mette alla ricerca della ragazza quattoridicenne e del suo padre. Dopo un giorno di ricerche riescono a trovare l'uomo che subito confessa di aver lapidata la figlia perchè sospettata di avere una relazione con un uomo. Il padre confessa di aver scelto la lapidazione perchè degna del reato commesso. Confessa di aver scelto il peggior dei modi di punizione. La ragazza fu trascinata e portata via in una zonna appartata del deserto e insieme ad alcuni uomini viene prima lapidata e poi le viene sparata 4 colpi di pistola. Durante la lapidazione la ragazzina piangeve a supplicava i suoi aguzzini di non ucciderla. Ma nell'anima degli uomini, cresciuti nell'era del khominismo e del fondamentalismo islamico dei mullah, nulla ha potuto evitare l'ennesima tragedia umana. Questi uomini" ricavavano le pietre dal loro cuore e le lanciavano verso la ragazzina". L'odio e la mancanza dell'umanità aveva resa l'atmosfera esattamente come aveva previsto il fondatore della repubblica islamica: Una casa senza anima e senza umanità e senza amore. Nemmeno amore paterno verso una ragazzina di 14 anni.
La notizia non ha bisogno dei commenti. Succede in un paese in cui la donna non gode nemmeno del pur minimo diritto di esistenza. Tutto cio che è consentito è dalla parte dell'uomo. La legge del taglione e della lapidazione perversa nel paese. Nell'estate scorso un uomo è stato lapidato a 60 km da Teheran. L'atmosfera del paese è contaminata dall'odio e dal terrore fomentato dal fondamentalismo islamico dei mullah. La legge del paese consente al padre di punire nel peggior dei modi la figlia. Alcuni anni fa sempre a Teheran un padre ha sgozzato una figlia di 9 anni sospettata di essere stata oggetto di violenza da parte dello Zio. La ragazzina a detta del padre "non ha gridato per la paura di svegliare il fratellino piccolo!". l'Umanita della ragazzina di fronte alla disumanità del padre: Questo è l'insegnamento della legge fondamentalista dei mullah. Secondo la legislatura iraniana il padre non rischia nulla perchè è il padrone del sangue della figlia e solo lui potrà chiedere la legge del taglione per l'assassino. Cioè dovrà chiedere la pena di morte per se stesso!!!
Questo è l'Iran di oggi. Questo è la legge che i mullah vorranno rendere internazionale e per cui la diffusione stanziano miliardi e miliardi di dollari e portano avanti una sanguinosa guerra terroristica in Afghanistan e in Iraq e nel resto del mondo e, l'Europa con la sua politica di accondiscendenza, in primiss è uno dei suoi primi partner economico e politico. Un paese in cui essere donna è un forte e gravissimo reato. Non so che cosa chiedere a chi legge questa notizia. Ma una cosa è legittimo chiedere: la sua diffusione.
grazie
karimi davood

sabato 16 febbraio 2008

Breve poesia di una ragazza di Teheran di nome Ghilas(Ciliegia)


Nella foto: Ghilas

Chiunque parli male di noi al popolo,
Noi non ce la prendiamo
Noi parleremo bene di lui al popolo,
abbiamo mentito entrambi

