venerdì 13 giugno 2008

5+1+Italia è la soluzione migliore alla crisi atomica iraniana?


Nella foto: il presidente Maryam Rajavi a Prigi durante una manifestazione pubblica degli oppositori iraniani

Nella foto: presidente Bush durante la recente visita in Italia
Notizia e commento:
IL REGIME DEI MULLAH è IL PRIMO BENEFICIARIO DELL'ALLARGAMENTO DEL GRUPPO 5+1

E' UN GRAVE ERRORE FAR ENTRARE NEL GRUPPO 5+1 DEI PAESI CHE HANNO IMMENSI INTERESSI ECONOMICI CON L'IRAN
GIA' DI PER SE QUESTA FORMULA E' SCADUTA E HA RIPORTATO GRAVI DANNI ALLA SICUREZZA DELLA PIANETA


George W. Bush ha confermato che l'opzione di un attacco militare contro l'Iran non e' esclusa. "Siamo per risolvere diplomaticamente la questione (la crisi nucleare con Teheran, ndr) ma tutte le opzioni sono sul tavolo", ha detto il presidente americano nel corso della conferenza stampa congiunta con Silvio Berlusconi.
Bush ha assicurato a Berlusconi che sta valutando "seriamente" la possibilita' di un ingresso ell'Italia nel "5+1", il gruppo dei negoziatori sul programma nucleare iraniano. "Ho detto a Silvio che prendo seriamente in considerazione", questa possibilita'.
Commento: Un anno fa, in un articolo molto dettagliato avevo già bocciato la formula del 5+1 spiegando le mie motivazioni e le ragioni per cui sono contrario per principio con questa equazione( una macchina di basso profilo contro un mostro di cui la sua ideologia, fondamentalismo islamico, convinto di poter cancellare dalla faccia della tera i vari paesi satanici e sionistici, è un miliardo di volte più pericolosa della sua bomba atomica).
Mi spiego meglio. Se il gruppo 5+1 è stato costituito per fermare la costruzione della bomba atomica è già fallito. Anchè perchè non è riuscito nemmeno a far sospendere manco per un ora il processo dell'arricchimento dell'uranio, necessario elemento necessario per la costruzione della bomba atomica. Anzi secondo le informazioni divulgate dalla resistenza iraniana, il regime dei mullah è andato avanti accellerando tutto il processo nucleare aggirando le sanzioni e le risoluzioni imposte dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Allora non capisco perchè l'Italia desideri tanto di entrare in un organismo che è già fallito. Un organismo che è frutto di una politica devastatrice che si chiama "Accondiscendenza". che in un passato non tanto lontano ha causato la seconda guerra mondiale. A proposito di quella fallimentare politica il "grande" Cherchil ha detto che "i signori della politica di accondiscendenza per non avere la guerra hanno ceduto tutto a Hitler e alla fine hanno avuto "il disonore e la guerra". La storia si sta ripetendo di nuovo con questa formula. La questione è questa. L'Italia deve rispondere a questo quesito: il problema nucleare iraniano si risolverà con l'ingresso dell'Italia nel 5+1? Oppure diventerà ancora un argomento che distrarerà l'attenzione internazionale dal programma nucleare iraniano aiutando il regime dei mullah di approffitarne e portare avanti il processo atomico militare? Secondo me l'Italia si sbaglia. Anzi deve dire e insistere che questa formula non è una soluzione valida per una questione cosi tanta pericolosa per la pace mondiale( fondamentalismo islamico di matrice khomeinista dotato di bomba atomica).
Lo strumento 5+1 è inaddatto per affrontare la bomba atomica dei mullah. E' uno strumento obsoleto e grasso e incapace di agire tempestivamente e con fermezza. Figuriamoci se dobbiamo ancora farlo piu grasso. Il regime dei mullah sarà il primo che ne trarrerà dei privilegi anche perchè questo processo di allargamento del gruppo rallenterà l'opposizione, pur minima, contro la bomba atomica iraniana. Secondo me l'Italia deve fare una scelta coraggiosa. Non deve dire che noi conosciamo bene l'Iran. Non è sufficiente. Troppa conoscenza superficiale comporterà troppa confusione. Secondo me l'Italia non conosce affatto il regime dei mullah. Se l'avesse conosciuto fino in fondo non si sarebbe candidato di entrare a forza dentro un organismo già fallito e moribondo. Il gruppo 5+1 ha bisogno di una ambulanza per allontanarlo dalla scena del crimine. Sta facendo più danni che bene. Mi stupisce che un primo ministro imprenditore di successo come il presidente Berlusconi non fiuti questa relatà e che insista di entrare in questa bottega fallita.( forse sollecitato dallo stesso regime dei mullah!). A meno che il protagonismo italiano non abbia bisogno di una finestra internazionale. Dato che l'Italia è stato uno dei paesi maggiormente colpiti dal terrorismo iraniano in Iraq e in Afghanistan( il numero dei caduti italiani, vittime del terrorismo dei mullah oramai supera i 50 soldati). Ma secondo me questo dato non ancora giustifica fino in fondo la richiesta italiana. La formula vincente non è 5+1+Italia. La formula che può colpire il cuore e il cervello del progetto atomico è la seguente: 5+1+la resistenza iraniana. Dopo questa piccola modifica possiamo anchè parlare di far entrare Italia nel gruppo 5+1. Dal momento che la costituzione del gruppo 5+1 è il frutto della politica di accondiscendenza non mi pare che si realizzi e si materializzi la mia formula . Sicuramente, un ora prima che venga accolta, il gruppo 5+1 sarà sciolto come il ghiaccio sotto i raggi del sole.
Allora ripropongo la formula presentata dal nostro presidente della repubblica la signora Maryam Rajavi, eletta dalla resistenza iraniana, durante il suo intervento di due anni fa al Parlamento Europeo: " la soluzione finale per la questione iraniana non è nè la guerra e nè la politica di accondiscendenza. La soluzione è la terza VIA: il cambio democratico per mano del popolo e della sua legittima resistenza. Questa è la via maestra e senza costi aggiuntivi ne in denaro e ne in vite umane. Basta che l'Unione Europea segua la storica sentenza della Corte di Appello di Londra e rimuova il nome dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iranianao dalla lista nera Europea. In tal situazione si riapre il grande viadotto che porterà ad un cambio democratico per mano della popolazione iraniana ripristinando la libertà e la democrazia.

Un consiglio al presidente Berlusconi. Signor presidente mi consenta di dire che Lei e il Suo governo, durante la visita di Ahmadinejad a Roma, avete fatto un grandissimo e preziosissimo lavoro che rimarrà nella mente e nella storia del popolo iraniano, per cui vi saremo grati eternamente. Mi riferisco a quando il suo governo ha rifiutato qualsiasi contatto con il passdar terrorista Ahmadinejad che tra l'altro è il vero carnefice dei vostri soldati in Iraq e in Afghanistan, schierandosi attraverso il ministro Giovanardi e altri illustri componenti della Sua coalizione a fianco del popolo e della resisetnza iraniana. Si mantenga su questo profilo. Vedrà che frutterà di più.
Rinnovo ancora una volta i miei ringraziamenti al governo italiano.
Karimi davood, analista politico iraniano.

 
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