ROMA: UN PIANO PER UCCIDERE IL PASSDAR AHMADINEJAD O UNA FUGA IN AVANTI?
Foto: Maryam rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana
Vignetta: la risposta dell'Italia unita al presidente dei mullah
Notizia e commento:
Iran denuncia: c'era piano per uccidere Ahmadinejad a Roma
martedì, 24 giugno 2008 8.53
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TEHERAN (Reuters) - Un consigliere di Mahmoud Ahmadinejad ha affermato che c'era un piano per uccidere il presidente iraniano durante il summit sulla crisi alimentare all'inizio di questo mese a Roma.
Commento: Il passdar Ahmadinejad, durante il suo governo, ha effettuato due importanti viaggi all'estero: il primo in Iraq e il secondo in Italia, per partecipare alla seduta generale della FAO.
Durante il primo, il presidente nominato da Khamenei ha incontrato una serie di manifestazioni e contestazioni popolari che lo hanno obbligato ad interrompere a metà il suo nefasto viaggio di morte e di violenza. In quell'occasione anche il grande Ayattolah Sciita Sistani che avrebbe dovuto riceverlo nella città santa di Karbala si è ritirato indietro. L'ha rifiutato perchè ritenuto l'incontro non in linea con gli ineteressi del popolo iracheno e che sarebbe stato un occasione d'oro per Ahmadinejad nella sua propaganda fondamentalista e terroristica.
Nel programma di Ahmadinejad c'erano anche altre due visite molto importanti nelle città sante di Karbala e di Najaf. Cancellate entrambi. Ahmadinejad una volta tornato con la coda in mezzo alle gambe e stordito per lo schiafo ricevuto dalla popolazione irachena( nella città di Baghdad ci sono state 8 grandissimi manifestazioni di tutti i ceti sociali in particolar modo le donne!), ha giustificato il suo fallimentare viaggio con una barzelletta degna dei mullah iraniani: " gli americani volevano sequestrarmi e portarmi in America, ma i nostri servizi di sicurezza facendo alcuni cambi di programma hanno lasciato gli americani con la bocca asciutta!".
Adesso sentiamo un altissimo dirigente iracheno che ha accompagnato il passdar terrorista Ahmadinejad durante tutta la sua permanenza in Iraq. Cioè fin dall'arrivo in all'aeroporto. Il presidente della Corte Suprema iracheno ha detto così:" fin dall'arrivo di Ahmadinejad io personalmente l'ho accompagnato ovunque. Le nostre forze di sicurezza gli hanno garantito la protezione fino alla partenza dall'aeroporto. Io non ho notato nessuna modifica del programma di protezione".
In poche parole il dirigente iracheno smentisce categoricamente il presidente dei Mullah e rivela la forte esigenza della giustificazione del suo fallimentare viaggio in Iraq su cui i mullah iraniani avevano investito una grande speranza.
Adesso torniamo in Italia: Ahmadinejad è arrivato il 2 giugno a Roma per partecipare all'assemblea generale della Fao sulla fame nel mondo. Nel calendario del passdar Ahmadinejad non si vedevano nessun appuntamento con le autorità del paese ospitante che di solito riserva per i capi di stato stranieri momenti cerimoniali particolari .
Secondo quanto hanno scritto i giornali governativi nessuna autorità di spicco è andato ad accoglierlo all'aeroporto Ciampino. Il che significava per Ahmadinejad il primo fallimento. Poi si è trapellato la notizia di una lezione alla Sapienza, organizzata da alcuni ambienti sollecitati fortemente dall'ambasciatore iraniano Zohrevand. Grazie all'intervento tempestivo di Azar karimi, presidente dell'Associazione studenti iraniani in Italia e grazie all'occasione offerta dal dott. Aldo Forbice, Azar direttamente dallo studio della Rai ha denunciato le intenzioni di ahmadinejad che voleva andare alla Sapienza per i fini propagandistici dato che alla Columbia University aveva subìto una grande umiliazione da parte degli studenti e in particolare da parte del rettore che lo aveva invitato a partecipare a quella famosa conferenza. Anche in questo caso la denuncia fatto durante la trasmissione Zapping ha colpito il centro e il giorno dopo il Rettore della Sapienza ha comunicato che non ha nessuna intenzione di ospitare il presidente dei mullah nella sua università. Il secondo schiaffo. Un caloroso ringraziamento al Magnifico Rettore Renato Guarini.
Dopo questo evento si è sparsa la voce di un'imminente incontro tra il Papa e ahmadinejad. Di nuovo tutta l'opposizione iraniana si è messa in moto chiedendo al Papa benedetto XVI di non stringere le mani sanguinarie di Ahmadinejad. Il Papa accolse la richiesta del popolo iraniano e ha respinto il presidente dei Mullah nonostante una serie di pesanti pressioni subite dal regime iraniano.Il terzo schiaffo.
Il quarto: dopo il rifiuto del Pontefice è arrivato puntualmente il rifiuto della politica che unanimamente hanno respinto qualsiasi contatto con Lui( un insieme di schiafi che io chiamo la grande sconfitta), in particolare la sua esclusione dal ricevimento offerto dal governo italiano e dal segretario generale delle Nazioni Unite Banki Moon.