venerdì 15 febbraio 2008

ELIMINATO UNO DEI PIU' FIDATI TERRORISTI DEL REGIME DEI MULLAH


Nella foto: Nassrallah bacia la mano di Khamenei, leader del regime dei mullah


Ieri ai funerali di Mughnieh,uno dei massimi capi militari dell'Hezbollah, il ministro degli esteri iraniano Manuchehr Mottaki, ha letto il messaggio di Ahmadinejad in lingua persiana. Il che significa quanto sia stato determinante e vicino allo stato iraniano. In questo articolo non vorrei fare la coronologia della formazione della Hezbollah. Anche perch' è inutile. Ormai è chiarissimo a tutti che questa organizzazione è alimentata sia ideologicamente che finanziariamente dalla tasche dei mullah di Teheran. Ormai, questa organizzazione insieme alla Hamas palestinese e tante altre organizzazioni terroristiche prendono direttamente ordini dal regime iraniano. E di solito, i mullah iraniani usano tali gruppi nei momenti di massama difficolta interna e internazionale. Basti tornare indietro e studiare attentamente gli avvenimenti che portarono alla guerra di 33 giorni di libano-israeliana. Il regime iraniano in quel periodo fu sottoposto ad una forte pressione internazionale, causa la questione nucleare, oltre alle pressioni popolari interne, e di conseguenza i mullah hanno ordinato alla Hezbollah e al Mughnieh di espostare l'attenzione verso l'esterno dirottando la sensibilita internazionale verso una guerra senza sensi e senza motivi particolari. Cioè con una presa di ostaggi da parte della Hezbollah, il regime dei mullah è riuscito a scatenare una forte reazione israeliana portando tutte le attenzioni verso il Libano e naturalmente trascinando gli israeliani in una situazione poco prestigiosa per il loro esercito e la loro intelligence. Dopo la guerra, i mullah iraniani cantavano la vittoria dicendo tra di loro "uno ad zero a nostro favore." Adesso con l'eliminazione del piu grande leader di hezbollah, credo che la partita è arrivata al risultato di uno a 5. Mughnieh non era un comandante qualsiasi. Bisogna anche tener conto delle circostanze in cui è saltato in aria. E' il peggior modo di morte per un leader islamico. Preferirebbero morire in combattimento che in macchina di lusso. Le circostanze ci danno l'idea della tanta complessità di questa operazione di intelligence a casa dell'intelligence siriana e a due passi dell'ambasciata iraniana. La stessa operazione ha anche diversi messaggi sia ai siriani che ai padrini della Hezbollah: "possiamo eliminarvi quando e dove vogliamo noi".
Adesso secondo me non bisogna attendere la risposta degli iraniani. Bisogna avvertirli che loro stessi sono responsabili, in primiss, di qualsiasi operazione terroristica contro coloro che sono accusati di essere autori dell'operazione. Bisogna agire prima che loro rispondano. Anche perchè i mullah iraniani sono sempre in azione sia in Afghanistan che in Iraq. Comunque bisogna tener alta la sorveglianza e la vigilianza in tutta l'Europa, patria della politica di accondiscendenza con i mullah. Il terrorismo iraniano è sempre in agguato. Ma quando vede la comnità internazionale unita e coesa si ritira. Bisogna che tutti i paesi civili del mondo si raccolgano attorno alle vittime del terrorismo iraniano e lancino un forte avvertimento ai mullah. Come? Portare avanti al Consiglio di sicurezza dell'ONU il dossier del terrorismo iraniano con tutte le sue vittime sia interne che internazionali. Purtroppo la politica di accondiscendenza europea ostacola tale iniziativa e di conseguenza va combattuta con altrettanta fermezza la volontà di coloro che ancora preferiscono questo regime ad un Iran democratico e laico e pacifista. Fin quando?
Karimi davood

