sabato 7 giugno 2008

MARYAM RAJAVI, PRESIDENTE ELETTA DALLA RESISTENZA IRANIANA PARLA AL PROGRAMMA ZAPPING DI ALDO FORBICE


la foto: la presidente Maryam Rajavi che con la sua esclusiva intervista con il programma radiofonico della RadioRai1 "Zapping" di Aldo Forbice ha chiuso il ciclo delle manifestazioni di protesta contro la presenza del presidente dei mullah Ahmadinejad a Roma

Vignetta: la meritata risposta dell'Italia al presidente di un regime fondamentalista, terrorista e repressiva.
UNA BREVE RELAZIONE SU TRE GIORNI DI MANIFESTAZIONI DI PROTESTA CONTRO LA PRESENZA DI AHMADINEJAD A ROMA
AHMADINEJAD NELLO STESSO GIORNO DELL'INIZIO DEI LAVORI DELLA FAO LASCIA L'ITALIA

Ahmadinejad respinto dal mondo politico e culturale
Anche la Sapienza ha negato il suo intervento all'università romana

In occasione dell'arrivo del passdar Ahmadinejad, presidente dei mullah in Italia, la comunità iraniana e in particolare gli oppositori e i rifugiati politici hanno organizzato, grazie anche alla collaborazione di numerosi associazioni e istituzioni, una serie di manifestazioni di protesta per dichiarare a grand voce che l'Italia democratica non può tollerare la presenza di un presidente che fino ad oggi ha sterminato più di 120.000 prigionieri politici e ha esportato il terrorismo in tutto il mondo in particolare in Iraq e in Afghanistan e che sta spendendo miliardi e miliardi di dollari per la costruzione della bomba atomica riducendo sul lastrico il popolo iraniano.
Qui in particolare vorrei ringraziare il comune di Roma e il suo sindaco Alemanno che ci ha autorizzato la grande manifestazione in piazza Campidoglio. Il sindaco di Roma intervenendo in persona nonostante la mano fasciata ha voluto dimostrare tutto l'affetto e la solidarietà della città antica spegnendo addirittura per 15 minuti tutte le luci del comune in segno di rabbia e di sdegno verso la presenza di Ahmadinejad nella città di solidarieta e di dolce vita.
Iniziamo fin dalla mattina del 3 giugno a prepararci per il movimentato giorno dell'inizio dei lavori della Fao: Alle 11 abbiamo partecipato alla conferenza indetta dalla rappresentanza del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana a Roma in cui numerosi parlamentari e personalità politiche hanno intervenuto e dato la loro solidarietà con il popolo iraniano.
Successsivamente siamo andati in piazza Spagna dove gli amici radicali avevano organizzato una bellissima manifestazione di protesta con dei grandi striscioni su cui c'è scritto "Iran ha fame di libertà".
In questa storica e suggestiva piazza la stampa ci ha accolto con un grande entusiasmo e ha registrato dei servizi sulla rabbia dei manifestanti contro la presenza di Ahmadinejad a Roma. Ad un certo punto gli organizzatori hanno esteso dei grandi striscioni neri sulle scalinate della Trinità dei monti in segno di lutto nazionale ed alcune donne hanno indossato il Chador nero.
Quasi alla fine della manifestazione il sottoscritto e mia figlia Azar, presidente dell'associazione giovani iraniani in Italia, eventolando la bandiera tricolore della resistenza iranian abbiamo iniziato a scendere le scalinate e fermarci di fronte ai giornalisti che hanno iniziato a riprendere il momento più atteso in cui abbiamo strappato di fronte alle telecamere di tutto il mondo i ritratti di Ahmadinejad. Esattamente come gli studenti iraniani che hanno strappato e dato il fuoco ai suoi ritratti all'università di Teheran durante un suo intervento.
Dopo la piazza Spagna ci siamo avviati per il terzo appuntamento in piazza S. Giovanni dove ci attendeva una grande folla di giornalisti e di gente comune che ci hanno dimostrato la loro solidarietà. Dalle 14 fino alle 16 abbiamo manifestato alla presenza di numerosi cittadini romani . A questo evento hanno preso la parola lo scultore irano-italiano Reza Olia, membro del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana, Dott. Stango, presidente dell'Helsinki Watch, sig. Abolghassem Rezai, rappresentante in Italia del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana, e numerosi altri personalità italo-iraniane.
