Presidente Fini in piazza San Lorenzo in Lucina durante la manifestazione di solidarietà con i giovani iraniani
IRAN/ Fini: nessuna realpolitik può superare lo sdegno per quanto sta accadendo
"Non ci può essere alcuna motivazione di realpolitik o di carattere economico tale da impedire alle coscienze di esprimere il loro sdegno per quanto sta accadendo in Iran". Gianfranco Fini interviene alla manifestazione a sostegno dei giovani iraniani in lotta con il governo di Ahmadinejad organizzata dal 'Forum Giovani' a Piazza San Lorenzo in Lucina, "é un dovere di tutti coloro che amano la libertà di essere idealmente - dice Fini interpellato dai giornalisti in mezzo ai manifestanti - al fianco di quei ragazzi iraniani e condannare nel modo più risoluto la brutale e spietata repressione in atto a Teheran".
"La realtà iraniana - ha detto ancora il presidente della Camera - è complessa per cui non bisogna perdere la speranza però è indubitabile che la teocrazia iraniana in questo momento sta mostrando il suo vero volto non solamente agli occhi della comunità internazionale ma anche nei confronti del popolo iraniano. Se non ora quando esprimere lo sdegno? Ora più che mai perché il regime degli Ayatollah mostra la sua pericolosità agli iraniani e non soltanto all'Occidente e ad Israele".
"E' molto significativo e anche molto bello che i giovani italiani di tutti i movimento politici, senza alcuna distinzione, abbiano deciso di manifestare per esprimere il loro sdegno nei confronti - ha concluso Fini - della dittatura iraniana".
ROMA:DUE MANIFESTAZIONI
La prima manifestazione, in piazza della Repubblica, è stata organizzata dall'Associazione dei Giovani iraniani in Italiain cui hanno partecipato numerosi cittadini iraniani e italiani. I manifestanti lanciavano gli stessi slogan che in questi giorni vengono sentiti nelle strade di Teheran: Morte al dittatore, morte a Khamenei. All'inizio della manifestazione il presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia aprendo l'iziativa di protesta ha detto" a Nome di Neda, simbolo della resistenza e della volontà ferrea delle donne iraniane ringrazio tutti i partecipanti e ribadisco la nostra volontà di sostenetre con tutte le nostre forze la grande rivolta nazionale del popolo iraniano per rovesciare il regime dei mullah e per ripristinare la libertà e la democrazia in Iran esattamente lo stesso obiettivo per cui la nostra carissima Neda ha sacrificato la sua vita.
In seguito hanno parlato altri rappresentanti delle associazioni iraniane presenti sul territorio italiano e alla fine Azar Karimi, presdiente dell'Associazione dei Giovani iraniani e organizzatrice della manifestazione ha letto una dolorosa lettera scritta dalla sorella di Neda che ha commosso tutti i presenti. La manifestazione è terminato con il lancio degli slogan a favore della grande rivolta popolare che è determinata ad andare avanti fino al rovesciamento totale del regime iraniano.
Al secondo appuntamento di ieri, svolto in piazza San Lorenzo in Lucina e organizzato dal Forum Nazionale dei Giovani italiani hanno aderito e partecipato 58 associazioni dei giovani di entrambi schieramenti politici compresi Associazione Giovani iraniani, associazione Dnne democratiche iraniane e associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia.
Alla manifestazione hanno aderito anche numerosi autorità italiane e tra cui Gian Franco Fini, presidente della Camera, il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, che è salito sul palco con la bandiera tricolore della resistenza iraniana, On. Carlo Ciccioli del Pdl, il vice presidente della Camera Maurizio Lupi, la deputata del Pd Federica Mogheri, il parlamentare dell'Idv Fabio Evangelisti. Ci sono stati tre interventi delle tre associazioni che hanno aderito alla manifestazione.
Sholeh Shahrzad, presidente dell'Associazione donne democratiche iraniane nel suo commovente intervento ha detto: "a far cadere il regime saranno le donne, perchè sono loro quelle che hanno subito la maggior repressione".