giovedì 14 febbraio 2008

SAN VALENTINO DI LUTTO PER ESERCITO ITALIANO

Nostre condoglianze alla famiglia del maresciallo Giovanni Pezzulo


Ancora una volta il terrorismo internazionale ha colpito alla vigilia di una grande festa per la vita e per l'amore. E' tipica firma del padrino del terrorismo che colpisce alla vigilia di grandi feste nazionali e internazionali. Recentemente, in Afghanistan, numerose autorità militari e politiche hanno denunciato le interferenze iraniane negli affari politici e militari afghani. Sono stati scoperti numerosi canali di rifornimento di armi e di denaro inviati da Teheran per i Taliban. Sappiamo benissimo che, a detta di molti analisti politici e militari, i Taliban senza il supporto militar-finanziario di un paese vicino non puo reggere alle pressioni delle forze militari stranieri presenti in Afghanistan.
Allo stesso tempo siamo anche stati testimoni di una forte campagna del regime di Teheran contro gli immigrati afghani presenti sul territorio iraniano. Nonostante la neve e freddo, i mullah hanno espulso dal territorio quasi mezzo milione di immigrati afghani. Oramai per esperienza sappiamo che quando il regime dei mullah viene sorpresa in flagranza del reato in Afghanistan subito si accanisce contro la comunità immigrata afghana presente in Iran. I mullah usano questo elevato numero degli afghani presenti in Iran come un mezzo ricattatorio contro il governo afghano. Nello scorso anno, durante una di queste campagne, i Passdaran hanno attaccato un palazzo in costruzione, dove lavoravano numerosi afghani come manovale e li hanno scaraventati giu dal palazzo. Risultato: numerosi feriti e tre morti.
Ribadisco che finchè la comunità internazionale non adotta una linea piu ferma e piu determinata nella lotta al terrorismo, il regime dei mullah se ne approfittera per portare avanti i loro piani diabolici e espansionistici mirati a costruire il " regno islamico iraniano": sogno storico di Khomeini. Oggi i territori afghani e iracheni sono diventati due due campi di battaglia per la soppravvivenza del regime dei mullah. Lo stesso Rafsanjani aveva detto: ogni autobomba esplosa in Iraq allungerebbe di un mese la vita della repubblica islamica iraniana.
Finche la politica di accondiscendenza europea non decide di porre fine a tale violenza politica, ancora avremmo delle vittime, sia militari che civili, e avremmo delle feste con odore di lutto.
Ancora siamo vicini alla famiglia del maresciallo Giovanni Pezzulo.

mercoledì 13 febbraio 2008

UCCISO IN SIRIA UNO DEI PIU' STRETTI COLLABORATORI DEL TERRORISMO IRANIANO


Nella foto: Mughnieh, uno degli autori dell'attentato in Argentina contro la sede ebrea "Amia"
UCCISO UNO DEI PIU' AFFERRATI TERRIRISTI APPARTENENTI ALLA HEZBOLLAH-SEPAH PASSDARAN
Mughnieh, fu inserito nell'estate scorso, nella lista delle persone ricercate dall'interpol
» 2008-02-13 10:12
Leader Hezbollah ucciso a Damasco
Autobomba esplosa ieri in Siria
(ANSA)- BEIRUT, 13 FEB- Un leader del movimento sciita libanese Hezbollah, Imad Mugniyeh, e' stato ucciso la notte scorsa a Damasco nell'esplosione di un'autobomba. Il movimento Hezbollah ha attribuito l'attentato a Israele. L'esplosione,in un quartiere residenziale di Damasco, ha causato anche due feriti. La polizia ha isolato la zona, dove si trovano una scuola iraniana, una stazione di polizia e uno dei principali uffici dei servizi segreti siriani.

COMMENTO:
ARGENTINA: PROCURA ACCUSA IRAN E HEZBOLLAH PER ATTENTATO AMIA 1994
25-10-2006
Buenos Aires, 25 ott. (Adnkronos) - La procura argentina ha chiuso oggi le indagini sull'attentato all'associazione mutualistica ebrea (Amia) del 1994 accusando formalmente il governo dell'Iran e l'Hezbollah. Lo ha annunciato il procuratore federale Alberto Nisman.

Come ho riportato nei titoli, il passdar-terrorista Mughnieh, di origine libanese, ma al soldo iraniano, fin dall'inizio della carriera si è distinto per la sua efferrattezza e ubbidienza. Come sostiene la magistratura argentina, Mughnieh ha avuto un ruolo rilevante nell'attentato contro la sede dell'associazione mutualistica ebrea Amia. Tanto è vero che fu inserito dall'Interpol nella lista delle persone ricercate. Sicuramente è stato un duro colpo al terrorismo iraniano. Una piccola annotazione: il fatto che lui è stato ucciso sul territorio siriano dimostra anche la collaborazione e coinvolgimento della Siria stessa nella destabilizzazione degli equilibri regionali in particolare contro la pace tra israeliani e i palestinesi. Comunque delle 4 persone inserite dall'Interpol nella lsita delle persone ricercate, ci sono rimaste altre tre che si figurano tra le piu' alte autorità iraniane: il Generale della Sepah Passdaran Vahidi, ex ministro degli esteri Velayati che attualmente copre il ruolo del consigliere di Khamenei per le relazioni internazionali.