Dopo piazza S. Giovanni l'appuntamento finale è stato in piazza Campidoglio, dove iniziava alle 20 la manifestazione organizzata dal quotidiano Riformista di Antonio Polito. Al Campidoglio siamo arrivati in anticipo con la bandiera tricolore della resistenza iraniana. Anche qui l'accoglienza del pubblico presente è stata commovente. Intorno alle ore 20 e 30 ci siamo avviati verso il palco su cui gli oratori parlavano al pubblico per tre minuti. Sul palco si notavano molti personaggi del mondo della politica tra cui ministri e deputati compreso lo stesso sindaco di Roma Alemanno,il capo gruppo del Pdl il sen. Gasparri, ministro Ronchi, Gianni Vernetti, ex sottosegretario del ministro degli esteri, On Cicchito, Capo gruppo alla Camera del Pdl, Signor Givanardi, rappresentante del governo, il rappresentante dell'Amnesty International, il rappresentante dei gruppi sociali, On Saltamartini che fece un bellissimo discorso in sostegno alla resistenza e in particolare alle donne iraniane, lo stesso Antonio Polito ideatore della manifestazione, l'ex presidente della Commissione esteri della Camera On. Selva, Riccardo Pacifici e numerosi altri che purtroppo non mi ricordo e chiedo scusa.
Naturalmente il sottoscritto era presente sul palco per tutto il tempo e aveva anche in mano la bandiera tricolore dell'Iran. Ad un certo punto il sindaco mi chiese che bandiera è? Gli ho spiegato che questa bandiera rapparesenta la resistenza iraniana per la libertà e la democrazia in Iran. Tutti gli oratori hanno condannato unanimamente la presenza di Ahmadinejad a Roma chiedendo la necessità di sostenere la battaglia politica al popolo iraniano come l'unico mezzo efficace per affrontare il più grande pericolo e minaccia del terzo millennio: il fondamentalismo islamico iraniano.
Quando è arrivato il mio turno ho alzato la bandiera e dopo pochi istanti di silenzio ho detto" con questa bandiera in Iran nessun paese e nessun popolo si sentirà più minacciato e messo in pericolo". Poi ho iniziato a rappresentare la rabbia e lo sdegno del mio popolo contro la presenza di Ahmadinejad a Roma elencando tutti i crimini commessi dal regime dei mullah e puntando il dito sul pericolo del fondamentalismo come la piu grande minaccia del terzo millenio. L'applauso costante del pubblico e la commozione mi interrompeva il discorso. Ho gridato l'arresto e il processo di Ahmadinejad, coinvolto personalmente negli atti terroristici in Europa e in medioriente. Ho chiesto l'arresto di un personaggio che ha avuto ruoli chiave nell'esportazione del terrorismo e nell'uccisione dei soldati stranieri in Iraq e in Afghanistan tra cui i militari italiani uccisi a Nassiria.
Ho concluso il mio discorso ribadendo che Ahmadinejad non rappresenta il nostro popolo e che noi desideriamo di vivere in pace con tutti i popoli della regione e del mondo. Ho ribadito che il popolo iraniano ha una resistenza organizzata diretta dal nostro presidente Maryam Rajavi che simboleggia la pace e la liberta e la democrazia per Iran. Alla fine ho alzato la bandiera tricolore della resistenza iraniana" dicendo : aiutateci a portare questa bandiera in iran.
In piazza Campidoglio, prima dell'inizio della manifestazione ho rilasciato numerosi interviste alla stampa italiana ed estera.
Verso le 11 e mezzo siamo tornati a casa per riprenderci e iniziare domani la nostra protesta.
Anche i giorni successivi il ciclo delle manifestazioni di protesta è andato avanti con una serie di interviste con la stampa e la radio tv.
La parte piu intressante e importante del nostro lavoro è stato l'organizzazione di un'intervista radiofonica del nostro presidente della repubblica, la signora Maryam Rajavi, con il programma serale rdiofonico della RadioRai 1 di Zapping condotto dal dott. Aldo Forbice. L'intervista del presidente ha chiuso il ciclo delle manifestazioni di protesta e di rabbia contro la presenza di Ahmadinejad e contro coloro che hanno organizzato il suo viaggio in Italia.
Ringraziando Dott. Forbice che in questi giorni ha dato un ampio spazio all'opposizione iraniana vi riporto qui sotto il link del podcast della puntata del 5 giugno in cui si può ascolatare l'intervista con la presidente Rajavi:
http://www.radio.rai.it/radio1/podcast/lista.cfm?id=1970
Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa campagna, in particolare il sito di informazione ICN-News del carissimo amico Salvatore Loria che ci ha garantito una costante visibilità. Grazie a questi sostegni e silodarietà umane noi siamo riusciti a rappresentare legittimamente la rabbia del popolo iraniano contro il regime dei mullah.
karimi davood

 
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