Il quinto: la reazione della società civile insieme ai mass media che hanno contestato la sua presenza a Roma chiedendo addirittura di arrestarlo per i crimini commessi contro l'umanità in particolare per la morte violenta dei soldati italiani provocata dalle bombe di Ahmadienjad. Nell'arco della giornata del 3 giugno Roma, capitale della tolleranza e della solidarietà ha reagito come una mamma, anzi come il suo emblema, come il lupo che protegge i suoi figli dai pericoli e dalle minacce, ed ha testimoniato una decina di manifestazioni di protesta: la prima è stata la conferenza stampa organizzata dalla resistenza iraniana in Hotel adriano dove uno dei massimi responsabili del movimento ha smascherato il passato di Ahmadinejad e le sue future intenzioni. Manifestazione dei giovani ebrei al Colosseo dove dall'alto della storico monumento hanno gettato dei volantini contro il passadar presidente. Il terzo è stata una contestazione spontanea attorno al palazzo della Fao dove la gente ha chiesto l'allontanamento di ahmadienjad dal territorio italiano per le sue affermazioni antiebraiche e anti israeliane. La quarta è stata la grande ed spettacolare manifestaazione di piazza Spagna dove è stata ripresa da quasi due cento giornalisti e fotografi di tutto il mondo. La quinta è stata la manifestazione organizzata in piazza San Giovanni, dall'Associazione Studenti Iraniani in Italia, appunto dal presidente Karimi Azar dove numerosi manifestanti scandivano slogan contro il regime dei mullah e il suop presidente. la sesta e quella piu suggestiva è stata la manifestazione organizzata dal direttore Antonio polito del Riformista in piazza Campidoglio dove hanno partecipato e intervenuto numerosi cittadini romani e parlamentari e ministri e personalita della cultura. In piazza Campidoglio, il LUPO aveva l'aria piu distesa perchè aveva già, al quell'ora, allontanato il pericolo di Ahmadienjad: lui stava sull'aereo e in via di ritorno a Teheran tra le braccia del suo dattore di lavoro Ali Khamenei.
Comunque Roma ha reagito in grande stile e ha dimostrato la sua fermezza, la determinazione e la sua prontezza per la difesa di suoi principi: libertà e la democrazia non solo suoi anzi anche quelle degli altri. Grazie Roma per il tuo altruismo.
Ma il colpo mortale doveva ancora arrivare: Il ciclo delle contestazioni doveva essere chiuso in grand stile. A chi toccava di sferrare il colpo finale: Al presidente della resistenza iraniana la signora Maryam Rajavi che la notte del 5, giorno di chiusura del lavori della Fao ha partecipato in via esclusiva al programma radiofonico di Zapping e ha ringraziato sia il governo e il popolo italiano che la città del Vaticano che non ha permesso a Ahmadinejad di mettere il piede sul suo suolo.
Infatti l'intervista del presidente Rajavi è stato un occasione giusta per noi, per gli italiani e per tutti coloro che si oppongono al regime dei mullah di conoscere l'alternativa al regime dei mullah che in poche parole si sintetizza in violenza, in repressione, in terrorismo e nella bomba atomica. invece il nostro presidente ha auspicato la libertà e la democrazia in Iran e la pace nel mondo e in particolare nel medio oriente.
Chiuso questo parentesi, vorrei ricordare la parole di Ahmadienjad espresse recentemente dopo questi due fallimenti: nel caso del suo viaggio in Iraq disse che gli americani volevano sequestrarmi e portarmi in America!!! E nel caso del viaggio in Italia, in un discorso pubblico disse, pochi giorni fa " in Italia mi volevano uccidere. Grazie a Dio e alla prontezza dei nostri sevizi di sicurezza il vostro presidente ha neutralizzato tutti i tentativi ed è tornato sano e salvo tra il suo popolo"!!!
Adesso giudicate Voi. Non è una barzelletta? Debbo ricordare che Ahmadniejad odpo la sua fuga dall'Italia ha dovuto pure richiamare il suo fidattissimo ambasciatore, compagno di merenda di una volta, cioè quando lavoravano insieme nel settore delle forze speciali di "GHODS"( la divisione che si occupa dell'esportazione del terrorismo in tutto il mondo), scaricando tutta la colpa su di lui.
Adesso vi raccondo un detto popolare: un giorno un signora porta un gallo al mercato per venderlo. In un momento di distrazione un vecchietto ruba il gallo e lo nasconde nella sua manica da cui si spuntava benissimo la coda del volatile. Quando il giovane ri rivolge al vecchietto chiedendo se aveva visto il suo gallo, lui giurava su tutti santi sciiti di non averlo visto. il giovane rimasta stupito dai continui giuramenti del vecchietto disse: non so se credere ai tuoi giuramenti o alla coda del gallo che spunta dalla manica della tua giacca!!!
Adesso la storia è idem: non sappiamo credere alle parole di Ahmadineajd o ai suoi barzelletti stupidi?
Karimi Davood