TORTURATO E ABBANDONATO IMAM DEL VENERDI DELLA MOSCHEA GHOBA DI SANANDAJ


Un religioso curdo "ricompare" dopo tre settimane, ma ha perso la
memoria
Sul corpo ha evidenti segni di tortura, non parla e non riconosce
neppure la moglie e il figlio. Era stato rapito con una automobile non
identificata dopo critiche alla bocciatura da parte del Consiglio dei
guardiani, di candidati alle elezioni.
Teheran (AsiaNews) - Non riconosce la moglie e il figlio, soffre di
allucinazioni e dice soltanto "non mi picchiate", "elettricità" e "no, no,
no", Ayub Ganji, un giovane religioso sunnita iraniano ricomparso a
tre settimane dalla sua misteriosa sparizione. Sul corpo, segni di
torture e di iniezioni.

Il trentenne religioso (nella foto) era stato preso da una vettura non
identificata di fronte alla moschea di Ghaba, che egli guida, nella
città di Sanandaj, nella regione curda dell'Iran. Nei suoi sermoni del
venerdì aveva tra l'altro criticato la bocciatura da parte del Consiglio
dei guardiani di moltissimi candidati alle elezioni per il rinnovo del
Majlis (il Parlamento), previste per il 14 marzo. Ad annunciare la
candidatura, in particolare erano stati 909 riformisti, ma ne sono stati
ammessi 138, che concorreranno per 31 seggi, senza quindi alcuna
possibilità di modificare l'assetto politico.

Al momento del suo "ritrovamento", racconta Rooz, espressione della
dissidenza iraniana, il religioso appariva scioccato e dimagrito. E' stato
portato all'interno della sua moschea, ma le sue condizioni hanno
convinto a ricoverarlo in ospedale.

"Ganji - ha raccontato a Rooz un attivista per i diritti civili - dopo
il suo ritorno non ha detto nulla, non riconosce i suoi parenti più
stretti". "Sul suo corpo ci sono segni di tortura e sui piedi quelli di
due iniezioni. Anche se non è chiaro chi erano i suoi rapitori ed a cosa
lo hanno sottoposto, sembra aver subito un totale lavaggio del
cervello. Le sue condizioni fisiche generali non sono buone ed è previsto il
suo trasferimento a Teheran per esami medici completi".

Funzionari della sicurezza hanno negato con forza qualsiasi
coinvolgimento nel rapimento del religioso, ma nessuno ha finora rivendicato
quanto accaduto.

lunedì 11 febbraio 2008

Iran: La forza di Qods dei Passdaran Bombarda una stazione di pompaggio per la fornitura d'acqua





Un crimine di guerra in violazione delle convenzioni internazionali
La Resistenza iraniana chiede la persecuzione di coloro che progettano e attuano azioni criminali


CNRI, 08 febbraio - Questa mattina, gli agenti dei Corpi della Guardia Rivoluzionaria del regime iraniano-Qods Force, hanno bombardato la stazione di pompaggio che rifornisce d'acqua la città di Ashraf , patria dei membri dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano(PMOI) a nord est di Baghdad.
L'incidente è avvenuto alle 3.30 di mattina ora locale.

La stazione di pompaggio fornisce acqua a zone che si trovani a 25 km ad ovest di Ashraf, stando alle informazioni ricevute.
Per portare a termine questo atto terroristico sono sttai usati più di 300 kg di TNT e come risultato sono andate distrutte pompe d'acqua , impianti della stazione e uffici ed è stato interrotto il rifornimento d'acqua ad Ashraf e alle zone vicine .
Due giorni fa, un membro del Consiglio tribale locale, Sheikh Hamid Ziab, incaricato della sicurezza locale e della protezione della stazione di pompaggio, è stato ammazzato in un attacco terroristico. Il Consiglio tribale ha incolpato di questo crimine il Qods Force.
La stazione di pompaggio è stata sotto la protezione degli abitanti del luogo e delle tribù negli ultimi anni e per i pochi mesi passati sotto la nuova formazione "Consigli Risvegliati".

