mercoledì 9 settembre 2009

NUOVA ONDATA DI ARRESTI POLITICI

KARIMI DAVOOD: IN RISPOSTA ALLA INFDIFFERENZA DELL'EUROPA NEI CONFRONTI DEL REGIME TERRORISTA DI AHMADINEJAD E DEL MASSACRO DEI GIOVANI IRANIANI E' INIZIATA UNA NUOVA ONDATA DI ARESTI A TEHERAN
L'eROPA DEVE ALZARE LA VOCE E DEVE ADOTTARE UNA POSIZIONE DURA E UNANIME
Iran, Arrestati due esponenti riformisti di spicco, Ayatollah contro Ahmadinejad
Osservatorio Iraq, 9 settembre 2009

In Iran continua la repressione contro gli avversari del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Le autorità di Tehran hanno ordinato l'arresto di due importanti esponenti dell'opposizione riformista: Alireza Hosseini Beheshti, collaboratore di spicco di Mir Hossein Mussavi, il principale avversario del presidente nelle contestate elezioni del 12 giugno, e Morteza Alviri, ex sindaco di Tehran e il più influente alleato dell’altro candidato riformista, Mehdi Karrubi.

Lo riferisce il sito Internet Mowjcamp.com, secondo cui Beheshti, che aveva denunciato la morte di 72 persone durante i disordini scoppiati dopo la proclamazione di Ahmadinejad a presidente, sarebbe stato arrestato ieri durante un blitz nel suo ufficio, su ordine del procuratore di Tehran.

Beheshti è a capo di un comitato dell'opposizione che sta indagando sulle accuse di abusi contro i manifestanti in carcere dopo le proteste seguite alle elezioni presidenziali del 12 giugno.

Da un altro sito vicino all’opposizione – Norooznews – si apprende che le autorità iraniane hanno chiuso e messo sotto sequestro l'ufficio della “Society to Defend Prisoners' Rights” – l’associazione per la difesa dei detenuti del noto attivista Emadeddin Baghi.

Ieri l'agenzia ILNA aveva dato notizia della chiusura dell'ufficio dello stesso Karrubi, disposta dalla Procura della capitale, e dell'arresto del direttore di Etemad Melli – un sito Internet riformista.

L’ufficio di Karrubi è stato "visitato" dagli ufficiali giudiziari, che hanno sequestrato computer, documenti, cd, e filmati.

Ayatollah di Qom contro Ahmadinejad

Intanto, arriva una nuova presa di posizione contro Ahmadinejad da parte di alcuni influenti ayatollah di Qom, la città santa sciita iraniana e centro del potere dei religiosi.

A quanto riferisce il quotidiano saudita al Watan, "in un'iniziativa senza precedenti”, il Raggruppamento degli Ulema e i docenti della Hawza di Qom hanno ribadito l'illegittimità del nuovo governo di Ahmadinejad, uscito ufficialmente vincente nelle contestate presidenziali del 12 giugno.

Secondo il giornale saudita, il raggruppamento, nelle cui fila ci sono autorevoli ayatollah vicini al fronte moderato, tra cui Hossein Montazeri e Jawad Sharistani, avrebbe chiesto di "processare i responsabili dei crimini commessi" contro i manifestanti durante le proteste.

Avrebbe inoltre per la prima volta "citato per nome" il capo dei “Guardiani della Rivoluzione”, Mohammed Ja’afari, reo di avere "offeso e leso la reputazione" dell'ex presidente moderato Mohammed Khatami e degli altri leader dell'opposizione.

 
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