sabato 14 giugno 2008

GRAZIE ALL'AMNESTY INTERNATIONAL E LA PRESSIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA INTERNAZIONALE E' STATO SOSPESO L'ESECUZIONE DI TRE MINORENNI



Nella foto: pacco degli incentivi presentato da Solana al regime terroristico dei mullah.
Una breve ossevazione:
Nel regime dei mullah la pena di morte ha un ruolo straordinariamente prioritario e strategico e di conseguenza fa parte, a prescindere dal fatto che per quali reati viene inflitta, della macchina della repressione che è uno dei piu importanti pilastri su cui regge il regime.
Quali sono altri pilastri? Il terrorismo e la bomba atomica.
Il regime di Teheran ha due gambe e una colonna vertebrale: le gambe formano il terrorismo e la repressione. La colonna vertebrale è la sua bomba atomica. Nel caso che venisse a mancare uno dei pilastri soppraindicati l'intero regime si accascia per terra. Immaginate una persona con una sola gamba. Per quanto tempo può reggere a piedi? Immaginate ancora una persona a cui è stato asportato la sua colonna vertebrale. Riuscirà mai ad alzare la testa ? Mai e mai!
Ecco perchè Iran si vede costretto ad annaffiare continuamente e costantemente i suoi tre giardini vitali e di importanza strategica. Altrimenti si secca tutto e la sua macchina si arrugginisce e si ferma.
Allora quale elemento può fare autopubblicità meglio di un minorenne condannato a morte? Nessuno. Solo il minorenne può finire sulle prime pagine del mondo perchè minorenne. Naturalmente il messaggio di questo orribile atto è chiaro per coloro che hanno gli orecchi aperti e gli occhi vedenti. "SE IO MI COMPORTO COSI CON I GIOVANI DEL MIO PAESE FIGURIAMOCI COSA SONO CAPACE A FARE CON I VOSTRI POPOLI!"
Naturalmente il regime dei mullah non tradisce mai. Gli possiamo riconoscere una sola cosa: la sua assoluta fedeltà alle sue promesse e alle sue aspirazioni ideologiche! In tal direzione arriva sempre puntuale. L'appuntamento lo sceglie lui. Ti viene a visitare sempre a sorpresa. In modo che tu non abbia la possibilità di sfuggire alle sue ire e rabbia disumane. Non risparmia nemmeno i tuoi figli piccoli! Basta vedere gli ultimi eventi europei.
Questo discorso vale per il terrorismo e la bomba atomica.
La visita di Solana a Teheran
Il capo della politica estera dell'Unione Europea Ayattolmullah Solana ieri è arrivato a Teheran. Al suo arrivo ha detto :"questa volta ho con me un pacco incentivo molto ricco". Naturalmente Solana non offre dalla tasca sua. La ricchezza del suo pacco viene dalle magre tasche del popolo iraniano e dalla sicurezza dei cittadini d'Europa. Alla fine saremo noi due popoli, iraniani ed europei a pagare il conto della dolce vita di Solana con gli ayattolah iraniani. A finire sotto la bomba atomica di Teheran ci saranno i popoli su cui il regime dei mullah ha investito le sue speranze e le aspirazioni. Secondo me il viaggio di Solana e il suo pacco degli incentivi è un'altra vana ed inutile intentativo della politica di accondiscendenza europea( il vero responsabile della prossima guerra in medioriente), che incoraggerà ancora di più i mullah iraniani a proseguire la loro via di costruzione della bomba atomica. Solana tornerà con la testa bassa. Riuscire a convincere i mullah a desistere dall'arricchimento dell'uranio è un miraggio.
Del terrorismo iraniano non parlo anchè perchè ho già accennato qualchecosa. Basti guardare e contare le croci sulle tombe degli stranieri, caduti, prevalentemente dei militari, durante gli attentati terroristici avvenuti in Iraq e in Afghanistan.
Un desiderio
Vorrei che in Italia ci sia un giudice coraggioso, come il giudice Garzon spagnolo, che convochi in tribunale, al suo ritorno da Teheran, il responsabile della politica estera dell'Unione Europea e gli chieda:" con quali coraggi e criteri ti metti al tavolo del negoziato con gli assassini dei cittadini europei?"
Sarebbe un atto dovuto nei confronti della giustizia europea e dei parenti delle vittime italiane ed europee.
A quei mullah, carnefici del popolo iraniano, ci penseremo noi a Teheran.
L'appuntamento finale tra la popolazione e il fondamentalismo islamico di matrice khomeinista è molto vicino. Gli alberi numerati e intitolati di Teheran non vedono l'ora che assistere alla festa di liberazione dalla dittatura religiosa preparata da tempo per i mullah e per i dirigenti del regime di Teheran.Dalla A alla Z. Nessuno escluso.
karimi davood
Qui sotto pubblico volentieri una denuncia-appello dell'Amnesty International per salvare la vita dei minorenni in Iran:
Sabato, 14 giugno 2008 Ore:9 33

Iran: appello di Amnesty per fermare esecuzioni di minorenni

È stata rinviata di un mese l'esecuzione, prevista oggi in Iran, di due minorenni al momento del reato. Una decisione che aveva illuso che si trattasse del primo passo verso la fine di quella che Amnesty International definisce “una pratica oscena”.
Ma se Behnoud Shojaee e Mohammad Feda'i sono ancora vivi, ieri, martedì 10 giugno, nella città di Sanandaj è stato impiccato Mohammad Hassanzadeh, condannato alla pena capitale per un reato commesso quando aveva 15 anni e messo a morte quando ne aveva solo 17.
Il 25 giugno è prevista l'esecuzione di Saeed Jazee, giudicato colpevole di omicidio preterintenzionale, uno degli almeno 84 minorenni al momento del reato che si trovano nei bracci della morte dell'Iran.

La Sezione Italiana di Amnesty International ha lanciato sul proprio sito, www.amnesty.it, un appello alle autorità iraniane per chiedere la commutazione della condanna. “Questi ragazzi non avrebbero dovuto neanche essere condannati a morte, dal momento che l'Iran ha sottoscritto i trattati internazionali che mettono al bando le esecuzioni dei minorenni al momento del reato” - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. “Chiediamo ai leader, all'autorità giudiziaria e al nuovo parlamento del paese di assicurare che l'Iran segua la tendenza mondiale di ripudio della pena di morte, espressa dalle Nazioni Unite il 18 dicembre scorso, con la risoluzione dell'Assemblea generale che chiede una moratoria mondiale sulle esecuzioni”.

Mohammad Feda'i, uno dei due minorenni al momento del reato la cui esecuzione è stata rinviata di un mese, ha denunciato di essere stato obbligato, sotto tortura, a firmare una confessione mai resa e del cui contenuto era del tutto ignaro: “Ho 21 anni. Ne avevo 16 quando sono entrato in prigione. Come tutti i miei coetanei, stavo ancora vivendo i sogni della mia giovinezza. Ma, quando hanno iniziato a picchiarmi e a frustarmi, ad appendermi al soffitto, ho perso ogni speranza di vita…” Secondo dati di Amnesty International, dal 1990 in Iran sono stati messi a morte almeno 30 minorenni al momento del reato, sette dei quali nel 2007 e almeno due nel 2008. I minorenni nel braccio della morte sono almeno 84.





 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO