mercoledì 18 novembre 2009

UN'ALTRA PROVA SULLE INTERFERENZE TERRORISTICHE IRANIANE IN YEMEN



Dal Newsletter della Fondazione De Fonseca
Iran - Arabia Saudita
possibile scontro navale



17 novembre 2009

Lo scontro fra l’esercito saudita e i ribelli yemeniti al-Houthi – appoggiati e finanziati dall’Iran – sul confine fra Arabia Saudita e Yemen si sta intensificando, quindi Riyadh ha deciso di evacuare almeno 250 villaggi – più di 175.000 persone. Il conflitto ormai si è esteso dalla provincia di Saada, nello Yemen, alla provincia di Najran, nella parte sudoccidentale dell’Arabia Saudita, dove risiede una setta sciita ismaelita – che collabora con i ribelli al-Houthi, appartenenti ad una setta sciita zaidita.

L’esercito saudita ha aumentato il numero e l’intensità degli attacchi contro i ribelli e ha intenzione di schiacciare le ambizioni espansionistiche iraniane nella regione. Tuttavia Riyadh ha scarsa esperienza militare e fa fatica a contrastare gli al-Houthi, che hanno guadagnato posizioni all’interno del territorio saudita. Anche l’esercito yemenita è mal equipaggiato e ha incontrato notevoli difficoltà nell’inseguire i ribelli in un terreno così impervio. L’Arabia Saudita attualmente ha elaborato una nuova strategia che prevede la creazione di una zona cuscinetto lunga circa 10 km e il bombardamento massiccio dei monti Saada da parte dell’aviazione.

Gli Iraniani sin dall’inizio del conflitto hanno rifornito gli al-Houthi di grandi carichi di armi attraverso la Somalia e l’Eritrea e hanno inviato miliziani di Hezbollah a combattere accanto ai ribelli yemeniti – finora negli scontri ne sono morti almeno 60.

Secondo un rapporto pubblicato su Strategic Forecast, le Guardie della Rivoluzione acquistano le armi che vengono poi spedite in Somalia ed Eritrea. Da qui vengono caricate su navi e inviate attraverso il Mar Rosso verso Salif, sulla costa yemenita. L’Arabia Saudita però, per interrompere il flusso di armi, il 12 novembre scorso ha dispiegato tre navi da guerra lungo la costa settentrionale dello Yemen, così Teheran è stata costretta a cambiare rotta e a spedire le munizioni verso Shaqra, nel sulla costa meridionale dello Yemen – da qui le munizioni raggiungono prima Marib, nello Yemen centrale, poi proseguono verso Baraqish e infine raggiungono i monti Saada (vedi mappa a lato). Per proteggere i rifornimenti di armi quindi anche la Repubblica Islamica, con la scusa di proteggere le navi cargo e le petroliere dagli attacchi dei pirati somali, ha inviato ! la flotta nel Golfo di Aden.

L’escalation militare sembra ormai inarrestabile con una così fitta presenza di navi da guerra nella regione il rischio di uno scontro navale frontale si fa sempre più probabile.

A cura di Davide Meinero

 
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