venerdì 7 marzo 2008

VIAGGIO DI AHMADINEJAD IN IRAQ. QUALI RISULTATI?


Nella foto: la signora Maryam Rajavi, presidente eletta dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.

Nella foto: l'ingresso del campo di Ashraf, dove risiedono all'incirca 4000 combattenti della resistenza iraniana e gestito totalmente dalle donne della resistenza. Un fatto senza precedenti nella storia dei popoli che si sono ribellati contro i dittatori dei loro paesi.

Nella foto: la massiccia partecipazione delle donne irachene alla conferenza tenutasi l'altro ieri nel campo di Ashraf

L'ultima notizia di sangue appena arrivata dall'Iraq.
Dopo questo ennesimo attentato terroristico, organizzato e ordinato dall'Iran, il regime del passdar Ahmadinejad ha detto che gli americani dicevano di aver garantito la sicurezza in Iraq. Cosi?
Flash di AdnKronos
Esteri
IRAQ: SALITO A 68 NUMERO VITTIME IN ATTACCHI BAGHDAD
Baghdad, 7 mar. - (Adnkronos) - E' salito a 68 il numero dei morti nel duplice attentato di ieri in un'area commerciale di Baghdad. Lo hanno riferito fonti della polizia irachena, precisando che sono 120 le persone rimaste ferite nell'esplosione, avvenuta a pochi minuti di distanza, di due bombe nel distretto a maggioranza sciita di Karrada. Il duplice attentato di ieri e' il piu' sanguinoso a Baghdad degli ultimi nove mesi.


Nella vignetta qui sopra l'autore ha voluto evidenziare la pugnalata di Ahmadinejad in particolare nella parte sciita irachena.


In questa vignetta si legge: Ahmadinejad: " Quanto è piacevole l'Iraq senza dittatore" e gli iracheni spaventati dal suo arriva gridano: per favore torna a Teheran e subito"
Il regime dei mullah aveva investito enormi prospettive e speranze in questo viaggio in particolare sull'espulsione della resistenza iraniana dislocata nel famoso campo di Ashraf. E' da quattro anni che questo campo è diventato la Mecca delle forze nazionaliste, democratiche e indipendenti irachene che credono in un alternativa tutta irachena e costituito dalle forze popolari e democratiche. Ahmadinejad aveva messo pure nel suo viaggio, un pellegrinaggio propagandistico nelle città sante sciite, Karbala e Najaf, dove risiedono i piu ascoltati e seguiti ayattollah sciite iraceheni incontrando il grande Ayattollah Sistani. Ma che cosa è successo che all'ultimo momento Ahmadinejad ha interrotto il suo viaggio tornando a casa? E' successo il fatto che il passdar Ahmadienjad quando è entrato in Iraq non ha trovato grandi feste popolari e accoglienze degne del capo di stato di un paese quale Iran. Quasi tutte le forze democratiche e popolari hanno rifiutato di accoglierlo e disertato la cena in suo onore. Ci sono stati grande manifestazioni popolari in quasi tutte le città irachene sia sciite che sunnite. La gente dove non ha potuto scendere in piazza, a causa dei divieti posti dal governo di Almaleki, ha appeso al collo dei cani i ritratti di Ahmadienjad abbandonanoli nelle strade.
Oltretutto durante i suoi incontri con le autorità iracheni, Al Maleki e Telebani, non riceveva nessuna risposta sull'espulsione dei Mojahedin dall'Iraq. Tutti alzavano le mani rimandando la questione al governo americano. lo stesso presidente iracheno Jalal Talebani ha detto che non abbiamo parlato della questione dei Mojahedin. Per quanto rigiuardava la prima e fondamentaòle questione, cioe la presenza dei Mojahedin, Ahmadienjad ha subito una forte sconfitta. Il giorno dopo la visita, l'esercito americano in una nota ha dichiarato che la presenza dei Mojahedin è garantita dalle norme internazionali e dalla quarta Convenzione di Ginevra. E l'ultimo fallimento è arrivato dal grande Ayattolah Sistani su cui Ahmadinejad aveva investito una grande speranza. L'incontro secondo le previsioni dei mullah avrebbe dovuto diventare una certa leggittimazione della presenza e dell'interferenza dell'Iran in questo martoriato paese. Grazie alle rivelazioni della resistenza iraniana e alle forze democratiche irachene sulle intenzioni di Ahmadinejad, che hanno chiesto al grande Ayattolah di non ricevere il presidente passdar Ahmadinejad, Sistani ha rifiutato di stringere la mano di colui che è il carnefice del popolo iracheno. Grazie Ayattolaah Sistani.
Il popolo iraniano ha accolto e ammirato con grande piacere questa decisione dell'Ayattolah Sistani.
Il risultato? Ahmadinejad ha interrotto a meta il suo viaggio e ha promesso al popolo iracheno ancora sangue e dolore. Il giorno dopo la sua partenza sono stati esplosi due autobombe in cui sono morti una ventina di iracheni e feriti altri 60. E questa storia continua ancora.
E oggi dopo la visita e la sconfitta di Ahmadinejad che cosa succede nel campo di Ashraf? Ieri all'incirca 10 mila donne irachene hanno partecipato in un convegno organizzato dalle donne della resistenza iraniana e hanno festeggiato la giornata mondiale della Donna, promettendo la resistenza e la lotta alle interferenze iraniane in Iraq. Lo stesso Ahmadinejad aveva confessato che dietro le manifestazioni degli iracheni contro il suo viaggio in Iraq c'erano i Mojahedin del campo di Ashraf. Il che giustifica enormi lavori e tentativi del regime dei mullah nel dare la caccia alla presenza del campo di Ashraf in Iraq. Un mese fa i terroristi iraniani avevano fatto saltare la stazione di pompaggio dell'acqua del campo. Ancora pochi mesi prima, i terroristi iraniani avevano attaccato un autobus su cui viaggiavano gli operai che lavoravano nel campo di Ashraf uccidendone 11 e ferndone altri 10.
Il regime iraniano non si fermera. Adesso è rimasto ufficialmente ferito nell'anima e nel corpo. Sicuramente intensificherà le sue azioni terroristiche sia contro le forze democratiche irachene e forze americane che contro la resistenza iraniana. E dopo tutto questo è arrivato pure un colpo micidiale che prelude ad ulteriori problemi e difficoltà logistici, politici e militari: la terza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
E' arrivato un pò in ritardo ma sarebbe meglio che venga accompagnato anche da dure misure restruittive quali sanzioni generali contro l'intero regime iraniano+ il riconoscimento della resistenza iraniana.
karimi davood

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