Poichè la sospensione dell'erogazione d'acqua e il bombardamento della stazione e delle tubazioni sono considerati crimini di guerra contro le persone e gli abitanti del posto, secondo la Convenzione di Ginevra , la Resistenza iraniana ha chiesto alla Forza multinazionale irachena, alla Commissione internazionale della Croce Rossa, alle Nazioni Unite e soprattutto al governo iracheno di condurre delle indagini urgenti su questo crimine terroristico e di perseguire quelli che hanno progettato e attuato l'attacco.
Il regime dei mullah ha recentemente mandato un certo numero di agenti del Ministero dei Servizi Segreti e della Sicurezza (MOIS) e del Qod Force in Iraq per complottare contro gli abitanti di Ashraf.
Attualmente si tovano all'Hotel Al-Mansur di Baghdad.
Questa è una chiara indicazione delle crescenti trame contro gli abitanti di Ashraf.
La stazione di pompaggio dell'acqua è appartenuta al PMOI per 22 anni e oltre ad Ashraf riforniva oltre 20.000 agricoltori locali e abitanti del posto.

La stazione forniva anche parte dell'acqua potabile della cittadina di Azim nelle vicinanze.
Nell'estate del 2006, mercenari del regime religioso hanno bombardato per ben due volte le tubature di Ashraf vicine a questa stazione di pompaggio.Furono rapidamente riparate con l'aiuto degli abitanti e di gente di Ashraf.
Sotto la pressione del regime iraniano e dei suoi agenti interni al governo iracheno, le forniture di medicinali, cibo e benzina ad Ashraf sono state proibite sin dal 2005 in violazione delle convenzioni internazionali .
La situazione continua nonostante le proteste di enti internazionali quali il Parlamento europeo e le Nazioni Unite.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
8 Febbraio

sabato 9 febbraio 2008

NUOVO ATTENTATO TERRORISTICO DEI MULLAH IN IRAQ


Secondo le notizie giuntemi, alle prime luci dell'alba di oggi, i terroristi appartenenti alla Forza Ghods della Sepah Pasadaran, dislocati in Iraq, hanno fatto saltare in aria una stazione del popaggio dell'acqua che forniva la base di Ashraf, dove vivono all'incirca 4000 combattenti della resistenza iraniana. Questa stazione di pompaggio forniva una buona parte degli abitanti della zona oltre alla base di Ashraf. Alcuni giorni prima, fu ucciso uno dei famosi capi religiosi della zona che si occupava anche della sorveglianza della stazione. I terroristi avevano collocato 300 kg di tritolo. Questo è ennesimo attentato del regime dei mullah contro la base di Ashraf, diventato ormai una diga di fronte ad avvanzare del fondamentalismo e dell'integralismo dei mullah in Iraq. La base di Ashraf è diventato un punto di riferimento per tutti gli iracheni che credono in un apese democratico e lontano dal fondamentalismo iraniano. Il regime dei mullah vede "Ashraf" come il principale ostacolo alla sua influenza e interferenza in questo martoriato paese colpito già gravemente dai terroristi appartenenti alla Forza Ghods della Sepah Passdaran. Questo attentato ha provocato un forte sdegno e la reazionee popolare degli abitanti della zona che in massa hanno raggiunto la stazione per soccorrere i feriti.
Dopo la caduta dell'ex governo iracheno, la resistenza iraniana ha raccolto tutti i suoi membri in questa base di cui tutti gli abitanti godono della tutela della quarta convenzione di Ginevra.
L'Associazione rifugiati politici iraniani in Italia condanna fermamente questo atto terroristico dei mullah ribadendo che nè il popolo iracheno e nè tantomeno la resistenza iraniana si fermeranno con tali vigliacchi atti finalizzati a terrorizzare e scoraggiare coloro che sostengono l'unica forza esistente capace a fronteggiare e combattere il fondamentalismo terroristico dei mullah in Iraq.
karimi davood

