FARSE ELEZIONI DEL 12 GIUGNO DELLE PRESIDENZIALI DEL REGIME DITTATORIALE DEI MULLAH!
UN DETTO PERSIANO: "IL CANE GIALLO E' IL FRATELLO DEL SCIACALLO"
IL POPOLO IRANIANO NON SI RICONOSCE NELLE FARSE ELELZIONI DEL REGIME DEI MULLAH E LE BOICOTTA
A proposito delle elezioni presidenziali del 12 giugno sono stato interpellato numerose volte dai colleghi dei mass media che volevano sapere le mie opinioni circa la validità e la legittimita di tale data. Ai miei interlocutori ho dovuto spiegare, prima di tutto, che in un regime dittatoriale tipo khomeinista, dove il valore umano è anni luce lontano da chi governa il paese, non ha nessun significato parlare di un plebiscito o di una elezione. Questi termini hanno un loro signifiato solamente se applicati in un recipiente democratico. Immaginiamo che sotto la dittatura nazista di Hitler si fossero alternati vari premier di varie anime politiche. Allora non sarebbe più stato un regime nazista e non avrebbe provocato quello che ha provocato. In quel caso Hitler sarebbe rimasto nella storia non per quello che ha provocato ma per il periodo che ha governato il suo paese. Nulla in più.
Ciò che viene organizzato oggi nel paese dei mullah è un show-spetacolo triste organizzata, dove viene preso per fondello particolarmente l'interlocutore straniero. Anche perchè per quanto riguarda la situazione interna, la popolazione iraniana, vaccinatissima da queste false elezioni, ha già deciso in massa di boicottare le urne. Devo ribadire ancora una volta che il regime dittatoriale e fondamentalista dei mullah, nonchè terrorista( ha sulla sua coscienza migliaia di vitime di ogni nazione compresa Italia, basti vedere il numero dei militari italiani uccisi in Iraq e in Afghanistan dai terroristi iraniani, sfrutta tali occasioni per legittimizzare il suo sistema barbarico e dattatoriale. Un sistema che uccide nel primo maggio una giovane pittrice di nome Delara Darabi solamente per lanciare un segnale di avvertimento agli operai che avrebbero dovuto partecipare alle manifestazioni della "giornata dei lavoratori". Un sistema basato sul terrore, sulla repressione e sulla violenza. Un sistema che sta andando verso la sgretolazione totale grazie alle numerose manifestazioni di protesta degli studenti, degli operai e di tutti i ceti sociali. Un sistema che nei suoi trentanni di maligna esistenza ha prodotto solamente la guerra, il terrorismo e la repressione nonchè la fame e la miseria. Basti guardare i numeri: 120.000 giovani uccisi sotto la tortura, 8 anni di guerra con un milione di morti e feriti e miliardi di dollari di danni, il 70 per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà, la disoccupazione ha raggiunto cifre astronomiche, la prostituzione ha toccato età infantile.
In questo quadro è significativo la candidattura di colui che ha gestito sotto il suo governo gli anni della guerra e la stagione del grande massacro dei prigionieri politici( estate 1986). Per chi non conosce la storia del candidato pseudo moderato Musavi devo dire che sotto il governo di Mir Hossein Mussavi, il più feroce dittatore della storia persiana appunto Khomeini ha ordinato il "massacro di tutti i prigionieri politici non convertiti nella fede islamica". In una settimana ci fu uno spaventoso sterminio dei prigionieri politici che avevano già scontato la pena e si trovavano nella lista di attesa per la scarcerazione. Il loro numero supera i 33.000 persone. La domanda nasce spontanea: il premier di allora e attuale candidato pseudo moderato si è dimesso per protesta? No assolutamente. Ha eseguito punto per punto gli ordini disumani di Khomeini.
Devo sottolineare che nel sistema del Velayate Faghih( validità assoluta dell'opinione del capo supremo su tutto e su tutti), chiunque vada a gestire la forza esegutiva è "il bastone nelle mani del Velayate Faghih". Che esso sia moderato che conservatore!!! Ma esiste un fatto importante che i miei colleghi non riescono a comprendere per innumerevoli motivi: Le parole e i termini di "moderato", e di " conservatore" hanno un significato in occidente che è assai lontano da quello che possano rappresentare nell'Iran gestito dalla dittatura religiosa e fondamentalista di oggi. Per esempio all'epoca della stagione dei grandi massacri, l'attuale candidato moderato( allora il premier Mussavi), portava avanti istituzionalmente sia la politica di guerra che la polticia di repressione e nello stesso tempo il candidato conservatore( leggilo Ahmadinenad, organizzava, nel famigerato carcere di Evin i plotoni di esecuzione per i prigionieri politici e in prima persona sparava i colpi di grazia), era addetto alle plotoni di esecuzione tanto che ha acquisito orgogliosamente il soppranome dell'uomo " mille colpi di grazia". Allora, qualcuno mi deve spiegare quale la differenza tra i due? Entrambi hanno lavorato nel consolidamento dei tre pilastri su cui regge il regime fondamentalista e terrorista dei mullah: la repressione, il terrorismo e la bomba atomica.
Concludo e ribadisco che l'esperienza di Khatami, su cui l'occidente ha investito otto anni di vane speranze e miliardi di dollari permettendo ai mullah di avvicinarsi ulteriormente alla bomba atomica e alla conseguente nascità del governo di Ahmadinejad( figlio legittimo della politica di accondiscendenza seguito dall'Europa e dall'America), ha dimostrato che non esiste nessuna differenza tra i candidati alle presidenziali. Il vero presidente del regime dei mllah è il mullah Ali Khamenei: chiunque arrivi ad occupare il posto esecutivo non potrà fare altro che eseguire punto per punto gli ordini del Velayate Faghih che attualmente è coperto da khamenei; deve portare avanti con "denti e unghie" la costruzione della bomba atomica islamica che sarà la vera causa della prossima guerra in medioriente; deve adoperarsi per portare avanti la costruzione del "regno islamico khomeinista" attraverso il terrorismo e la guerra e deve essere pronto a soffocare nel sangue qualsiasi tentativo di sollevazione, di ribellione e di rivolta popolare. Entrambi i candidati ne hanno una lunga esperienza in questo campo.
L'ultima considerazione: il capo supremo Ali Khamenei ha già scelto il suo bastone che si chiama Ahmadinejad e sarà lui fino all'esaurimento delle sue forze il "figlio privilegiato". Per quanto riuarda il popolo iraniano e i popoli del mondo colpiti dal terrorismo iraniano in particolare quelli iracheni e afghani, non cambierà nulla nè con uno e nè con l'altro. La bomba atomica andrà avanti pari alla repressione e i soldati italiani e stranieri cadranno sotto i colpi sparati dai sicari dei mullah di Teheran.
Secondo me il prossimo appuntamento è con la guerra che si sta avvicinando spaventosamente e sarà la causa di una delle peggiori disastri che l'umanità abbia mai vista. Il fondamentalismo islamico ne molla e ne perdona. Va avanti come un trattore. Ha le esatte caratteristiche della vipera. Non conosce ne padrone e ne straneo. Morde ad egual misura entrambi. Non fa differenza chi gli ha dato da mangiare e chi lo guarda. Esempi di londra e di Madrid sono da prendere sul serio.
Intanto il popolo iraniano ha già deciso. Ha boicottato le urne.
Karimi Davood, analista politico e presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia nonchè della fondazione Delara Darabi.