Impiccato un ragazzo all'alba di ieri, durante il passaggio dall'anno vacchio a quello nuovo
All'alba di ieri, nel carcere di Isfahan, Iran centrale, quando la gente si stava preparando per l'arrivo dell'anno nuovo, 1387, i boia del carcere centrale hanno trascinato a forza nel cortile di esecuzioni, un ragazzo che all'età di 16 anni aveva ucciso un uomo e lo hanno ferocemente impiccato. A quell'ora, tutta la popolazione iraniana si stava preparando per il passaggio dell'anno che era prevvisto per le 7 e trenta. IL fatto spiega da soli che nemmeno durante la tradizionale e antica festa persiana i boia del regime del passdar Ahmadineajd possano emettere di fomentare la violenza e il terrore tra la popolazione. Questa esecuzione è un chiaro ltraggio del regime dei mullah alla dignità del popolo iraniano e alle sue antiche tradizioni civili. E' un ennessimo atto di dispreggio del regime nei confronti della storia e della civiltà persiana. Per il governo di Teheran non esistono feste e festività. In ogni modo cerca di spruzzare il suo odioso dispregio negli occhi delle persone che hanno atteso dopo un anno di lavoro e sofferenza questa bellissima festa che equivale alla festa di capodanno italiano, con tredici giorni di festa.
Questa esecuzione un un solo messaggio sia per il popolo iraniano che per il mondo esterno: "Affrinterò qualsiasi tentativo di rovesciamento del regime islamico con la violenza e il terrorismo". E' un avvertimento che bisogna ignorare. E' un gesto che nasce dalla paura di ribellioni e sommosse popolari. E' un atto di terrore e di terrorismo.
karimi davood