giovedì 6 dicembre 2007
Ieri sera, nel carecre di Kirmanshah è stato impiccato Makvan Moludzadeh, il ragazzo di 20 anni, accusato di aver avuto rapporti omosessuali quando aveva soli 13 anni. Per Moludzadeh, subito dopo la condanna a morte fu iniziato una grande campagna internazionale delle associazioni umanitarie e difensori dei diritti gay, che grazie alle varie manifestazioni e iniziative erano riusciti a costringere il regime dei mullah a ritirare la condanna a morte e sospenderla per ordine del mullah Shahroudi, capo giudiziario del regime degli ayattolah. L'avvocato di Moludzadeh, signor Said Eghbal, ha riferito alla radio Farda, che si diffonde in lingua persiano in tutto l'Iran, che nonostante l'ordine della sospensione dell'Ayatolah Shahroudi, la condanna a morte è stato eseguita nella notte di mercoledì e in assenza dell'avvocato e dei parenti di Moludzadeh.