mercoledì 10 settembre 2008

LE GRIDA DI AIUTO DI UN MINORENNE POCHI GIORNI PRIMA DELL'IMPICCAGIONE




Nella foto: il minorenne Behnam Zare, impiccato nella saeconda meta di agosto nel carcere di Shiraz, nonstante una forte mobilitazione delle organizzazioni iraniane e straniere a suo favore. la seta di sangue da parte dei mullah iraniani ha prevalso sulla pietà umana del popolo iraniano che ha tentato tutte le strade pure salvare il minorenne Behnam.
Condoglianze dela mia associazione e degli amici italiani alla famiglia di Behnam.

A voi la dolorosa grida di aiuto lanciato da behnam pochi giorni prima della sua impiccagione avvenutosi nel carcere di Shiraz:

"Mi chiamo Behnam Zare,
e' da tre anni che vivo nel carcere di Adel Abad di Shiraz,
io sono un assassino,
ho commesso questo reato all'eta di 15 anni,
sono fortemente pentito del mio operato,
mi rivolgo a voi, i difensori dei diritti umani, a voi uomini liberi, perfavore salvatemi,
e' stato un incidente,
vi prego di salvarmi,
io voglio vivere,
io voglio essere libero,
sto passando gli ultimi giorni della mia vita,
e' possibile che mi mandino al plotone di esecuzione in qualsiasi momento,
vi chiedo se il Dio sarà soddisfatto che io muoia all'eta di 15 anni?
mi rivolgo a coloro che ascoltano la mia voce,
cè qualcuno che possa aiutarmi?
io vi chiedo di portare la mia voce all'attenzione di tutti i popoli del mondo,
vi chiedo di salvarmi,
io voglio vivere,
vi chiedo di salvarmi,
io voglio vivere,
salvatemi,
io voglio vivere,
io voglio vivere,
io voglio vivere..."


Irandemocratico: pochi giorni dopo questo doloroso appello di Behnam, lo spirito maligno di khomeini si è fatto vivo prepotentemente ( come in tanti altri casi recenti e non lontani tra cui attentati terroristici di vari generi verificatisi dall'Argentina al Libano, dall'Afghanistan all'Iraq, dall'America Latina all'America del Nord....) e si è attorcigliato attorno al collo di questo minorenne e con tutto l'odio disumano di cui è alimentato e composto ha posto fine alla vita di un giovane minorenne che aveva tanta voglia di "vivere".
Alla vigilia dell'11 settembre devo ricordare che il fondamentalismo islamico ha un cuore che batte la musica della violenza, dello spargimento del sangue degli innocenti, della destabilizzazione degli equilibri politici in tutte le parti del globo, del fomentarsi della povertà e della fame. Tutto ciò nel nome dell'Allah!
Nel nome di questo innocente minorenne, impiccato appena pochi giorni fa dichiaro che finche batte a Teheran il cuore del fondamentalismo non ci sarà mai e mai la pace e la stabilità nè nella regione e nè nel resto del mondo. Aggiungo che la macchina nucleare del regime fondamentalisto sta correndo a gran velocità verso la costruzione della bomba atomica islamica che sarà la vera causa scatenante della prossima guerra nella regione. La costruzione della bomba "atomica islamica" ha una rilevanza strategica e di protezione e di prevenzione da qualsiasi attacco e aggressione proveniente dall'estero. Lo stesso dittatore Khomeini chiamò la bomba atomica " la vera e necessaria garanzia per la sopravvivenza della repubblica islamica iraniana"!!!
Infine colgo occasione per esprimere la nostra profonda solidarietà con le vittime dell'11 settembre e aggiungo concludendo che tutte le azioni del regime iraniano hanno un doppio messaggio: uno rivolto all'interno del paese e l'altro rivolto all'estero. Quando i mullah portano in piazza la plotone di esecuzione e di fronte agli occhi del pubblico spaventato e terrorizzato tirano su, grazie alle grù, il corpo dei giovani iraniani, chiamando pure le telecamere stranieri, vogliono trasmettere un solo messaggio sia al popolo iraniano che ai governi stranieri: questa è la fine di chi osa a sfidarmi e rivolgendosi agli stranieri li mette in guardia da qualsiasi interferenza e aggressione specificando con il linguaggio della violenza che porterà anche a casa loro la forca e la violenza. Credo che il regime iraniano sia stato sempre fedele con le sue promesse. Non le ha mai tradite. Le ha sempre mantenute.
karimi davood, analista politico iraniano ed esperto in materia del fondamentalismo islamico di matrice khomeinista.

 
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