IRAN DIETRO IL MASSACRO DEI SOLDATI ITALIANI
Alcuni giorni fà subito dopo il massacro dei 6 soldati italiani in Afghanistan avevo indicato nel regime terrorista dei mullah come unico responsabile di questo vile attacco terroristico.
Ecco la conferma di quello che avevo scritto nelle parole dell'agenzia antiterrorismo americano:
Abruzzo liberale
Gli Usa accusano: in Afghanistan c’è l’Iran dietro gli attentati talebani
22 SETTEMBRE 2009
L’agenzia antiterrorismo Usa ha raccolto nuovi elementi a conferma del fatto che membri delle Guardie della Rivoluzione iraniane stiano addestrando i talebani in Afghanistan. Dall'Iran arrivano, inoltre, molte armi con cui i talebani stanno combattendo le forze armate occidentali e ovviamente anche gli esplosivi sempre più usati contro la coalizione internazionale.
L’accusa nei confronti del regime teocratico di Ahmadinejad e Kamanei è stata pronunciata dal comandante delle operazioni Nato, Stanley McChristal, il quale però ha escluso un ruolo diretto dei Pasdaran nei combattimenti e nelle azioni terroristiche.
Per queste ragioni, comunque, l’Iran appare indirettamente responsabile della morte dei 6 nostri parà della Folgore uccisi vigliaccamente con un’autobomba.
Ecco l'articolo del 17 settembre:
giovedì 17 settembre 2009
UCCISI IN AFGHANISTAN 6 MILITARI ITALIANI. PROFONDO DOLORE DELLA COMUNITA' IRANIANA RESIDENTE IN ITALIA
Ancora una volta il regime barbaro e terrorista iraniano ha trascinato la comunità europea e in particolare quella italiana nel dolore e nel lutto.
Dopo le farse e truccate elezioni del 12 giugno scorso in Iran e la relativa e successiva rivolta popolare contro la designazione di Ahmadinejad per la seconda volta da parte dell'Ayatolterrore Ali Khamenei, e l'avvicinarsi della riunione tra i 5+1 e il regime dei mullah, Ahmadinejad e Ali Khamenei hanno ritenuto giusto e doveroso portare a termine una roccambolesca e violenta azione terroristica contro le forze militari stranieri in Afghanistan. Purtroppo la ruota della sfortuna è rimasta ferma sui soldati italiani e di conseguenza l'intero popolo italiano è immerso in un dolore profondo per la perdita dei suoi 6 militari giovanissimi. Anche la comunità dissidente iraniana è rimasta profondamente addolorata per questa perdita ed esprime la sua vicinanza e solidarieta con le mamme, i figli e le mogli di questi coraggiosi militari caduti per il mantenimento della pace in Afghanistan.
Colgo occasione per ribadire ancora una volta che l'altra faccia dell'attacco militare contro il campo di Ashraf e la mattanza delle donne e degli uomini della resistenza iraniana da parte delle forze irachene, gestite e comandate direttamente dall'Ayattolterrore Ali Khamenei è esattamente questo vile attentato contro i militari italiani della Folgore. Sottolineo che il DNA di questo atto terroristico è idem a quello dell'attacco al campo di Ashraf. L'ideologia che ha fatto brillare il detonatore è quella del fondamentalismo islamico di matrice khomeinista.
In questo momento di dolore e di commozione ribadisco la mia volontà di partecipare da parte dell'associazione rifugiati politici iraniani alle cerimonie funebri che si terranno nei prossimi giorni per testimoniare la nostra solidarietà e partecipazione al dolore dei familiari delle vittime di stamattina.
Devo insistere che al terrorismo islamico iraniano bisogna dare una severa e seria risposta. Avere sempre la mano tesa porta inevitabilmente al sacrificio delle innocenti vite umane. Secondo me tutto questo spargimento di sangue è il frutto della politica di accondiscendenza euroamericana nei confronti del regime dei mullah. Fin dal 79 la repubblica islamica ha adottato la politica di violenza e di terrorismo come il motore principale della sua politica estera e fino ad oggi l'ha usato indiscriminatamente contro tutti i paesi amici e nemici e l'ha sfruttato anche come mezzo di ricatto per prendere in ostaggio l'intero mondo. Basti guardare al suo coinvolgimento e alla sua forte interferenza in Iraq per rendersi conto che per risalire agli autori ed esecutori e mandati di questo disumano atto di sangue non bisogna essere per forza esperti in azioni militari oppure analisti, usciti dalle migliori accademie militari europei. Basta un pò di coraggio e un pò di volontà di risalire ai responsabili e tener conto fondamentalmente alla difficile situazione in cui si trova il regime di Ahmadinejad e dell'ayattolterrore Ali Khamenei e si vede che il puzzle del terrorismo iraniano si appare velocemente e chiaramente. Teheran ha fortemente bisogno del dirottamento delle attenzioni internazionali dalla sua situazione interna e dalla sua bomba atomica e tener occupato i paesi interessati alla questione atomica e di conseguenza terrorizzandoli e ricattandoli onde la loro ammissione forzata per un Iran atomica. Teheran con l'uso degli atti terroristici cerca di obbligare gli euroamericani ad abbandonare le loro attenzioni dalla bomba atomica islamica e di occuparsi di ben altro che fare sceriffi in medioriente.
In questa maniera secondo me sempre ci avviciniamo di più ad una catastrofica guerra non convenzionata: da una parte il mondo euroamericana e dall'altra una marea di uomini sguinzaliati in tutto il mondo per portare il messaggio della morte tra le varie popolazioni.
Secondo me non è ancora tardi. Per prendere autostrada bisogna pagare il pedaggio. Il "PEDAGGIO" di questa autostrada è pari al riconoscimento dei diritti del popolo iraniano per un cambio democratico dell'intero quadro politico attuale. E poi la chiusura totale della maligna pagina del "dialogo" che ha solamente favorito e incoraggiato il terrorismo iraniano trascinando l'intero mondo nel sangue e nel dolore.
Karimi Davood, analista politico iraniano