sabato 3 ottobre 2009

IL GIORNALE: Iran: "Gli ayatollah mentono, ci sono altri siti nascosti"

Vi propongo un interessante intervista del mio carissimo collega Alireza Jafarzadeh, autore del libro "Iran atomico", pubblicato l'anno scorso in Italiacon il grande contributo del dott. Aldo Forbice . Alireza è uno dei massimi esperti in questione atomica iraniana e d è stato il primo a smascherare, nel 2003, tutti i piani segretissimi della bomba atomica islamica del regime dei mullah.
Alireza nel suo libro pubblica il risultato "dell'autopsia" che ha effettuato sul corpo del regime dei mullah fin dalla sua maligna nascita nel 1979. Nel libro non si parla solamente della bomba atomica ma si punta il dito contro il fondamnetalismo islamico di matrice khomeinista che è la base pericolosa della minaccia iraniana. Il fondamentalismo è mille volte più pericolosa della bomba atomica per cui bisogna concentrarsi oltre alla bomba anche al pensiero disumano e misogino del fondamentalismo islamico che fin dal 79 ha condotto l'intero mondo verso una inaudita violenza e guerra che fino ad oggi ha prodotto milioni di vittime innocenti: dal sud al nord del mondo e dall'est all'ovest. Non c'è un posto che sia risparmiata dalla sua furia. Ha colpito e colpisce tuttora in pieno giorno e ti guarda anche negli occhi attorno al tavolo dei negoziati di Ginevra sorridendo e premendo il griletto e il detonatore delle bombe e delle autobombe che hanno portato via 6 militari italiani in Afghanistan oggi e a Nassiriah ieri!
Purtroppo per l'occidente il pericolo del fondamentalismo è un fatto non ancora ben conosciuto. Immaginiamo un piatto di veleno su cesto di fuoco di altissimo calore. Quale è più pericoloso? Naturalmente il cesto di fuoco che aumenta anche gli efetti devastanti del veleno. La verità è che il regime iraniano sa benissimo che l'uso della bomba atomica è un fatto irrealizzabile e chiunque si osi a farlo è già finito e spazzato via dalla terra( riferisco al regime dei mullah), ma l'uso costante del kamikazze in tutti i paesi interessati è un fatto assai facile e anche produttivo! Allora perchè è cosi impegnato a portarlo a termine ad ogni costo? la risposta è semplice per dare una copertura nucleare al suo regime e all'espansione del regno islamcio dei mullah nella regione. Naturalmente una volta che Iran diventa atomica sente più protetto e di conseguenza diventa anche più aggressivo e incisivo.
Chiudo e aggiungo che il fondamentalismo islamico+la bomba atomica islamica uguale la distruzione totale del mondo civile contemporanea.
karimi davood


Friday, 02 October 2009
L’INTERVISTA L’ESULE
di Marta Allevato

il Giornale, 2 ottobre - Alireza Jafarzadeh è un iraniano esule negli Stati Uniti, analista politico per Fox News e autore del libro L' atomica di Teheran (Guerini e Associati).
Nel 2002 è stato lei, con le informazioni del Consiglio nazionale per la resistenza iraniana (gruppo d'opposizione al regime, ndr) a rivelare l'esistenza del sito nucleare di Natanz, dove l'Iran aveva nascosto forse la maggior parte del suo programma nucleare.

«E da allora molti altri casi hanno dimostrato che Teheran continua a mentire. L'ultima rivelazione sul sito di Qom era stata già in parte denunciata dal Consiglio nazionale per la resistenza iraniana nel 2005, quando avevamo svelato la costruzione di tunnel ad opera della ditta Khatem di proprietà delle Guardie rivoluzionarie».
Cosa significa?
«Che ora, dopo quattro anni, il mondo ha scoperto l'intero quadro del programma nucleare portato avanti in quella zona. Ma si tratta solo della punta di un iceberg«.
Cosa nasconde ancora l'Iran?
«Ad esempio ci sono altri due altri siti a Teheran, focalizzati sulla produzione di armamenti e su test e simulazioni di esplosioni in vista della bomba atomica».
In cosa consiste il programma nucleare dei mullah?
«Ci sono tre parti: l'arricchimento dell'uranio per la bomba atomica, la costruzione di testate nucleari e il sistema di missili per lanciarle».
A che punto è arrivato il regime?
«Ha ottenuto risultati nella prima e nella terza fase e ora è concentrato sulla parte più difficile che è la costruzione di testate nucleari».
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica ne è a conoscenza?
«È la parte più segreta del programma e sotto il completo controllo delle Guardie della rivoluzione. L'Aiea ha fatto poco per avere maggiori informazioni, anche perché Teheran non permette l'accesso a molti siti».
I recenti test missilistici sono una provocazione o una reale minaccia?
«Teheran ha un avanzato programma missilistico di cui gli Shahab-3, Ghadar e Sejil sono solo degli esempi. Le mie fonti nel Paese mi dicono che il raggio di azione dei missili sperimentati in questi giorni supera di gran lunga i duemila chilometri di cui parla il regime; ormai sono molto vicini ad ottenere missili da tremila chilometri».
Capaci, quindi, di raggiungere anche Stati europei?
«Esatto. Questo dimostra che nonostante le promesse di collaborazione e l'impegno per un programma nucleare pacifico, l'ambizione nucleare di Teheran è in fase avanzata e non si è mai fermata negli ultimi sette anni, cioè da quando sono cominciati i negoziati».
E Ginevra?
«Come tutti i negoziati dal 2003, porterà solo al rafforzamento del regime».


 
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