IRAN: FRATTINI, ENTRO SETTIMANA UE VARI ULTERIORI SANZIONI
Foto: Signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana
Foto: Franco Frattini, ministro degli esteri italiano
Notizia e il commento:
Bruxelles, 22 lug. (Adnkronos/Aki) - L'Unione Europea non ha pienamente attuato le sanzioni contenute nella risoluzione 1803 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e dunque dovra' varare entro questa settimana ulteriori sanzioni oltre a quelle gia' stabilite. E' la posizione espressa dal ministro degli Esteri Franco Frattini a margine del Consiglio affari generali e relazioni esterne a Bruxelles. Tali sanzioni "dovranno essere prese entro fine luglio -ha spiegato- alla prossima riunione del consiglio dei rappresentanti permanenti (Coreper, che include gli ambasciatori dei Ventisette presso l'Ue) in modo che possa passare tra i punti A (quelli cioe' su cui non c'e' discussione) al primo consiglio utile dei ministri Ue entro fine luglio", e cioe' il Consiglio giustizia affari interni che si terra' giovedi' e venerdi' prossimo. Il ministro ha tuttavia sottolineato che "nessuno nella Ue vuole andare oltre quanto previsto dalla risoluzione dell'Onu".
Commento: Condivido pienamente le preoccupazioni del ministro Frattini e ribadisco ancora una volta la ferma richiesta del popolo iraniano sulla necessità di adozioni di severi sanzioni generali contro il regime fondamentalista dei mullah iraniani che è la fonte principale del terrorismo e della instabilità nella regione e nel mondo. Bisogna dare voce al popolo e alla resistenza iraniana e riconoscere prima possibile la volontà popolare per un cambio democratico in Iran.
Le sanzioni + il riconoscimento della resistenza iraniana sono due condizioni necessari per un cambiamento radicale e profonda della situazione iraniana altrimenti il mondo corre il rischio di andare verso una guerra catastrofica e devastatrice di cui la sorte è ancora ignota. Lunica alternativa valida ed efficace è quella presentata dal nostro presidente della repubblica la signora Maryam Rajavi che sintetizza in due parole la via maestra per affrontare il pericolo mondiale del fondamentalismo islamico dei mullah: la terza via, non alla guerra, non alla politica di accondiscendenza sì al popolo iraniano e alla sua legittima resistenza per un cambio democratico in Iran.
karimi davood, analista politico iraniano