giovedì 7 febbraio 2008

IRAN PREOCCUPA MOSCA- notizia e analisi

Mosca, 13:21
IRAN: MOSCA, "NUOVO MISSILE PUO' PORTARE L'ATOMICA"
Il missile lanciato lunedi' scorso dall'Iran preoccupa la Russia al punto di spingere il Cremlino a sollevare dubbi sulla natura pacifica del programma nucleare degli ayatollah. Il lancio di un vettore che in teoria dovrebbe mettere in orbita il primo satellite iraniano l'anno prossimo, mostra in realta' che l'Iran ha la capacita' di sviluppare un missile balistico in grado di portare una testa atomica. "Qualunque movimento in termini di creazione di un'arma nucleare preoccupa noi come gli altri" ha detto il viceministro degli Esteri, Alexander Losyukov, "soprattutto genera il sospetto che l'Iran desideri sviluppare un ordigno atomico. Missili con una simile gittata fanno parte di un sistema d'arma di questo tipo e questo non puo' che preoccuparcI
COMMENTO: E' da anni che la resistenza iraniana denuncia le vere intenzioni del regime dei mullah per la costruzione della bomba atomica. Purtroppo anche la Russia è stata una delle prime fornitrici delle armi di distruzione di massa al regime iraniano. Ultimamente si è anche parlato di una grossa fornitura dei missili per la difesa dei siti atomici da parte dei russi. Forse finora i russi pensavano che i mullah avrebbero usato questi strumenti lunghi come " gli stuzzicadenti"? Alcuni anni fa, il governo di Khatami ha sparato su un campo della resistenza iraniana in Iraq esattamente 77 missili Scud. Per fortuna che questo era un governo "moderato" e non estremista! Se fosse stato radicale quanti ne avrebbe lanciato contro i Mojahedin? Forse 700? Adesso abbiamo capito anche la differenza tra moderato Khatami e radicale Ahmadinejad. Entrambi compagni di merenda di un noto politico italiano. Naturalmente di sinistra.
Comunque, dal momento che la resistenza iraniana è un movimento democratico e guarda al futuro credo che rimane assai soddisfatto di questa preoccupazione della Russia e solleciterà tutti i governi europei a guardare con la preoccupazione ai programmi missilistici e nucleari iraniani. Tutto ciò nasce dalla pericolosità della sua ideologia che a detta della signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana è mille volte più pericolosa della sua bomba atomica.
Prendiamo sul serio la preoccupazione e agiamo di conseguenza. Il tempo stringe e come vedo io non lascia più speranze per una soluzione pacifica. Secondo me stiamo andando velocemente verso uno scontro catastrofico di dimensioni internazionali. Non per caso il presidente Buash ha parlato di recente della eventualità di una terza guerra mondiale. Per rendersi conto della ampiezza del programma e delle intenzioni nucleari iraniane basta guardare agli ultimi esperimenti scientifici e lanci di missili e di sattelliti iraniani e alle sue insistenze sull'arricchimento dell'Uranio. Ieri è arrivata una nuova notizia secondo cui gli iraniani hanno installato una nuova serie di centrifughe ultramoderni che funzionerebbero quattro volte più veloci di quelle attuali. La domanda è che perchè tutta questa fretta? La risposta è semplice. Velo darò in un prossimo articolo.
karimi davood

mercoledì 6 febbraio 2008

PERCHE' L'IRAN HA SCELTO IL MAESTRO MORRICONE?