Azar Karimi, presidente dell'Associazione giovani iraniani nel suo intervento, a nome di Neda ringraziando i presenti ha elencato 5 richieste alla comunità internazionale prima di dare la lettura alla lettera della sorella di Neda:
-non riconoscere il governo di Ahmadinejad,
-adozione delle sanzioni generali contro il regime,
-mandato di cattura contri i capi del regime dei mullah e i responsabili del massacro della popolazione,
-divieto di transito per i dirigenti iraniani in Europa e nel resto del mondo,
IRAN: MELONI, GIOVANI ITALIANI UNITI PER LA LIBERTA'
Roma, 24 giu. (Adnkronos) - "Questa manifestazione dimostra la capacita' dei giovani italiani che di fronte a questioni epocali sanno compattarsi. Una manifestazione trasversale, a cui tutte le sigle, indipendentemente dall'estrazione politica, hanno dato la loro adesione e' il modo migliore per compattarsi rispetto ai giovani che stanno scendendo in piazza a Teheran, dove e' in corso una rivolta anche generazionale". Lo ha detto il ministro delle Politiche per i giovani Giorgia Meloni, intervenendo alla manifestazione in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma in favore della liberta' del popolo iraniano.
"L'immagine di Neda -ha proseguito Meloni- e' destinata a segnare questo tempo in modo analogo all'immagine del 5 giugno 1989 di un ragazzo fermo davanti ai carrarmati a piazza Tienanmen. Nell'89 in tanti scelsero di guardare dall'altra parte e si spera che questo non accada oggi".
IRAN: CASINI, OGGI ANCHE NOI SIAMO IRANIANI
Roma, 24 giu. (Adnkronos) - "Oggi anche noi siamo iraniani. Con l'animo, la mente e il cuore". Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, intervenendo alla manifestazione a piazza San Lorenzo in Lucina a Roma in favore della liberta' in Iran. "Tutti noi siamo vicini a questo paese straordinario che e' l'Iran -ha proseguito Casini- pieno di intellettuali, di uomini e donne ricchi di risorse. E' ancora possibile nel 2009 indignarsi in una societa' che ormai si e' rassegnata a tutto".
POL - Iran, Casini: Convocare subito ambasciatore, fermare macello
Roma, 24 giu (Velino) - “Chiediamo che il governo italiano compia un atto formale immediato di convocazione dell’ambasciatore per esprimere lo stato d’animo di tutto questo Parlamento e del popolo italiano. Non possiamo accettare un macello di studenti, donne e uomini, e ci risulta anche che in queste ore si stia sparando davanti al Parlamento iraniano”, Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc e capogruppo centrista alla Camera, interviene a Montecitorio per denunciare l’escalation di violenze a Teheran e invitare l’esecutivo del nostro paese ad assumere provvedimenti. Il leacer centrista segnala che è prevista la convocazione delle Commissioni esteri riunite per il 1° luglio con la presenza del governo. “Avremmo preferito modalità diverse, ma, come il mio gruppo ha comunicato alla Presidenza, non ci sembra il caso di sollevare oggi una questione tra maggioranza e opposizione sul problema di quando e come riferire, che tutto sommato può essere anche secondario”. Mentre è a suo avviso primario che la Farnesina convochi formalmente l’ambasciatore iraniano per manifestare il disappunto del nostro paese. Un’attenzione al caso Iran che Casini ribadisce dal palco della manifestazione in corso a piazza San Lorenzo in Lucina: secondo il leader centrista “non è il momento delle parole ma dei fatti. Oggi siamo tutti iraniani, con l’animo, la mente e il cuore a un paese di cultura e grande capacita”.
Nell’aula della Camera, prima di Casini era intervenuto Roberto Giachetti, deputato del Pd, denunciando che a Teheran “un genocidio, un massacro. Una donna intervistata da un network americano ha detto: questo è Hitler. Le milizie hanno cominciato a colpire chiunque, alcuni sono stati gettati da un ponte (ci sono delle testimonianze). Credo che la situazione, come era facilmente prevedibile, stia diventando drammatica. So che c’è un orientamento del governo ad intervenire, a seguito delle richieste che sono già state avanzate da tutti i gruppi del Senato e della Camera nei giorni scorsi, il 1° luglio presso le Commissioni esteri riunite di Camera e Senato, ma credo che queste notizie probabilmente impongano - ovviamente è una richiesta che avanziamo, ma penso che sia ragionevole prenderla in considerazione - che l’informativa del governo sia resa in tempi più rapidi e probabilmente anche alla luce di quanto sta accadendo, che credo - ha concluso Giachetti - sia davvero preoccupante”. Richiesta che Casini ha sottoscritto - aggiungendo però l’esortazione a convocare l’ambasciatore iraniano - e che il presidente di turno, Antonio Leone, si è impegnato a “rappresentare alla Presidenza”.