venerdì 9 ottobre 2009

DOVE VA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE?


nella foto il neo premiato Nobel per la pace!!! il presidente di colore Barak Hossein Obama
Con grande sorpresa ho appreso la notizia del premio Nobel per la pace durante il ritorno dalla Calabria! Ero stanco e sonnolente e stavo pensando di fermarmi per prendere l'ennesimo caffe' che il giornale radio Rai ha dato la notizia del premio Nobel per la pace al presidente di colore americano Barak Hossein Obama. Per la rabbia e per la frustrazione ho cominciato a gridare. Ho visto il sonno che mi abbandonava di fretta e furia temendo che c'e l'avessi con lui!!!
Cronologia recente del premio Nobel per la pace: Una volta viene premiata la prima donna musulmana di origine iraniana che post premio Nobel per la pace, esattamente due anni dopo, chiede ed ottiene la pena di morte per un presunto omicidio di nome Mohammad!!!Al momento dell'esecuzione, avvenuto nel carcere di Evin, la premiata Nobel firmava a Roma un appello contro la pena di morte!!!! E una altra volta viene premiata una persona che ha chiuso entrambi gli occhi sulla mattanza dei componenti della resistenza iraniana in campo di Ashraf per mano delle forze speciali irano-irachene!!!! E che continua a non vedere i mandanti e i killer iraniani che fomentano morte e violenza contro le popolazioni locali e le forze militari stranieri presenti in Afghanistan e in Iraq. Come se fosse una cosa normale. Yes We can ritirare di fronte all'avvanzata del terrorismo e del fondamentalismo islamico iraniano e' diventato non uno slogan bensi una strategia politica dell'amministrazione del neo premio Nobel.
Sinceramente non capisco piu' niente. Forse e' effetto di 1200 km di viaggio di andata e ritorno tra Roma e Calabria. Ma mi capita spesso che faccio questi lunghi viaggi, partendo la mattina presto e tornando la sera stessa. Ci tengo a tornare la sera a casa. Ma il problema non e' questo. Prima di tutto chiarisco che non ho nulla contro il presidente Obama che lo ammiro. E' salito al potere sull'onda dello slogan "YES WE CAN". Ma quando e' entrato in Casa Bianca ha cambiato il colore e l'identita'. Fin dall'inizio ha dimostrato una forte debolezza nei confronti del regime khomeinista e del suo terrorismo a tal punto che ha cominciato a parlare pure in arabo!!! Ha sostituito la fermezza con la leggerezza e la determinazione con la rassegnazione. Due fattori essenziali per affrontare il pericolo del fondamentalismo islamico come la piu' grande minaccia del terzo millennio.
Ecco perche' non capisco la motivazione della premiazione. Forse la mia stanchezza mi ha offuscato la parte grigia del mio cervello o forse la politica di accondiscendenza ha distrutto la parte grigia degli assegnatori dell'ormai ex prestigioso premio Nobel per la pace!
A nome della mia associazione desidero esprimere tutta la mia solidarieta' con il signor Nobel per le forti sofferenze a cui e' sottoposto anche dopo la sua morte.
E al presidente Obama faccio i miei migliori auguri sperando che questo premio gli apra gli occhi e lo faccia svegliare dal letargo in cui e' sommerso fin dall'arrivo in Casa Bianca.
Mi permetto a dirgli che le future generazioni lo giudicheranno non per i premi ma per i fatti concreti per la difesa dei diritti umani e del genere umano dal pericolo del fondamentalismo islamico di matrice khomeinista rappresentato attualmente dal regime dei mullah. E alla fine desidero sottolineare che i primi auguri espressi al presidente Obama sono stati quelli del regime di Teheran . Attenzione presidente questa e' un'altra trappola tesa dal regime di Ahmadinejad.
karimi davood, analista politico iraniano

 
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