La risposta a questa domanda è assai semplice. Ma per arrivarci bisogna avere una minima conoscienza del regime teocratico dei mullah. Quando Khomeini è arrivato in Iran, fin da subito ha chiarito le equivoci createsi intorno alla sua figura e i suoi programmi, spazzando via qualsiasi dubbio sulle voci secondo cui una volta caduto il regime dello Sciò" i mullah si sarebbero ritornati nella città religiosa di Qum e nelle scuole religiose per insegnamento"!!!
Fin dal primo giorno ha cominciato ad affilliare i coltelli e a sparare su quanti gli chiedevano il rispetto delle sue promesse. E' famosa una sua storica dichiarazione" Non abbiamo fatto la rivoluzione per il melone, l'abbiamo fatto per l'Islam"!!! e "l'economia è per l'asino".
Le intenzioni vere di Khomeini erano quelle di "costituire un regno islamico nella regione" con l'epicentro di Teheran. Questo era il primo passo per cui sono stati registrati eventi molto gravi e sanguinosi: il primo è stato la guerra con Iraq e poi e il terrorismo in Libano e di conseguenza la formazione dell'Hezzbollah e successivamente il finanziamento e la copertura dell'organizzazione Hamas e fino ad oggi che il suo interventismo e l'interferenza estera sta divorando quasi tutto il mondo. In questo cammino, il regime dei mllah ha investito miliardi e miliardi di dollari riducendo il popolo iraniano al lastrico tanto che oggi la popolazione è ridotta ad una poverta spaventosa e costretta alla prostituzione diffusa e alla delinquenza comune. Secondo fonti attendibili della resistenza iraniana quasi la metà delle risorse petrolifere iraniane vengono spese per il terrorismo e la repressione: Finora 120.000 ragazzi e ragazze iraniane sono state sterminate sotto la tortura praticate dai mullah. Le scene pubbliche della repressione sono di fronte agli occhi di chiunque.
Tornando al nostro discorso debbo aggiungere che i mullah iraniani, sapendo dell'odio che perversa nel mondo islamico nei confronti del loro leader storico, "il più grande Boia del secolo", hanno deciso di fare una ripresa propagandistica sulla vita di questo grande criminale onde dare un immagine diversa da quella che esiste nella società odierna, sfruttando grandi firme internazonali come il Maestro Morricone. Cioè in poche parole internazionalizzare questo film agevolandone la distribuzione avendo una colonna sonora firmata da un grande premio oscar. In poche parole, trascinare in un disastro e scandalo professionale un grande maestro internazionale della musica, in direzione della realizzazione del sogno di Khomeini: la costituzione del regno islamico iraniano.
Immaginate un momento un film realizzato su di Khomeini firmato da un musicista iraniano o straniero, di fronte ad un film firmato dal grande maestro e premio oscar Morricone.Quale dei due avrà accesso libero sul mercato mondiale che è il vero destinatario del film? La risposta è semplice. Tanto in Iran, un film del genere, firmato da Morricone o da un altro non fa ne caldo ne freddo: la popolazione ha di fronte ai suoi occhi il risultato di trentanni del regno della violenza e del terrorismo e della repressione clericale del regime di Khomeini. Concludo e ribadisco che ne il grande maestro Morricone e ne il Dio, firmando la colonna sonora del film, potranno cambiare l'opinione della poplazione sullo storico giudizio su di Khomeini: l'ho abbiamo già seppellito nella pattumiera della storia dell'umanità.
Ancora una volta vorrei ringraziare il Maestro che mi ha telefonato e smentito una sua collaborazione in questo film. Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che mi hanno aiutato in questa piccola battaglia umanitaria e hanno fatto raggiungere la voce di 120.000 caduti del popolo iraniano al grande Maestro.
Il fondamentalismo iraniano è sempre in agguato. La presidente della repubblica della resistenza iraniana, signora Maryam Rajavi ha sostenuto che " QUESTO FONDAMETALISMO è MILLE VOLTE PIU' PERICOLOSO DELLA SUA BOMBA ATOMICA". Sottoscrivo pienamente e chiedo la massima vigilanza da parte dei mass media e del mondo intellettuale. Il regime dei mullah sta cercando di infiltrarsi nei loro ambienti per conquistarsi una nuova maschera. Collaborare con questo regime in particolare in campo propagandistico equivale a colei che produceva i film propagandistici per Hitler. Per fortuna il risultato del regno di Hitler è ancora di fronte a tutti.
grazie a tutti
karimi davood

 
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