venerdì 7 dicembre 2007

LA POSIZIONE DELLA RESISTENZA IRANIANA SULLA RELAZIONE DEI SERVIZI SEGRETI AMERICANI



A SEGUITO DEL RAPPORTO NIE LA RESISTENZA IRANIANA METTE IN GUARDIA DAGLI INGANNI DEI MULLAH


07 dic 2007

La garanzia di sopravvivenza per il regime dei mullah sta nell'ottenere armi nucleari e non hanno intenzione di abbandonare tale progetto; la minaccia è reale sia per l'Iran che per il mondo intero. Il rapporto contiene informazioni che dimostrano la nefasta intenzione dei mullah di ottenere la bomba nucleare.
NCRI, 6 Dicembre 2007 - La Commissione di Strategia e Difesa del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana (NCRI), che ha rivelato per la prima volta i luoghi segreti del nucleare a Nataz e Arak nell'Agosto del 2002, ha fornito una relazione dettagliata sul rapporto NIE. La relazione dice in parte: _" Si avverte che la falsità, l'occultamento e i tentativi di trarre in inganno i servizi segreti delle comunità sono tattiche tipiche del regime religioso. I mullah vedono l'ottenimento della bomba nucleare come l'assicurazione della loro sopravvivenza. Di conseguenza, non hanno mai abbandonato questa idea e mai lo faranno in futuro. Il regime iraniano rimane una potenziale minaccia nucleare per la popolazione iraniana e per il mondo intero.
Diversamente, non ci sarebbe stata la necessità per il confronto e l'intransigenza del regime religioso con la comunità internazionale e le conseguenti decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza delle N.U. Nel “NIE“, che rappresenta l'accordo delle 16 agenzie dei servizi segreti, si è definito con grande sicurezza che " fino alla fine del 2003, le entità militari iraniane stavano lavorando sotto la direzione del governo per sviluppare le armi nucleari", e sono state successivamente costrette a diminuire le loro attività a seguito delle rivelazioni della Resistenza Iraniana e dell' aumento delle indagini e della pressione internazionale". In altre parole, se non fosse stato per queste rivelazioni, i mullah sarebbero arrivati ancora più vicini all'ottenimento delle armi nucleari e sarebbe stata molto più probabile una catastrofe nucleare, e di conseguenza sarebbe stata inevitabile una guerra contro questo regime. La Commissione dell'CNRI ripete il fatto che il rapporto NIE comprende alcune informazioni che mostrano il crescente inganno del regime religioso e gli infausti tentativi di ottenere armi nucleari. Il rapporto NIE aggiunge: -" Accertiamo con modica certezza che Tehran non abbia riavviato i suoi programmi nucleari come a metà 2007, ma non sappiamo se attualmente intenda continuare a sviluppare armi nucleari." In un'altra parte del rapporto, si afferma esplicitamente che, nonostante alcuni vuoti lasciati dai servizi segreti, non si può affermare con certezza che ci sia stato un arresto dell'intero programma nucleare iraniano. Fa emergere correttamente che " le entità del regime religioso stanno continuando a sviluppare una serie di capacità tecniche che potrebbero essere utilizzate per produrre armi nucleari, se si prenderà la decisione di farlo". In aggiunta, il regime religioso sta valutando varie "tecniche " per espandere le sue attività nucleari in occasioni adatte, a meno che non " venga intensificato il controllo e la pressione internazionale", che potrebbero fermare i capi del regime e "tenere lontano l'Iran dalla produzione di armi nucleari.". Ricorda che fin dall'ascesa al potere di Ahmadinejad, il regime ha ricominciato le sue attività creando più centrifughe e " facendo dei progressi significativi nel 2007, quando ha installato delle centrifughe a Natanz.". Ripete esplicitamente che il regime religioso "vorrebbe probabilmente usare delle facilitazioni di copertura- anzichè i suoi siti nucleari dichiarati- per produrre grosse quantità di uranio. Un crescente aumento di indagini dimostra che l'Iran era coinvolto in attività segrete volte alla conversione dell'uranio e all'arricchimento di uranio.". Come risultato, è chiaro che fino a quando questo regime rimarrà al potere, la minaccia delle armi nucleari sarà costante sia per la popolazione iraniana che per il mondo intero. La Sig.ra Maryam Rajavi, Presidente eletto della Resistenza iraniana, ha detto:" La guerra dichiarata da questo regime alla popolazione iraniana e alla comunità mondiale non si limita ai progetti nucleari o all’ingerenza dei mullah in Iraq. La guerra riguarda la totalità del fascismo religioso che governa l'Iran, la cui cultura e storia, è in una sola parola, aggressione e violenza contro l'onore, la dignità e i diritti delle donne e degli uomini iraniani, o meglio di tutti gli iraniani. Questo è il motivo per cui proponiamo la terza opzione, quella cioè di un cambiamento del regime nel suo complesso ad opera della popolazione e della Resistenza iraniana. Il cambiare il regime è un dovere insito nelle capacità e nelle abilità della popolazione e della Resistenza iraniana. Per fare tutto ciò è necessario rimuovere le restrizioni e le limitazioni che sono state imposte a questa Resistenza per ordine dei mullah". Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana 5 Dicembre 2007

 
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